lunedì 2 luglio 2018

Colosseo: quando essere una meraviglia potrebbe non bastare

Il Colosseo è una meraviglia
Poco da discutere su questa affermazione, anche perché -non a caso- fa parte delle sette nuove meraviglie del mondo.
Ero appena arrivata a Roma quando me lo sono ritrovata davanti all'improvviso-ai tempi non conoscevo le strade e mi affidavo ad un Tom Tom- e, nonostante lo avessi visto non so quante volte, ero rimasta estasiata. Lui era lì, in quella fredda sera di Gennaio, in tutta la sua maestosità.
Sono passati quasi otto anni da quella sera, ma ogni volta che ci passo davanti non riesco a fare a meno di pensare a quanto sia bello e che, da solo, basterebbe ad attirare milioni di turisti in Italia.
Sono anni che voglio visitarlo all'interno e questa voglia ultimamente era diventata una fissazione mia e di quel santo che ho sposato, però ecco: una volta la fila chilometrica, un'altra i turni che non si incastrano, un'altra ancora le trasferte di lavoro, al Colosseo non siamo mai riusciti ad entrarci.
Qualche settimana fa sono usciti i biglietti per la Luna sul Colosseo, ovvero una serie di visite guidate in notturna che vengono organizzate ogni anno e che sono a numero chiuso. Chiusissimo più che chiuso oserei dire.
Mi ero fiondata sul sito, non avevo trovato alcuna data disponibile, avevo chiamato la cooperativa che se ne occupa per sentirmi dire qualcosa tipo: "Signò, sono belli che finiti" e, dopo aver esternato tutto il mio disappunto per la cosa, mi ero arresa.
Non avevo considerato però che ho sposato un santo che giusto un paio di giorni fa si è messo a spulciare il sito delle prenotazioni, trovando per il giorno dopo sei biglietti disponibili che dopo un secondo erano quattro e che dopo tre secondi erano due.
Corsa contro il tempo -e contro la tecnologia che evidentemente mi odia- per prendere questi benedetti biglietti, pugno alzato in segno di vittoria, per poi tornare con i piedi per terra e pensare che, ecco, mai dire mai, in fondo siamo a Roma e una mail di conferma senza biglietti allegati (che ci sarebbero dovuti essere) potrebbe non significare niente (si, siamo malfidati).
Di sicuro c'è solo che se avessimo voluto chiamare il numero della cooperativa non avremmo trovato nessuno, perché fanno orari d'ufficio. 

Orario della visita guidata: ore 20.50.
Sulla mail consigliavano di essere lì un quarto d'ora prima, ma visto che siamo malfidati, poco prima delle 19.30 eravamo lì con una mail stampata e l'idea di ritirare i biglietti e poi mangiare, prendere un caffè, chiacchierare, qualsiasi cosa.
La biglietteria del Foro Romano, che vende i biglietti per il Colosseo, era chiusa (chiude alle 17 stando al cartello esposto), quindi era evidente che nella mail si parlava di un'altra biglietteria, quale non era dato sapere.
Abbiamo circumnavigato il Colosseo, ma era tutto chiuso e non c'era traccia di anima viva.
Poi abbiamo trovato un ingresso, chiuso anche quello.
Abbiamo chiesto ad un ragazzo con una divisa della sicurezza che però non aveva la più pallida idea di dove dovessimo andare: "forse arriverà qualcuno più tardi perché c'è uno spettacolo". Momenti di panico, ma lui -gentilissimo- non aveva di certo colpa.
Anche il centro informazioni era chiuso, quindi non ci è rimasto che chiedere ai militari che presidiano il Colosseo che magari sapevano qualcosa. Un militare -anche lui gentilissimo- ci ha indirizzato alla biglietteria che chiude alle 17 dicendoci che è l'unica che conosce (come noi d'altronde).
Nessun cartello, nessuna indicazione, niente di niente su internet se non un commento su un sito che  dice che non si capisce bene qual è l'entrata, ma che una volta trovata è tutto molto semplice.
A me intanto scappava la pipì: bagno fuori dal Colosseo a pagamento chiuso, abbiamo preso un caffè al bar della metropolitana, ma non hanno un bagno, l'unica soluzione era quella di pagare il biglietto della metro, accedere, fare pipì e uscire di nuovo. Rinuncio alla pipì, più per principio che per altro.
Abbiamo notato allora gente in fila davanti un ingresso del Colosseo e siamo andati a chiedere informazioni: alla fine ci hanno detto che basta presentarsi lì dieci minuti prima, ritirare i biglietti e attendere.
"Bisogna fare la fila qui?"
"Non c'è fila, questi sono gruppi, non vedete?"
Da cosa avremmo dovuto vederlo non lo so, visto che non avevano nessun segno identificativo, ma tant'è.
Intanto cercavamo di liberarci dalle decine e decine di venditori ambulanti che provano a venderci la qualunque: acqua, foulard con stampa del Colosseo, braccialetti, libri, tour in bici, fotografie, bastoni per selfie, caricabatterie e non so cos'altro.
Una ragazza di cui non so dire la nazionalità (era bionda e parlava inglese, magari voi siete più bravi di me) ha iniziato a correre per scappare da un venditore di braccialetti che la insegue, un ragazzo (parlava inglese anche lui, ma ho il sospetto che non sia utile per capire da che parte del mondo venga) ha chiesto -ingenuamente- lo scontrino per la bottiglietta d'acqua che stava cercando di comprare, ma non ho avuto cuore di dirgli che non lo avrebbe mai avuto. Potrei continuare all'infinito, in generale ho avuto la sensazione che non fossero poi così felici di essere accerchiati dai venditori ambulanti, ma magari mi sbaglio.

Alla fine, io sono riuscita ad entrare per ritirare i biglietti, ma il Marito è dovuto rimanere fuori ad aspettare, nonostante mancassero meno di dieci minuti all'inizio della visita.
Entro, faccio la fila al metal detector (ne funziona solo uno, quindi le operazioni di ingresso sono rallentate), vado in biglietteria, ritiro i biglietti, riesco a fare pipì, torno indietro a recuperare il marito, rifaccio la fila, ripasso i controlli e, finalmente, siamo dentro.
Ed è lì che tutta la disorganizzazione, la mancanza di informazioni, l'essere accerchiati dai venditori ambulanti è passato in secondo piano.

Erano anni che volevo entrare al Colosseo e, nel momento in cui mi sono ritrovata lì dentro, ho pensato che da fuori è meraviglioso, ma dentro è una cosa che non si può spiegare.
La guida -un archeologo- era davvero preparatissima e, cosa che non è da tutti, era in grado di trasmettere le informazioni in modo chiaro e semplice, rispondendo alle domande e soddisfacendo ogni  minima curiosità.
Sarà che la luce del tramonto è particolarmente affascinante, sarà che ripercorrere quello che è successo lì dentro è affascinante da morire, ma io ero estasiata.














Ho scoperto che c'erano combattimenti tra tori ed elefanti e che i cittadini romani non potevano morire lì dentro perché era un loro sacrosanto diritto morire in un luogo chiuso senza spettatori. Gli altri -i cittadini non romani- invece potevano serenamente morire sbranati da un leone. Chi era condannato alla damnatio a bestias doveva morire senza se e senza ma, quindi nel caso in cui il condannato a morte avesse sconfitto la bestia uccidendola gliene mandavano un'altra: non so voi, ma a quel punto io non mi sarei impegnata più di tanto a lottare.
I gladiatori professionisti, invece, di solito non morivano durante i combattimenti, ma visto che poteva succedere, non dovevano essere cittadini romani (e se lo erano, dovevano rinunciare a quello status). Un gladiatore professionista veniva addestrato per dieci anni prima di combattere.
Una cosa che mi ha colpito è che chi assisteva agli spettacoli all'interno del Colosseo, in base al ceto sociale e alla ricchezza, occupava un posto preciso, quindi si poteva sapere, in base a dove era seduto, chi era più ricco, più povero, più potente e via dicendo. I romani erano avanti anni luce, eh, altro che 730.




Insomma, io ho amato profondamente questa visita che bramavo da anni e sono felice e soddisfatta come una bimba, però ecco: magari un po' di organizzazione in più non guasterebbe, anche un paio di punti informazione o cartelli non sarebbero male. Se poi riuscissimo a non fare assediare i turisti dai venditori ambulanti sarebbe proprio il top, ma capisco che è chiedere troppo.
Perché ecco, essere una meraviglia potrebbe non bastare. Non sempre, non per tutti.

14 commenti:

  1. Cara Gilda, ho letto il tuo racconto e posso dirti che un po ti invidio.
    Pensando ai milioni di turisti che vengono in Italia, possa succedere quello che è capitato a te, non ti resta che riprovare, sperando nella volta buona!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ma si, sono certa che la prossima volta andrà meglio.
      Un abbraccio!

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  2. Io il colosseo l'ho visto parecchi anni fa e devo dire che l'organizzazione non mi è sembrata cosi male. Gli ambulanti non mi hanno nemmeno rotto le scatole. L'unica nota dolente sono i 6€ spesi per una bottiglietta d'acqua e una di tè. Ma dovevo aspettarmela

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    1. Ma sai che secondo me fino a qualche tempo fa non ce n'erano così tanti? Non so da cosa dipende, sinceramente.

      Noi comunque abbiamo pagato 4,10€ due caffè e una bottiglietta d'acqua, ma alla fine ci sta. Vero è che se ci fossimo spostati di 50 metri avremmo trovato prezzi uguali al resto di Roma!

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  3. Simbolo della crudeltà umana, ma incredibilmente affascinante, in effetti poterlo vedere con una guida (quando ho. Visitato Roma l'archeologa guida ero io ),credo sia assolutamente magico!

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    1. Facevi la guida archeologa al Colosseo? Ma è una cosa meravigliosa!

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    2. no, io vivo in Veneto, ma quando ho visitato Roma con gli amici la guida ero io, perchè avevo studiato i monumenti all'università, quindi mancava proprio la guida verace... e dell'ingresso al Colosseo ricordo sopratutto la coppia omo che si baciava alla grande (vent'anni fa non era per niente comune...) bridigala sloggata

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    3. Ma tu sai che io ho un ricordo simile di Ibiza? Vent'anni fa circa ho visto lì per la prima volta una coppia omo, cosa che da noi non era affatto scontata :)

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  4. Cara Gilda, anch'io rimango estasiata quando giro il PalaTino e mi ritrovo il Colosseo stagliato lì, possente e imponente, contro il cielo e il resto. È un luogo quello che ha uno spirito suo, intorno. Che trattiene il respiro dei tempi. Però, focalizzando sulla prima parte, che mal di stomaco che mi è venuto (succede sempre quando mi piglia il nervoso)! Non sai quante volte mi sono imbattuta in situazioni simili! Niente, non ce la facciamo a stare avanti o almeno al pari con i tempi! Che peccato!! Mi aspetto sempre che gi sia domani una formazione totale, perché si, è davvero sempre una meraviglia!

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    1. E pensare che basterebbe un cartello, magari in due o tre lingue per rendere il tutto più agevole!
      Invece la meraviglia, beh, quella è indiscutibile!

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  5. dentro l'ho visto almeno due volte e ti dirò che tutta questa estasi non me l'ha mai prodotta. forse so che molte antichità è stato più volte rammendato !

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    1. Sei milanese, è ovvio che non ti provoca estasi 😅

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    2. ma no, ci sono cose di Roma che mi lasciano a bocca aperta, credimi

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  6. Tanti anni fa ho visitato l'interno del Colosseo.. è sbalorditivo soprattutto se si pensa a ciò che succedeva al suo interno centinaia di anni prima e a quante generazioni lo hanno ammirato in tutta la sua maestosità!

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