mercoledì 19 novembre 2025

Non evidenti alterazioni neoplastiche residue

 7.11.2025 "Non evidenti alterazioni neoplastiche residue".


Ieri mattina, alle 12.10 circa, un signore che avrà avuto ottant'anni ha salutato tutti  dicendo "in bocca al lupo a tutti". Sorrideva. La sala d'attesa I -I di Imola- era piena di gente perché lì dalle 12 alle 13 si aspetta di parlare con l'oncologo per sapere i risultati dell'ultimo esame. Hanno risposto quasi tutti "Crepi", io non me lo ricordo se ho risposto perché ero la prossima e mi stavo cagando sotto. Ho pianto tutta la mattina, pure se nell'ultimo mese sono stata quasi sempre ottimista. 
L'Ifo -il cui nome completo é Ifo Istituto Nazionale Tumori Regina Elena- è un posto tremendo: é enorme, é un labirinto e ovunque ci sono scritte cose tipo "percorso oncologico", "terapia del dolore", "oncologico", "oncologico", e ancora "oncologico". Lo scrivono ovunque, come se uno potesse non pensare a dove si trova. Sono bravissimi, sono organizzatissimi, sono preparatissimi, però l'Ifo resta un posto bruttissimo.

Quando mi hanno vista la prima volta, mi hanno detto "domani ti operiamo, non si può aspettare". Era un giovedì, il giorno dopo al lavoro eravamo contati e io avevo detto che sarebbe stato un casino organizzarmi. Quando l'ho detto al mio capo, ovviamente, mi ha cazziata perché é ovvio che potevamo organizzarci visto che la salute viene prima di tutto. La verità è che erano le 18 e io -notoriamente ansiosa- non me la sentivo di tornare alle 8 del mattino del giorno dopo per essere operata perché mi stavo letteralmente cagan**o addosso. Abbiamo concordato per il lunedì, che era già borderline, ma mi piace pensare che il medico abbia capito la mia ansia.
E così sono stata operata una prima volta. Lì, vicino a dove dovevano aprirmi, ho un tatuaggio a cui tengo molto -é Bugs Bunny vestito da Drag Queen, un disegno che racchiude tutto il mio percorso universitario- e si, ho pensato che avrebbero potuto rovinarlo, ma non ho detto niente -e ci mancherebbe che avessi detto qualcosa- perché pazienza. Il medico, in sala operatoria, quando l'ha visto mi ha detto che era molto bello e che avrebbero fatto attenzione. So che é una cosa stupida, ma in questa piccolezza ci ho visto un sacco di umanità. 
Da quel giorno non so che é successo, sono stata risucchiata in un vortice:  mi hanno detto "neoplasia maligna a crescita anomala", poi hanno detto "chemioterapia" e "radioterapia", poi mi hanno dato un sacco di fogli da portare alla Asl per l'esenzione 048, "quella per i malati oncologici", poi "ti dobbiamo rioperare", poi la relazione per l'Inps.
Sono stati mesi complicati. Ho continuato a lavorare, tranne quando mi hanno operata, sono andata poco in palestra perché i due post operatori non me lo hanno permesso, ho mangiato gelato, ho pianto, non mi sono mai lamentata, ho cercato il lato positivo, ho prenotato viaggi, ho dato di matto, ho avuto l'ansia per qualsiasi cosa, ho fatto l'albero di Natale al lavoro, mi sono sentita sola, molto sola.
La verità è che quando ti dicono tumore ti caghi sotto, quando aggiungono "maligno" pensi che morirai nel giro di tre giorni. Oh si, ormai si cura tutto, ma pensi che morirai. Continui a vivere ma pensi che c'è sto coso cattivo che se ne sta andando in giro per il tuo corpo fottendosene del fatto che tu il tuo corpo l'hai trattato come un tempio. Hai paura di un sacco di cose, talmente tante che manco me le ricordo più.

E poi ieri l'oncologa ha detto "è tutto negativo". Sono pulita. PULITA. Non c'è più, hanno tolto tutto.
"Non evidenti alterazioni neoplastiche residue" é scritto nero su bianco sull'ultimo istologico. Quello precedente era una pietà.
"Potrebbe tornare, per i prossimi cinque anni devi fare i controlli ogni sei mesi". 
Ho sorriso, poi ho pianto. PULITA. Pulita é la parola a cui ho pensato tutto il giorno. Ho mangiato sushi, poi un bel gelato. Sono andata in palestra. La sera sono stata accoccolata sul divano con i miei cani, in una sensazione di pace che non provavo da molto tempo.

A chi c'é stato, grazie.
A chi non c'é stato, grazie anche a voi. Il Maligno mi ha insegnato a fare a meno di un sacco di cose.
Mi ha insegnato a lasciare perdere, a disinnescare, a fregarmene. Mi ha insegnato anche un sacco di altre cose, ma ci sarà tempo per raccontarle.



Ps. In foto il regalo che mi sono fatta per festeggiare. É un Maneki Neko e pare porti fortuna, speriamo sia vero.
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6 commenti:

  1. Forza!! Con tanto affetto

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  2. Ma che... Mi dispiace per quello che hai pensato, ogni tanto mi vieni in mente, penso a come te la passi, non avrei mai immaginato! Bene che è andata!! Auguroni e un abbraccio
    Nia

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  3. Capperi! abbraccio tardivo! come te ne sei accorta, checkup casuale o bozzo sospetto? l'IFO è quello di Mostacciano no? Ci passai qualche giornata per mia madre circa nel 2001 quando aveva aperto da poco ma gli ascensori erano già nati vecchi. PULITA è ricorrente anche in un'altra ex blogger che ora credo posti solo su Instagram, Il frutto della passione. I prossimi anni sicuramente li passerai a chiappe strette, ma cerchiamo di restare ottimiste :)

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    1. Si, l'Ifo é quello di Mostacciano che si vede dal raccordo.
      Un mio collega e amico un giorno si è accorto che avevo un neo che non avevo mai avuto, sono andata a fare una visita per farlo vedere e da lì mandata di corsa all'Ifo e poi ne é nato un cinema che non pensavo manco fosse possibile per un banalissimo neo...e invece sotto c'era un mondo e ho così scoperto che da un semplice neo, se non te ne accorgi, ti puoi riempire di metastasi (io non ne avevo perchè grazie al cielo era un'insorgenza recente).

      Eva la seguo, é carinissima e ci siamo anche scritte in questi mesi :)

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