sabato 30 settembre 2017

Perché la piscina (mi) fa bene

La piscina non è il mare, sia chiaro, ma fa bene. Oh, se fa bene.
E non mi riferisco soltanto al fisico, ma anche alle mente.

Quando siamo rientrati dalle vacanze estive ho detto al Marito che volevo andare in piscina perché un mese di nuotate al mare mi aveva rigenerato la mente e il corpo, quindi ci siamo armati di santa pazienza e abbiamo iniziato a girare tutte le piscine della zona.
Ho scoperto, mio malgrado, che frequentare una piscina -solo per il nuoto libero- costa uno sproposito, almeno dove abito io, e mi è preso lo sconforto, finché non mi è venuto in mente che a due passi da casa c'è una palestra con tanto di piscina che magari poteva fare al caso mio.
"Ma costerà un sacco, amore" ha detto il Marito.
Quando abbiamo visitato quella palestra super figa, la tizia che ce l'ha fatta girare ad un certo punto l'ha definita la Bulgari delle palestre (frase che è rimasta celebre e che uso spesso nella pagina Facebook del blog, che trovate cliccando qui, quando racconto le peripezie che accadono lì dentro).
Pensavamo che ci avrebbero sparato chissà quale cifra, ma invece abbiamo scoperto che costa pochissimo -almeno rispetto alle piscine delle zona- e che quindi mi sarei iscritta.
In effetti il giorno dopo ero lì con il mio bel certificato medico e una mazzetta di contanti (no, non è vero, lo sanno tutti che pago ovunque col bancomat e non ho mai un euro nel portafogli) per iscrivermi.

Tocca considerare che il Marito ha fatto nuoto agonistico per quindici anni, ha centomila brevetti di cui non ho mai ben compreso l'utilità e sostiene da sempre che io nuoti come una selvaggia.
La verità è che si è scoperto che ero in grado di nuotare -o quanto meno di galleggiare- quando un bel giorno, nello stabilimento che la mia famiglia ha frequentato per anni, mi sono buttata in piscina (no, non si toccava) per inseguire un bambino che mi aveva sottratto indebitamente un mio giocattolo e se lo era portato in acqua. Il bambino è stato rimesso al suo posto, mia madre ha rischiato di morire d'infarto perché la sua unica meravigliosa e pacifica pargoletta si era lanciata in acqua senza braccioli, ma ormai era fatta: sapevo nuotare.
Da allora, nonostante una breve parentesi in piscina a cinque anni, io ho sempre nuotato come una selvaggia. 
Però, cosa da non sottovalutare, siccome sono davvero molto più selvaggia di quanto non sembri, corro sugli scogli a piedi nudi e, per anni, mi sono lanciata spavalda da scogliere infinitamente alte (cosa che adesso non farei neanche pagata).
Sempre nel corso degli anni, si è scoperto che dividere il mare con le alghe è una cosa che mi angoscia terribilmente. Posso tollerare pesci, squali, assorbenti galleggianti (no, non è vero, questi ultimi mi fanno incazzare e anche di brutto), ma non le alghe.

E insomma, da brava selvaggia, mi sono iscritta in palestra e ho iniziato a nuotare (oltre che ad appendermi alle amache, ma questa è un'altra storia).
Ho recuperato in un cassetto cuffia e occhialini del Marito, mi sono procurata un costume intero molto fashion e sono andata.
È passato un po' di tempo -poco, eh- da quando ho iniziato e sono rinata. Si, devo proprio dirlo: la piscina mi ha fatto rinascere.
Il primo giorno ho fatto sei vasche e ho rischiato un'enfisema polmonare, scoprendo per altro che ha ragione il Marito (ma non glielo diciamo) e nuoto storta, da brava selvaggia.
Poi mi sono iscritta a tutti i corsi di acquaqualcosa e hydroqualcosa, oltre a continuare a nuotare seguendo un istruttore che mi dice più o meno cosa fare.
Nel giro di poco, effettivamente, il mio corpo si è un po' rimodellato (entro Natale sarò fighissima, me lo sento) e ho messo su un paio di microscopici muscoletti, sentendomi molto realizzata quando ho capito che sono in grado di fare decine e decine di addominali in acqua senza circondami di tubi e senza poggiare i miei santi piedi sul fondo.
Ho iniziato a nuotare dritta, le vasche sono diventate dieci, poi venti e infine trenta, ma stiamo lavorando per aumentare.


La verità è che buttarmi in acqua mi rilassa, mi fa sentire bene, mi fa dimenticare tutto quello che c'è fuori e mi si è quasi sistemato definitivamente persino il ginocchio scemo, visto che adesso -udite, udite- scendo e salgo le scale senza aggrapparmi a chiunque mi capiti a tiro (qui per scoprire la storia del ginocchio).
E poi, cosa da non sottovalutare, quando torno a casa dopo la piscina, ho sonno e non fame, cosa fondamentale per una che mangerebbe anche il tavolo.
Pare che nuotare aumenti la massa magra (vaffanculo stupida massa grassa) e le capacità respiratorie (effettivamente adesso riesco a salire e scendere i sette piani che separano il piano terra da casa mia), oltre ad aumentare la resistenza, la forza e la flessibilità muscolare (confermo tutte e tre le cose).
Ci saranno sicuramente dei lati negativi, ma preferisco non saperli, quindi eventualmente non ditemelo.

L'anno scorso avevo iniziato un percorso di work-out casalingo (qui per saperne di più), ma quando sono insorti una serie di problemi di salute, il Marito ha stabilito che forse non era il caso continuare visto che mi stavo lentamente rompendo in mille pezzi. E in effetti aveva ragione.
Adesso cerco di andare in piscina quasi tutti i giorni, incastrando gli orari che altro che puzzle da oltre un milione di pezzi, ma poi sono soddisfatta e felice.
La pecora che ho in testa al posto dei capelli è l'unico ostacolo tra me e la totale felicità, visto che per asciugare i miei cinque kg di pura lana merinos ci vogliono ore, ma questo è un dettaglio che può essere trascurato.
E diciamo che può essere trascurato anche il fatto che il Marito sostiene che praticamente sto sempre in piscina, ma credo che più che per la mia mancanza soffra per il fatto che è lui che si occupa di svuotare il borsone e della roba bagnata quando rientro, ma non si può lamentare visto che l'idea è stata sua, no?


La foto che vedete non è di una piscina qualunque, ma della MIA piscina, con tanto di parole motivazionali (almeno secondo loro) in rilievo sulla parete.

8 commenti:

  1. Anche a me la piscina piaceva
    Ma chiaramente a Roma rischi di scarpinare per chilometri prima di trovarne una decente...

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    1. Credo dipende dalla zona, io ne ho quattro raggiungibili in dieci minuti a piedi intorno a casa...poi certo, abbiamo scelto quella che aveva un migliore rapporto qualità-prezzo :)

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  2. ma Marito agonista non nuota con te? (o anche in altri orari eh)

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  3. Adesso non fa più nuoto agonistico, nuota solo per il piacere di farlo (rigorosamente lontano da me 😁).

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    1. chiedevo perchè mio marito faceva il runner semi-agonistico (correva le maratone) poi ha dovuto smettere e adesso corre con me. E mi piace molto. (spero pure a lui eh)

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    2. Lui ha smesso perchè non gli andava più a suo tempo.
      Io non so se mi piace nuotare con lui. Tanto amore per il Marito, ma è insopportabile per certe cose 😂

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  4. Io facevo nuoto come fisioterapia per il braccio quando ero piccolo. Ora non ho disimparato a nuotare ma la mia resistenza è sotto zero. Altro che fare una vasca, faccio tre bracciate e mi manca il respiro.

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    1. Però secondo me se ti ci metti piano piano ne fai anche 100 di vasche e ho idea che, a differenza mia, a te la tecnica non manchi 😁

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