martedì 18 agosto 2020

Questo è un post scemo (che però racconta un sacco di cose)

Questo è un post scemo.
Non è di quelli che si indicizzerà su Google, che diventerà virale o roba simile.
È un post scemo che racconta cose, in questo martedì di fine estate in cui attendo speranzosa un temporale estivo per togliere sta maledetta umidità che, non so da voi, ma Roma é una cosa tremenda.

Qualche mese fa -io ero appena stata dimessa dall'ospedale (qui per saperne di più)- mi ha scritto un collega chiedendomi una cosa. Una di quelle cose che uno si domanda "ma perché lo stai chiedendo e non, che so, a tua sorella?", anche se a dire il vero non so neanche se abbia una sorella, a naso mi viene da dire di no, ma chissà.
Io avevo i punti in faccia, ero stordita dall'anestesia, Conte farfuglia in tv cose tipo "chiudiamo tutto", la gente si affollava alla stazione di Milano e lui mi chiedeva cose su un altro collega a cui io non solo non sapevo rispondere, ma oggettivamente mi sono sentita un po' come Zerocalcare quando, in piena pandemia, si è ritrovato davanti allo scaffale dei ceci vuoto, ma lui voleva comprare dei ceci, era proprio uscito di casa per comprare quei cazzo di ceci e lo scaffale era vuoto.
Insomma, lui voleva sapere da me dove fosse un'altra persona, chiedeva a me se sapevo perché e per come di alcune cose di cui io non avevo la più pallida idea, non riuscivo neanche ad immedesimarmi e trovare una risposta sensata e, alla fine, mi sono sentita una scema.
Quell'episodio, estremamente stupido, mi ha dato una svegliata.
Io giuro che -sarà che poi é iniziato il lockdown e che io ero in malattia e facevo entra ed esci dall'ospedale- questa cosa mi ha aperto un mondo.
Ora, in effetti detta così così fa ridere e sembra assurdo. Sono sicura che a chiunque sarà capitato che qualcuno gli abbia chiesto "Ehi, ma sai che fine ha fatto Caio Giulio Cesare?" oppure "Ma perché Caio Giulio Cesare non ha detto che era stato in quel posto?" e non provate a negarlo, ma che da domande simili si inneschino ragionamenti sui massimi sistemi dubito fortemente.
Se ve lo state chiedendo, le domande erano queste, parola più, parola meno. E io, Caio Giulio Cesare non sapevo manco se fosse vivo, anche se presumo di si, ma sai mai.
Insomma, io da lì ho iniziato a pensare a mille cose, compresa la Rainbow Cake che volevo per il mio compleanno.

Il 2019 é stato un anno di merda, per tanti motivi.
Chi mi conosce lo sa, chi non mi conosce forse no, ma credetemi sulla parola.
Perché è morto mio padre, ma anche per un sacco di altri motivi.
Il 2020 é stato l'anno in cui mi si é aperto il mondo. Si, perché un collega mi ha chiesto se sapevo dove fosse Caio Giulio Cesare. Credo che qualsiasi psicoterapeuta darebbe testate contro il muro a leggere una cosa simile.
Tre anni fa, qualche mese dopo essermi rotta il ginocchio, avevo iniziato un percorso per stare bene (detta così fa schifo, ma non so come altro dirlo): mi ero iscritta in palestra, poi mi ero messa a dieta, avevo sistemato questioni lavorative, mi ero anche rifatta il guardaroba che non guasta mai.
Poi ho inspiegabilmente messo in stand by la mia vita. Dico davvero, eh.
Non andavo quasi più in palestra perché non avevo tempo, frequentavo persone che mi facevano evidentemente più male che bene, non ero quasi mai serena.
Ho eliminato - da quel giorno di inizio Marzo- le persone che non mi facevano stare bene, non perché fossero necessariamente sbagliate loro, ma perché non andavano bene per me. Succede, eh.
E comunque, in alcuni casi, penso che fossero sbagliate loro, ma siccome fa brutto dirlo, fingo di non averlo neanche pensato.
Sono diventata -e non pensavo fosse possibile- molto più antipatica: esco solo con le persone a cui voglio davvero bene, non do conto al conoscente di cui evidentemente non me ne frega un tubo solo perché è buona educazione, ho smesso di rispondere a chi emana vibrazioni negative (detta così suona figo, dai, e -in ogni caso- se siete tra quelli a cui ho smesso di rispondere sappiate che mai scelta fu più azzeccata), ho cominciato a fregarmene di quello che dice la gente (cosa che, in effetti, facevo anche due anni fa), ho ripreso a fare esattamente tutte le cose che mi facevano stare bene prima del 2019. Tutte, eh.
Le vacanze, la palestra (ok, forse sono un po' fissata), il volontariato, le cene fuori, le gite, lo shopping. 
Ho rimesso a posto -quasi del tutto- i miei acciacchi (qui per saperne di più), grazie ad un medico giovane, bravo e che fa crossfit (é un'informazione rilevante, giuro).
Sono in forma, sono abbronzata, ho accanto persone meravigliose, una in particolare a cui devo tutti i miei grazie per la pazienza (e ce ne vuole tanta) e l'amore incondizionato, ho accanto a me cose preziosissime, talmente preziose che -a volte- penso che se fossi stata meno testarda ci avrei rinunciato e, ovviamente, sarebbe stata la scelta sbagliata.
Ho persino trovato una persona a cui succedono cose più non può essere vero delle mie, ma a lui dedicheremo un capitolo - o meglio un post- a parte(Ciao Antonio, ogni promessa é debito).
Se solo non facesse così caldo -e io il caldo lo sopporto ogni anno di meno- sarebbe davvero tutto perfetto, ma attendo fiduciosa il mio amato inverno per completare l'opera, nonché conto i giorni che mi separano dal mio nuovo meraviglioso tatuaggio, visto che ormai sono quattro mesi che rompo le palle con sta storia di Grosseto e finalmente ci siamo.
Ah, se proprio vogliamo trovare una cosa negativa: Fuffi ha preso un morso e ha una pallina sul collo, che prima non c'era. Nonostante i farmaci, la pallina é ancora lì, ha fatto ieri l'ago aspirato, tra un paio di giorni dovremmo avere i risultati e sapremo se dovrà operarsi. Io ovviamente ho iniziato a temere il peggio, a pensare che una vita senza di lui non so neanche immaginarla, che lo amo immensamente, che sono disposta a fargli mangiare tutti i miei vestiti e che, se non é niente di grave, ma deve operarsi e mettere il collare elisabettiano scappo in Brasile perché Fuffi con il collare elisabettiano é la peggiore catastrofe del mondo.


Questo Agosto, in termini di tempo, è ancora un pochino incasinato, ma giuro che ho in mente tantissimi post: sui tatuaggi (si, anche sul tatuarsi se si è allergici alimentari visto che me lo chiedete in tanti), su come si fa un palinsesto televisivo, su tutti i posti che ho visitato ultimamente, sui miei cani, sulla palestra, sul lavoro.
E poi, riprende la ginnastica, quindi -se tutto va bene- e sarà possibile andare (mi riferisco agli accrediti stampa, non so nulla riguardo il pubblico), ci sarà anche quello.

8 commenti:

  1. Cara Gilda, di sicuro i tuoi racconti piacciono a tutti noi...
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Il 2019 anno di merda sì, non che questo 2020 però sia tanto migliore..

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    1. A livello personale, per me è meglio.
      A livello collettivo, stenderei un velo pietoso 😅

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  3. Come te: 2019 segnato da lutti e delusioni; 2020 "in attesa" (giusto il viaggio in Giappone che sta saltando mi scoccia un po') Attendo post sui cagnolini

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    1. Arriva, arriva: oggi finalmente abbiamo avuto la buona notizia che Fuffi non ha nulla di bruttissimo, quindi si merita decine e decine di post!

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  4. Dopo due anni così di merda almeno un bel bilancio positivo! ti auguro che vada sempre meglio dai
    Barbara

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    1. Sai cosa? A parte la morte di papà, a cui purtroppo non posso porre rimedio, per tutto il resto bastava molto poco. Solo che non lo sapevo 🤦‍♀️

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