Tredici ragioni per vedere o per non vedere Tredici, là dove Tredici sta per 13 Reason Why, la serie prodotta da Netflix tratta dal libro 13 di Jay Asher che, sinceramente, prima di vedere la serie non sapevo neanche chi fosse.
Lo confesso: ho fatto il gioco di parole sul titolo della serie (e del libro, non dimentichiamolo), ma non so neanche se le ho tredici ragioni per vedere o non per non vedere la serie.
Ho visto la prima stagione con il marito, qualche mese dopo il rilascio, assolutamente per caso.
Dove il mondo era arrivato alla fine di Marzo del 2017, io (e il marito, ovviamente) ci sono arrivata a fine Novembre dello stesso anno.
Ho atteso trepidante la seconda stagione, non perché fossi rimasta estasiata dalla prima, anzi direi proprio il contrario, ma perché oh, a quel punto io volevo sapere come andava a finire. E poi francamente quasi mi aspettavo che Hannah Baker risorgesse, che magari gli sceneggiatori sono fan di Beautiful e volevano rendere omaggio al personaggio di Taylor che è morta e risorta non so quante volte.
-Hannah Baker, la giovane protagonista morta suicida perché vittima di bullismo, a me stava sul cazzo già dalla prima serie e con la seconda questo sentimento nei suoi confronti è tornato prepotente.
Hannah è vittima dell'atteggiamento dei suoi compagni di scuola che non l'hanno presa esattamente in simpatia. Praticamente tutti vogliono farsela, ma di fatto sta sulle palle a tutti. Questi tutti reagiscono mettendo in giro voci poco carine sul suo conto (deplorevole, certo), ma lei -ecco- non è che sia sto stinco di santo. Un'adolescente carina oserei dire, in una scuola di adolescenti e solo Dio sa quanto possono essere merde gli adolescenti.
Il colpo di grazia che rende Hannah arrabbiata col mondo è quando viene definita in una lista "il culo più bello della scuola". Indubbiamente sbagliato mercificare il corpo di una donna, ma ecco: la vicenda, che al massimo meritava un sonoro vaffanculo, viene ingigantita in modo clamoroso.
Che poi io, magari io non faccio testo visto che mi ammazzo di squat in palestra per avere un bel culo (che, per la cronaca, non avrò mai) e se qualcuno se ne accorgesse almeno saprei di non stare buttando i miei soldi e il mio tempo.
-I genitori -e più in generale gli adulti- sono grotteschi: ce ne fosse uno che si preoccupa realmente dei figli adolescenti. Ci sta, eh, che gli adolescenti abbiano dei segreti e che i genitori facciano finta di niente, ma qua sfioriamo il ridicolo.
Figlio pestato a sangue con evidenti ecchimosi facciali? "Sei caduto dalla bici, amore di mamma?";
compagno di classe eroinomane nascosto in bagno? "Come mai c'è l'acqua aperta? Ah stavi controllando se l'acqua calda veniva giù? Ok amore di papà";
figlio (o figlia, scegliete voi) in giro per strada di notte e l'indomani c'è anche scuola? Genitori non pervenuti, giustamente stavano dormendo. Che ora, va bene tutto, ma mia madre stava sulla porta col mitra spianato se tardavo anche di un secondo. Ah no, ora che ci penso, mia madre mi veniva a prendere ovunque.
-I clichè: la serie è piena di stereotipi: il ricco figlio di papà che la fa sempre franca (anche quando non dovrebbe, ma i soldi a quanto pare comprano davvero tutto), il figo con una situazione familiare disastrosa, il nerd sfigato, il belloccio (che è quello che a me piace più di tutti) che schifa quello che fa il branco, ma non riesce a staccarsene, il preside corrotto (l'ho già detto che i soldi comprano tutto?) e gli armadietti. Non c'è film o serie ambientati in America che non ci mostrino lunghissime scene davanti agli armadietti delle high school che si, lo so che è dai tempi di Beverly Hills che sognate di frequentare una scuola che li abbia. Io sogno ancora di tornare a scuola per averne uno.
La prima stagione a me ha lasciato l'amaro in bocca: ok Hannah stava male, quando ha provato a parlarne con qualcuno (sapete dirmi a che figura corrisponde quella del conselour in Italia?) è stata praticamente ignorata, se non addirittura presa per pazza, la responsabilità non so fino a che punto fosse delle persone nominate nelle cassette (fatta eccezione per lo stupratore ovviamente), ma tant'è.
Attenzione: il post da qui in poi contiene spoiler sulla seconda stagione.
La seconda stagione per me è stata molto più bella, mi ha lasciato qualcosa (Hannah che petulava in sottofondo a parte) e mi ha fatto venire voglia di vedere la terza, se mai ci sarà.
Gli adulti si ravvedono quasi tutti, tranne il preside accecato dal denaro dei Walker e dalla promessa -immagino- di una piscina olimpionica a completare gli impianti sportivi già pagati dalla famiglia.
Che poi, solo io mi sono chiesta perché la squadra di football è uguale alla squadra di baseball? Erano finiti gli studenti alla Liberty High? Che poi mi sa che sono anche gli stessi che giocano nella squadra di basket.
La madre di Hannah, la stessa che aveva delle uscite abbastanza infelici nei confronti della figlia nella prima stagione e che non aveva capito niente dei problemi della figlia, nella seconda stagione diventa, ehm, posso dirlo? Pesante. Capisco il dramma, davvero, ma non so se davvero sia stata la cosa giusta accanirsi contro la scuola, Mi sarei accanita contro lo stupratore e contro il conselour. Conselour che poraccio, alla fine si rende conto che è in parte responsabile del suicidio di Hannah e viene anche licenziato quando lo dice in tribunale e che, per adattarsi alla Liberty High, comincia a picchiare gente a caso (fa bene, eh).
I ragazzi che fino a qualche puntata prima si detestavano fanno branco, stavolta per una giusta causa: fare scoprire chi è il colpevole di una serie di stupri e possibilmente mandarlo in carcere.
Io, ingenua come sempre, non credevo fosse possibile che un diciassettenne stuprasse tutte queste compagne di scuola con una leggerezza che manco quando si va a fare la spesa.
Tralascerei che per fare sentire Bryce lo stupratore un attimo in colpa gli imbrattano l'armadietto, danno fuoco al campo di uno dei numerosi sport praticati sempre dalla stessa squadra e via dicendo.
Tralascerei anche le gentili intimidazioni fatte agli studenti chiamati a salire sul banco di testimoni, sempre a testimonianza del fatto che alla Liberty High, esattamente come sostiene il preside, si respira un clima cordiale.
A scioccarmi sul serio è stato però per me, lo stupro di un ragazzo (ma stavolta lo stupratore non era lo stesso, sia mai che fosse solo uno lo stupratore alla Liberty High). Oh, attenzione non sto dicendo che stuprare una ragazza sia meno grave, ma ecco ho sempre associato (mea culpa) lo stupro come un reato contro le donne, fosse solo per ragioni anatomiche.
Chiaramente, sono un'ignorante e me ne assumo le responsabilità. Vedere una scena così mi ha scioccata, tanto che nella maggior parte del tempo ho tenuto il viso nascosto sotto un plaid, però ho imparato (guardando lo speciale alla fine della serie e facendo un paio di ricerche dopo) che è una realtà più diffusa di quanto si pensi.
L'amicizia che nasce tra Clay e Justin è molto bella, così come quella tra Alex (si, è sopravvissuto al tentato suicidio) e Zach a: la scena del nodo alla cravatta e quella della lezione di ballo sono bellissime, secondo me.
Che poi Justin continui a farsi di eroina in barba ai Jensen che decidono persino di adottarlo è un'altra storia.
Il coraggio di Jessica di denunciare lo stupro subito e il non coraggio di Chloe di fare lo stesso fanno riflettere e a me personalmente hanno fatto chiedere cosa avrei fatto io al loro posto. Sarei stata Jessica o sarei stata Chloe? Preferisco rimanere con il dubbio, eh, ma me lo sono chiesta davvero e onestamente non ho trovato risposta.
Tredici ragioni per vedere Tredici non credo averle trovate.
Ho fatto un calderone di cose, belle o brutte che siano.
Ma la riflessione che ho fatto più mia alla fine della seconda stagione, che ho visto in tre giorni, è stata: ma queste cose -stupri, festini alcolici, droga, armi, suicidi, botte come se non esistesse un domani, libertà vigilata, cliniche psichiatriche- succedono solo negli Usa che hanno una cultura innegabilmente diversa dalla nostra (e non necessariamente peggiore, eh) o ci sono anche qui e io non lo so perché non frequento più la scuola
superiore?
Ah e infine un appunto: Hannah si è suicidata perché era vittima dei bulli, ma Hannah stessa era una bulla. E, nella serie, erano bulli anche gli insospettabili, eh.
Non ce n'è uno che sia uno, in tutta la serie, che non abbia fatto il bullo, non abbia picchiato qualcuno e via dicendo. Rifletterei un attimo sulla cosa, eh.