martedì 10 luglio 2018

Lavorare su turni: chi, come, quando e perché

Lavorare su turni a me è sempre piaciuto da morire.
No, non sto scherzando.
Ho sempre avuto la sensazione di avere molto più tempo libero, una vita meno frenetica e -senza troppi giri di parole- più soldi a fine mese.

Ho lavorato sia su turni H24, sia su turni non H24 ovvero in una fascia oraria compresa tra le 8 del mattino all'1 di notte. Sempre sette giorni su sette, 365 giorni l'anno, 366 nei bisestili.
E non c'è un solo giorno in cui non abbia pensato che preferisco di gran lunga i turni che non il classico orario d'ufficio con il week-end e i festivi a casa.
Il lavoro su turni che viene considerato logorante, ma per quanto mi riguarda -l'ho già detto mi sa- è rigenerante ,va gestito in modo sano e sensato, eh.
Non è che il primo che passa si sveglia la mattina e si improvvisa a fare dei turni.
Ci sono un sacco di cose da considerare, prima tra tutte -almeno così mi hanno sempre insegnato i miei capi- il benessere e il rispetto della vita privata del lavoratore.


Ho fatto turni di mattina che iniziavano alle 6 o alle 7, più raramente alle 8.
Ho fatto turni intermedi che iniziavano alle 11 o alle 11.30.
Ho fatto turni pomeridiani che iniziavano alle 15, alle 15.30 o alle 16.30.
Ho fatto un turno ibrido, chiamato nottino, che iniziava alle 17.30.
E ho fatto il turno di notte che iniziava alle 00.00.
A tutti gli orari di inizio aggiungete otto ore e mezza, di cui otto lavorative e mezza di pausa.
Al turno di notte non aggiungete un bel niente, la pausa non c'è, che non significa lavorare otto ore filate senza mai fare la pipì o prendere un caffè, ma che esiste una normativa (cercatevela, io sono pigra) per cui nel turno di notte -per farlo terminare prima- può essere omessa la pausa visto che di fatto non si pranza e non si cena, fermo restando che vale il buon senso per cui prendere un caffè, fumare una sigaretta, andare in bagno o semplicemente prendere una boccata d'aria può essere fatto in qualsiasi momento. E questo vale per qualsiasi turno.
Il lavoratore -almeno nel mio settore- è perfettamente in grado di capire quando può lasciare e concedersi una pausa, fermo restando che, fatta eccezione per una parte del turno di notte, non si è mai da soli, a meno che non si sia verificato un cataclisma tipo un'invasione di cavallette o la caduta di un meteorite, cose che indubbiamente non vanno escluse.

Tra un turno e l'altro devono -si, devono, non è un'opinione- trascorrere almeno undici ore, ma di norma sono di più, almeno quando i turni vengono fatti da persone dotato di buon senso e rispetto del prossimo. Diciamo che le undici ore vengono considerate in caso di emergenza o di cambio turno.
I turni (parliamo sempre nel caso di buon senso) vengono fatti con anticipo di modo che ci si possa organizzare la vita, fermo restando che esistono gli imprevisti: malattie, incidenti, impegni improvvisi di qualsiasi tipo. Ho visto cambiare i turni per bimbi che stavano male e andavano recuperati a scuola, per familiari che si sono sentiti male all'improvviso, per qualsiasi cosa.
E comunque il cambio turno esiste sia per esigenze reali che per mero piacere.
Io ad esempio sono una che ha sempre odiato il turno di mattina perché non mi piace svegliarmi troppo presto, ma ho avuto colleghi che li preferiscono, quindi mi sono stati chiesti cambi turno solo in virtù di una preferenza. Cambi turno che, per la cronaca, ho sempre concesso, anche a chi mi stava palesemente antipatico.
Così come è possibile chiederli per impegni, visite mediche, qualsiasi cosa.
L'unica condizione è che entrambi gli scambisti (di turno, eh) fossero d'accordo, poi è sempre stato sufficiente comunicare al responsabile il cambio senza tanti salamelecchi.

Perché i turnisti hanno più tempo libero?
Premesso che è una sensazione da turnista, condivisa da altri turnisti che, come me, hanno provato almeno una volta nella vita l'orario d'ufficio, la motivazione è banale.
Immaginate di iniziare a lavorare alle 6, quindi di timbrare l'uscita alle 14,30: a quel punto avrete tutto il pomeriggio e la sera liberi per fare quello che vi pare, tipo andare a sbrigare qualche commissione o semplicemente per andare a fare un giro per negozi, andare in palestra, vedere un amico.
Immaginate ora di iniziare a lavorare alle 16 o, meglio ancora, alle 17.30: avrete tutta la mattina e parte del pomeriggio per fare quello che vi pare.
Sul turno di notte posso solo dire cose belle: tutto la mattina, il pomeriggio e la sera liberi, anche se -dopo la prima notte- magari la mattina si dorme che è meglio. Io una volta ho dormito fino alle 19, ma di base l'orario in cui mi sono sempre svegliata è l'ora di pranzo, cosa che -per la cronaca- faccio anche se vado a dormire alle 3 di notte.
Io, facendo orario d'ufficio, non ho mai avuto tutto questo tempo libero, vuoi anche perché bisogna calcolare molto più tempo per andare e tornare dal lavoro considerato che a ora di punta c'è il triplo del traffico.

Perché più soldi in busta paga?
Perché esistono le maggiorazioni e, prima che qualcuno faccia polemica, sappiate che esistono in qualsiasi ccnl. Se non ve le pagano, vi stanno fregando.
Certo, in alcuni ccnl sono più ricche che in altri, ma di base ci sono.
Esiste la maggiorazione notturna, dalle 22 alle 6, quella domenicale e quella festiva.
Esistono poi i super festivi che credo però non siano uguali ovunque: nel mio caso spesso sono stati Natale, Ferragosto e festa dei lavoratori.
Se si fa la notte dalla domenica, viene da sé che le maggiorazioni applicate saranno quella notturna e quella domenicale.
L'unica fregatura è quando un festivo cade di domenica visto che, tipo a Pasqua, la maggiorazione festiva è sempre stata la differenza con quella domenicale e non la somma delle due, tant'è che la mia frase preferita è sempre stata "a Pasqua non conviene lavorare".
A noi conviene avere le maggiorazioni in busta paga, ma comprendo che possa non essere così per tutti.

Se vi state chiedendo se è pesante lavorare la domenica e i festivi, vi ricordo subito che ho parlato di buon senso. 
I turni vanno fatti con buon senso, sempre. Se manca quello, tutti i benefici (sempre secondo me, eh) del lavoro su turni se ne vanno a quel paese.
I week-end si dividono tra tutti, di base -su una media di otto settimane- quattro si fanno dentro e quattro fuori. In turni concepiti in modo diverso, con matrice di riposo a scalare, c'è una domenica ogni mese circa e il fine settima seguente sia sabato che domenica, quindi due di fila.
I giorni di riposo sono di norma, su un full time da 40 ore settimanali di cui otto lavorative al giorno, sono due, a volte attaccati e a volte staccati (eventualità abbastanza rara, ma succede).
Ho avuto un responsabile illuminato che faceva i turni in questo modo: mercoledì, giovedì e venerdì turno di notte, quindi alle 8 del venerdì mattina eri fuori, con riposo sabato, domenica e lunedì (che conta come giorno di riposo della settimana successiva) e ti faceva rientrare il martedì alle 17.30. Lo amavo profondamente.
Per i festivi, vale come per i week-end: si dividono. Ho avuto un capo illuminato (lo stesso di cui sopra) che ti chiedeva se volevi lavorare nel festivo imminente e comunque di base ci faceva mettere d'accordo tra noi, se proprio non si trovava un accordo interveniva. L'accordo si è sempre trovato, visto che parliamo di persone adulte e vaccinate. Il Natale magari si fa a turno, idem la Pasqua o Ferragosto. In generale, sappiate che c'è sempre qualcuno che ha bisogno di qualche soldo in più perché magari ha spese improvvise o qualsiasi altro motivo.
In ogni caso, durante il week-end e durante i festivi, salvo eventi particolari, in turno si è di meno.
Se mi è mai pesato lavorare la domenica o durante le feste? No, mai. O, in ogni caso, non più di quanto mi sia pesato un martedì mattina o un giovedì sera. Ci sono volte che, dipende da come mi sveglio, preferirei essere ovunque, ma non al lavoro, ma quello -credo- succeda a tutti.

E questo è, niente di più, niente di meno.


Se volete saperne di più sul turno di mattina leggete qui, se invece vi incuriosisce il turno di notte dovete cliccare qua, se infine vi intriga la polemica sul lavoro domenicale è d'obbligo leggere questo post.
Ho anche scritto un post lamentoso sull'orario da ufficio, durato fortunatamente abbastanza poco,  che trovate qui.
Se avete voglia di leggere un post scritto sull'onda delle emozioni qualche tempo fa sulla vita dei turnisti leggete qui.
E prima che chiediate di che lavoro sto parlando nel mio caso specifico, l'ho spiegato qui.

24 commenti:

  1. Cara Gilda. sono d'accordo quasi con tutto, rimane il turno di notte, non mi piace!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. ammazza pari la Camusso per quante ne sai

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    1. Embè, se devi andare al lavoro devi sapere tutto, ma proprio tutto quanto meno sul ccnl di riferimento 😅

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  3. Io passo la vita a sentire gente lamentarsi dei turni. Ma tutte le volte li invidio profondamente. Se dovessi/potessi scegliere un altro lavoro sceglierei sicuramente un lavoro su turni

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    1. Si, vero: sono in tanti a lamentarsi. E francamente non ho mai capito il motivo!

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  4. Quando lavoravo alla reception degli alberghi, preferivo il turno di mattina, dalle 7 alle 15, per avere tutto il pomeriggio e la serata liberi.
    In ogni caso, ho sempre preferito il turno unico a quello spezzato, anche se oggi, da madre, non potrò più sceglierlo.

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    1. Credo sia molto personale come scelta, avevo colleghi papà che preferivano la mattina, io invece, dovendo basare la scelta essenzialmente su me stessa, ho sempre preferito la notte :)
      Lo spezzato invece lo odio!

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  5. Purtroppo non sempre i turni sono gestiti in modo ideale come è capitato a te, ad esempio non sempre viene rispettata la pausa di 11 ore tra un turno e l'altro, così come non sempre le rotazioni delle festività sono considerate. Per questo molti turnisti si lamentano!

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    1. Se non viene rispettata la pausa di 11 ore tra un turno e l'altro si va contro la legge, mi auguro che chi si trovi in queste situazioni si rivolga a chi di dovere per far cessare gli abusi invece di lamentarsi e basta ;)

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  6. Mi piacerebbe molto provare la penso come te, forse farei fatica la notte perché mi piace dormire ma credo anche che ci siano meno rompimenti! E io lavorerei sempre per le feste così non hai sbattimenti vai a pranzo da quello a cena da quell'altro anche sr da mamma mi dispiacerebbe perdermi il Natale

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    1. Io posso dirti che mi piace fare la notte perchè amo dormire e trovo meno traumatica quella che non svegliarsi alle 4 o alle 5 😅

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  7. Ciao Gilda,
    sono Katia e ci siamo incrociate nel post di Commenti Memorabili :-)
    Io non lavoro a turno ma il mio moroso sì: a rotazione settimanale, fa 5.30-13.30, poi 21.30-5.30, poi 13.30-21.30.
    Dal mio punto di vista, mi spiace moltissimo aver perso le serate insieme: se lui lavora il mattino, va a letto prestissimo la sera; se lavora il pomeriggio, di serata non ne rimane molta quando torna a casa; se lavora la notte, la serata la passa in azienda.
    Lui la pensa come te, e preferisce di gran lunga il turno notturno, ma quando si parla di questo turno bisogna secondo me non considerare solamente la capacità di abituarsi ad esso, vincere il sonno, essere produttivi e attenti, ecc ecc, ma anche la possibilità di dormire durante il giorno: il resto del mondo o quasi vive di giorno, e di giorno fa rumore, fa le faccende di casa, taglia l'erba. Io e il moroso abitiamo in una trifamiliare, ai nostri lati ci sono le mie sorelle e le loro famiglie che cercano di fare silenzio quando lui deve dormire il mattino, ma non so come si comporterebbero vicini "normali".
    Ciao e a presto!

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    1. Ciao Katia :)
      Io devo dire, ad onor del vero, che ho una vita molto meno piacevole quando, per un serie di motivi, faccio il normale "turno" da lunedì a venerdì che nel mio caso è 8-17 con eventuali straordinari: mi sveglio alle 5.45, esco di casa alle 6.45 e mi sparo un'ora e quindici di strada (e non vado fuori città, solo da una parte all'altra) e non rientro prima delle 19 se va bene. Arrivo davvero morta e non ho tempo e voglia di fare altro, quindi alle 21.45/22 sono già a letto, ma probabilmente io non faccio testo :D

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  8. Ops... ho visto solo dopo aver inviato il messaggio che ne avevi già parlato in un altro post!
    Vedo che tu riesci a dormire durante il giorno! ;-)

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    1. Io dormo ovunque e in qualsiasi condizione.
      Anni fa dormivo di giorno in un appartamento al secondo piano di un palazzo che stava su una piazza trafficatissima di Milano e ti dirò: forse il tram mi dava più fastidio di notte, quando ero a casa, che non di giorno quando il suo infernale rumore era coperto dal mercato, dalle macchine e via dicendo :D

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  9. Io non ho mai provato il lavoro su turni. Però devo dire che non mi piace tanto perché va contro la mia vita sociale: ho amiche che lo fanno e, lavorando il week end, quando si fanno delle rimpatriate non possono mai venire. Perché ovviamente la maggior parte delle altre amiche lavora in ufficio e quindi possono solo il sabato e la domenica. Però credo ci sia una differenza fondamentale tra lavorare tra turni e avere comunque dei week end liberi, o non averli mai (tipo le mie amiche)

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    1. Il lavoro su turni prevede appunto dei turni, altrimenti si chiama lavoro festivo e basta :D Io su questo sono molto intransigente, se la turnazione è fatta bene è un conto, se non è fatta bene è completamente un'altra cosa :)

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  10. Sono d'accordo, se i turni vengono programmati decentemente anche io li preferisco al classico orario d'ufficio..lavoro su turni da una vita ormai, l'unica pecca è che nel mio campo (bar, ristorazione eccetera), almeno per quanto riguarda la Sardegna e Cagliari in particolare, la disorganizzazione regna, quindi a volte mi ritrovo a passare da un turno all'altro senza le undici ore di riposo dovute e le domeniche o i sabati liberi me li sogno, letteralmente!

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    1. Infatti secondo me il problema è quello, non tanto i turni in sé.
      Se tutto viene pagato quanto si deve e vengono rispettate tutte le normative (oltre al buon senso ovviamente) io non vedo il problema :)

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  11. Non hai parlato di un turno orrendo, che capita a chi lavora in aeroporto, legato agli schedulati dei voli ovvero che inizia alle 3 di notte. Ti spezza il sonno nelle prime ore, sempre tu riesca a dormirne almeno 4 o 5, perché voglio vedere chi riesce a dormire quando è l'ora del tg in tv. Non maggiorato, non considerato, un massacro, portatore di nervosismo, ansia, rughe, vita sociale azzerata perché passi il resto della giornata come uno zombie cercando di dormicchiare per recuperare. E parliamo del fatto che nella stessa settimana grazie ai fantomatici riposi a scalare ti trovi a passare dal famigerato turno di cui sopra all'altro estremo, ovvero fino all'1 di notte? In pratica nel giro di 3 gg vai a letto all'orario in cui ti svegliavi poco prima. Disumano.La vita del turnista non è per niente rose e fiori, è logorante e non riconosciuta in questo caso come lavoro usurante. Tempo libero sì, ma in cui cerchi molte volte di recuperare la stanchezza accumulata. Altro che cene e uscite varie! Ma sulle 'gioie' della vita in aeroporto ci vorrebbe un post a parte credimi..

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    1. Per noi, un turno come quello che dici è un turno speciale che capita -se capita- una volta l'anno, per questo non ne ho parlato e ovviamente è orribile. Però è maggiorato nel senso che le maggiorazioni notturne vanno dalle 22 alle 6, quindi rientra nella maggiorazioni.
      Il lavoro su turni però è riconosciuto come lavoro usurante di norma :)

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  12. Dai 40 anni in su i turni iniziano a diventare pesanti, proprio perché il corpo non riesce più ad abituarsi ai continui cambi orari

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    1. Ho conosciuto ventenni che non riuscivano ad abituarsi e sessantenni che non avevano problemi :)

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