giovedì 9 luglio 2020

Storia di un (terribile) post-operatorio

Quando sono uscita dall'ospedale dopo il secondo intervento, il giorno prima del mio compleanno, ero completamente distrutta. 
O meglio: il mio corpo era completamente distrutto, non aveva retto alla seconda lunga anestesia totale in quaranta giorni ed era completamente devastato da dosi massicce di cortisone e antibiotico.
Sono uscita, promettendo ai medici di tornare se qualcosa fosse andato storto, con la febbre, incapace a reggermi sulle mie stesse gambe.
Che questa seconda volta la botta era stata forte era stato palese sin dalla sala risvegli: sentivo l'infermiera che chiedeva come mai non mi risvegliavo, ma non avevo la forza di rispondere, di aprire gli occhi, di fare qualsiasi cosa.
Mi avevano poi portata in camera e, a differenza della prima volta, mi avevano impedito di alzarmi -anche solo per fare pipì- e mi avevano sempre tenuta sotto flebo. Continuavo a chiamare gli infermieri -avevo l'affare da suonare per farli venire sul cuscino- e mi sentivo tremendamente in colpa perché sono abituata a fare tutto da me. Avevo praticamente sempre dormito, mi ero svegliata solo per mangiare dei tristissimi finocchi bolliti che mi erano comunque sembrati buonissimi.
Tornata a casa, era stato anche peggio: non riuscivo a muovermi, ero stanca e soprattutto ero gonfia.
Avevo nel frattempo perso due chili -e no, non é una buona cosa, fidatevi- e non vedevo più i muscoli definiti. Ho un a foto del mio compleanno, che adoro, in cui sono morbida. Non grassa, ma morbida, il che volendo è anche peggio. Mi é venuta -o meglio tornata, dopo anni che non la vedevo- la cellulite.
Ero sempre stanca e mi hanno dato un milione di integratori.
Ha iniziato a farmi male il fegato, cosa che -in effetti- dopo due mesi a base di cortisone e antibiotico era anche prevedibile. Mi hanno dato altra roba per depurare il fegato.
Non mi hanno tolto i punti quando avrebbero dovuto perché la ferita era talmente infiammata che non mi poteva toccare, d'altronde avevano riaperto lo stesso punto per la seconda volta a distanza di pochissimo.
Mi faceva male la faccia e mi faceva schifo la crema al silicone che dovevo mettere sulla cicatrice.
Mi sembrava che non avrei mai smesso di andare in ospedale a fare i controlli, visto che doveva sempre essere l'ultimo e poi mi dicevano di tornare.
Guardavo le foto scattate dopo il primo intervento, durante il primo mese di lockdown, e pensavo che quei bicipiti e quell'addome non li avrei avuti mai più. Ho una galleria piena di foto post allenamento, mi servono per fare i confronti. Ce n'é una -che non é oggettivamente pubblicabile- in cui volevo ho bicipiti e tricipiti bellissimi e un'altra in cui addome e quadricipiti mi piacciono parecchio. Ecco, le guardavo e pensavo che quella forma me la potevo dimenticare per sempre.
Per la prima volta in vita mia da anni, non avevo il semipermanente alle mani e i capelli erano troppo lunghi e mi davano fastidio, io sono abituata a portarli a caschetto ormai da un pezzo e appena sfiorano il collo devo tagliarli e di corsa anche.
Eppure ero felice e, in quel momento, non capivo perché.

Poi hanno riaperto le palestre e, il primo giorno, ero lì in anticipo di un'ora rispetto all'orario di ingresso che avevo prenotato e pensavo -lo pensavo sinceramente- che dopo due interventi in anestesia totale e tutti quei farmaci potevo riprendere lì da dove avevo lasciato: quel primo giorno mi sono sparata le mie tre ore in palestra, contenta di avere ritrovato quello che avevo lasciato, persone comprese. Avrei voluto abbracciarli tutti. Ero contenta persino dei doms.
Poi mi sono fatta male alla schiena. È passato quasi subito.
Poi mi sono fatta male ad una spalla, anzi mi sono fatta male al capolungo del bicipite, che non sapevo manco cosa fosse.
Mi hanno detto di rallentare, di fare cardio, di fare gambe, ma di non allenare spalle e braccia.
Ho strillato come un'aquila per il dolore, ma in palestra ci sono andata lo stesso.
E un giorno non sono riuscita a caricarmi il bilancere sulle spalle perché non avevo la forza di tirarlo su.
A Febbraio -o forse era Gennaio- squattavo 110 chili, quasi una me e mezzo e non riuscivo a capacitarmene.
Niente braccia, niente spalle e manco la forza di fare le gambe.
Mi hanno detto che non potevo pensare di riprendere da dove avevo lasciato, non dopo il lockdown e non dopo tutto il resto, che avrei continuato a farmi male. In effetti, mi sono fatta male anche all'inguine.
Poi ho pensato che se non ne ho, non ne ho, non ci posso fare niente.
Ho pensato ad un articolo della Gazzetta dello Sport che ho appeso in cucina sei anni fa e che titola "Ora so cosa é la fatica:" Vanessa aveva appena vinto un oro agli Europei, dopo sette anni, e aveva detto che quella vittoria aveva un sapore diverso perché "ora so cosa é la fatica". E ho pensato che pure io avevo capito cosa é la fatica perché ho iniziato a farne tanta.
Non sono più entrata al box di crossfit, ho messo tutte le mie forze sul grid con gli esercizi modificati dagli istruttori per non fare lavorare le spalle e le braccia. Sono passata da tre ore a un'ora a mezza e ho proprio detto :"col cazzo che mollo".


Nel frattempo, Giorgia -eravamo compagne alle elementari, quindi mi conosce da una vita- una sera mi ha detto che ero in splendida forma. 
Linda mi ha detto che sono tornata quella di prima, lei mi conosce da sette anni, non da ieri, eh. 
Poi piano piano, hanno iniziato a dirmelo più o meno tutti: amici, madre, colleghi.
E sono arrivata alla conclusione che essere splendida non dipendeva dalla circonferenza dal bicipite e manco dalla tartaruga addominale. Ho ricominciato a sorridere, ad essere felice, ad essere un'inguaribile cazzona, ma anche quella che risolve problemi, suoi e degli altri, sempre sorridendo.
Ci ho messo una quarantena, due interventi, però insieme a due chili che avevo perso ho ripreso anche quel sorrisone che ho sempre avuto.
E stasera, giusto per gradire, ho saltato un metro. Ma non lo faccio più che come minimo mi rompo una gamba e, col gesso, ho già dato e tra una settimana mi aspettano le tanto attese vacanze.
Ho comprato tre elastici da portarmi dietro, ho detto che in palestra non ci entrerò per tutta la durata delle vacanze, pazienza se al mio rientro i doms mi uccideranno. Ho detto anche che nuoterà e mi tufferò, ma mangerò che le proteine in polvere, i fiocchi d'avena per fare il porridge e lo Skyr sono buonissimi, ma ho bisogno di arancine, pane e crocché, gelo di mellone e brioche col gelato.
E, qualora ve lo stiate chiedendo, l'ho capito perché sono così felice. Oh, se l'ho capito.


18 commenti:

  1. Non avete il controllo del proprio è una cosa orribile. Goditi le vacanze, e smetti di prendere proteine in polvere anche dopo va 🤢🤢

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    1. In realtà non sono male 😂😂😂😂

      Cmq si, confermo: è una cosa orribile 😁

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  2. Cara Gilda, è molto bello leggere i tuoi interessanti racconti.Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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  3. Complimenti per la forma.
    Il mio abbraccio
    Maurizio

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  4. capisco benissimo la sensazione che hai provato, gli anni scorsi ho dovuto sottopormi a tante operazioni per un cancro al seno. Mi ricordo come mi sentivo, svuotata, molliccia, inerme.
    complimenti per come hai reagito tu, nn riesco proprio ad immaginarmi come hai fatto

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    1. Però dai, una frattura scomposta e un cancro sono due cose diverse, anche a livello mentale. Se hai tempo e modo cerca "Il frutto della passione", sia blog che su Instagram. Lei ha reagito in un modo pazzesco :)

      Un abbraccio grande e grazie :)

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  5. Come direbbe Vasco: "Io sono ancora qua", e sono contento di esserci, pure tu no? :)

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  6. Io non l'ho mica capito perché sei felice, sai?
    E non ho idea di cosa siano i doms. Però, spero che tu possa trovare il tuo equilibrio, ed essere fiera della donna che vedi nelle fotografie, a prescindere dal diametro delle braccia e delle cosce.
    Io ho smesso di interessarmene molti anni fa, altrimenti non vivevo più.
    Un bacio.

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    1. Perchè é un bel periodo, libera da cosa negative, circondata da persona che mi vogliono e a cui voglio bene :)

      In realtà, la vita da palestra o piace o non piace. Se deve essere una "malattia", io consiglio di lasciare perdere. Se la si prende bene, è bellissimo ❤

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  7. L'anno scorso sono stata operata due volte. Un post operatorio piuttosto doloroso e sempre distesa per 20 giorni. L'aumento di peso è stata solo una delle conseguenze. Ho ripreso a fare palestra a febbraio, poi lockdown, quindi, ti lascio trarre le conclusioni , Ah non dimenticare che ho la mia bella età, sono senza tiroide e il metabolismo fa le bizze... Quest'anno non sono certo in forma e guardo i fisici scolpiti con una certa amministrazione.

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    1. Io sono l'unica sfigata che il peso lo ha perso non volendolo perdere (perchè lo perdo perché perdo il muscolo, mica per altro) 🤦‍♀️

      Cmq le operaziono devastano tantissimo, è pazzesco.

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  8. vabbè, come finisce finisce (pensala detta in siciliano)

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  9. Che bellissimo bellissimo bellissimo post <3

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