mercoledì 22 novembre 2017

Sofia: capitale del fascino e delle contraddizioni

Sofia, capitale della Bulgaria, mi ha rubato il cuore. È stato un amore quasi a prima vista, ci sono rimasta troppo poco forse, ma i colpi di fulmine esistono eccome e questa storia ne è la prova.


Non avrei mai pensato di andare in Bulgaria, non sono andata in vacanza in realtà, ma ho deciso che ci tornerò prima o poi e mi porterò dietro il Marito.
L'arrivo a Sofia è stato curioso, ho volato con Bulgaria Air, ho dovuto fare gli stessi controlli che si fanno per andare in altri continenti e non avevo la più pallida idea di cosa avrei trovato lì perché mi era mancato il tempo di dare un'occhiata in giro.
L'unica cosa che ho fatto in aeroporto prima di salire sull'aereo è stata quella di cambiare i soldi e riempirmi il portafoglio di leva bulgari. Considerate che 1€ vale circa 2 leva e che con 2 leva ci fai un sacco di cose. Giuro che è vero, eh.

Sono arrivata a Sofia in tarda mattinata, c'è il fuso orario (un'ora avanti rispetto all'Italia) e, per non confondermi (si lo so, sono un disastro), non ho cambiato l'ora nell'orologio da polso che non tolgo mai, quindi alla fine mi sono confusa lo stesso.
L'aeroporto di Sofia, la prima cosa che ho giustamente visto considerato che non mi hanno lanciata di sotto con il paracadute, mi ha lasciato perplessa: é un aeroporto piccolino e c'era pochissima gente (sull'aereo saremo stati in quindici, hostess e piloti compresi).
La prima cosa che salta agli occhi è l'alfabeto cirillico
Avete presente quando sapete una cosa, ma non ve ne rendete davvero conto finché non ce l'avete davanti?
Ecco, io sapevo che il bulgaro non utilizza l'alfabeto latino, ma non ho pensato a quanto potesse essere strano arrivare a Sofia, trovare tutte le scritte in cirillico e non capire un tubo.



Io ci ho provato a decifrare qualcosa, mi ci sono messa d'impegno, ma se non si ha un minimo d'infarinatura al riguardo sarà impossibile capire qualcosa.
Però, ecco, siccome sono tanto scema, ho anche pensato: "Parleranno tutti inglese, quindi non c'è problema".
Sbagliavo anche in questo caso.
Mi sono avvicinata ai taxi e ho accennato un timido: "Salve, dovrei andare in questo posto" in inglese per sentirmi dire :"No English". Ho mostrato l'indirizzo, scritto sia in inglese che in bulgaro, e sono salita sul taxi.
Il tassista sembrava uscito da un film anni '80, consultava l'equivalente del Tutto Città mentre guidava e io mi sono limitata a mandare un messaggio a chi mi aspettava per dire che non sapevo se sarei mai arrivata a destinazione, ma che comunque ero in terra bulgara che era comunque già un buon risultato.

I tassisti sono indubbiamente una delle cose più simpatiche di Sofia: abbiamo preso moltissimi taxi che tanto costano poco e abbiamo trovato un solo tassista che parlava inglese. 
L'esperienza personale non fa certo statistica, ma è curioso che abbiamo trovato diversi tassisti che parlavano spagnolo. E uno indubbiamente capiva l'italiano, anche se ha negato fino alla morte.
Abbiamo beccato un tassista che si è arrabbiato con noi in bulgaro, ma non sapremo mai cosa ha detto. Che poi magari ci stava dicendo che eravamo bellissime, eh.
Abbiamo beccato anche un tassista che ci fatto ascoltare il cd di Eros Ramazzotti, uno che ci ha spiegato che l'Italia è tutta bella tranne Napoli perché a Napoli guidano male, uno che ci ha detto che l'alfabeto greco è incomprensibile (che io sarei anche d'accordo, però da che pulpito) uno a cui ho dovuto prestare il mio cellulare perché il suo navigatore non funzionava e uno a cui ho dovuto direttamente indicare la strada, visto che notoriamente le strade di Sofia per me non hanno segreti.
La conclusione a cui sono giunta è che il tassametro va a tempo, circa 0.70 leva al minuto. 
La corsa che ho pagato di più è costata 20 leva, percorrendo circa 15 km e restando bloccata nel traffico per più di un'ora (si, Sofia è molto trafficata).
Una sera ho pagato una corsa 2,50 leva, mi sono vergognata e ho lasciato al tassista un sacco di soldi di mancia perché mi pareva inverosimile pagare 1,25€. Si, magari sono scema, lo so.

Sofia non è una bella città
Non fraintendetemi, non sto dicendo che è brutta, è che non colpisce per la sua bellezza. 
Sofia colpisce perché è affascinante. Ha un fascino pazzesco questa città, ma proprio pazzesco, inspiegabile.


Quando sono arrivata in centro ho pensato di essere a Beirut durante la guerra civile. Si, è un luogo comune, ma sono rimasta un po' spiazzata. Tante case pericolanti e tante persone che sembravano uscite da un film di almeno trent'anni fa, forse anche qualcosina in più.



La cosa più curiosa è che a pochi metri dalle case pericolanti, ci sono negozi di lusso e chiese meravigliose.




E cosa da non sottovalutare, nel raggio di cento metri, a Sofia, ci sono una moschea, una sinagoga e una chiesa ortodossa. Trovate un'altra città in cui succede una cosa simile.




Quando poi sono finita in una zona molto lussuosa mi sono resa conto del divario che esiste tra alcune zone e altre: grattacieli e hotel sfavillanti da una parte e catapecchie dall'altra.
Io continuavo a guardarmi intorno pensando a quanto è pazzesca questa città, quanto è diversa da tutto quello che ho visto.


Sofia è stata un colpo di fulmine che mi ha fatto dimenticare subito Amsterdam (qui per saperne di più).
È affascinante e contraddittoria Sofia. Mi ha rubato il cuore, insomma, ma questo l'ho già detto.
Sofia mi ha lasciata a bocca aperta, mi ha stupita, mi ha intrigata ed è riuscita a farmi dire: "voglio tornarci", cosa che dico abbastanza di rado.

E di cose da dire ce ne sono ancora tante, giuro che ve le racconto con calma, come sempre.

2 commenti:

  1. Cara Gilda, grazie di averci fatto partecipi del tuo viaggio e che abbiamo visto le belle foto di questa bella antica città con le sue tradizioni, Sofia una grande capitale.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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