sabato 1 aprile 2017

Di quando ho copiato un tema e mi è andata male

Quando andavo a scuola, al liceo per essere precisi, producevo temi bellissimi.
Quando la prof. d'italiano, che mi ha accompagnato dal primo all'ultimo anno, riportava i compiti corretti era sempre una gioia: non c'era praticamente mai un segno rosso e di solito prendevo 8.
Solo una volta, decisi di copiare pensando: "Se da sola riesco a prendere 8, copiando prendo 10".
Era un'analisi del testo, l'autore era Giovanni Pascoli, credo che non lo dimenticherò mai, e presi 5.
Non so se la prof. si accorse che avevo copiato dal libro e decise di punirmi in questo modo, se avevo copiato male o se il libro era più scarso di me a scrivere. Non l'ho mai saputo e mai lo saprò, ma credo di avere imparato la lezione, visto che me ne ricordo ancora.
Il giorno del tema dell'esame di maturità ero abbastanza tranquilla, scelsi un saggio breve sul tempo, presi 10/15 che, da quanto mi dissero, corrispondeva ad un 6. Ci rimasi malissimo, ma proprio tanto male.
Ho sempre pensato, nonostante siano passati 13 anni, che anche se quel tema non era uno dei miei migliori, poteva sforzarsi di darmi qualcosa in più memore dei miei temi senza un segno rosso, prodotti in cinque lunghi anni di scuola. Evidentemente lei, la prof., non la pensava così e questo è rimasto a lungo uno dei grandi crucci del mio percorso scolastico.
A lungo ho detto, in quei cinque anni, che prima o poi avrei scritto un libro, lo volevo chiamare La Plebe e parlare di un mondo immaginario di cui tutti erano a conoscenza nella mia classe e tra i miei amici che si chiamava Mondo Omino. Non ho mai scritto nessun libro e forse non mi sembra più una buona idea quella di Mondo Omino, nonostante ai tempi mi piacesse davvero tanto. Chissà perché poi.
Insomma, mi è sempre piaciuto scrivere, ma proprio tanto, volevo fare della scrittura una lavoro, ho sempre detto che avrei fatto la giornalista (qui e qui per saperne di più), difatti la vita mi ha riservato un lavoro tecnico e ho imparato a provare odio profondo per i giornalisti. Non tutti, ma in anni di televisione, ne ho viste di cotte e di crude ed ecco, non so se in fondo mi sarebbe piaciuto essere davvero una giornalista.
Mia madre sostiene che questa voglia di scrivere l'ho presa da mio zio, suo fratello. E mi piace pensare che sia davvero così perché lo amavo profondamente, come un secondo papà.
Alla fine ho aperto un blog che mi regala qualche soddisfazione, poca roba, ma io sono contenta così.
E insomma, la mia vita è andata diversamente da come l'avevo immaginata durante l'adolescenza, ma non tornerei indietro. Probabilmente è stata tutta colpa di Pascoli, non saprei.


L'altro ieri ho scritto un post che è diventato virale, almeno nell'ambiente per il quale è stato scritto, e qualcuno ha pensato l'avesse scritto qualcun altro, quindi questo qualcun altro si è preso i complimenti al posto mio.
Che poi io dei complimenti non me ne faccio nulla, eh, anche se un pochino ci sono rimasta male. 
Forse ci sarebbe rimasto male anche l'autore del libro di letteratura italiana da cui avevo copiato quella benedetta analisi del testo, tale Guido Baldi. Chi lo sa.

32 commenti:

  1. Cara Gilda, non perderti di coraggio se è andata mele una volta non vuol dire che si ripete.
    Ciao e buon fine settimana cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma si, anche perchè ormai sono passati tredici anni abbondanti :)
      Un abbraccio!

      Elimina
  2. "E insomma, la mia vita è andata diversamente da come l'avevo immaginata durante l'adolescenza, ma non tornerei indietro. Probabilmente è stata tutta colpa di Pascoli, non saprei." Mi piacciono tanto queste parole...alla fine è una bella vita quella che si ha anche se non è come si pensava o immaginava quando si avevano tante strade davanti e il non peso di sceglierne per forza una! un abbraccio <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo dire che io sono soddisfatta e non mi sono mai detta: "Chissà come sarebbe andata se...". Quante cose cambiano crescendo :)

      Elimina
  3. Beh, puoi dire che il post era tuo e i complimenti vanno a te :)
    Coomunque, mi ci sono rivisto, nelle tue parole: ho sempre amato scrivere (ma non intenso solo come... scrivere XD) però a scuola era una tragedia.
    All'esame di stato mi sgamarono pure le copiette che però riguardavano tutt'altro ed erano solo per caso nel dizionario.
    Mi innervosii, ma a me è proprio la scuola in sé che mi ha sempre messo nervoso. Era insoddisfacente.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo in due: io ho sempre odiato la scuola, non tanto per l'idea di studiare, ma proprio per come era organizzata. Non saprei neppure spiegarlo bene, ma mi è rimasto questo odio atavico nel cuore.
      Diciamo che, relativamente al post, i complimenti me li sono comunque sentita miei :D

      Elimina
    2. Giusto: i complimenti sono per te :)
      Comunque, se lavorassi in una scuola, gestirei le cose in tutt'altro modo.

      Moz-

      Elimina
    3. Io invece credo che, pacifica come sono, prenderei a sprangate i ragazzini :D

      Elimina
  4. La scuola può essere frustrante secondo me, o per lo meno io ho certi ricordi non piacevoli, ma questo non c'entra nulla col post, ma più col commento di Moz.
    Anche io però avrei detto che il post era mio, non per i complimenti, ma per correttezza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho lasciato perdere, più che altro perchè a pensarlo sono state delle ragazzine che lo hanno condiviso, non la persona a cui è stata attribuita la paternità :)

      Elimina
  5. Io dico che prima o poi lo scriverai un libro, e secondo me sarebbe anche molto bello.

    Io non ho mai copiato, non sono capace, mi sgamano subito. Ho un ricordo netto di un fatto avvenuto alle elementari, come sempre la maestra sceglieva il tema più bello e lo faceva leggere ad alta voce da chi lo aveva scritto. Il mio compagno attacca a leggere e io dico mah, io questa storia la conosco. Andava avanti e dentro di me ero scioccata, stava leggendo paro paro un racconto preso da un libro che io conoscevo praticamente a memoria (forse ce l'ho ancora a casa) spacciandolo per suo! Ma cribbio, va bene i miei compagni, ma la maestra, possibile che non le sia sembrato scritto TROPPO bene per un bambino di 8 anni?

    Ecco, io non ho fatto la spia, lui si è beccato il suo bel 10 e la stellina sul diario, e probabilmente i complimenti di papà, mamma e tutta la famiglia.

    Se la gente crede di essere più figa o popolare grazie agli scritti di un altro (il tuo, nello specifico) a me viene in mente quel copione del mio compagnuccio delle elementari e un solo, sincero commento: POVERINO.

    Ps ma qual è sto post? Me lo sono perso?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adesso sono curiosa: qual era il racconto?
      Il post comunque è questo http://www.nonpuoesserevero.it/2017/03/lettera-damore-alla-ginnastica-artistica.html?m=1 che poi, la poverina che l' ha condiviso non l' ha spacciato per suo, sono state quelle che l' hanno condiviso a loro volta a pensare che il blog fosse suo e a scriverlo O_o

      Un libro..ci penso spesso, ma non ho la pazienza :D

      Elimina
  6. anche io andavo bene in italiano ma pare non sia piaciuto un granchè il mio tema alla maturità

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo trovo inspiegabile: se uno scrive bene per anni, vuoi che "scagli" proprio il tema della maturità? Per me sono stronzi e basta!

      Elimina
  7. Quando ero a scuola, un giorno una prof di tecnica mi mise 6 al primo semestre anche se meritavo molto di più, perché all'apparenza ero un po' "anarchica" :D Una questione di apparenza in pratica. E mise otto a certe persone buone buone ma tontolone. Quando al consiglio di classe scoprì che nelle altre materie avevo voti alti, esclamò "ma allora è proprio brava!". Mi è rimasta impressa questa storia perché quell'anno, a differenza di anni precedenti, mi stavo impegnando parecchio e mi fu messo un voto basso per motivi incomprensibili :D non che me ne fregasse più di tanto ma capii che a scuola a volte, siamo stati sottovalutati e non valutati come avremmo meritato :) continua a scrivere nonostante quel represso di Pascoli e quel voto alla maturità :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici che anche Pascoli era un represso? Io di lui ricordo poco e niente, però in effetti non credo smetterò mai di scrivere :D
      Comunque la scuola (non so adesso, mi riferisco più a quella dei nostri tempi) era strana, ho visto dare voti troppo alti o troppo bassi in base a fattori che con l'effettivo rendimento scolastico non c'entravano nulla. Chissà perchè poi.

      Elimina
    2. Sì, è vero. Io sono stata abbastanza fortunata con le simpatie dei prof ma ho visto passare di fronte a me delle ingiustizie da paura. Per esempio, mi ricordo che tendevano a dare voti alti a persone particolarmente quiete anche se il loro impegno era scarso e non riuscivano a valorizzare persone molto intelligenti ma un po' più agitatelle caratterialmente. Il loro carattere diventava motivo di voti bassissimi. Una mia compagna fu bocciata ingiustamente per questo e da questo ne derivò poi, un suo declino successivo che lasciamo perdere. La scuola era strana, sì! pascoli lo ricordo come molto represso :D se non sbaglio non era mai stato fidanzato e aveva un attaccamento morboso alla sorella :D

      Elimina
    3. Quella del parallelismo carattere/voti esisteva anche da me ed era una cosa tremenda.
      Se io studio, sono intelligente, mi impegno dovresti darmi un voto alto (quindi consono) e non giudicarmi in base al mio carattere... anche perchè parliamo del periodo adolescenziale dove anche il più tranquillo dei ragazzini si trasforma!
      Devo documentarmi su Pascoli, ho proprio rimosso tutto.

      Elimina
  8. Pure io lo conosco Guido Baldi! E secondo me c'e' sempre tempo per scrivere un libro...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che i libri di letteratura italiana, ai nostri tempi, erano due: o il Baldi o il Luperini, quindi gira e gira li conosciamo per forza.
      Comunque, prima o poi, forse, chi lo sa, anche se non credo che ci riuscirò mai :D

      Elimina
  9. Odio i furti di idee, a me quel post è piaciuto molto. E svergognerei pubblicamente il colpevole!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero ti è piaciuto? Essendo un argomento "di nicchia" temo sempre che molti possano annoiarsi a leggere :)
      Comunque ieri sera ho lasciato un commento... chissà se arriverà mai la risposta :)

      Elimina
    2. BRAVA!! Mi ero appassionata un po' alla ginnastica (nel senso che la guardavo) quando facevano vedere la nazionale su MTV, poi ho abbandonato la casa genitoriale e la tv.

      Elimina
    3. Ginnaste ha fatto conoscere la ginnastica artistica a tanti, in questo senso sono molto grata al programma :)

      Elimina
  10. Io invece sono esattamente dove volevo essere in adolescenza... e ti dirò di più: purtroppo l'essere umano è sempre, perennemente, comunque, insoddisfartto =_='

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io devo dire di essere molto soddisfatta, almeno per ora, della mia vita... però ecco:un motivo per lamentarmo lo trovo sempre :D

      Elimina
  11. Concordo con l'odio verso la scuola, in particolare le superiori, che non mi hanno fatto amare lo studio. Mentre l'università, nonostante anch'essa avesse seri problemi di disorganizzazione e di follia, specie per noi che l'abbiamo fatta negli anni 90, a Roma poi... dicevo, l'università mi ha fatto amare lo studio, il sudore, mi ha fatto diventare la persona pazza e organizzata che sono adesso. Le superiori no, un parcheggio purtroppo.
    E anche io, da persona che scriveva piuttosto bene, ho cannato completamente il tema alla maturità, di letteratura, fuori tema proprio, e ho pure copicchiato...chissà perché decisi di darmi la zappa sui piedi: forse poca fiducia nelle proprie possibilità.
    buona giornata
    Barbara

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io avevo fatto il tema come sempre, per questo mi chiedo come mai non sia piaciuto dopo anni in cui i temi erano sempre stati perfetti (con l'eccezione del tema da 5 copiato).
      Comunque anche io ho amato l'università, anche se ho frequentato la triennale a Palermo e non era granchè bene organizzato quell'ateneo, per me è stato molto formativo sotto tanti punti di vista :)

      Elimina
  12. Pensa che io sullo scrivere (e leggere ciò che altri scrivono) ci campo!

    RispondiElimina