lunedì 30 settembre 2019

Appunti di vita quotidiana: la mia giornata tipo

Ci aspettiamo forse che nella vita delle persone succeda sempre qualcosa di eclatante.
Sono stata "rimproverata" di tenere un alone di mistero sulla mia vita, il che sarebbe davvero bellissimo ed entusiasmante (se ci fosse qualcosa di misterioso intendo).
In realtà, purtroppo o per fortuna, ultimamente nella mia vita non succede nulla di particolarmente interessante, il che non è male.
Qualche litigio con qualcuno, qualche serata divertente, quello si, ma a parte questo niente di più.

Mi sveglio la mattina, a volte troppo presto per i miei gusti altre volte un po' più tardi (dipende dal turno eh, fosse per me mi sveglierei ogni giorno all'ora di pranzo), ci metto un'infinita di tempo a fare colazione spalmando il miele sulle fette biscottate alla stessa velocità di un bradipo, faccio la doccia (si, ogni mattina, non riesco ad uscire di casa se non ho fatto la doccia), mi vesto.
Io mi vesto sempre nello stesso modo: Converse che diventano stivali in inverno, jeans che devono essere per forza Levi's per cui ho una fissazione, una maglia basic (di quelle che si trovano da Tezenis per intenderci).
Mi trucco sempre allo stesso modo da dieci anni almeno: fondotinta, un po' di fard (mia madre dice che non so metterlo, ma tant'è), kajal nero e mascara, che utilizzo da quando la mia amica (qui ho parlato di lei) mi disse "con il mascara sei bonissima", frase che è rimasta negli annali della nostra amicizia.
Mi sparo un'ora o due di traffico, in base all'orario, e di solito maledico tutti. Per chi vive a Roma, faccio ogni santo giorno Eur-Gemelli (inteso come zona, grazie al cielo non vado ogni mattina in ospedale) e solo il Dio del traffico sa quanto complicata sia la situazione traffico nella zona dell'ospedale Gemelli.
Rimango al lavoro circa nove ore se mi va bene, ci sono stati giorni che ci sono rimasta molto più del dovuto per un'emergenza, un problema, l'invasione delle cavallette.
Dopo queste bellissime nove ore (e no, bellissime non è ironico, dove lavoro io si sta molto bene e, per altro, mi piace molto il lavoro che faccio), mi ributto nel traffico mettendoci lo stesso tempo che all'andata. Se è venerdì, per non so quale mistero di Fatima, ci impiego il doppio del tempo.
A quel punto, in base ai giorni e a come mi sono organizzata, mi tocca ancora andare a fare la spesa, fare la lavatrice, rientrare i panni asciutti, dare una sistemata, fermarmi a fare qualche commissione, andare in palestra o qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Nell'arco della giornata devo anche portare fuori i cani che disgraziatamente non hanno ancora imparato ad usare il water, la sera preparo la cena e -possibilmente- anche il pranzo per il giorno dopo.
Poi svengo. Letteralmente, eh.


Ci sono periodi in cui mi fingo giovane ed esco la sera, faccio tardi e poi la mattina dopo voglio morire, ma visto che evidentemente sono scema ciclicamente lo rifaccio. E poi voglio morire. E poi lo rifaccio. In un loop infinito. 

Nei due giorni di riposo, oltre a godermi -quando ci riesco perché non mi faccio sovrastare dalle rotture di scatole, cosa che sto seriamente cercando di fare più spesso possibile- pulisco casa da cima a fondo, cerco di vedere gli amici e cerco di fare tutte quelle cose che non ho tempo di fare durante la settimana.
Uno degli appuntamento fissi della mia vita, in media ogni due settimane, è l'estetista da cui faccio il semi-permanente alle mani perché con le mani non in ordine non so proprio vedermi e, una volta al mese, la luce pulsata per rimuovere quegli odiosissimi peli di cui sono piena.
E, nel tempo libero, ascolto anche messaggi vocali che durano ore. Non so voi, ma io ho Whatsapp pieno di messaggi vocali lunghissimi.

E questo è. Niente di più, niente di meno.
Nell'ultimo anno ci sono state cose che hanno sconvolto la mia routine, ma -da un po' di tempo a questa parte- sono riuscita a riprenderla. Con qualcuno accanto a me, quello si. 

Ps. Grazie al commento del post precedente a questo che mi ha dato l'ispirazione per scrivere questo post. Non ricordo il nome di chi lo ha lasciato e sono troppo pigra per andare a vedere, ma mi auguro di essere perdonata per questo. 

25 commenti:

  1. non è che fingi, è che lo sei, giovane.....

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    1. Teoricamente si.
      Praticamente devo dormire, ho mal di schiena, se non ho la casa sistemata mi prende male. Avere 33 anni e sentirne 96 😅

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  2. Cara Gilda io che giovane non lo sono più, posso dire forte! VIVA LA GIOVENTÙ!!!
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Allora anche tu fai una vita normale 😂😂. Io ho il terrore ormai delle uscite serali perché mi scombussolano tutta la tabella di marcia del lavoro serale. Una sera la perdo per uscire. Quella dopo perché sono troppo distrutta per far qualcosa.

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    1. Più o meno mi accade la stessa cosa, a volte esco comunque, ma poi appunto la pago cara :D

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  4. Non è molto diversa dalla mia, a parte che io per andare e tornare dal lavoro ci metto 15-20 minuti in motorino o 40-50 col bus. Di sera non esco mai e, se il sabato mi decido a strappare le erbacce in quella plaga che ho come giardino, resto ferma i 2 giorni successivi.
    44 anni e sentirsene 88

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    1. Beh dai 44 e sentirne 88 è sempre meglio di 33 e sentirne 96 :D

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  5. In effetti chissà coa pensa la gente di noi; magari che si faccia chissà che vita strana.
    La tua "routine" è massacrante: due o tre ore nel traffico, ogni giorno... ma come si fa? Non è meglio usare i mezzi pubblici, a questo punto?

    Moz-

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    1. Magari Moz... ma siamo a Roma... dall'Eur a Pineta Sacchetti è tanta strada, e al momento non mi viene in mente una combinazione di mezzi vantaggiosa per percorrerla. Considera poi che Gilda fa i turni, se le capita il notturno non c'è ombra di mezzo a disposizione, e comunque io di notte non li prenderei :( Rimane lo scooter, ma le strade sono talmente malmesse che non mi sento di consigliare neanche quello.

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    2. Con i mezzi ci metto dalle due alle tre ore: devo prendere un autobus, poi la metro, poi il trenino che ferma alla stazione Gemelli. Quando l'ho dovuto fare per cause di forza maggiore, vista la frequenza non proprio meravigliosa del trenino e dell'autobus, uscendo -ad esempio- alle 19.30 arrivavo a casa alle 22.30 se mi andava bene.
      Almeno in auto ci metto un po' meno e sono cmq "al sicuro".

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  6. La routine è massacrante, eppure senza a volte ci si sente persi, o no?

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    1. A me la mia routine non dispiace.
      Certo, alcuni giorni sono più stanca di altri, ma tutto sommato credo ci sia di peggio e soprattutto credo proprio che chi vive in una grande città stia per forza di cose fuori casa tante ore :)

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  7. per fortuna nessuno mi manda messaggi vocali! (oppure sono sfigatissima?!) e non mi lamenterò più del tempo che perdo nella mega rotonda di Piazza Baldissera a To, perchè al massimo per tornare a casa ci metto 25 minuti....

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    1. 25 minuti io ce li metto la sera o i festivi e sono felicissima!

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  8. Si, più o meno la routine oggi è simile per tutti, sempre troppe ore fuori casa in mezzo al traffico e meno tempo a disposizione per il resto. Io nella pausa pranzo pago bollette, faccio commissioni o faccio spesa che metto nel frigorifero in studio e che riporto a casa la sera. Mi sono dimenticata cosa voglia dire la palestra o riuscire ad uscire, perché i tempi sono strettissimi e incastrati con mille cose che riguardano i figli, solo e sempre loro. E i vocali sono fondamentali perché con le amiche riesco finalmente a scambiarmi notizie durante le file nel traffico. Certo praticamente sono dei monologhi, ma sono fondamentali.
    Per la nota problematica usare mezzi pubblici o meno, purtroppo, se si vive in città o in paese, spesso è oggettivamente impossibile l'uso, per motivi di orari o di raddoppio del tempo. Appena possibile, certo, si lascia a casa l'auto.

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    1. A me non dispiacerebbe prendere i mezzi o, meglio ancora, muovermi a piedi. Purtroppo non riesco ed è una cosa che mi piace poco :(

      Pausa pranzo io riesco a fare poco, abbiamo mezzora (contratto da turnisti), quindi mangiamo, caffè con i colleghi, qualche chiacchiera :)

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  9. Una volta uscivo al giovedì sera, facevo le 4, mi alzavo alle 6 che dovevo prendere il treno e andare a lavorare, poi uscivo anche il venerdì sera.
    Adesso se esco il giovedì e torno a casa a mezzanotte, al suono della sveglia voglio morire.
    Nonostante questo cerco di uscire una volta la settimana, non so se perchè voglio dimostrare di essere ancora giovane oppure sono masochista :)

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    1. Secondo me sei masochista 😅

      Scherzi a parte, secondo me ad un certo punto davvero non ce la si fa più e il corpo reclama riposo. Il problema è che io pensavo che quel punto sarebbe arrivato, che so, a cinquant'anni e invece...

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  10. Niente.. a me son rimaste impresse le ore di andata e ritorno al lavoro.. :O

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    1. E pensa che se succede qualcosa (incidente, lavori in corso, ecc) ce ne metto di più!

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  11. Fortunato assai, io 5 minuti di bicicletta, che all' ultimo tagliando della macchina m'hanno detto su che la usovtroppo poco😂

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    1. Io credo che se provassi ad uscire di casa in bicicletta morirei al primo incrocio :D

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  12. Certo, questo dopo 10 anni e più di pendolariato spinto....

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