Il primo Natale senza papà.
Non ho fatto l'albero, forse dovrei, ma non riesco a trovare la voglia.
Non ho voglia di Natale, credo.
Non ho voglia di Natale, credo.
La vigilia di Natale di qualche anno fa avevo cucinato tutto il giorno.
Papà seduto sulla sua poltrona in cucina, intento a giocare a carte -credo non abbia passato un solo giorno della sua vita senza fare il solitario con le carte da poker- e io che un po' cucinavo e un po' davo ordini ai miei aiutanti.
"Vuoi assaggiare papà?". Un po' assaggiava lui, un po' assaggiavo io, eravamo arrivati alla cena sazi.
"Mi dai un pezzo di salame?"
"Mi fai assaggiare la crema?"
"Com'è venuto il ragù?".
Così per tutto il giorno.
Era il Natale in cui mi ero fissata con la zuppa inglese e avevamo cercato ovunque l'alchermes per poi trovarlo a cento metri da casa.
C'era poi stato quel Natale, quello in cui mi avevano tolto il frumento.
Ho sempre odiato il panettone, papà lo amava, ma quel Natale credevo di impazzire senza panettone.
Avevamo mangiato un panettone senza frumento, senza frutta a guscio, senza canditi, senza niente. Fatto di aria credo. Faceva schifo credo, come buona parte delle cose senza frumento.
"Ma no dai, è buono"
"E allora mangialo tu".
E poi c'era stato quel Natale, quello in cui mio padre aveva detto "Se non può mangiare mia figlia, non veniamo". Quella figlia così problematica, quella figlia che ha sempre guardato gli altri mangiare e che -forse per questo- ha sempre fame.
"Ma questo Gilda lo può mangiare?"
"Possibile che ancora non hai imparato?"
Papà che aveva imparato che a Natale non potevano esserci i bagiggi (le arachidi) e le noci, lui che aspettava Natale praticamente solo per avere la scusa di mangiarne come se piovesse e che aveva dovuto imparare a vivere senza.
E infine l'anno scorso, l'ultimo Natale, che non sapevo che sarebbe stato l'ultimo.
"Ma possibile che se non aspettiamo tua madre aspettiamo te?"
"Non so scegliere cosa mettermi"
"Tutto questo tempo e poi esci di casa così?"
Avevo un paio di pantaloni a campana e una collana che pesa più di me.
Mi ero addormentata sul divano mentre mio padre raccontava le sue storie, quelle storie che conosco a memoria e che adesso vorrei tanto sentire raccontare, ancora una volta.
Questo Natale sarà il primo Natale senza papà.
Il primo Natale senza qualcuno che mi dice "Buon Natale Bimba" appena sveglia.
Io non so se ce la faccio. Io davvero non lo so.
Ho sempre amato profondamente il Natale, mi sa di casa, di tortellini in brodo, di faraona, ma questo Natale non so se ce la faccio.
Manca una settimana, non c'è l'albero, non ci sono le luci sul balcone, non c'è la ghirlanda sulla porta. non c'è la casa di pan di zenzero Lego.
non c'è la mia mamma...
RispondiEliminaE io ti mando un abbraccio!
Eliminaci sarà tua mamma, per la quale sarà altrettanto difficile che per te.
RispondiEliminaForse potresti provare a farcela per lei
Vi abbraccio tutte e due
Mamma sarà lontana da me 1000 km, io sarò a Roma e lei a Palermo :(
EliminaMi hai spezzato il cuore. Dimentichiamo troppo spesso quanto ogni momento passato con i nostri cari sia prezioso.
RispondiEliminaTi abbraccio e ti auguro tanta serenità per questo Natale
barbara
Ci provo ad essere serena, giuro che ci provo!
EliminaSe ricordo bene, il primo Natale senza mia madre l'ho passato a Tolone da mia sorella e facendoci compagnia è passato abbastanza bene.
RispondiEliminaQualsiasi cosa proviate a fare, l'assenza peserà. Cercate di stare con le persone che più vi fanno stare bene, uscire col naso per aria a guardare le luminarie, raccogliere una simpatica combriccola per giocare a carte (la cosa che più mi manca: le ore passate a giocare).
Un abbraccione a voi
Sai che tra le opzioni che avevo valutato c'era quella di andare a fare una passeggiata per il centro di Roma a guardare le luminarie?
EliminaDaje! Pare che quest'anno siano più belle del solito! Evita piazza Navona che è uno schifo...
EliminaAvevo letto che hanno smantellato tutto perchè le bancarelle pare fossero abusive...
EliminaCara Gilda, come ti capisco, se è il primo anno di sicuro ti mancherà tanto!!!
RispondiEliminaVorrei dirti qualche parola, ma so che non serve a nulla persa solo che lui da lassù ti vede e vorrebbe vederti serena e felice!!!
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Penso anche io che mi veda e che voglia vedermi serena, solo che è difficile.
EliminaUn abbraccio Tomaso!
Per noi questo sarà un Natale tristissimo.. nonostante tutto le mie gemelline han deciso di voler fare l'albero lo stesso perché il papà ci teneva tanto... Il loro papà! Che ha deciso di togliersi la vita circa un mese fa.
RispondiEliminaAbbiamo un vuoto enorme, una voragine sul cuore, ogni cosa ce lo ricorda.. Ma andiamo avanti lo stesso, ci barcameniamo e cerchiamo di uscire dalla tempesta, al momento andiamo avanti con le lacrime agli occhi.
Come regalo, quest'anno, vorremmo solo un po' di serenità e sentirlo dire da due bambine di 6 anni fa gelare il sangue.
Sara avevo capito dai tuoi post che era successo qualcosa, ma non pensavo un suicidio (mi gela il sangue solo a scriverlo).
EliminaTi mando un abbraccio grandissimo, a te e soprattutto alle tue bimbe.
Ti capisco. Il primo Natale senza mia mamma è stato difficilissimo. Avevo bisogno di stare con mio padre e mio fratello, ma loro si sono uniti ai parenti di mia cognata e io sono stata esclusa. Ricordo di non aver nemmeno preparato un pranzo degno di essere chiamato tale. A casa tutto il giorno a sonnecchiare sul divano. Ero distrutta dalla mancanza.un abbraccio.
RispondiEliminaHo idea che il mio Natale sarà più o meno così, sai?
EliminaQuando mio padre è andato via, era il 17 dicembre e in sala c'era già allestito l'albero e il presepe gigante.
RispondiEliminaFummo costretti a tenere papà a casa fino alla mattina del lunedì 19, quando si svolse il funerale.
Nell'immediatezza, togliemmo tutti gli addobbi perché non erano assolutamente idonei ad una veglia funebre, né volevamo minimamente vederli.
Il pomeriggio del 19, però, io e la mamma, con un nodo in gola, rimettemmo ogni cosa al suo posto. Mio fratello aveva solo quindici anni e non era giusto privarlo (anche) del Natale.
Così facemmo negli anni a seguire e adesso faccio a casa mia.
Il Natale non esiste più, in realtà, ma anche papà avrebbe voluto così.
Ti abbraccio forte e spero che prima o poi troverai il tuo modo per "accettare" il lutto. Perché certe cose vanno chiamate per nome.
<3
Claudia spero di riuscirci, mi dicono che tutti che non passa mai davvero, ma il tempo in qualche modo mette a posto le cose. Spero davvero sia così 😘
EliminaOh povera mi dispiace era giovane?
RispondiElimina75 anni :)
EliminaCondoglianze!
EliminaUn po' in ritardo...
EliminaTi direi: prendi un treno e vieni da noi! Il nostro caos ti frullerebbe anche la malinconia! Ti mando un abbraccio, sincero.
RispondiEliminaNon sarebbe neanche una cattiva idea 😅
Eliminaanche per me è il primo Natale senza mio padre (è mancato il 18 gennaio del 2019). Però ho preparato tutto: l'albero, le decorazioni, le lanterne e le candele.. La vita va avanti, magari con il cuore più gonfio e un dolore sordo,lì nascosto in fondo al cuore.. Ti abbraccio
RispondiEliminaIo non riesco proprio a trovare la forza, però ecco: a furia di leggere queste parole magari esce fuori :)
Eliminaio vado dai miei dal 24 al 26 proprio per stare con loro
RispondiEliminaE fai benissimo ❤
EliminaPs. E tua figlia? Viene con te?
il 25 sarà con me
EliminaChe bello ❤
EliminaE' dura ed è comprensibile il tuo dolore. Un abbraccio :)
RispondiEliminaGrazie Pietro 😘
EliminaCe la farai, anche per lui.
RispondiEliminaVedrai.
Perché lui c'è ancora in tutti questi ricordi agrodolci, che ora contribuiscono ad arricchire un altro lato del tutto.
Moz-
Speriamo Miki ❤
EliminaCiao Gilda, seguo spesso il tuo blog, mi piace il tuo modo di scrivere e di affrontare la vita nelle sue diverse sfumature, ti faccio i miei complimenti.
RispondiEliminaAnche io ho perso mio padre quest'anno, quindi anche per me sarà il primo Natale senza ed è triste, accompagnato quest'anno anche da un aborto spontaneo e dalla perdita del lavoro a fine dicembre, perché:"Sai dopo due anni dovremmo assumerti a tempo indeterminato ma non abbiamo le risorse necessarie", insomma un anno difficile e questo periodo ancora di più.
Anche se il pianto è all'ordine del giorno, cerco di trovare la bellezza in ogni cosa, anche la più piccola o se vuoi insignificante ma che invece ha valore, e soprattutto mi rifugio nell'affetto di chi mi vuole bene.
Spero anche tu possa trovare piccoli angoli dove quel peso sullo stomaco diventa un po' più lieve.
Anche se non ti conosco ti sono vicina e ti abbraccio!
Monika
Monika ❤
EliminaQuei piccoli angoli li sto cercando, me li sto riprendendo o, quanto meno, ci sto provando 😘
Ciao.quest'anno,il terribile 2020, sarà anche il mio primo Natale senza mio padre. È andato via a fine agosto, 10 giorni prima che nascesse mio figlio, il suo nipotino. La gioia per il bambino non colma la voragine che ha lasciato e io non riesco a fare proprio nulla.
RispondiEliminaTi mando un abbraccio ❤
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