domenica 19 aprile 2015

Gli anni passano e non tornano più ovvero com' erano belli gli anni dell' università

Siamo cresciuti. Siamo diventati grandi, abbiamo tutti trent'anni o quasi. Io sono la più piccola di tutti, ma i trenta arriveranno anche per me.
Lavoriamo tutti, chi è stato più fortunato, chi un po' meno, ma bene o male un lavoro l' abbiamo tutti.
C' è chi si è sposato, chi sta per farlo, chi ha comprato casa, chi ha avuto figli, chi ha perseverato con la carriera universitaria, chi è andato all' estero.

Gli anni a Bologna sono stati i più belli della mia vita. Eravamo una classe molto unita, ci piaceva definirci la classe delle medie.
La leggenda narra che al Dams di Bologna ci siano i punkabbestia, i tossici, gli alcolisti e gente brutta e cattiva da non mettersi in casa. Io i punkabbestia non li ho mai visti, ma piuttosto ho visto tutta gente con un gran cervello, persone normali con una vita abbastanza normale.

Un paio di giorni fa, in una piovosa Milano, ho passato il pomeriggio con un paio di vecchi compagni dell'università. Ed é sempre tutto uguale: si è creato un gran legame, ci si vede poco perché siamo sparsi per il mondo, ma quando ci si vede sembra ieri che ci siamo lasciati.
Sono passati anni da quel periodo, eppure sembra ieri.
E ogni volta che ci penso mi viene la malinconia.

Feste su feste rigorosamente a tema, i Martedì della messaggeria al Transilvania (locale che, per altro, non esiste nemmeno più), le serate al Pratello a non far nulla, ma felici con un bicchiere di vino in mano, il concerto di Little Tony, il viaggio della speranza a Dublino (che poi, non era esattamente un viaggio della speranza, ma il tubercolotico non l' ho mai più dimenticato).
E potrei andare avanti per ore.


Malinconia. Ma sarà che i trenta si avvicinano, sono spuntati i primi capelli bianchi e sono consapevole che quegli anni non torneranno più.

2 commenti:

  1. È vero gli anni dell' università sono i più belli ma quando li si vive non si fa che sperare di finire presto. Poi invece viene la nostalgia. Pure io son stata vittima di pregiudizi in quanto artista e con amici artisti, che tutti credono sempre alcolizzati e drogati, invece noi siam salutisti. È vero facevamo le nottate ma spesso per dipingere o ascoltare musica insieme o per parlare di qualcosa d'importante. Altro che sballo! Che nostalgia!!!

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