venerdì 13 novembre 2015

L' insostenibile leggerezza del pane e panelle

A me Palermo piace. Mi piace molto.
E non perché ci sono nata, non è scritto da nessuna parte che ti deve piacere il posto dove nasci.
Mi piace il clima -ma questa è una frase fatta che dicono tutti- e mi piace il modo di vivere. 
Mi piace il fatto che Palermo sia costruita in modo lineare, con un sistema di strade parallele e perpendicolari che non ti puoi perdere. E se ti perdi, sei scemo.
Mi piacciono le luci del porto e le stradine del centro storico.
Ma soprattutto mi piace il cibo. Io davvero non credo esista posto al mondo dove si mangi meglio e no vi prego non tiratemi fuori i tortellini bolognesi, la bagna cauda piemontese, il pasticciotto leccese e la polenta. Io so che ovunque in Italia si mangia bene, ne sono consapevole e la mia pancia che, insieme a me, è sempre in giro, ringrazia. Ma signori, le panelle e le crocchè? Le barchette prosciutto e wurstel? I dolci? No, scusate, vogliamo parlare dei dolci? Ieri ho mangiato un paio di bignè di San Martino, una roba cafonissima con il finocchietto e la ricotta; due cassatine al forno; una mezza dozzina di sigarette con la ricotta; gli sciù che non so come si scrive, ma sono buoni, tanto buoni. Prima, per gradire, avevo mangiato due porzioni di anelletti al forno che -ora ci vuole- dentro ci trovi di tutto, dalle melanzane all' uovo sodo, probabilmente anche un bambino che piange perchè vuole la mamma. E il pane? Avete presente quanto può essere buono il pane di rimacino?


Io sarei anche a dieta, anche perchè ho detto a Fidanzato che faccio la dieta, perdo un tot. di chili (che però non vi dico quanti sono, per scaramanzia e per rispetto della mia ciccia) e appena raggiungo l'obiettivo ci sposiamo, però una cena si può anche fare. UNA. Non di più.


Quando vivevo qui queste cose non le mangiavo mai, anzi facevo anche la splendida con il McFlurry preso rigorosamente al Mc Donald's di Piazza Politeama snobbando Spinnato lì accanto. Adesso se mi presentano una cassata a forno e un McFlurry prendo il machete, spacco bottiglia e ammazzo famiglia che, dai, non si possono mica mettere a paragone le due cose. Ero giovane e ingenua, ero ancora convinta che il mondo fosse un posto bello, pieno di panelle e crocchè dentro al semprefresco ovunque. 
A me piace essere nata in un posto dove esistono giri e tenerumi e dove i broccoli si chiamano sparacelli, anche perchè diciamo la verità: sparacelli è un nome poetico.
Mi piace che i cavolfieri si chiamano broccoli.
E che il melone arancione si chiami cantalupo e l'anguria mellone con due L.
Mi piace mangiare il gelato dentro la brioche.
Sarde a beccafico. Arancine al burro che alla carne non mi piacciono poi così tanto. Cartoccio con la ricotta. Pupo di zucchero. Stigghiola. Frutta martorana. Involtini di carne. Pane con la milza, maritato. Sfincione. Crostino fritto. Ravazzata.
Ho fame. Muoio di fame. Sempre.

Adesso so che sembrerà che al sud non si fa altro che mangiare, ma non è vero. Ci sono un sacco di altre cose belle da fare, quelle piano piano ve le racconto, ma intanto lasciatemi mangiare che, in fondo, tutta sta frittura e sta ricotta non sono pesanti.E, se non altro, fanno bene allo spirito.

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