Qualche settimana fa mi sono imbattuta nella classica pancina convinta che aver portato in grembo un pargolo, averlo partorito e crescerlo, sia una cosa che renda un Dio sceso in terra, superiore a chiunque altro respiri, pesci rossi e opossum inclusi.
Sarà che le donne partoriscono da qualche migliaio di anni, da qualche tempo partoriscono persino alcuni uomini, quindi figuriamoci; sarà che di madri è pieno il mondo; sarà che fortunatamente tutte le madri che conosco, inclusa la mia, sono madri normali che non sono convinte di avere salvato il mondo da una pandemia mondiale (ogni riferimento a pandemie in corso è puramente casuale), ma no, io non pensavo che avrei avuto così vicino a me una pancina. Pensavo fossero un'invenzione dei media o che comunque fossero relegate in gruppi Facebook in cui l'unico requisito per entrare fosse quello di avere un q.i. inferiore a 15 e invece sbagliavo: è un attimo che ci si trovi di fronte una pancina salvatrice del mondo.
Nel caso specifico, si parlava di tenersi in forma: l'articolo in se sosteneva fosse una questione di genetica, fortuna e molto tempo libero; chi -come me- tiene molto alla forma fisica, sosteneva che volere è potere, ma che -almeno secondo me- non bisogna volerlo per forza.
L'addome scolpito non salva vite e, credetemi, non serve a niente: se vi piace e lo volete potete averlo, ma se non ve ne frega nulla posso solo dirvi che fate bene. E ve lo dico pur avendo gli addominali in vista che manco Dio sa quanta fatica e costanza mi costano e quanto spesso io ripeta che forse sarebbe meglio avere la massa grassa al 92%, ma porre fine a tutta sta fatica.
Lo stesso vale per il culo sodo e per una serie di altre cose di cui, giuro, potete fare a meno e vivere ugualmente felici.
La mammina pancina sosteneva che no, le mamme non possono tenersi in forma: le mamme sono tutte -ma proprio tutte- grasse e sciatte perché non hanno tempo di prendersi cura di se, figuriamoci se lavorano (ma meglio che una mamma non lavori ovviamente, potrebbe essere considerato abbandono di minore). Tale mamma pancina, dall'alto della sua supremazia rispettoo ai comuni mortali, ha altresi affermato che chi non è mamma non può capire. Una non mamma non può capire che le mamme devono essere tutte grasse e sciatte e non tenersi in forma. Dopo qualche altro insulto su come le non madri siano praticamente degli esseri umani a metà, non meritevoli di respirare la stessa aria delle onniscienti pancine, le madri normali sono quasi insorte e, a quel punto, la sciatta pancina si è data, come si dice a Roma.
Al di là che io sono cresciuta con una madre che ha sempre fatto sport pur essendosi riprodotta e avendo un lavoro, ci sono moltissime madri -lavoratrici e non- che si tengono in forma, che fanno sport, che hanno fisici che io mi sognavo anche a vent'anni e che hanno -udite, udite- dei compagni che si prendono cura dei figli e che non vengono trattati come meri donatori di sperma che, una volta concepito il sacro pargolo che permetterà alla donna di fregiarsi del titolo di pancina, non servono più a niente, il problema non è questo.
Il problema è che una frase che trovo pessima, ma davvero pessima, è dire a qualcuno "se non sei mamma non puoi capire", esattamente come troverei pessima la stessa frase anche se il sostantivo mamma fosse sostituito da un qualsiasi altro sostantivo.
Fermo restando che il problema non è essere in forma o meno: se una donna vuole essere grassa, sciatta, magra, curata, avere il bicipite possente, i capelli fucsia (che io desidero moltissimo, ma questa è un'altra storia), le braccia piene di tatuaggi o qualsiasi altra cosa va benissimo. Presumo che ognuno possa decidere di essere come vuole e come si sente felice, ma questo forse lo penso io e altri tre scemi idealisti come me e comunque chi se ne frega se vi allenate o no (ma quest'ultima frase forse non si dice).
Il problema è, appunto, la frase: bullizzare qualcuno perché non è madre o padre o qualsiasi altra cosa fa schifo.
E fa schifo perché non sappiamo -e non sapremo mai- cosa si nasconde dietro la non maternità di una persona.
Ho un'amica che ha affrontato un lungo percorso di pma per riuscire ad avere il suo primo figlio e che ne ha sofferto molto.
Ho un'altra amica che è state vittime di poliabortività, idem la sorella di una mia compagna di scuola: entrambe ne hanno sofferto molto.
Ho una persona molto vicina che non è mai riuscita a coronare il desiderio di diventare madre a causa di problemi di salute e che, per questo, ha visto la sua vita sgretolarsi.
C'è poi un'amica che ha ricorso ad un aborto terapeutico, una scelta che l'ha segnata moltissimo e che l'ha fatta soffrire più di quanto lei stessa immaginasse.
Conosco donne che sono realizzate pur senza essere diventate madri e donne che non vogliono figli neanche dopo morte: alcune di queste donne hanno subito pressioni perché intorno a loro qualcuno riteneva che dovessero riprodursi e, se per qualcuna non è stato un problema, per altre lo è stato.
La maternità è un tema estremamente delicato e nessuna donna, ma neppure nessun uomo, dovrebbe permettersi di bullizzare chi madre non lo é, a maggior ragione se non si ha idea del motivo per cui non si hanno figli e quanto questo motivo abbia influito sulla psiche di chi si ha di fronte.
Che poi io non sono neanche troppo convinta che ad un figlio faccia bene avere una madre bulla, ma tant'è.
Di mamme pancine ne avevo parlato qui, trattandole come un fenomeno che aveva rotto le palle e affermando che non andavano prese in giro, ma semmai aiutate. Dopo essermi imbattuta nella bulla pancina, io non so mica più come è giusto rapportarsi a questa gente.