La Riserva di Vendicari è un posto molto bello e su questo non ci piove.
Io, a dire il vero, non la conoscevo neanche, mai sentita nominare.
Eppure, quando ho manifestato l'intenzione di andarci -e non chiedetemi come sono venuta a conoscenza della sua esistenza perché non me lo ricordo- ho scoperto che tantissime persone che conosco ci erano già andate e se n'erano innamorate, quindi -visto che ho l'innamoramento facile nei confronti di posti del genere- abbiamo deciso che ci saremmo andati anche noi.
E abbiamo pianificato tutto, eh. Solo che lo abbiamo fatto a modo nostro, quindi sbagliando tutto.
Quello che sapevamo è che volevamo vedere sia il pantano, sia la Tonnara, sia Calamosche.
Non ci eravamo preoccupati di studiare il percorso, ma solo di guardare le foto, come facciamo sempre, e di emettere simpatici gridolini di piacere alla vista del mare trasparente.
Siamo due che si accontentano di poco io e il Marito.
Insomma, ci siamo svegliati presto, dopo esserci preoccupati di lasciare in freezer per tutta la notte le bottiglie d'acqua, ci siamo messi il costume e siamo andati.
La prima considerazione da fare è che, giustamente, non si può lasciare la macchina davanti l'ingresso della Riserva, quindi bisogna percorrere, dal punto in cui si può lasciare la macchina, poco meno di un km per arrivare all'ingresso della Riserva di Vendicari. E fin qua tutto bene, era prevedibile e giusto.
Mica pretendevo di entrare in un'area protetta con la macchina.
Siamo arrivati all'ingresso dove ci sono dei cartelli che ti dicono tutto quello che non si può fare dentro (nel dubbio non potete fare nulla, a parte camminare e nuotare) e anche questo ci è sembrato giustissimo.
Il guardiano ci ha chiesto, prima di lasciarci passare, quanti eravamo e da dove venivamo.
E lì siamo un attimo entrati nel panico.
"Scusi, vuole sapere dove siamo nati o dove abitiamo?"
Perché ecco, noi viviamo a Roma, ma io sono nata a Palermo e il Marito è nato per caso -nonostante in buona sostanza sia romano de Roma- a Pescasseroli (che personalmente prima di conoscere lui non sapevo manco esistesse). La suocera era in vacanza in montagna, come tutte le estati, e le si sono rotte le acque in seguito ad una scossa di terremoto, quindi lui di fatto, è pescasserolese (si dice così?).
"Dove abitate?" ha comunque detto il guardiano.
"A Roma".
Dopo aver detto chi eravamo e da dove venivamo, abbiamo iniziato ad esplorare sta famosa Riserva di Vendicari.
Dopo aver detto chi eravamo e da dove venivamo, abbiamo iniziato ad esplorare sta famosa Riserva di Vendicari.
La prima cosa che vi troverete davanti è il pantano. Ce ne sono diversi di pantani a dire il vero, ma ce n'è uno gigante che -avremmo scoperto dopo- è davvero tanto grande.
All'interno dei pantani si possono ammirare un sacco di specie di volatili, ci sono persino i fenicotteri e gli aironi. A Dicembre, però. Noi ovviamente non ne avevamo idea e io già immaginavo di scattarmi un selfie con un fenicottero rosa sorridente, ma niente da fare, tocca eventualmente tornare in inverno.
Abbiamo continuato a camminare fino ad arrivare alla Tonnara e devo dire che è molto suggestiva: in realtà, sono i resti di una tonnara che, di fatto, non è mai stata granché utilizzata, ma il fatto che sia a ridosso della spiaggia rende il tutto molto molto bello.
La Tonnara di Vendicari ha una storia tristissima in realtà: siccome ce n'erano due vicine molto più grandi e funzionali, quelle di Marzamemi e di Porto Palo di Capo Passero, quindi veniva aperta e chiusa continuamente, finché un bel giorno l'hanno mandata in pensione per sempre, considerato anche che non era esattamente agevole raggiungerla. E come dargli torto, aggiungerei io.
Oddio, magari non è una storia tristissima, ma a me è dispiaciuto un po' per la Tonnara abbandonata.
Vicino alla Tonnara sorge Torre Sveva, che di fatto veniva utilizzata per conservare le derrate alimentari destinate al commercio. Il fatto che si trovi su una piccola baia di acqua cristallina a me l'ha fatta sembrare bellissima. E poi, ho un'amica che si chiama Sveva e mentre la guardavo (la Torre, non l'amica) non facevo altro che pensare a lei.
Insomma, tra una lacrimuccia di dispiacere e l'altra, abbiamo deciso che volevamo fare il bagno direttamente a Calamosche, visto che tanti ce ne avevano decantato la bellezza.
All'interno della Riserva di Vendicari ci sono dei cartelli in legno che indicano la direzione da prendere per vedere una cosa piuttosto che un'altra e, lo ammetto, io ero molto soddisfatta di cotanta organizzazione.
Abbiamo quindi deciso di seguire il cartello che ci indicava la direzione per Calamosche, percorrendo il sentiero non esattamente agevole.
Man mano che camminavamo abbiamo potuto ammirare la riserva in tutta la sua bellezza, considerate che ci sono diversi resti, alcuni di età ellenistica e altri di età bizantina, quindi è davvero bello camminare e vedere così tante cose, oltre al fatto che a fare da cornice c'è il mare e io -non so se si è capito- adoro il mare.
Ad un certo punto, avevamo percorso davvero tanta strada, eravamo praticamente gli unici lungo il sentiero e ci siamo iniziati a fare qualche domanda considerato che faceva molto caldo, io avevo le infradito da spiaggia che non sono esattamente comodissime per camminare su un sentiero di sassi e terra, l'acqua -messa in freezer- era ghiaccio che non sembrava avere la minima intenzione di sciogliersi, avevamo comunque la borsa da mare con tanto di teli che non era pesante, ma manco leggerissima.
Fortunatamente abbiamo incontrato una persona che si riposava all'ombra che ci ha informato che a Calamosche mancavano circa 2 km, forse qualcosina in più.
A quel punto, eravamo indecisi se continuare, di km ne avevamo percorsi circa 4 (noi non ce n'eravamo resi conti, ci ha informato il tizio incontrato per caso) e, a quel punto, ho persino controllato sull'app che conta i passi.
A quel punto, ho ben pensato di controllare su Google Maps l'effettiva distanza da quel punto, ma ho scoperto che l'interno della riserva su Maps non c'è.
Praticamente Google Maps mi indica persino la strada dal terrazzo di casa mia al bagno, ma non vede i sentieri della Riserva di Vendicari.
Testardi come siamo, abbiamo deciso di continuare, tanto a quel punto non poteva mancare molto: quello che non sapevamo -e che non ci eravamo premurati di controllare- è che a quel punto il sentire diventa percorribile solo se hai le scarpe da trekking, ma io sono testarda, l'ho già detto?
Siamo arrivati a Calamosche dopo aver percorso 6,5 km sotto al sole cocente, rischiando probabilmente una congestione visto che l'acqua era davvero gelata (e poca, considerato che non si è mai sciolta del tutto, anche quando siamo tornati in hotel la sera).
La spiaggia di Calamosche merita indubbiamente: è una caletta piccolina, ma l'acqua è meravigliosa, esattamente come piace al Marito, quindi sabbia chiarissima, quasi bianca, e acqua trasparente.
A quel punto, bisogna aggiungere che la mattina io e il Marito avevamo deciso che non era il caso di portarsi il pranzo in spiaggia perché visto quello che avevamo in mente di fare la sera potevamo mangiare qualcosa tornando dal mare considerato che tanto "non torniamo tardi, eh, stiamo a mare solo fino ad ora di pranzo".
Non siamo rimasti moltissimo, solo un paio d'ore -in cui siamo rimasti sempre a mollo- perché a me è cominciata a venire la paranoia dell'acqua che sarebbe finita, provocando la morte per disidratazione durante il ritorno.
"Ma guarda che una persona può resistere anche quattro giorni senza acqua" ha detto il Marito.
"Ma guarda che ci sono 100° e io ho sete" ho risposto io.
Abbiamo quindi percorso di nuovo i 6,5 km stavolta pensando di non vedere la fine del sentiero. E nel frattempo erano anche le 2 di pomeriggio, eh.
Il motivo per cui non abbiamo aspettato le 19 è che l'acqua non era tantissima a quel punto e -ovviamente- all'interno della Riserva non ci sono bar o cose del genere.
Chiaramente se fossimo due persone organizzate -e di solito lo siamo, ma mai durante le vacanze estive- avremmo guardato prima da qualche parte scoprendo che i km da fare erano tanti e che, volendo, alla Spiaggia di Calamosche, ci saremmo potuti arrivare anche con la macchina (c'è una stradina -bisogna fare il giro dalla statale- che permette di fermarsi a meno di un km a piedi da Calamosche) dopo aver visitato tutto il resto senza percorrere l'intero sentiero. Bellissimo, eh, ma, a parte il caldo, io sono tornata a casa con i piedi andati causa vesciche e mi sono anche escoriata completamente l'interno delle cosce.
E poi, ecco, nei bellissimi cartelli in legno, un'indicazione dei km -oltre che la direzione da seguire- ce la potevano anche mettere, considerato che -quando noi tornavamo- abbiamo incontrato un sacco di gente che non sapeva quanti km avrebbe dovuto percorrere, ma era già ad un punto che non conveniva tornare indietro.
Una volta raggiunta l'uscita, abbiamo trovato un posto molto carino dove mangiare: una sorta di bar sotto gli alberi dove si trovano solo prodotti tipici e biologici (non che a me importi granché del biologico, ma magari a qualcuno interessa): noi abbiamo mangiato un panino, il Marito semplicemente con olio e sale e io con olio, sale e pomodorini secchi della zona.
Per due panini, una spremuta d'arancia, una bottiglia d'acqua e due caffè abbiamo speso 13€.
Insomma, la Riserva di Vendicari ci è piaciuta molto, ma magari la prossima volta studieremo meglio la situazione prima di fare una cretinata dietro l'altra, quindi ecco: andateci, ma non seguite il nostro esempio che noi due siamo davvero l'emblema di tutto quello che non andrebbe fatto in vacanza.
Quindi tutto quello che non bisogna fare se in vacanza si va in un posto come questo è fare come abbiamo fatto noi: non informarsi prima sulla strada da fare, non mettere le scarpe adatte (almeno io), portare acqua col ghiaccio che poi non si scioglie morendo di sete, camminare per km sotto il sole rovente (magari portatevi un cappello se proprio volete farlo, il Marito lo aveva, io invece no, anche se ad un certo punto me lo ha offerto in dono), essere testardi anche di fronte all'evidenza che poi altrimenti vi vengono le vesciche e soffrite (e anzi che non ho preso nessuna insolazione).
Una volta raggiunta l'uscita, abbiamo trovato un posto molto carino dove mangiare: una sorta di bar sotto gli alberi dove si trovano solo prodotti tipici e biologici (non che a me importi granché del biologico, ma magari a qualcuno interessa): noi abbiamo mangiato un panino, il Marito semplicemente con olio e sale e io con olio, sale e pomodorini secchi della zona.
Per due panini, una spremuta d'arancia, una bottiglia d'acqua e due caffè abbiamo speso 13€.
Insomma, la Riserva di Vendicari ci è piaciuta molto, ma magari la prossima volta studieremo meglio la situazione prima di fare una cretinata dietro l'altra, quindi ecco: andateci, ma non seguite il nostro esempio che noi due siamo davvero l'emblema di tutto quello che non andrebbe fatto in vacanza.
Quindi tutto quello che non bisogna fare se in vacanza si va in un posto come questo è fare come abbiamo fatto noi: non informarsi prima sulla strada da fare, non mettere le scarpe adatte (almeno io), portare acqua col ghiaccio che poi non si scioglie morendo di sete, camminare per km sotto il sole rovente (magari portatevi un cappello se proprio volete farlo, il Marito lo aveva, io invece no, anche se ad un certo punto me lo ha offerto in dono), essere testardi anche di fronte all'evidenza che poi altrimenti vi vengono le vesciche e soffrite (e anzi che non ho preso nessuna insolazione).
Nb. Tenete sempre in considerazione che questa è una riserva naturale: al suo interno non si può toccare assolutamente nulla, se siete sfortunati e beccate le alghe sappiate che non arriverà nessuno a rimuoverle perché, appunto, dentro una riserva naturale non si sposta nulla, alghe comprese.
Se vi venisse in mente di raccogliere un fiore sappiate che non potete farlo, poi magari nessuno controlla, ma la natura va rispettata, quindi direi di attenersi alle regole.
All'interno della riserva non ci sono cestini per i rifiuti che dovrete portarvi a casa e non perché sono male organizzati, ma perché -appunto- è una riserva. L'ho già detto che è una riserva?
Se vi venisse in mente di raccogliere un fiore sappiate che non potete farlo, poi magari nessuno controlla, ma la natura va rispettata, quindi direi di attenersi alle regole.
All'interno della riserva non ci sono cestini per i rifiuti che dovrete portarvi a casa e non perché sono male organizzati, ma perché -appunto- è una riserva. L'ho già detto che è una riserva?
Cara Gilda, se seguiamo te vedo che conosciamo molte cose, molto interessante.
RispondiEliminaPoi devi dirti grazie della carrellata di queste bellissime foto.
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazia a te, mi fa piacere sapere che i miei post sono utili a qualcuno :)
EliminaNon ne avevo mai sentito parlare, ma per quanto sia un posto bellissimo, queste calette, queste zone di mare, camminate sotto al sole cocente, non fanno assolutamente per me.
RispondiEliminaBaci!
Neanche per me a dire il vero :D
EliminaA Calamosche ci si può arrivare anche in macchina, facendo il giro dalla statale (ti fermi a meno di un km a piedi), solo che ovviamente me lo ha detto dopo una ma amica :(
Ho visto gli ombrelloni e mi son chiesta: ma questi si fanno sei ore di cammino. ? Non è possibile. Ahaha c'è il trucco. Son posti davvero suggestivi. Sai che quando usciamo io mi porto sempre diverse paia di scarpe perché mio marito ha delle improvvisate. L'altro giorno andiamo al lago, quindi sandaletti bassi, ciabatte da mare e scarpette da lago, la sera gli viene in mente di arrampicarsi su per la montagna x vedere la luna riflessa nel lago. Fortuna che nel bagaglio avevo le scarpe del tennis altrimenti mi sarei rotta i piedi. Ah tengo anche sandali col tacco, sia mai che gli viene in mente di fare una bella passeggiata in centro. :)
RispondiEliminaIo non ho proprio considerato l'ipotesi che potesse esserci da camminare per km e km in un sentiero dissestato a dire il vero... "figurati se per andare a mare bisogna fare tutta questa fatica" ho pensato e ovviamente ho sbagliato :D
EliminaDi chilometri a piedi sotto il sole cocente ne so qualcosa, testona pure io ^_^
RispondiEliminaÉ bello sapere di non essere sola :D
EliminaBellissima Calamosche! Noi abbiamo parcheggiato ad un kilometro ma moroso l'ha percorso piu' volte perche' ovviamente abbiamo dimenticato l'ombrellone in auto...
RispondiEliminaAvete visto anche la Tonnara?
EliminaComunque dai, almeno non l'hai fatta anche tu anche tu 😁
Articolo interesante e simpatico. Grazie. Posso chiedere se è possibile l'accesso ai cani?grazie di nuovo.
RispondiEliminaCiao Paolo, non so se adesso sia possibile, mi spiace :(
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