mercoledì 6 dicembre 2017

Non sempre si può urlare al sessismo

Il sessismo è la moda del momento, insieme alle mamme pancine.
Che poi non sono certa che le due cose non siano collegate, devo rifletterci su, magari con i miei tempi che, si sa, sono molto lunghi.
Tutto ormai è sessismo. Tutto.
E, in alcuni casi, non è solo sessismo, è proprio violenza di genere. 
Leggo ovunque denunce di sessismo -fatte tramite i social ovviamente- per cose che sessismo non sono: se io sono donna e tu uomo, nel momento esatto in cui dirai qualcosa, farai una battuta, sarai gentile con me, io sarò la vittima e tu il carnefice.
Oh si, attenzione: sono perfettamente consapevole del fatto che il sessismo e la violenza di genere esistono, ma c'è un però. C'è sempre un però.

Se un uomo mi tiene aperta la porta e mi fa passare, non è sessismo. È gentilezza.
Sarà che io ho sempre due milioni di cose in mano: e la borsa, e il cellulare, e il guinzaglio con tanto di cane che tira, e le buste della spesa, e la posta, e i giornali. 
No davvero, non mi sento defraudata di qualcosa se un gentile ragazzo mi tiene aperta sta benedetta porta.

Se un uomo mi offre un caffè o la cena, non è sessismo. È solo gentile. E magari la volta dopo pago io, che sia il caffè o il pesce spada in crosta di patate (che mi piace tantissimo, per dire).

Se qualcuno mi passa a prendere a casa o mi ci riporta, la mia mente non elabora l'informazione come se quel qualcuno stesse pensando che in quanto donna non sono capace di guidare, sono il sesso debole e non so cos'altro. Mi limito a pensare che è molto gentile, considerato che io odio guidare, odio fare anche solo un km in macchina, odio il traffico.
E, per dire, quando esco con il Marito guida sempre lui, che sia la mia macchina o la sua. E no, non mi sento una cretina per questo, tra i cento motivi per cui l'ho sposato ci ho messo dentro anche il fatto che gli piace guidare e lo fa bene, grazie al cielo. 

Se domani diventassi sindaco, vieterei con una legge di chiamarmi sindaca. 
Sindaca è un termine orribile, così come lo sono avvocata e architetta e così come sarebbe orribile anche elettricisto o pediatro.
E comunque, questa si che è violenza, nei confronti della lingua italiana però, non nei confronti della professionalità di una donna. E la lingua italiana, povera cara, ne subisce già di ogni quindi potremmo risparmiarle anche questo.
Ma al di là del mio gusto personale in fatto di linguistica, il punto è che non è sessista usare sindaco in riferimento ad una donna. Semmai è sessista sminuire le capacità da sindaco -o sindaca, se proprio ci tenete- di una persona solo ed esclusivamente in quanto donna.

Se un uomo mi dice che mi sta bene un vestito mi sta facendo un complimento, non è sessismo.
E si, forse non dovremmo guardare l'aspetto fisico delle persone, forse non dovremmo fare complimenti per come sta un vestito o per il nuovo taglio di capelli, ma a me fanno piacere. Si, mi fanno molto piacere ed è per questo che sono la prima a fare complimenti se è il caso.
E se il complimento non è un complimento, ma una cafonata mascherata da complimento, rispondo a tono. 
Se ad un uomo non piacciono le mie unghie rosse o la mia ricrescita dei peli sulle gambe, non è sessismo. È che non gli piacciono, esattamente come a me -che sono donna- non piacciono un sacco di cose.

Se mio marito mi chiede se posso prendergli un bicchiere d'acqua mi sta chiedendo una cortesia, non mi sta trattando da serva, quindi non è sessismo.
Se mio padre, che ha quasi ottant'anni, mi chiede se posso fare qualcosa al posto suo, non sta sminuendo il mio essere donna, ma sta chiedendo aiuto a sua figlia perché è una persona anziana (scusa papi, non lo dirò mai più, giuro), quindi non è sessismo.


Se vado a fare un colloquio e mi chiedono se sono disponibile e fare i turni o delle trasferte, non è sessismo. Stanno cercando di capire se sono la persona giusta per quel ruolo che, evidentemente, prevede turni o trasferte.
Ho fatto di recente dei colloqui e mi hanno chiesto, ad un certo punto, se delle trasferte prolungate potessero essere un problema perché si, esistono persone -uomini o donne che siano- per cui è un problema ed è giusto che loro lo sappiano. 
Altre domande e richieste invece sono completamente fuori luogo, sia che vengano rivolte ad una donna che ad un uomo, ma è innegabile che la classica domanda "intendi avere figli?" venga rivolta in prevalenza alle donne e quello non va assolutamente bene e, se lo chiedono a me, io li faccio sprofondare cento metri sotto terra (qui per saperne di più).

Se non ottengo una promozione al lavoro, non è per forza sessismo. Potrebbe esserlo, ma va valutato il caso specifico, quindi inutile dilungarsi.
Magari sono solo scema o inadatta per quel ruolo o magari c'è qualcuno che è migliore di me. Oppure non mi vogliono perché sono una donna e in questo caso, si, è sessismo.

Se un esperto di marketing pensa che le alternative per il mio regalo di Natale da parte del Marito siano un pigiama, un ferro da stiro, un grembiule o un bracciale con charm da un milione di euro l'uno, non mi sento offesa e vittima di sessismo. Onestamente, non me ne frega niente. 
Che ognuno regali quello che vuole, se mi arriva un pigiama con gli unicorni rosa sono felice. Lo sono meno se ricevo il bracciale con gli charm. Per dire, eh.
E il ferro da stiro -mai usato perché le camicie, unica cosa che stiriamo, le portiamo in tintoria- l'ho chiesto in regalo a mia madre qualche tempo fa, dopo che il cane aveva abbattuto quello che avevamo pensando fosse un drago.

Se esco con un uomo, mi piace e vogliamo entrambi chiuderci nel bagno di un locale per conoscerci meglio, non è sessismo, né violenza di genere se il giorno dopo lui non mi richiama.
Se mi sta bene non usare precauzioni mentre lo conosco meglio, non è violenza perché ho una testa e so che esistono le malattie sessualmente trasmissibili. So anche come nascono i bambini, ho imparato qualche annetto fa che la cicogna non esiste.
Se durante il nostro incontro ravvicinato in bagno, io resto incinta perché non ho voluto usare il preservativo, è anche una mia responsabilità, non solo sua.
Se decido deliberatamente di fare qualsiasi cosa con un uomo non è violenza, se non decido e vengo costretta a fare quella cosa lo è. 
Se un uomo decide di non volermi frequentare o di lasciarmi non è sessismo. È una sua libera scelta che magari può farmi rosicare, ma non dipende dal fatto che sono una donna.
Dipende semplicemente dal fatto che non mi vuole e tocca accettare che non possiamo piacere a tutti, anche se proprio non me ne capacito di come sia possibile, eh.

Sono una donna e non mi sento continuamente vittima di sessismo e violenza di genere.
Sono una donna e so che non posso piacere a tutti, che non può sempre andare tutto come dico io, che non sono adatta a tutti i lavori e che non so fare tutto, ma quello non perché sono donna.
E se domani, per ogni gentilezza da parte di un uomo o per ogni cosa che non va come dovrebbe, urlassi al sessismo, insulterei la mia intelligenza.
Oltre al fatto che l'abuso di determinati termini -sessismo compreso- alla lunga potrebbe essere addirittura controproducente. Per dire, eh.

31 commenti:

  1. Cara Gilda, sai è sempre un piacere passare da te, qui troviamo molte cose, che un po ci fanno ridere ma ti assicuro che piacciono tanto!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Bello, ma proprio bello questo post, tutto quello che hai detto io l'ho pensato e, visto che sono più vecchia, più acida e più cattiva di te ho pensato anche qualcosa di peggio, ma tu hai reso molto elegantemente l'idea. Complimenti

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    1. Non posso accettare che esista qualcuno più acido di me 😅 però apprezzo molto i complimenti!

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  3. Meno male, va' non sono l'unica ad avere la sensazione che tutto stia diventando, più che sessismo, molestia.
    Mi sembra stia passando il concetto che se uno ci prova, e non ti piace, ti ha molestato, o che se uno fa una battuta infelice, non è un idiota da rimettere al suo posto ma un potenziale stupratore, quando ecco no.
    Certi "cappelli" sono pericolosi e insensati.
    Si rischia di ingessare la comunità, invece di liberarla, di colpevolizzare tutti invece che isolare (e punire) quelli che lo meritano.
    Un collega che tiene corsi all'università, giorni fa, mi ha detto che gli è stato consigliato di non ricevere studentesse da solo, ma assicurarsi che ci sia sempre qualcuno nel suo ufficio, perchè la ragazza potrebbe sebtirsi a disagio e poi non si sa mai (modalità, para fondoschiena on).
    Il mio amico è gay e la cosa lo ha divertito non poco.
    A me invece ha dato molto fastidio.
    Non è questo il concetto di libertà, di uguaglianza e, soprattutto di rispetto, a cui ambisco.
    Mi ha fatto tornare in mente quando la mia nonna mi raccontava che, sulla Madonie, negli anni 30 del novecento, non era considerato opportuno, che un uomo ed una donna fossero soli in una stanza, perchè lui era di certo poco più che un animale e lei non sarebbe stata nulla senza la sua reputazione.
    PS Se mio marito mi regalasse un ferro da stiro o un pigiama (o uno di quei bracciali), penserei di avere sbagliato persona e, forse è per questo, che trovo la pubblicità orribile. E' anche vero che non rientro in quel target

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    1. Ciacco condivido ogni singola parola e aggiungo che anche io so di persone che, in ambito lavorativo, devono evitare determinate situazioni per evitare problemi e lo trovo davvero triste.
      Sulla pubblicità: a me proprio non mi tocca, da una parte perchè non mi piace Pandora, dall'altra perchè il Marito di solito sa cosa voglio/mi serve e i regali sono sempre precisi.
      Poi eh, io ho sposato un uomo che ha chiesto in regalo un'aspirapolvere (molto figa, devo ammetterlo) e tempo addietro un forno a microonde (non a me, ma alle sue sorelle), quindi davvero non riesco a immedesimarmi in situazioni di sessismo all'interno di una coppia :)

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  4. Però io non ho capito una cosa? ma dove e come una gentilezza viene scambiata per sessismo? Cioè non credo che qualcuno non abbia chiaro che aprire una porta non è assolutamente sessismo. Non capisco la polemica da dove è uscita, questo chiedo. Il parlare di questo periodo non mi sembra si sia mai riferito ad un atteggiamento gentile o galante verso le donne.
    Le pubblicità e la comunicazione in generale invece sono spesso piene di maschilismo, non si può negare. Sui nomi ti do ragione perché a me di essere chiamata architetta non mi interessa affatto, ma se, quando vado in cantiere mi chiamano "signorina" e il geometra che ho accanto diventa "dottore" forse l'opinione sessista esiste.
    Per sessismo si intende proprio quello che è, ossia un abuso solo verso il genere femminile, che può essere violento oppure semplicemente un non riconoscimento degli stessi diritti. A me pare che nessuno tacci di sessismo la semplice gentilezza o diversità tra le due caratteristiche.
    Io come quasi tutte le donne sono stata oggetto di molestie (non gravissime per carità) mentre mio marito no. Forse basta questo a far capire come partiamo spesso da due strade diverse.
    non sto entrando in polemica forse ti chiedo più chiaramente da dove ti arriva questa impressione che ci sia un'esagerazione o che qualcuno scambi gentilezza per sessismo
    ciaooo
    Barbara

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    1. C'è una pagina, su Facebook, che denuncia determinati episodi come sessisti (in alcuni casi si parla addirittura di violenza) innescando un meccanismo per cui l'uomo è sempre un mostro, mentre la donna è sempre vittima.
      La pagina è molto famosa, ma se non la conosci scrivimi che ti dico qual è :)

      Al di là di questo, io non sono mai stata vittima di molestie, magari qualche "complimento" un po' esagerato, ma ho rimesso al proprio posto l'interlocutore perchè, di base, sono una che non le manda a dire.

      Sulla questione lavoro ti quoto in pieno e do molta più importanza al riconoscimento dei ruoli e delle competenze che non al sostantivo maschile o femminile che sia con cui viene indicata una professione.

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    2. ah ok. il mondo Facebook. Ma quello è esagerato di suo, è facile ci siano assurdi estremismi, accanto a pagine utili. Non ho facebook per scelta per cui probabilmente mi risparmio diversi travasi di bile.
      Io invece sono stata più volte molestata in diverse maniere, ma niente di grave da portarmi a denunciare, e anche io ho un carattere piuttosto diretto, che in più di un occasione mi ha evitato diciamo spiacevoli problemi (per dirla leggera) nonché la capacità di sapermi difendere con le mani dalle aggressioni. Sono stata fortunata in queste occasioni. Ma secondo me questi episodi non afferiscono solo alle donne perché il maniaco non è che sia semplicemente sessista.
      Ma non ci sto a vedere sminuito il problema delle cose che non vanno nella società e sono contro le donne da una manica di fanatiche che hanno problemi con la galanteria: perché se mi dici così vuol dire che questo gruppo facebook banalizza il problema rovesciando la questione. Sono avvilita.
      Però adesso ho capito il senso del post.

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    3. Barbara hai capito perfettamente cosa intendevo: urlare al sessismo quando non serve, soprattutto all'interno di un mezzo "potente" come Facebook, banalizza il problema. E sono davvero convinta che un problema del genere non andrebbe assolutamente banalizzato.

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  5. Inoltre aggiungo altre cose:
    non sono ossessionata dal discorso femminista, anche io non mi sento di continuo oggetto di sessismo. E gli eccessi descritti nei giornali sono probabilmente un numero limitato.
    Però le cose prima o poi dovranno cambiare, perché ti faccio degli esempi molto lampanti di quotidianità:
    - in macchina (nel traffico ancora di più) c'è sempre molta aggressività verso le donne, in molti (malati direi) non tollerano la donna al volante e la mia esperienza si basa su anni di patente, in cui ho assistito a veri sfoghi verso donne solo perché tali
    - a scuola (e parlo di mia figlia): le ragazzine oggi sono, come 20 anni fa, oggetto di attenzione sessuale continua (battute e allusioni continue) e sono simpatiche solo se sono "passive" ovvero se non sono troppo aggressive verso i maschi
    Ho fatto 2 esempi che valuto giorno dopo giorno, per non parlare del ruolo che la mamma ha all'interno del nucleo familiare per cui nella maggior parte dei casi si dà per scontato che sia lei ad occuparsi almeno dell'80% delle incombenze familiari che dovrebbe essere pari.
    Tu mi dirai che sono rivendicazioni assurde nel 2017 ma sfido qualunque mia coetanea ad affermare che non si sia sentita così, frustrata dalla posizione che la donna nella società ha.
    Per quanto riguarda le molestie (che è altro riguardo al sessismo) non scherziamo: si sa benissimo quali siano molestie cioè attenzioni non gradite. E sono gli uomini a volerci far credere che adesso non possono nemmeno corteggiarci perché altrimenti li accusiamo di molestia.
    Per concludere penso che molti uomini (e donne mamme di uomini) non rientrano nella definizione di maschilisti, non aggrediscono con termini volgari le donne, non hanno mai messo una mano addosso ad una donna sconosciuta su un autobus, non hanno abusato della loro posizione per ricatti sessuali, molti, sono sicura. Ma ce ne sono ancora troppi in giro, pronti ad esempio ad aggredire la presidente della Camera solo perché occupa quella posizione. Per cui se ad oggi si ha un'inflazione e un interesse ossessivo per questi argomenti può essere anche un bene, sempre che non si rischi, come ben evidenziato da te, di banalizzare la questione ed accostarla a qualunque cosa riguardi l'interazione uomo-donna
    oddio come sono pesanteee
    barbara

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    1. Ma non sei mica pesante :)
      Anche io penso che il maschilismo e il sessismo esistano, sarebbe davvero ipocrita negarlo, ma non sono la totalità dei casi.
      Come ogni cosa, generalizzare non ha senso e definire sessisti degli atteggiamenti che non lo sono, sminuisce di fatto situazioni davvero brutte.

      Io posso dirti che, a livello personale, non mi sento sminuita dal ruolo sociale della donna, ma ammetto che questo pensiero deriva dalla mia esperienza personale: anni fa (tanti) ho chiuso una storia che sembrava importante con una persona che fondamentalmente mi vedeva moglie e madre, ma non donna e professionista (ai tempi ancora studiavo, ma avevo ben chiara in testa l'idea di volermi realizzare professionalmente); ho sposato un uomo che mi ama, mi rispetta e si occupa in toto della gestione della casa; ho un lavoro che mi appaga e sono spesso gratificata come professionista appuntao indipendentemente dal mio sesso, quindi davvero non posso lamentarmi, ma questo è solo ed esclusivamente il mio caso specifico.

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  6. Sinceramente: a me della pubblicità dei regali non frega niente! Il ferro da stiro lo compriamo insieme (anche se lo uso solo io, non si sa mai, incendio assicurato). Per Natale mio marito mi regala o un profumo o un nuovo telefonino.
    E a proposito di regali, una mia amica l'altro giorno mi chiedeva cosa regalare a mia figlia, perché di giochi per bambine ce ne stanno tanti in giro e non riusciva a prendere una decisione, chiedo a lei e risponde: TANTE MACCHININE!

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    1. Io per Natale riceverò l'ennesimo paio di Air Max, stavolta argento/nere/fucsia che ho visto e di cui mi sono innamorata :)
      A parte questa disgressione, io da bimba giocavo in modo alternato con le macchinine, con le Barbie e con la mia amata cucina Fisher Price 😁

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    2. Ecco io voglio sapere perché la bambina deve per forza giocare con cose "femminili"...
      Io non l'ho mai avuta la cucina Fisher Price :(

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    3. Io la adoravo, sai? Ne ho anche parlato qui http://www.nonpuoesserevero.it/2017/10/festa-dei-morti-palermo.html e, se fosse per me, ci giocherei ancora, ma probabilmente sono un caso disperato :D

      A parte questo, io notavo -ma forse tu che sei mamma ne sai più di me al riguardo- che ormai i bimbi giocano con quello che più gli aggrada senza stare a guardare cosa è da femmine e cosa è da maschi :)

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  7. Brava, il confine è molto, molto sottile, e come dici giustamente tu ultimamente si sta esagerando. Per quanto mi riguarda, fermo restando che da essere umano condanno qualsiasi forma di violenza e sessismo rivolta a chiunque, sono ben contenta quando al lavoro i miei colleghi di sesso maschile si offrono di trasportare sedie e tavoli al posto mio, o di sollevare un cartone di acqua da mezzo litro al posto mio; così come sono ben contenta quando il mio fidanzato viene con me a fare la spesa e poi non mi fa portare nemmeno una busta: è gentilezza, appunto.

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    1. Anche io condanno assolutamente ogni forma di violenza e sessismo, quello è fuori discussione, però sono come te: se qualcuno si fa carico dei "lavori pesanti" al posto mio sono ben felice 😁

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  8. Amen! Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno...
    Onestamente ha rotto questo sessismo a tutti i costi!|!

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  9. Oramai è "moda", quando una dice "sai che il tipo mi ha aperto la porta?" Ossignur, parte la corazzata Potëmkin delle amiche che gridano allo scempio..
    Consiglio di far ritornare l'educazione e galanteria anche perché care amiche è pur sempre moda✌��

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    1. Concordo in pieno!
      La galanteria è una cosa che mi piace, così come la buona educazione!

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  10. Io sono una di quella che vede sessismo ovunque.

    Andavo dallo psicologo un tempo e quando lui mi chiedeva qualcosa, tipo ‘perché sei stressata?’ Io ci pensavo e rispondevo sempre ‘il patriarcato’
    Va da se che lui ha detto che ero guarita ma in realtà mi sa non mi reggeva più XD

    Scherzi a parte, io personalmente mi sento molto limitata e danneggiata dall’imperante cultura sessista in cui viviamo, che siano molestie, pregiudizi, mancanza di uguaglianza nel lavoro (sono in un settore pesantemente segnato dalle disuguaglianze). Per cui secondo me e’ giustissimo stare attenti e denunciare gli atti di sessismo.

    Certo, come dici tu non tutto lo e’. O meglio, il tuo elenco va contestualizzato: ogni singolo atto può esserlo o non esserlo

    Il mio collega e amico che stamattina mi ha detto ‘come stai bene vestita cosi’ e a cui ho risposto ‘grazie anche la tua sciarpa e’ molto bella’, no, non è sessismo, e’ gentilezza e amicizia.

    Il capo molto potente (mentre io non valgo nulla) che dopo una cena di lavoro insiste per prendere il taxi da solo con me, che non è la prima volta che cerca un ‘occasionale’ contatto fisico, e che spesso mi fa complimenti per l’aspetto ma non per la professionalità, quando mi sussurra nell’orecchio con alito che sa di scotch ‘ stai molto bene vestita cosi’, ecco, mi mette a disagio.

    Quindi il mio parere è che non ha senso mettersi a fare l’elenco ‘questo è sessista, questo si può fare’ stile Gaber con destra e sinistra. Ha senso prendere atto che gli uomini e le donne (perché ehi, le donne sono molto sessiste anche loro) imparino a capire quali sono gli atteggiamenti che sono leciti (ovvero, che non fanno sentire minacciata/degradata una persona) e quelli che non lo sono.

    E se un* non riesce a capire se un atteggiamento minaccia o degrada qualcuno, ecco, allora forse è meglio che parta dalle basi e si sforzi di ripensare tutti i suoi rapporti umani.

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    1. Di recente, mi è capitato spesso di leggere episodi banalissimi, di cui veniva raccontato tutto per filo e per segno, che venivano definiti sessisti, ma che oggettivamente non lo erano. Parliamo di banalità tipo "se mio marito mi chiede di prendergli l'acqua in cucina è perché pensa che io sia la sua serva e non importa se poi in casa fa tutto lui" o "mi sono chiusa in bagno con uno, non ho voluto usare il preservativo perché mi piace più senza, poi lui non mi ha richiamata il giorno dopo, quindi è violenza" ed ecco, queste cose mi fanno paura. E mi fanno paura perché credo fermamente che il sessismo esista davvero, così come credo esista la violenza di genere e definire sessismo tutto, ma proprio tutto può essere incredibilmente controproducente.
      Un po' la storia di "al lupo, al lupo", non so se mi spiego.

      Sono d'accordo sul fatto che bisognerebbe considerare quali atteggiamenti possono dare fastidio e quali no, ma quello bisognerebbe farlo guardando proprio la singola persona che si ha davanti: per esempio io non amo che un estraneo mi tocchi, è più forte di me, e mi si legge in faccia questo fastidio quando capita, quindi mi piacerebbe che chi ho di fronte si renda conto di questo mio disagio, ma non sempre accade. Non so se si capisce cosa intendo :)

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  11. in linea di massima sono d'accordo, anche se io vivo un caso un po' particolare:
    io sono informatico che è un lavoro da maschi (non uomini, maschi, che è un po' diverso)
    e ancora adesso dopo diciassette anni (proprio oggi sono 17 anni che lavoro come informatico) c'è chi mi considera "la segretaria stupida" del mio capo, perchè son donna e quindi non esiste che io possa saper fare il mio lavoro.
    Per fortuna il mio capo in questi frangenti mi difende. Quindi cerco di non prendermela e vado per la mia strada
    E comunque io sono un informatico, non un'informatica. Ecco.
    E sindaca mi fa venire l'orchite, anzi, secondo me è più discriminante di sindaco, perchè dà importanza al sesso della persona che svolge il ruolo, cosa che non dovrebbe essere!

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    1. Capisco cosa intendi perchè anche io ho sempre fatto un lavoro prettamente maschile, ma non mi è mai successo che qualcuno mi scambiasse per la segretaria. Credo sia perchè difficilmente i tecnici di messa in onda incontrano qualcuno 😅

      E comunque: anche io sono un tecnico e non una tecnica e la tua riflessione è giustissima, io non ci avevo pensato, ma hai proprio ragione.

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