sabato 28 febbraio 2015

Visitare Palermo

A cadenza regolare ricevo mail, messaggi, telefonate, segnali di fumo che dicono più o meno: " Ciao, io e Fidanzato/Fidanzata, Moglie/Marito, Mamma/Papà abbiamo deciso di andare a Palermo, cosa ci consigli di vedere?
A domanda di solito segue risposta, ma io chiedo:" Quanto avete intenzione di fermarvi?"
"36 ore"
"Ah, beh allora guarda, dall'aeroporto di Punta Raisi c'è una vista incantevole e un odore di mare che fa venire i brividi"
Se pensate, invece, di fermarvi un pò di più, allora qualcosa da consigliarvi ce l'ho.

Il centro di Palermo è molto bello: d'obbligo una passeggiata per Via Libertà (la via dei negozi chic che io trovo bellissima), Piazza Politeama (che non si chiama Piazza Politeama, ma Piazza Castelnuovo, ma se provate a chiedere a un palermitano dove sia Piazza Castelnuovo probabilmente vi dirà che non lo sa), Via Ruggero Settimo, fino ad arrivare al Teatro Massimo che è uno dei posti più belli che io abbia mai visto.
Se capitate a Palermo nel periodo di Natale resterete meravigliati dallo sfavillio di luci e dalla scalinata ricoperta da Stelle di Natale.


Dopo esservi rifatti gli occhi, proseguite per Via Maqueda e arrivate ai Quattro Canti di città, una piazza ottagonale dove si incrociano le due vie principali della città, Via Maqueda, appunto, e Corso Vittorio Emanuele, che un tempo era il Cassero.
Fate altri due passi e sarete a Piazza della Vergogna (che in realtà si chiama Piazza Pretoria) con la fontana della vergogna.
A quel punto, vi toccherà vedere qualche chiesa: ce ne sono tantissime, quindi avrete solo l'imbarazzo della scelta: la Martorana, Casa Professa, la Magione, San Cataldo, San Francesco, la Gancia, San Giovanni degli Eremiti, San Domenico , il Duomo di Monreale e poi lei, la regina: la Cattedrale.
Andate ancora a Palazzo Abatellis a vedere Il trionfo della morte, al Palazzo Reale e alla Cappella Palatina e a Piazza Marina, dove troverete Palazzo Steri, che oggi è il Rettorato, e il Palazzo dell'Inquisizione. Fate un salto al Foro Italico e sdraiatevi su quel prato stupendo: anni fa lì c'erano le giostre, poi le hanno tolte e adesso è così.
Visitate i mercati, possibilmente di mattina: Vucciria, Capo e Ballarò (qui per farvi un'idea). E non mi chiamate per dirmi che tutto costa pochissimo perchè lo so.

E poi mangiate. Con moderazione.
Se no fate la fine di Fidanzato che la prima volta che è venuto a Palermo ha preso cinque chili in quattro giorni e ha pure avuto una bella intossicazione alimentare. Perchè, ricordate, i palermitani hanno lo stomaco forte. E comunque non mangiamo tutte quelle cose buonissime e fighissime ogni giorno.
Anche nelle case palermitane si mangiano cose normali, che so: un petto di pollo grigliato con un contorno leggero - caponata per esempio.
Se volete provare tutte le specialità cominciate dal panino con la milza (pani cà meusa), le stigghiola, la frittola e pane, panelle e crocchè.  Non tutto insieme. Fate passare almeno qualche ora tra l'una e l'altra cosa, se no vi sentite male.
E no, io non mangio né milza, né stigghiola, né frittola. E manco caldume e musso (che credo stia per muso) se per questo. Ma non conosco una sola persona -a parte me e lei- che non dica che sono squisite, quindi mi fido.


Poi sfondatevi di arancine (e non chiedete gli arancini perchè, garantito, vi ci sputano dentro e fanno anche bene), calzoni, rollò, crostini, spiedini, barchette e tutta la rosticceria che vi viene in mente.

Visto che molti me lo chiedono, molte cose tipiche -gli anelletti al forno per esempio- le fanno le mamme, non le trovate facilmente in giro.
Gli anelletti li faccio anche io a Roma, ma siccome è un formato di pasta che a Roma non si trova, me li faccio spedire e non li divido con nessuno.
No, nemmeno con Fidanzato.
E comunque lui dice che sono pesanti. Non so se sia perchè la prima volta li ha mangiati il 5 Settembre con 48° all'ombra, ma tant'è.
E poi mangiate i dolci. TUTTI.
Cannoli, cassate, setteveli, sfince, cartocci, cassatelle, sigarette, frutta martorana, pupi di zucchero, tetù, buccellati, brioche col gelato.
Si lo so, il pane col gelato fa impressione.
Ma non è pane. Sono brioche, appunto.
E ingozzatevi di ricotta.
E non dite che la ricotta di pecora fa ingrassare. Meglio morire grassa dopo aver mangiato la ricotta di pecora, che magra con la ricotta di mucca.

Se invece vi interessa sapere dove andare la sera, io vi dico Champagneria e Chiavettieri, ma sappiate che io altri locali non ne conosco perchè negli anni sono cambiati e non ci sto dietro.
E poi i Chiavettieri sono belli, soprattutto se non vi tocca fermarvi ogni 10 centimetri per salutare qualcuno (scherzo eh, vi saluto tutti -o almeno quasi tutti- con piacere, giuro).
E, per la cronaca, i miei due locali preferiti li hanno chiusi. Così, senza nemmeno chiedermi il permesso.
Se capitate a Palermo a metà Luglio, andate al Festino, la notte tra il 14 e il 15 Luglio. Guardate il carro della santa finchè non esce a mare e poi godetevi i fuochi d'artificio. Tra l'altro, se capitate a Palermo per il Festino, sappiate che è tutto chiuso.
Anche se capitate a Palermo il 4 Settembre è tutto chiuso perchè si festeggia la Santa (Santa Rosalia, ndr). Noi siamo fighi e festeggiamo la patrona due volte l'anno.
E se siete atletici, la notte tra il 3 e il 4 Settembre fate l'acchianata a Monte Pellegrino. A piedi o in ginocchio.
Se non siete molto sportivi, come me, a Monte Pellegrino andateci in macchina: la vista è mozzafiato e poi arrivati in cima c'è il santuario di Santa Rosalia e una sua statua gigante - che a me a dirla tutta fa un pò impressione- che protegge la città.

E poi il mare.
Io a Mondello non ci vado, a meno che non sia un periodo compreso tra il 1 Gennaio e il 31 Maggio o tra il 30 Settembre e il 31 Dicembre. Durante l'estate ci sono le cabine azzurre. E sono brutte.
Non piacciono a nessuno, ma 3/4 dei palermitani la prendono.
E comunque la mia generazione -e forse pure quelle prima e dopo- ha imparato ad arrampicarsi grazie a quelle cabine.
Però a Mondello andateci: a mangiare il pesce, a fare una passeggiata per la piazza, al Mida a prendere un aperitivo al tramonto, al Baretto a mangiare un gelato, a Capo Gallo a fare amicizia con l'eremita.


Se volete andare al mare, andate all'Addaura, alla Baia del Corallo o alla riserva di Capo Gallo (entrando però da Barcarello, non da Mondello). Sono tutti scogli, eh.
E no, non servono le scarpette per gli scogli. Le cicatrici da caduta sullo scoglio fortificano l'anima.
Ve lo dice una che si è fatta una caduta colossale alla Baia del Corallo che ancora la gente mi incontra e mi dice:" Ma ti ricordi quando ti sei fatta tutta la Baia di coscia?"
E no, non ci sono le meduse. Ve lo dice una che dopo aver finito di dire questa frase al Fidanzato si è vista sfregiare il braccio da una malefica medusa grande quanto il mio mignolo.
Prima e unica volta in ventotto anni.
I presenti l'hanno catturata e me l'hanno portata in dono.
Io l'ho rimessa in acqua, povera medusa in fondo il mare è casa sua.
Anche se, adesso che sono passati quattro anni e ho ancora lo sfregio, non sono sicura di avere fatto la cosa giusta.
E infine, non chiedetemi due cose:
- se potete visitare tutta la Sicilia in quattro giorni perchè non si può: è la regione più estesa d'Italia, ha nove province e io ancora non ho finito di vederla tutta.
-se ci sono i cattivoni con la coppola e la lupara perchè no, non ci sono. Io una lupara non l'ho mai vista e no, mio padre non fa la guardia davanti casa con il fucile.
E comunque, mio padre è veneto.
E soprattutto, non chiedetemi una cosa dopo avere visitato Palermo: "Perchè te ne sei andata se è così bella?"
Nessun palermitano vuole andarsene da Palermo e se, poco poco, aveva voglia di farlo, poi se ne pente.
E ogni volta che mette piede a casa, la prima cosa che fa quando l'aereo atterra è lanciarsi dalla scaletta per sentire l'odore del mare. E poi chiaramente si sfonda di cibo.
E se gli fate una domanda del genere, probabilmente si metterà a piangere.

8 commenti:

  1. Bellissimo post! Non vado a Palermo da tantissimo ma ho sempre un bel ricordo nel cuore!!!
    Credo che sia un "problema" comune ai siciliani non volersene andare dalla Sicilia anche se a volte (io come te) risulta necessario!!!!
    Ah e giusto perchè si sappia nemmeno mio padre sta davanti casa con la lupara (a Catania!).....
    E infine W gli arancinI....mica arancine!!!! :)

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    1. Gli arancini non esistono. Sono frutto dell'immaginazione dei catanesi :P

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    2. Oppure le arancine dei palermitani!!!! :)

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    3. no dai, questa ipotesi mi sembra impossibile XD

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  2. Post bellissimo che coglie perfettamente l'essenza di Palermo! E quanto è vero che ogni palermitano, sceso dall'aereo, inspira l'aria per sentire l'odore del mare, guarda le montagne dietro di lui che lo cingono in quell'abbraccio di terra e mare e a quel punto non ha più dubbi: è a casa. E ovviamente arrivato alla casa vera, quella fatta di mattoni e cemento, trova qualche prelibatezza preparata da mamma/zia/nonna perchè non importa quanto si è stati via, il vero ritorno a casa prevede un'abbuffata di tutte le prelibatezze possibili.
    Mi sono lasciata andare con il commento, ma anch'io sono palermitana e questo post (come tutti gli altri) è scritto proprio bene :)
    P.S. Gli arancini non esistono, confermo :P

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    1. Quante verità che hai scritto. L'abbuffata è sacrosanta, guai a non farla!
      E si che quando vivevo a Palermo ero sempre a dieta!

      Grazie per i complimenti :)

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