martedì 14 novembre 2017

Amsterdam in pillole

Abbiamo trascorso cinque giorni ad Amsterdam e -adesso posso dirlo- mi è piaciuta molto.
È bella Amsterdam. E anche interessante. Un po' particolare direi.




Da dove iniziamo?
Abbiamo volato da Roma ad Amsterdam in poco meno di tre ore e io ho riportato un trauma da viaggio in aereo non indifferente: considerate che prendo parecchi aerei durante l'anno, ma non ho mai avuto paura come in questo caso in cui un vuoto d'aria pazzesco mi ha fatto pensare che non sarei arrivata viva a destinazione. Si lo so, sono un tantino tragica, ma questo è.
Se siete impazienti di vedere la scritta I Amsterdam, sappiate che ce ne sta una appena fuori dalla piazza dell'aeroporto.


Dall'aeroporto di Schipol, dove siamo arrivati sani e salvi, alla stazione centrale di Amsterdam abbiamo preso il treno: il biglietto costa 5,20€ a testa e si arriva in un quarto d'ora circa.
Quando siamo arrivati c'era freschino, ma tutto sommato si stava bene, poi è arrivato il freddo.

Noi abbiamo scelto un hotel a circa 500 metri da Piazza Dam, il Nadia Hotel, molto carino e pulito.
Una cosa che ho scoperto è che quasi tutte le costruzioni della zona centrale di Amsterdam hanno scale molto strette e lunghe, roba che c'è da avere paura di frantumarsi i crociati ad ogni salita o discesa. E non sto scherzando: dopo cinque giorni di sali e scendi a me facevano davvero male le ginocchia che, per carità, erano già fradice di loro (qui per saperne di più), ma le scale non hanno aiutato.


L'hotel in ogni caso era molto caratteristico e a me è piaciuto un sacco.




Passeggiando per Amsterdam, ci siamo resi conto che le case -almeno in centro, in periferia è un po' diverso- hanno facciate piccole e strette. E sono storte.
Come sempre in questi casi, c'è una spiegazione: per pagare meno di tasse (più larga era la facciata più si pagava) si costruivano queste micro facciate, all'interno c'erano scale ripidissime (a prova di crociato) e per fare i traslochi era un macello, quindi la soluzione era, appunto, inclinare le case.
Geniale se ci pensate. Non so a voi, ma a me non sarebbe mai venuto in mente.


Un altro colpo d'occhio pazzesco sono le biciclette: ce ne sono circa due milioni e sono ovunque.
I ciclisti di Amsterdam sono abbastanza arroganti, considerate che se siete in mezzo alle scatole vi vengono addosso senza farsi troppi scrupoli e che hanno sempre ragione loro. Le piste ciclabili sono dedicate a loro, ma anche a cinquantini (si, parlo di motorini) che sono, inspiegabilmente, equiparati alle bici, tant'è che non hanno l'obbligo di casco.




Noi abbiamo fatto la I Amsterdam Card che da la possibilità di prendere tutti i mezzi di trasporto della città a marchio GBV. Occhio che ci sono anche autobus che non sono GBV e, per quelli, la card non vale, tocca pagarli a parte e non sono esattamente economici.
Inoltre, la I Amsterdam Card consente di entrare in parecchi musei e attrazioni della città, ma non da la possibilità di saltare la fila. 
La card valida 96 ore ci è costata 87€ a testa. Se conviene o meno, dipende da quello che avete intenzione di visitare. 
Avevo acquistato le card online e le abbiamo ritirate al Visitor Centres dell'aeroporto dove ci hanno spiegato tutto sull'utilizzo, regalato una mappa della città, un giornale e una guida in italiano su come usare la carta. Eventualmente, c'è un visitor centres anche appena fuori dalla stazione centrale di Amsterdam. 
Grazie alla carta, abbiamo visitato il Van Gogh Museum, il Nemo Museum, la casa di Rembrandt, l'Artis e l'Amsterdam Arena, oltre a fare una mini crociera sui canali.
Inoltre, grazie alla carta, siamo entrati gratuitamente all'interno dei mulini di Zansee Schans (che è credo uno dei posti più belli che abbia mai visto in vita mia).
A parte abbiamo acquistato il biglietto dell'Anna Frank Haus.
Ho dovuto rinunciare al Dam LookOut che è una terrazza panoramica a 100 metri di altezza, con tanto di altalena sospesa nel vuoto a causa maltempo e freddo gelido. Ma ci tornerò, ci salirò e presumibilmente infarterò.
Tra le cose più carine che abbiamo visto c'è il mercato dei fiori, il Bloemenmarkt, che è un mercato galleggiante dove io ho comprato tanti di quei bulbi che, appena sbocceranno, probabilmente dovremmo andare noi fuori di casa.



In ogni caso, una cosa da fare assolutamente è camminare in giro per la città godendovi lo spettacolo dei canali.
Ovunque c'è odore di erba e, che vi interessi o meno fumare, credo che una capatina al coffee shop tocchi farla, giusto per vedere come sono. Occhio che è vietato scattare fotografie all'interno dei coffee shop, così come è vietato fotografare le ragazze in vetrina nel quartiere a luci rosse.
Io ho preso una strigliata perché avevo in mano la mia sigaretta elettronica dentro un coffee shop perché, ecco, non si può fumare lì dentro. Giuro che è vero, eh. Mi è stato precisato che "si può fumare solo droga". Scusate, ma non lo sapevo. E comunque io la mia sigaretta elettronica la stavo solo tenendo in mano, non la stavo fumando.

Amsterdam è piena di italiani: credo che ci siano più italiani ad Amsterdam che a Trastevere il sabato sera e non sono solo turisti.
In moltissimi negozi, bar, ristoranti in cui siamo entrati abbiamo beccato italiani che, dopo averci appena guardato, ci chiedevano se eravamo -appunto- italiani.
In ogni caso, chiunque parla inglese, quindi non avrete grossi problemi di comunicazione.

Amsterdam è una città abbastanza costosa, non arriva ai livelli di Stoccolma, ma è cara.
Il cibo, ehm ecco, diciamo che se siete persone normali non avrete grossi problemi, se siete me (qui per saperne di più) farete un sacco fatica a mangiare, ma io faccio fatica praticamente ovunque, quindi non faccio testo.
La birra invece dovete assolutamente provarla, quanto meno l'Heineken (che è olandese, cosa che io non sapevo).

Infine, ci sono tantissimi negozi, io sono entrata solo dentro Primark.
E se vi state chiedendo cosa sono quelle tre X, sappiate che si riferiscono a tre grandi disastri che hanno colpito la città: la peste, un incendio e un' alluvione.


Giudizio complessivo su Amsterdam? Non lo so, dico sul serio.
Mi è piaciuta, sono contenta di esserci andata, ma non so bene che pensarne.
Sarebbe comunque bastato anche un giorno in meno, direi che quattro giorni sono più che sufficienti.






Nb. Questo è solo un post introduttivo, piano piano arrivano anche gli approfondimenti con tanto di foto che non avrei potuto fare, ma che ovviamente ho fatto lo stesso.

20 commenti:

  1. Cara Gilda, un grazie infinite di questa bella carrellata di foto di Amsterdam.Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Avevo un coffee shop vicino l'albergo, leggermente fuori dal centro, dove potevo eccezionalmente fumare le mie sigarette in compagnia del gatto che viveva lì.
    Io Amsterdam la amo da morire, e devo dire che ho trovato molto più aggressivi i ciclisti di Berlino. A maggio ho trovato il classico tempo nordico: freddo da giubbotto e sciarpa alternato a sole da canottiera. Il cibo non è memorabile ma le case, e la gente, sono uno spettacolo. È uno dei posti in Europa dove mi piacerebbe vivere, magari in una house boat per assecondare il mio animo fricchettone :)

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    1. Le house boat sono fighissime, anche se ho scoperto che ormai non concendono più permessi per metterne di nuove e quelle che ci sono le vendono a peso d'oro.
      In generale, non posso dire che non mi è piaciuta, ma incide molto il fatto che dopo poche ore che ero tornata da Amsterdam sono andata a Sofia che mi ha colpito troppo!

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    2. Almeno quando sogno mi concedo il lusso irrealizzabile:)
      Comunque ne ho trovate in affitto, la prossima volta che ci vado penserò a radunare qualche amico scoppiato e prenoto una house boat! (Qualche amica mi ha fatto notare che di sicuro ci verrà qualche acciacco per l'umidità, ma io voglio farlo!)

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  3. Concordo sul mangiare, l'unica cosa che ho amato e che non mi ha dato il volta stomaco sono state del polpette fritte di patate e carne dal nome impronunciabile. Ho amato anche lo Stedelik Museum, museo di arte contemporanea, emblema dell'inclusivitá artistica olandese: in un museo di arte contemporanea ho trovato bambini, adolescenti, adulti e persone anziane, intenti in diverse ma interessanti attivitá. Entrambe non abbiamo visitato il Riskjmuseaum, un vero peccato visto la sua bellezza e ricchezza. Attendo i prossimi articoli!

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    1. Io ho mangiato delle polpette buonissime, ma sono praticamente l'unica cosa che sono riuscita a provare causa allergie :(

      Io quel museo l'ho scartato perchè dovevamo fare una scelta per questioni di tempo (che poi in realtà ci saremmo anche arrivati secondo me), ma magari se torniamo ci andiamo 😁

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  4. Questo post lo salvo per quando ci andrò io. È da un po' che sto accarezzando l'idea di andarci. Aspetto gli altri post ☺

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  5. Che belle le case.
    Quante bici!!!! Io vorrei potermi spostare im bici ma qui è impossibile.

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  6. Ho visto che hai pubblicato un nuovo post, ma volevo recuperare questo. Sempre foto bellissime, più tardi leggo i dettagli. La cosa delle case mi ha fatto ridere, non lo sapevo :D

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    1. Per le foto mi sono impegnata, però buona parte del merito è del telefono 😂😂

      Quella delle case è pazzesca, a me ha incuriosito un sacco sta storia!

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  7. io ci ho vissuto in una di quelle case lunghe e strette, in Belgio (sono come in Olanda per gli stessi motivi). Ho fatto di quelle cadute con i tacchi XD

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    1. E facevi quelle scale ogni giorno? E le tue ginocchia sono ancora integre? 😅

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  8. Amsterdam mi ha sempre intrigo molto ma non ho mai trovato né l'occasione per andarci, né tanto meno la giusta compagnia. Chissà forse nel 2018...la speranza è l'ultima a morire, no?
    Nel frattempo mi sono già appuntata la Dam LookOut, non vedo l'ora di provare quell'altalena!!!

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    1. Ecco, l'unico motivo per cui vorrei tornare ad Amsterdam in futuro è proprio quell'altalena, però magari in primavera o in estate che Novembre non era proprio il periodo adatto :D

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