Io sono tonta e non sto scherzando.
Ho sicuramente tante qualità -anche se in questo momento non me ne
viene in mente nessuna in particolare- ma sono tonta. Faccio disastri
continuamente, roba che uno penserebbe quasi che me le preparo prima, ma no: accade
tutto per caso.
Stamattina ho avuto una riunione con il mio capo svedese, una di quelle riunioni in cui ci si sente
dire cose che ti fanno sentire tre metri sopra il cielo, ma anche dieci o venti
metri sopra il cielo. Della serie Babi e Step levatevi proprio. Insomma, una di
quelle giornate che iniziano bene e che uno spera sempre che finiscano meglio.
Ho salutati tutti, trattenendo le lacrime perché, insomma, loro
pensano che io sia un piccolo genio dalle sorprendenti capacità di
apprendimento, mica potevo scoppiare a piangere.
E poi sono andata in aeroporto
Il pc è aziendale e, a parte il fatto che probabilmente è costato
quanto uno dei miei organi a scelta, dentro ci sono custoditi il segreto del
Santo Graal, la lista della P2, le confessioni di Andreotti redatte in punto di
morte e c’è anche un pulsante per fare esplodere la terra.
Mentre guardava la mia valigia scomparire sul nastro trasportatore ho
avuto l’illuminazione: il pc.
Ho iniziato a urlare “wait, wait” finché non hanno fermato tutto e
solo quando ho recuperato il mio piccolo tesoro, mi sono scusata anche in
cirillico . Mi hanno detto di non preoccuparmi, che può succedere, ma confesso
che mi sono guardata le spalle per almeno un’ora pensando che sarebbero
arrivati per arrestarmi.
E mentre già immaginavo la prigione svedese, fantasticando sul kit che ti consegnano all’ingresso
per costruirti la cella e sulle punizioni corporali che ti potrebbero
infliggere qualora avanzasse qualche vite, consumavo il mio delicatissimo
pranzo. Alla decima fetta di salmone chiaramente la prigione me la ero bella
che dimenticata, quindi mi sono avviata verso il gate, ho messo il cellulare in
carica e ho aspettato che chiamassero il volo.
Solo che quando hanno chiamato il volo, io mi sono resa conto di non avere più le carte d’imbarco né tanto meno la carta d’identità. Ho cercato un po’, finchè l’ansia non si è impossessata di me per bene due motivi.
Il primo era chiaramente che non mi avrebbero fatto partire, avrei
dovuto chiamare l’azienda per spiegare loro che ero prigioniera dell’aeroporto
di Arlanda senza alcuna possibilità di tornare in Italia, loro avrebbero capito
che nei meandri del mio cervello, oltre a tanta sapienza, c’é anche un quantità
non ben definita di tontaggine e sarebbe stata la fine. Oltre al fatto che
Fidanzato ha scongelato il ragù fatto con le mie manine prima di partire e gli
avrei dovuto dire che ecco, forse non sarei potuta essere lì a cena.
Il secondo motivo era forse un attimo più fantasioso visto che ho
immaginato la mia carta d’identità, la cui foto è anche piuttosto bruttina, in
mano ad un cattivissimo terrorista che l’avrebbe abbandonata da qualche parte
dopo aver fatto chissà cosa e la polizia sarebbe venuta ad arrestarmi facendo
2+2: “Questa qui é la stessa che ci ha fatto fermare il nastro trasportatore,
l’avevamo detto che era pericolosa”.
L’ansia vera. Verissima.
In preda all’ansia, sono andata dalla hostess per spiegarle l’accaduto
e lei, con immensa tranquillità, mi ha detto che non c’erano problemi e mi
avrebbe ristampato le due carte d’imbarco.
Al che le ho detto che non avevo neppure la carta d’identità. Sempre
con tranquillità e calma sia interiore che esteriore mi ha chiesto se non
avessi un qualsiasi altro documento.
“Ho la patente, ma non credo valga per volare”
“Stai tranquilla, non c’è alcun problema”
A saperlo prima, l’avrei utilizzata anche in altre occasioni la
patente considerato che nella foto sono venuta sicuramente meglio che in quella
della carta d’identità di cui sopra. E poi è anche più piccola quindi non si
vedono né le occhiaie, né le lentiggini.
E quindi insomma, sto scrivendo dall'aereo che da Stoccolma mi sta
portando a Monaco dove scoprirò se riuscirò a tornare in Italia o se dovrò
restare in terra simil crucca in attesa di tempi migliori.
Il post verrà pubblicato alla prima connessione internet disponibile,
ammesso che riuscirò a non farmi arrestare prima di averla trovata.
Ho cercato per quasi un’ora la carta d’identità e le due carte
d’imbarco, ma non le ho trovate, eppure quando ho passato i controlli le avevo
sicuramente.
Mi auguro solo che gli svedesi tanto gentili, qualora la trovino (la
carta d’identità, le carte d’imbarco se le possono anche tenere), me la
spediscano a casa che, per carità, con i tempi delle posta italiana arriverà
che sarà già scaduta, ma meglio di niente.
Nb. La prima connessione disponibile l'ho trovata a casa mia. Sono ufficialmente a casa.
pasticciona, ma bentornata
RispondiEliminaPasticciona è un complimento 😁
EliminaCar5a Gilda,posso dirti che sei bentornata!!! come io che sono mancato per serie ragioni!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara amica, con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie mille e buon fine settimana anche a te :)
EliminaCiao
RispondiEliminaben tornata a casa. Qualche disguido però tutto si è risolto. Trovato poi la carta di identità?
Purtroppo no, ma sono quasi certa di averla dimenticata al metal detector (almeno, facendo mente locale, questa è l' unica spiegazione plausibile).. ho già fatto la denuncia di smarrimento :)
EliminaMi è venuta in mente quella volta che, di ritorno da un viaggio di lavoro, sono andata in bagno all'aeroporto di Dusseldorf e ho pensato bene di lasciare il cellulare sul lavandino.
RispondiEliminaPiccolo particolare: la carta d'imbarco era solo sul cellulare.
Fortunatamente i crucchi sono onesti e una signora mi ha cercata appena visto il cellulare.
Però sul wait al nastro trasportatore ho riso un sacco eh :)
A ripensarci, il "wait, wait" fa ridere tanto anche me :P
EliminaComunque la cartellina contenente carta d'identità e carte d'imbarco è stata ritrovata da quelli che si occupano di queste cose. L'ho reclamata proprio quindici minuti fa, ora vediamo che succede.
Se lavori all'Ikea non compro più niente dove hai messo le mani tu... ahahah..
RispondiEliminaNo, non lavoro all'Ikea ;)
Eliminasciuuuu (sospiro di sollievo) ;)
Elimina;)
EliminaSempre tu sei!!!!
RispondiEliminaBisogna sempre farsi riconoscere... anche all'estero :D
EliminaTanta solidarietà per le fantasie ansiogene, ti capisco troppo!
RispondiEliminaPerò ammetto che il tuo post mi ha fatto ridere di gusto :D
Meno male che ce l'hai fatta a tornare a casa!
Almeno le mie avventure servono a qualcosa: fare ridere! E a me piace fare ridere gli altri 😁
Elimina...beh, essere un po' pasticcione ed un po' imbranate, dopotutto è un aspetto alquanto affascinante...
RispondiEliminaLo penso anche io... bisogna anche convincere gli altri però...
EliminaQuesto post mi ha fatto ridere! 😊
RispondiEliminaVisto che servo a qualcosa? 😁
EliminaMi ha fatto morire dal ridere questo post! Comuque io sono riuscita a quasi soltare il colloquio piu' importante della vita mia (quello per il lavoro che faccio ora) perche' avevo dimenticato la carta di identita' e NON volevano che usassi la patente. L'ironia e' che mia madre mi ha portato il passaporto in minute prima dell'imbarco e poi non me l'hanno guardato...
RispondiEliminaEcco, a quel punto io avrei dato una testata all'addetto ai controlli. Prima mi rompi le scatole e poi manco me lo guardi? :P
EliminaE io che pensavo di essere una delle poche persone capaci di far danno durante i viaggi :D mi batti.
RispondiEliminaMa per fortuna sei riuscita a rientrare sana e salva
Io faccio danni in qualsiasi situazione, ma proprio qualsiasi qualsiasi, eh :P
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