martedì 3 luglio 2018

Potrebbe piovere

Questo è un periodo difficile.
Un periodo che sembra non finire mai, senza una data di scadenza o meglio, con una data di scadenza a lungo termine, una vera e propria prigionia.
Esistono però dei periodi difficili che non possono essere affidati ad un blog che, mio malgrado, potrebbe essere letto da chiunque, anche da chi, un domani, potrebbe usare le mie parole contro di me.
No, non ho ucciso nessuno, se è questo che vi state chiedendo.
Non ho commesso reati, il fatto di essere una sanguinaria appassionata di documentari sui delitti non fa di me una che quei reati li commette.
Niente di grave, solo un periodo difficile che so che prima o poi troverà sfogo sulle pagine di questo blog, come in fondo ha trovato sfogo tutto -o quasi- quello che è successo nella mia vita negli ultimi tre anni e mezzo.

Sono sette anni e mezzo che divido la casa -e la vita- con mio marito.
No, nessuna crisi del settimo anno se è questo che vi state chiedendo.
Sebbene non sia mai stata una persona particolarmente sdolcinata, chiunque ci conosca può rendersi conto di quanto io sia profondamente innamorata di lui, di quanto sia il mio primo pensiero appena mi sveglio e l'ultimo prima di andare a dormire
Sono tante le cose belle che abbiamo condiviso, mi viene in mente il giorno del nostro matrimonio che è stato indubbiamente uno dei giorni più emozionanti della nostra vita, ma ce ne sono infinite altre ognuna delle quali ha un posto nel mio cuore e nella mia mente.
Ma più di tutto quello che fa una famiglia sono le cose brutte.
Si, avete letto bene, le cose brutte. Perché è nei momenti difficili che si capisce davvero, almeno secondo me, quanto può essere forte l'amore nei confronti di una persona.

Io i momenti difficili me li ricordo tutti, uno per uno.
Ricordo esattamente cosa è successo, cosa ho fatto, cosa ho detto.
Ho perfettamente chiaro nella mia testa il giorno che mio marito è entrato in sala operatoria per restarci sette ore, le sette ore più lunghe della mia vita (qui).
Ricordo quando ne è uscito e che la prima cosa che mi ha detto è stata che aveva visto tutto (poi ha chiarito la questione, no non l'hanno operato a vivo facendogli guardare il momento in cui con un bisturi gli aprivano le gambe). Ricordo di aver pensato che fosse troppo giallo, talmente giallo che manco i cinesi.
Ricordo quando l'ho riportato a casa con i pantaloni del pigiama perché ero talmente stanca da aver scordato una tuta o un paio di jeans e e ricordo bene quei terribili mesi in cui non penso di aver dormito più di due ore di fila.
Ricordo quando l'hanno operato al naso (qui): ero seduta per terra davanti la porta del blocco operatorio senza alcuna intenzione di muovermi da lì senza di lui. Era Febbraio e mi si erano congelate le chiappe.
Ricordo perfettamente ogni corsa in ospedale a causa delle mie allergie, ho imparato che, oltre ad ascoltare il mio corpo come dico sempre, mi basta vedere se lui comincia a correre verso lo sgabuzzino delle scarpe. Lì significa che ho la faccia deformata dall'anafilassi e che gli è presa la paura.
Ricordo bene quando mi è venuto a prendere a Milano perché mi ero rotta il ginocchio, la prima cosa che mi aveva detto era stata: "Ma come cazzo ti sei ridotta?" mentre io, con un gesso che partiva dall'inguine e finiva alla caviglia, continuavo a dire che non era niente.
Non è mai stato facile, mai.

Ricordo quando è morta Milly, il nostro cane (qui). Le lacrime, la disperazione.
Ricordo bene quando mi ha chiamato -ero al lavoro e lui a casa- per dirmi che era morto suo padre, la fatica, il dolore nell'accettare una cosa del genere.
Ricordo le difficoltà nell'avere due lavori pagati di fatto poco rispetto a quello che erano (ma questo lo avrei scoperto dopo tempo), il voler fare quadrare tutto e spesso non riuscirci.
E ricordo anche le mie frasi che erano più o meno: "Prima o poi andrà meglio", cosa che effettivamente è stata con impegno, sacrificio, scelte a volte sbagliate.
Ricordo quando ha chiuso Mtv (qui) e io mi sono trovata senza un lavoro e con una tristezza dentro che mi ha accompagnata per un sacco di tempo nella paura di tornare a quella situazione precaria di qualche anno prima.

Questo è un periodo difficile, uno di quelli che prima o poi aggiungerò alla lista delle cose brutte che abbiamo affrontato.
Ma ecco, io ho una certezza indissolubile: i periodi difficili passano. A volte ci vuole più tempo, a volte meno, ma passano. E quando passano, l'unica cosa che vi chiederete è come avete fatto a resistere, ad affrontarli, ma passano. Giuro.
So che mio marito è preoccupato -o forse più dispiaciuto- per me perché non sono contenta di questa situazione. Anche se non me lo dice ogni cinque minuti, io lo so perché lo conosco. 


Ieri sera eravamo in terrazza a prendere il fresco, lui fumava e io guardavo le stelle, come facciamo sempre in queste sere d'estate, e ho pensato: "ma sti cazzi, passerà, che mi frega, abbiamo una casa, ci vogliamo bene, le bollette sono tutte pagate, al massimo potrebbe piovere".
Oggi piove. E niente, ritento la prossima volta.

30 commenti:

  1. Anche per me è un periodo strano... un anno fa ero la donna più felice del mondo, non sapevo ancora cosa sarebbe successo un mese dopo. Non sapevo che avrei dovuto affrontare uno dei momenti più brutti della mia vita e che quella felicità sarebbe stata spazzata via in un attimo lasciando me e mio marito a vagare nel buio e nella tristezza più totale. Oggi se ci ripenso mi chiedo davvero come abbiamo fatto a superare tutto... come ho fatto a non impazzire per il dolore (Non parlo di quello fisico, quello si dimentica quasi subito). Ho passato giornate in cui non volevo neanche alzarmi dal letto, ho pianto per ore e dato pugni al muro per coprire quel dolore al cuore che non mi lasciava.
    Poi pian piano è passato... Non so come ne quando ma è passato. Certo le cicatrici ci sono e restano. Anche io come te ricordo tutto e lo ricordo come se fossi un'esterna. Mi rivedo quasi da fuori mentre in sala parto stringo la mano a mio marito e vedo i medici andare avanti e indietro senza capire nulla. Mi rivedo perdere i sensi e poi riprendermi e poi svenire di nuovo. Mi sento dire delle frasi di cui mi sono pentita poche ore dopo e sento Marco che mi dice che sono forte, che sono una guerriera. Me l'hanno detto tutti in quell'ospedale e forse è vero, perché pensavo di impazzire e invece alla fine ce l'ho fatta!
    Passerà cara Gilda, dopotutto "non può piovere per sempre"

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    1. Robi, non volevo risvegliare questi brutti ricordi e mi dispiace :(
      Tu sei una donna forte, Marco è meraviglioso e, ecco arriverà il giorno in cui sarà tutto un lontano ricordo, custodito nel cuore 😘

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  2. In questo periodo ogni cosa mi riporta indietro, non solo il tuo post! Ma va bene così... serve anche questo! Perché per certe cose non basta metterci dei giorni in mezzo, non basta il tempo... bisogna lottare con i ricordi, con le emozioni.

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  3. Arrivo qui dal blog del caro Tomaso. Questo tuo blog è uno dei pochi che mi ha colpito in questi ultimi tempi. Mi sono letta il tuo post tutto d'un fiato, mi sono sentita incuriosita dalla tua vita e ho condiviso con te ogni cosa. Anch'io ho passato due gran brutti momenti nella mia vita..di sicuro ne parlerò nel mio giovane blog. Mio marito è sempre stato di fianco a me e abbiamo sofferto insieme e ci siamo rialzati insieme. Adesso è un periodo migliore ma potrebbe andare meglio sotto un punto di vista..Sono sicura passeranno i nostri momenti bui..Per me e per te.
    Buona serata
    Francesca

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    1. Grazie per i complimenti Francesca, fa sempre piacere leggerli!
      Credo che condividere la vita -con gioie e dolori- con qualcuno che ci sta accanto anche nei momenti difficili sia un dono che non ha eguali, siamo fortunate!

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  4. E anche se piove...non può piovere per sempre. Quando si superano momenti terribili poi si vive con la paura che accadano di nuovo, ma con la certezza che essendo riusciti a superare tanto, nulla ci può più fermare.

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    1. Concordo con ogni singola parola.
      Davvero, non avrei saputo dirlo meglio!

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  5. Ciao :) Non so cosa ti stia capitando ma ti auguro che questo periodo no passi e che torni presto il sereno :) Ti capisco perché anch'io sto passando un periodo un po' così così, quindi facciamoci forza! Un bacione!

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    1. Qualche problema lavorativo, diciamo così. Ma passerà, oh se passerà 😘

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  6. io ho avuto momenti brutti nella vita. per questo non mi preoccupa niente ma proprio niente, tranne una cosa sola, ma su quella non possiamo farci nulla

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  7. D'altronde nella vita ci vuole ottimismo, ottimismo, il sale della vita ;)

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  8. Tutto passa per fortuna, ma quando ti trovi in mezzo al turbinio degli eventi sembra che questo tempo non passi mai. Dicono che le cose brutte insegnano qualcosa e ne usciamo più forti, io ritengo che le cose brutte che mi sono successe non mi hanno fortificato ma resa più debole, più paurosa, più spaventata. Spero che per te non sia così.

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    1. Devo dire che no, non è così. Credo di esserne uscita a volte con le ossa rotte, ma comunque fortificata!

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  9. Mi dispiace sentirti così, in effetti a volte ci sono periodi, anche lunghi, nei quali non si vede la luce in qualche campo della vita, l'importante è mettere le cose in prospettiva, aspettare che passi, oppure, invece, sparigliare le carte, e cambiare tutto quanto. Tu sai qual'e' la tua situazione reale, ed hai attorno a te persone che ti amano e sapranno starti vicino. Forza, non può piovere per sempre!

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    1. No, per fortuna non pioverà per sempre, però certo: che palle sta pioggia :D

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  10. Giusto perché sta da dio con il titolo del tuo blog: ma ti pare che i documenti di viaggio per la mia vacanza vanno a consegnarli in una agenzia di pompe funebri senza verificare che io non abito a quell'indirizzo? Ma la gente non sta bene per niente ...

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    1. Neanche io sono mai arrivata a tanto, eh.
      Ma alla fine avete risolto?

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    2. si, ho trovato la titolare in gelateria, mi ha fermato e mi ha detto che mi avrebbe aspettata a casa con il pacco, visto che avevano sbagliato a consegnarlo. Non può essere vero... :DD... Chiara Sloggata

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    3. Beh, meno male... pensa se era una che ne fregava :D

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  11. Se non mi ricordo male Rodari diceva che "dopo la pioggia viene il sereno, brilla nel cielo l'arcobaleno."
    Si lamentava però che lo si veda soltanto dopo il temporale.
    Ecco, siccome la pioggia è inevitabile (ed a volte, per quanto fastidiosa, salutare) io ti auguro che smetta presto e tu possa godere di un cielo terso, attraversato da uno splendido arcobaleno, respirare aria fresca e sorridere con la faccia rivolta al sole.
    Intanto prendi ogni goccia come una lezione, su di te e sul mondo

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    1. Grazie Ciacco!
      Anche io spero sia così e sono abbastanza certa che prima o poi il sereno arriverà!

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  12. Cara Gilda, non dimenticarsi mai! Di prendere l'ombrello con se!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  13. Ci passiamo tutti, a camminare con la pioggia in faccia, che si mischia tra le lacrime.
    Nel mio "dolore e sofferenza" sono fortunata, come dici tu: abbiamo l'amore e la famiglia, una casa, un lavoro qb per le bollette, e stiamo bene. C'è chi sta peggio. Ma è giusto che anche noi possiamo sentirci "peggio", fosse per un giorno o per un mese.
    Sono cresciuta in questi mesi di dolore e oggi mi sento forte, anche se piango di nascosto.
    Sono sicura che l'arcobaleno arriverà.. e alla fine, quasi ci scorderemo della pioggia.
    Faccio il tifo per te!!

    http://sempreattesa.blogspot.com/

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    1. Forse si, è giusto anche potersi sentire peggio, ma ammetto che mi viene difficile farlo e credo che questo mi dia forza. Magari sbaglio, eh, giuro che ci penserò su!

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    2. Certo, ognuno reagisce a suo modo. Mi sono sentita dire (dopo l'aborto) che c'è chi ha un dolore peggiore del mio.. e io pensavo: allora io non ho diritto di stare male? Era questo il mio punto di vista. Ho pianto 2 giorni, poi subito con il sorriso, ma sono umana e a volte mi sento il groppo in gola..

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    3. Il diritto a stare male ce lo abbiamo tutti e, ti dirò di più, nessuno ha il diritto di dirci che sta sicuramente peggio di noi 😘

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