Ho spiegato qual è il mio lavoro giusto un paio di giorni fa.
Insomma, qualche emittente televisiva l'ho girata e ho avuto modo di vedere palinsesti interessanti e altri giusto un attimo improponibili. Di ginnastica, in questi palinsesti, non c'è mai stata traccia.
Siccome sono una gran rompiscatole, ho molestato i miei capi con domande tipo: "Perché non compriamo i diritti per trasmettere la ginnastica artistica?". COMPRIAMO. Come se i soldi per questo affare ce li mettessi io.
La dura verità -alla quale ad un certo punto mi sono dovuta rassegnare- è che esiste un ufficio apposito che si occupa di queste cose: diritti, palinsesti e roba simile. Ed è evidente che a loro la ginnastica non interessi.. ammesso che sappiano che esista.
Di sicuro, nelle emittenti televisive dove ho lavorato io che la ginnastica esiste lo sanno visto che ho molestato e tormentato tutti i colleghi affinché si convertissero. Poi, probabilmente, non li ho formati nel migliore dei modi se ormai dicono frasi tipo "gufiamo, malediciamo, facciamo i riti woodo" o " i giudici sono cattivi".
Per ovviare al problema, ci ha pensato la Federazione Ginnastica che ci garantisce una visibilità maggiore rispetto al passato.
Il prossimo obiettivo, per il quale prometto che mi impegnerò personalmente, è garantire una copertura h24 su tutti i canali..solo ginnastica in tv, in tutti i canali. Ginnastica Channel è il mio sogno. Poi Ginnastica Channel 2, 3, 4 e via fino all' infinito. Dai, crediamoci,che sognare non costa nulla.
Oggi poi è stata una giornata di sclero, una di quelle giornate in cui avrei avuto tanto bisogno di una diretta.
Mi sono svegliata, ho acceso il cellulare e ho iniziato a farneticare. Oggi è il giorno delle Wag qualifications che, per chi non lo sapesse, sono le qualificazioni femminili. E non qualificazioni qualsiasi, ma quelle degli Europei.
Nella mia nuova casetta di Milano non c' è ancora il wifi quindi niente pc per controllare e ricontrollare i punteggi live.
Ma non sono l' unica persona problematica al mondo e mi ha salvata un'amica che, in barba alla sua capa, ha controllato tutti i punteggi e mi ha tenuta informata. Whatsapp è un grande invenzione, sappiatelo!
Italiane nella prima suddivisione: Carlotta Ferlito, al rientro nelle competizioni internazionali che contano, e Martina Rizzelli.
Obiettivo: finale alla trave per Carlotta e , magari, finale alle parallele per Martina. Io ho predetto una pioggia di medaglie, lo so, ma se prima non ci qualifichiamo, non possiamo nemmeno giocarcele le medaglie. Ma non si può cambiare il regolamento e scrivere che le italiane vanno dirette in finale per evitare crisi compulsive alle povere fan come me che, prima o poi, avranno un collasso cardiaco?
Alla fine di questa suddivisione, i loro punteggi non erano male, almeno agli attrezzi che ci interessano, ma nemmeno così alti da farci dormire sonni tranquilli.
E ci aspettavano ancora quattro suddivisioni. Sapremo solo stasera. Otto ore di ansia e morsa allo stomaco.
Immaginate lo stato d' animo con cui si segue una suddivisione dopo aver letto che Erika è tra le favorite per una medaglia AA. Non che io non creda nelle sue potenzialità, ma ci sono cose che non si dicono per scaramanzia. È importante la scaramanzia. Molto importante.
E immaginate anche che l' inizio della seconda suddivisione coincida con l' orario in cui dovete uscire per andare a lavoro. E, si sa, mica si può guidare la macchina guardando il cellulare per controllare i punteggi.
E poi arriva quel messaggio, dalla santa amica che da tutto il giorno ti tiene informata su quello che succede: il punteggio di Vanessa al corpo libero è basso e rischia di non entrare in finale.
Siccome lo squilibrio in questi mesi non è passato, c' è mancato poco che scoppiassi a piangere.
Il resto del mondo ha comprensione per quelli come noi, invasati che nonostante le avversità continuano ad aggiornare i siti per vedere punteggi, e vista la mia faccia da funerale i colleghi mi hanno proposto di vedere la gara di qualifica invece di lavorare.
"Ma la diretta non c' è!!"
"Nemmeno streaming?"
"No, niente diretta"
"Ti siamo vicini in questo momento difficile".
Fine della seconda suddivisione.
Quattro italiane tra le prime sette ginnaste.
Ma non è finita.
Il criterio con cui si accede alle finali è questo: 24 ginnaste in finale all around e otto ginnaste in ogni finale per attrezzo, ma massimo due ginnaste per nazione.
Ed ecco: il top sarebbe piazzarsi in cima alla classifica (o meglio alle varie classifiche) con punteggi stratosferisci e stare tranquilla, ma a noi piace l' ansia. Ci piace proprio. Sereni per l' AA, ma in ansia per gli attrezzi.
Quindi per essere tranquilli bisogna attendere la terza e la quarta suddivisione.
Quattro ore di crisi isteriche. Quattro ore di controllo frenetico di tutti i siti esistenti.
Respirare. Fare un corso rapido di controllo dell' ansia -possibilmente della durata massima di dieci minuti- e aspettare.
Le ore, in certe occasioni, sembrano giorni. E quando sta per arrivare la fine, i minuti sembrano anni.
E si inizia a impazzire.
Quando mancano poche ginnaste e sai che la finale è lì, a un passo, cominci a sperare in silenzio. Perchè se lo dici ad alta voce potresti portare sfiga.
Noi piazziamo due ginnaste nell' all around, Erika Fasana e Vanessa Ferrari, ma questa è una delle poche cose di cui eravamo sicuri.
Piazziamo una ginnasta nella finale a corpo libero, Erika Fasana e c'è l'amaro in bocca per la mancata qualificazione di Vanessa Ferrari, campionessa europea in carica.
Amaro in bocca anche per la finale a trave e per Carlotta Ferlito, che meritava di stare dentro. Lo meritava davvero. E anche se si sa che il tifoso della ginnastica è sportivo, posso dirlo che non mi farebbe schifo se un paio di ginnaste si ritirassero da questa finale di modo che Carlotta, seconda riserva, possa fare la finale che merita?
E infine, ci sono i brividi: la finale più inaspettata, la finale che fino all'ultimo tutti abbiamo pensato che non potesse essere. E il mio pensiero va a Martina Rizzelli che conquista una finale a parallele che vale un oro, almeno per me.
Adesso aspettiamo per goderci le finali.
E, se la ginnastica porta squilibrio mentale, adesso sapete che può portare anche delusioni, ma soprattutto può portare una grande, immensa felicità.
Le foto del post sono di Filippo Tomasi e di Folco Donati.
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