martedì 16 agosto 2016

Ciao Vanessa, grazie di tutto!

Ciao Vanessa,
da giorni pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto scrivere domani su di te, alla gioia incontenibile che tutti avremmo provato, a quanto bello sarebbe stato il mondo.
Domani non ci sarà, c'è oggi ed è un oggi che fa parecchio schifo.
Ci siamo incontrate tante volte, tra una gara e l'altra e soprattutto a casa tua, al Palalgeco, le cui porte mi sono sempre state spalancate da Folco. Ogni volta che sono passata da Brescia, tu eri lì ad allenarti.
Ti hanno sempre definito antipatica, io ho sempre pensato che, in fondo, nonostante tutte le invasioni da parte delle persone nella tua palestra, eri sempre educata e gentile.
Non sei mai stata la mia ginnasta preferita, ma ho sempre avuto per te un amore particolare, quello che si da solo ai campioni.
Ogni volta che ti hanno data per spacciata, ho pensato che se andavi avanti, c'era un motivo e nessuno meglio di te poteva sapere come davvero stavi. I campioni, d'altronde, non si arrendono.
Non mi dilungherò a elencare il tuo palmares e non mi metterò nemmeno a raccontare la tua storia di ginnasta.
Oggi c'era tanta tensione nell'aria, ho letto e scritto decine e decine di messaggi che avevano te come protagonista, abbiamo aspettato la finale con un'ansia tremenda.


Mio padre, che di ginnastica non capisce nulla, mi ha chiesto per tutta la gara com'era l'esercizio dell'una o dell'altra, mi ha visto nervosa quando mi sono resa conto che l'insidia è arrivata da dove meno ce l'aspettavamo, abbiamo tifato Erika e a te abbiamo regalato il silenzio, quel silenzio che si regala solo ai campioni.
Ho chiuso gli occhi a quell'arrivo un pò sbavato, ho pensato che non era possibile.
È vero però che la ginnastica è fatta di giudici, sono loro che decidono e a volte le loro decisioni lasciano perplessi. E allora ho pensato: "Vi prego, dateci la medaglia che è nostra, datecela anche se forse oggi non ce la meritiamo completamente, datecela per tutto quello che è stato fino ad oggi, datecela perchè ce ne avete rubata una in modo clamoroso, datecela e basta senza farvi troppe domande, non dateci un altro legno perchè sarebbe troppo amaro da digerire".
Non so se tu abbia pensato qualcosa di simile, ma so che ci hai sperato fino alla fine.
Quando è uscito il punteggio sono scoppiata a piangere disperata, so che le mie lacrime non sono niente in confronto alle tue, così come non valgono nulla le lacrime di nessuno che non sia tu, ma è stato un dolore enorme.
Si lo so, sembrerò ridicola, ma questo è. Sarei ipocrita se dicessi che non è stato tremendo.
È pure peggio di Londra, non credevo fosse possibile, eppure è così.
Potevano darci il bronzo, potevano farlo e non l'hanno fatto. 
E io penso che non sia giusto per tanti motivi.
Così come penso che non sia giusto che la tua carriera finisca così, non posso sopportare la ginnastica senza di te, ci sei sempre stata da quando guardo la ginnastica e vorrei che ci fossi per sempre.
Ma se non cambierai idea sul tuo ritiro, lo capisco.
Eri a Rio per la ciliegina, la torta l'hai già avuta. L'abbiamo avuta tutti grazie a te, quindi ti dico grazie di cuore per questi dieci anni pazzeschi in cui tante volte ci hai fatto sognare.

2 commenti:

  1. Io non seguo la ginnastica artistica come te, ma ieri ero davanti alla TV a tifare per Vanessa. Ho sperato anch'io fino all'ultimo che i giudici la premiassero perché se lo meritava. Peccato, davvero. Drusilla

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    1. Suonerà presuntuoso, ma ieri sera Vanessa l' hanno tifata praticamente tutti, com' è giusto che sia per una campionessa come lei :)

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