venerdì 21 settembre 2018

Aprire un blog: istruzioni per l'uso

Da un po' di tempo a questa parte capita spesso che qualcuno mi scriva chiedendomi suggerimenti per  aprire e tenere, nel tempo, un blog di successo.
Ora, io non so cosa intendiate voi per blog di successo, ma posso garantirvi che questo non lo è.
Certo, ha un discreto numero di lettori fissi -alcuni dei quali ormai fanno parte del mio quotidiano- e un ottimo numero di visualizzazioni uniche, ma il successo è altro.
E, per dire, sicuramente è una cosa soggettiva: magari per qualcuno cento visualizzazioni di un post sono indice di successo, io invece ci resterei male, così come per me un milione di visitatori al giorno sono tantissimi, mentre per altri sono bazzecole.

Comunque, se proprio volete avere due dritte per aprire e tenere un blog non necessariamente di successo ve li do. Tenete a mente però che questo è il mio punto di vista e non è per forza giusto.
Tenete a mente che di blog è pieno il web: ormai chiunque ha un blog, chiunque racconta qualcosa e il fatto di avere qualcosa da dire non significa che per forza di cose qualcuno la leggerà.
Di travel blog, food blog e mummy blog poi non ne parliamo. Ce ne sono talmente tanti che io ogni tanto confondo i nomi e gli autori e no, non sto scherzando.

Quindi, ecco: 
-Scegliete un nome bello e che la gente si ricordi, un nome che vi rappresenti e che si sposi con quello che siete.
Non scegliete un nome che vi leghi solo ed esclusivamente ad un argomento perché il tempo passa e le cose cambiano e magari tra due anni non avrete più voglia di scrivere di pappine per nenonati alla zucca settembrina e vi toccherà cambiare nome facendo un casino.
Se scrivete in italiano e vi rivolgete ad un pubblico italiano o che comunque parla e capisce la lingua eviterei un nome in inglese (o in francese o in swahili) e, ancora di più, eviterei nomi metà in italiano e metà in qualsiasi altra lingua.
Intorno al nome costruite un'identità al blog che trasmetta quello che siete: ci vuole tempo, ci vogliono tentativi, ci vuole costanza, non è una cosa che si fa in un giorno (qui vi fate un'idea di come ho fatto io).


Un blog che leggo e che secondo me ha un nome bellissimo è Vieni via di qui, ma ne esistono molti altri.

-Scrivete bene in italiano e dico sul serio. Almeno le basi di grammatica e di sintassi tocca averle, poi ecco: non mi preoccuperei troppo dei refusi, quelli vivono di vita propria, sembra che non ce ne siano e invece si mimetizzano benissimo e sono pronti a saltare fuori anche dopo le trecentesima revisione.
Io faccio notare, in privato, i refusi ad amiche che hanno un blog e loro lo fanno con me e, sono pronta a giurarlo su qualsiasi cosa, quei refusi prima di pubblicare non c'erano, si sono aggiunti dopo spontaneamente, sti stronzi.
Eviterei anche un linguaggio da Dolce Stil Novo perché alle lunghe diventa noioso e la gente da un blog cerca quasi sempre leggerezza e non pipponi: per quelli c'è il telegiornale e le mail di lavoro del capo arrabbiato.

-Non fissatevi sui numeri e sui post sponsorizzati: sono cose che se devono arrivare arrivano, avere un blog è un conto, farne un lavoro è un altro. Troppi post sponsorizzati in generale a me non piacciono e ammetto candidamente che io i blog sponsorizzati smetto di leggerli: va bene un post, ne vanno bene due, poi mi stufo. La mia è una scelta, non necessariamente condivisibile.

-Non copiate, non fatelo mai. Succede di non avere nulla da raccontare o di non avere l'ispirazione giusta per scrivere qualcosa, ma piuttosto che rubare (si, rubare) contenuti altrui evitate di pubblicare che tanto non muore nessuno (qui, per dire, ho raccontato di quando mi hanno copiato il blog per intero).

-Non scrivete cose di cui potreste pentirvi pensando di poter restare anonimi per sempre.
Quando ho aperto questo blog nessuno sapeva chi c'era dietro, adesso credo che siano davvero in pochi -quanto meno tra i lettori fissi- a non sapere come mi chiamo, cosa faccio e che faccia ho e va bene così. Questo però significa essenzialmente una cosa: che se racconto di quanto è stronzo il mio capo -giusto per fare un esempio- ci sono grandi possibilità che lui lo scopra e non sarebbe piacevole.
Se decidete di parlare male di qualcuno, evitate di fare nomi, tanto -credetemi- che si capisce lo stesso. E se qualcuno si sentirà offeso dalle vostre parole, se non lo avete nominato, fregatevene ampiamente (qui ho raccontato di quando una cosa simile è successa a me) che le manie di persecuzione sono tanto brutte quanto diffuse.
Cercate anche di capire quando è il caso di raccontare una determinata cosa e quando è il caso di aspettare tempi migliori (per scrivere questo post, per dire, ho aspettato due anni e mezzo).
Se avete l'abitudine -che ne so- di fingervi malati per andare al mare invece che al lavoro evitate di scriverlo sul blog, così come se avete l'abitudine di rubare le caramelle al supermercato.
In generale, ricordatevi che siete sempre responsabili di quello che scrivete.

-Ricordate, quando pubblicate qualcosa, che non tutti saranno d'accordo con voi perché è così che va la vita.
Date a chiunque la possibilità di replicare e non offendete mai chi la pensa in modo diverso da voi che, ecco, il fatto di essere i proprietari di un blog non vi autorizza ad essere maleducati con chi vi legge e non la pensa uguale a voi.

-Scrivete perché vi piace, fate che scrivere sia una passione, altrimenti lasciate perdere.

E, al momento, non mi vengono in mente altri consigli per iniziare, ma in generale sono convinta che da cosa nasce cosa, quindi -se è quello che volete- aprite un blog e poi linkatemelo che io cerco sempre cose nuove da leggere.

29 commenti:

  1. Grazie mille per i preziosi consigli. Io ti ho incontrata per caso, mi piace leggerti perché ti sento autentica e genuina e soprattutto coerente che non è cosa da poco di questi tempi.
    Se davvero ne hai voglia,fammi sapere e in privato ti mando il link del mio blog: mi piacerebbe che tu mi dessi la tua opinione su cosa non funziona e su cosa dovrei migliorare, insomma analizzalo e vivisezionalo senza pietà.

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    1. Mandamelo si! L'ho detto che mi piace leggere!

      Ps. Grazie ;)

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  2. 7/7.....devo dire che sono sulla buona strada! DEtto da te poi.... <3

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  3. Cara Gilda, non sapevo che tu conoscessi come far crescere un blog! Brava.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Come farlo crescere non lo so mica visto che ci vuole costanza e io non ne ho 😁
      Un bacione!

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  4. guarda, io so solo che il mio blog è bellissimo

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  5. Confesso una cosa a proposito del nome: all'inizio pensavo ti chiamassi Veronica e quindi avessi fatto un gioco di parole col tuo nome 😅 fortuna che poi ho capito!

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    1. Ma se ti dicessi cbe ci ho messo mezzora per capire il messo con Veronica? 😂

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  6. Totalmente d'accordo su tutto... e anch'io a volte mi confondo i nomi dei blog! :D

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  7. Sono istruzioni più che giuste secondo me, anche perché il successo né lo voglio né lo cerco ;)

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  8. Hai detto benissimo: l'anonimato su internet non esiste (e lo dico con discreta cognizione di causa, dato che lavoro in quel settore li...
    e adesso vado a leggermi "vieni via di qui" che son curiosa ;)

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    1. Molti sono convinti di poterlo mantenere, ma ecco: magari fosse così semplice!

      Ps. Fammi sapere se ti piace quel blog!

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  9. ottimi consigli! soprattutto l'ultimo :=)

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  10. Davvero dei consigli ottimi, soprattutto quello che riguarda la scelta del nome.
    Quando ho aperto il mio blog l'ho scelto senza pensarci troppo, adesso vorrei cambiarlo (e farlo anche con l'url) e questa decisione mi sta facendo penare, e non poco.

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    1. Io non lo cambierei, una volta scelto secondo me è meglio tenerlo per quello che è, altrimenti si rischia di confondere i lettori :)

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  11. No vabbè ma questo angolino è stupendo... complimenti, sono diventata una tua nuova follower, se ti va di conoscermi io sono Il salotto del gatto libraio

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  12. Gilda torna!! Ho bisogno della tua ironia!! ;)

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  13. Questa cosa del nome è verissima: deve essere qualcosa che ci identifica, che parli di noi. Se si vuole scrivere a lungo termine, e non solo per pochi mesi, bisognerebbe anche pensare al futuro. Questo è stato un mio errore, ho dato il nome al mio blog pensando solo al periodo che stavo vivendo, non ho pensato che un giorno quello che sentivo sarebbe cambiato.
    Dopo un paio di anni ho modificato il titolo e il nickname, ma ho lasciato l'url originale perché non sapevo (e non so tutt'ora) se questo avrebbe potuto rendere difficile "rintracciarmi". Queste differenze fanno confondere, ma in fondo mi piace il mio piccolo caos 🙂

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    1. Si può fare il redirect, ma secondo me cambiare la url non è mai una buona idea (parere personale e non "tecnico").

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