domenica 20 ottobre 2019

Un blog, per essere considerato famoso, deve avere gli haters

I blog, secondo molti, sono morti.
Io a questo blog sono affezionata. Gli voglio bene, l'ho visto crescere, l'ho visto cambiare, l'ho visto diventare -più o meno- quello che volevo.
Ad un certo punto l'ho anche abbandonato, non avevo voglia di scrivere e, in ogni caso, non avrei saputo cosa dire.

Questo blog è un blog personale, parla di me e della mia vita che è fatta di amici, di amore, dei miei cani, del mio lavoro, di ginnastica e di allergie. A tratti anche di qualcos'altro, ma ecco: gli argomenti principali sono quelli perché la mia vita è fatta principalmente di quello.
Ho frequentato gruppi di blogger, nonostante io non mi definisca tale, ho ricevuto e dato consigli, ho corretto post altrui e ho chiesto ad altri di correggere i miei perché, si sa, i refusi sono sempre dietro l'angolo.
Mi hanno detto che un blog può definirsi famoso quando arrivano gli haters.
Non credo che questo blog sia particolarmente famoso, è molto letto quello si, ma non famoso, però gli haters ci sono. È pieno il blog di commenti di haters, qualche post più di altri, ma in generale è pieno zeppo.  Non credo in generale che la fama di qualcosa si possa stabilire in base a quanti odiano quella cosa.
Un blog personale è, in teoria, qualcosa di intimo, ma è intimo come può essere intimo spogliarsi nella propria camera da letto con le finestre spalancate e se ti spogli con le finestre aperte può accadere che qualcuno ti guardi e che esprima un parere sulle tue cosce o sulle mutande che indossi. Magari qualcuno dirà che le tue cosce sono bellissime, qualcun altro che non gli piacciono proprio, qualcun altro ancora dirà "guarda che cosce da vacca ha quella" oppure commenterà la cellulite (che non so voi, ma che io ho e a niente sono serviti massaggi, linfodrenaggio e preghiere rivolte al Dio della cellulite).
Insomma, i pareri contrari sono previsti, gli haters pure. Io, quanto meno, li metto sempre in conto.
Metto sempre in conto che ci sia qualcuno che, attraverso queste pagine, cerchi di farsi i fatti miei: giusto un paio di settimane fa mi sono venuti a raccontare che alcune persone abbiano cercato di carpire informazioni personali su di me leggendo questo blog, presumo restando a bocca asciutta. Io ero tentata di scrivere un post per salutarli calorosamente, ma poi ho desistito.

Credo che un haters cerchi di minare la serenità di chi scrive o quanto meno di metterlo in ridicolo, sminuirlo.
Un blog, per non essere considerato morto, deve essere aggiornato regolarmente.
Per non essere considerato uno zombie deve avere dei commenti.
Per essere considerato famoso, ve l'ho detto, deve avere gli haters. Non sono molto convinta sia una questione di fama, ma tant'è.
A livello umano, avere uno scambio di pareri è sempre molto utile.
Il punto comunque non è questo.
Il punto è che gli haters che pensano di minare la serenità di qualcuno falliscono miseramente, Si, dovevo assolutamente dirlo.
Non si spezzano cuori insultando persone dietro uno schermo. I cuori, purtroppo o per fortuna, si spezzano in un altro modo.
Io di solito mi ci faccio una enorme risata, spesso faccio leggere i commenti pieni di odio e frustrazione alle mie amiche più strette e ridiamo insieme.
È raro che un commento pieno d'odio, per altro spesso immotivato perché viene da qualcuno che non conosco, mi faccia riflettere su qualcosa.
Mi fanno riflettere le amiche, mi ha fatto riflettere -e prendere una delle decisioni più sensate dell'ultimo anno- la mia amica Ilaria che vedo poco causa distanza (e poi lei è sempre in giro per il mondo), mi fa riflettere Laura che è una delle persone che amo più al mondo non solo perché mi ha regalato il grande amore della mia vita (sua figlia, che un mio piccolo clone e che, per chi mi segue anche su Facebook, è la bimba nella mia foto di copertina), mi fa riflettere Linda, mi fa riflettere Giorgia che è la migliore collega che io abbia mai avuto e che c'è sempre, anche adesso che non dividiamo più l'ufficio. Loro però sanno. Sanno cosa succede davvero nella mia vita, lo sentono dalla mia bocca. Loro sanno, commentano, danno pareri contrari, a volte a muso duro.
No, un hater non mi fa riflettere. Mi fa ridere.  La parola di un hater di solito vale come il due di coppe quando regna bastoni. Questo è, nulla di più, nulla di meno. Ed è così più o meno per tutti quelli che hanno un blog. 


42 commenti:

  1. Per un periodo ho avuto anch'io un hater. Fu una cosa assolutamente patetica, non sapeva nemmeno fare l'hater. Per cominciare, dopo un primo feroce attacco (o meglio una spacconata con cui si fece una gran figura di fango), si rintanò nel suo blog e da lì prese a lanciarmi attacchi e frecciatine. Ma, appunto, non sapeva nemmeno fare bene l'hater, tant'è che non mi nominava mai direttamente, ma solo per allusioni.
    Un leoniglio, insomma.

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    1. A leoniglio sono morta 😂😂😂

      Comunque io invece ho chi attacca pesantemente, per altro in modo anonimo o scrivendo un nome che potrebbe anche non essere vero considerato che non è cliccabile con rimando ad un sito, ad un profilo Fb o a qualsiasi altra cosa, quindi...

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    2. Gli anonimi sono i peggiori, anatomicamente parlando li si riconosce dall'assenza di testicoli.

      Battute a parte, è difficile capire la dinamica mentale dietro il comportamento di queste persone. Si facciano una vita, cazzo.

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    3. Oppure che mi dicano come fanno ad avere tutto questo tempo libero. Voglio saperlo 😂

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  2. Non ho mai avuto commenti cattivi, sarà che il mio non è un blog famoso :)

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    1. Il giorno che leggerò un commento pieno d'odio su un blog di viaggi sarà davvero finito il mondo 😅

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  3. mah, tanta carne al fuoco.... diciamo che a mio giudizio non vi è alcuna obbligatorietà in materia di haters e dintorni. cioè, dove sta scritto che debbano esserci per forza? purtroppo il fatto che non esista tangibilità sta sdogandando ciò che siamo stati a livello di genere umano, ovvero degli imbecilli in quantità industriale. e più vecchi si è peggio è (non che ci siano idioti tra i giovani, ma gli over 40 sono da bandire dall'uso della tecnologia così tante volte....). il punto è, come ti ho detto, che tu ci metti la faccia. tutti sanno chi sei, tanti conoscono quello che ti succede. tu esisti in carne ed ossa ed esisti per tantissime persone. io sono molto di nicchia (all'80% scrivo di running, sono un uomo e l'uomo attira meno della donna. anche se onestamente io grazie al blog mi sono innamorato e ho vissuto relazioni bellissime), da me nessuno è mai venuto a rompere i coglioni, al massimo mi propongono un prestito. su una cosa però certo, e te lo devo dire: sì, i blog sono morti e noi siamo degli zombie.

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    1. Dici che i blog sono morti davvero? Io ne seguo tanti e ho comunque tanti lettori, molti fissi, altri che capitano per caso.

      Pensa che quando ho aperto il blog -a Gennaio saranno cinque anni- non scrivevo neanche il mio nome di battesimo, poi piano piano ci ho messo la faccia anche se foto mie su questo blog ce ne sono pochissime.
      In generale però non so se gli haters siano dovuti a quello, io non credo di conoscerne personalmente neanche uno (e, nel caso in cui mi conoscano effettivamente, sono bravi a non farmi capire chi sono).

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    2. dai...però gli over 40 banditi...che roba brutta. Io posso capire che il giovane possa essere giustificato perché "giovane" ma io non conosco così tanti over 40 che perdono tempo con l'odiare sul web. Insomma non sono affatto d'accordo che gli imbecilli siano maggiori tra i vecchi, non si può confondere il cattivo uso della tecnologia con il fatto di andare su un blog e dire cattiverie da frustrati.
      Inoltre non penso affatto che i blog siano morti. Così dicono. Ma la verità è certamente cha ai molto giovani non interessa leggere. Va bene Instagram o simili proprio per quello. Parlo perché sono una over 40(offesa in effetti) e ho figli adolescenti che non leggono blog.

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    3. Che a molti giovani non interessa leggere è vero eccome purtroppo :(

      Ps. Non offenderti!

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    4. anche io sono over 40, anzi over 50

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  4. I blog non sono morti, anzi.
    Evolvono. Ma non sono morti né moriranno presto: io, per dire, sono solo all'inizio :)
    Quanto alla gente che vuol carpire info: io VOGLIO che sappiano, i miei lettori (anche non attivi) quel che faccio. Lo scrivo apposta.
    Niente è segreto, c'è ben poco da carpire... ahaha Xd

    Gli haters... li ho (avuti, spero) anche io, quindi posso ritere il mio blog un blog famoso?
    Io preferirei non venissero più a rompere, per fortuna pare si siano dissolti...

    Moz-

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    1. Miki il punto è quello: io scrivo più o meno tutto, chiaramente quello che è strettamente personale o potrebbe creare gravi problemi non lo scrivo, ma ecco non credo neanche che a chi mi legge interessi sapere quante volte al mese faccio sesso e in che modo (per dirne una :D ).

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    2. Beh, anche io sono riservato su certe faccende, ma poi penso... a chi dovrebbe interessare la mia vita privatissima? XD

      Moz-

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    3. Non ho un blog. Mio fratello ne ha aperto uno anni fa ma gli è "morto" per mancanza di tempo. Quindi parlo da fruitrice e lettrice: i blog li leggo per pura conoscenza, ossia voglio una ricetta e la posso trovare in un blog, vorrei capire un argomento e lo trovo in un blog, e via andare. Quindi probabile che mi sia imbattuta qui seguendo un argomento di interesse. In seguito si può sviluppare un'affezione (il parallelo è con il seguire su Instagram) rispetto ad un blogger che scrive bene o è accattivante. Di fatto non mi interessano i meri affari privati, ma quanto gli episodi di vita privata degli altri possono aiutarmi nei miei, a capirmi meglio ecc. Quindi sono sicura che ci sono persone come me che non hanno assolutamente interesse a sapere eventi specifici o morbosa ipnosi di fronte alla vita degli altri (io nemmeno vedo i programmi reality ad esempio), ma piuttosto un bisogno reale di scambio di notizie, emozioni e stimolare l'empatia. Così come è evidente che, viceversa, ci siano persone deboli che hanno bisogno di disprezzare il lavoro degli altri.

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    4. Barbara hai centrato il punto: lo scambio di emozioni e notizie è quello che c'è alla base di questo blog (o comunque di molti post). Poi chiaramente c'è chi è malpensante.

      Miki secondo me è come dici tu, ma chi è morbosamente attaccato alla vita altrui esiste eccome!

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    5. Barbara, ciao.
      È esattamente come dici.
      Un blog si segue per quei motivi, molteplici.
      Io ad esempio metto molto di me, sia tra le righe che con articoli specifici. Ma lo so, so io cosa dire o non dire.
      Peccato per chi vuole sono vouyerismo... chissà cosa fa nella vita. Probabilmente niente.

      Moz-

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    6. Miki hai centrato il punto: "so io cosa dire e cosa no", eppure c'è chi da per scontato che si debba dire tutto tutto tutto, come se fosse possibile.

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  5. Cara Gilda, non è sempre facile tenere in vita il proprio blog, spesso per pigrizia oppure per mancanza di buone idee il tempo passa, ma di lasciare morire mai questo accadrà.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  6. Cosa facevano gli haters prima dell'avvento di internet?

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    1. Probabilmente suonavano ai citofoni di notte e scappavano!

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    2. lo fanno ancora eh. Ma quelli sono veramente ragazzi.
      Magari gli scherzi telefonici, anzi la so la so: scrivevano cattiverie nei bagni delle scuole

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    3. Oddio, vero. Le cattiverie nei bagni!

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  7. Da me quando sono arrivati ci sono proprio rimasta male. Perché non avevo mai descritto la mia vita come particolarmente appetibile né mi sembrava di essermi mai messa in mostra (nel mio blog non c'è il mio nome, non ci sono foto, non faccio mai il nome delle città in cui mi trasferisco, ma dico solo il Paese, uso nomi di fantasia quando racconto cose che mi sono successe che coinvolgono altri e in generale non do' mai riferimenti temporali precisi). Eppure è arrivata gente a dirmi che mi vantavo, che vivevo oltre le mie possibilità, che avevo fatto delle scelte di vita e lavorative sbagliate, che non capivo il Paese in cui abitavo... insomma una serie di insulti gratuiti e del tutto incomprensibili (cioè come fai a criticare il mio lavoro e il mio conto in banca se io non ho mai detto esplicitamente che lavoro faccio né quanti soldi prendo!?). Ci sono rimasta male, poi ho semplicemente bloccato la persona in questione, cancellato i commenti e passata oltre.
    Vedo che tu sei molto più avanti di me in questo percorso di "non ti curar di loro ma guarda e passa!".
    Un abbraccio
    Virginiamanda

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    1. Che vivevo oltre le mie possibilità è stato detto anche a me: mi sono sempre chiesta cosa ne sa la gente di quanto guadagno, a quanto ammonta il mio conto in banca, ecc ecc. Sono cose di cui oggettivamente non mi capacito...

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  8. Non sono morti i blog, però sono in evoluzione, e tuttavia non credo che non arriverà mai il momento in cui saranno sostituiti. Comunque di haters non ne ho, forse perché non famoso, e ci terrei a rimaner così ;)

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  9. se la misura della fama sono gli haters, io e il mio blog non diventeremo mai famosi :) In 7 anni non ho mai incontrato un odiatore sulle mie pagine e non ho mai dovuto cancellare un commento perchè inappropriato.
    sono una mosca bianca? bene, viva la mosca :)
    massimolegnani
    (orearovescio.wp.com)

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    1. Anche secondo me è una cavolata, eh. Eppure cercando in rete pare che la misura della fama sia quella cosa che, appunto, non condivido.

      Io non cancello i commenti, se chi li lascia li cancella amen, va bene così (anche se a me arriva la mail quindi so comunque cosa c'era scritto, nonostante poi non appaia pubblicamente quindi non potrei rispondere anche volendo).
      Cancellerei però un commento contenente bestemmie, nonostante per me non sia un problema sentirle dire, esattamente come si fanno i bulk video per non mandarle in onda in tv. Al momento non mi è comunque mai capitato!

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  10. se avessi letto il post PER INTERO ora sapresti cosa intende per haters l'autrice stessa del blog, senza poi comunque sottilmente insinuare altro.
    e l'ultima tua frase fa esattamente questo: sminuisce qualcuno. Probabilmente non la ODI ma stai provando a metterla in ridicolo, perché qualcosa di tutto ciò ti provoca frustrazione.

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    1. Barbara pensa che lo scorso anno avevo pubblicato un post e ricevuto una marea di commenti assurdi su Fb che non capivo, salvo poi arrivare a capire che quasi tutti avevano letto solo il titolo... Molti leggono, appunto, solo il titolo o giusto qualche riga e poi, appunto, commentano cercando di sminuire o addirittura insultando. E da lì che nasce la risata e non l'offesa :D

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  11. Io sono particolarmente fortunato (o magari è più giusto dire particolarmente ignorato :-) e non ho ancora mai ricevuto commenti da haters. Qualche commento fuori posto c'è stato, ma casi isolati e improntati alla stupidità più che all'odio.
    Credo che gli haters prendano di mira blog di successo per sfogare la frustrazione dei loro insuccessi personali. Io ho un account su twitter, non ci vado più così tanto su quel social, ma quando mi capita resto colpito dalla violenza di certi tweets contro alcuni cantanti famosi che, per qualche motivo, stanno sul cavolo agli autori di quei tweets.

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    1. L'odio verso i famosi veri è una cosa assurda: mi vengono in mente Selvaggia Lucarelli (che a me piace, capisco possa essere impopolare a volte, ma insultarla anche no) o la moglie di Bonolis che viene massacrata per lo stile di vita (cosa che non capisco, ognuno potrà spendere i propri soldi come vuole?)

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    2. Anche a me la Lucarelli piace molto, scrive molto bene e le foto dei suoi viaggi sono stupende. E siccome non deve piacere per forza basta non leggere se non si gradisce, oppure si costruisce un dialogo costruttivo se si ritiene interessante discutere con chi la pensa diversamente. Insultare o augurare morti e cataclismi è da frustrati. E lei fa bene a denunciare.

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    3. Lei fa bene eccome!
      Tutti dovrebbero prendere spunto!

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  12. Ciao! E' da quando hai lasciato un commento sul mio blog che sono approdata qui per curiosità e... in men che non si dica, nei vari giorni, mi sono divorata tanti e tanti dei tuoi post, dai recenti ai più vecchi! Mi piace un sacco il tuo blog, forse perchè siamo coetanee e quindi mi ritrovo in certe situazioni... ma soprattutto perchè scrivi con uno stile asciutto e accattivante, che ti cattura subito. Complimenti! D'ora in poi ti leggerò ben volentieri :-) E quanto agli haters... io non ho neppure il problema di averli (o non averli?) sul blog, ma trovo che siano inconsistenti come nuvole e certamente molto meno suggestivi.

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    1. Ma grazie Silvia ❤

      La tua definizione di haters me la segno, devo dire che non mi dispiace!

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