venerdì 2 dicembre 2016

Il senso di colpa della collega che non vorreste avere

Io sono la collega che non vorreste avere.
Sono precisa e pignola. No, non è vero: sono cacacazzi.
Sono di quelle che non arriva in ritardo, anni di turni mi hanno insegnato che se non si arriva puntuali, qualcun altro non può andarsene a casa.
Vado via puntuale, però, perchè non regalo il mio tempo a nessuno. Discorso diverso è se è pianificato uno straordinario o se c'è un imprevisto.
Il lavoro va fatto, senza se e senza ma. In fondo, mi stanno pagando per fare quella cosa.
Le scadenze non si rimandano.
I nullafacenti mi danno fastidio.
Chi si scorda di avvisare che non verrà a lavoro, lasciando i colleghi a contorcersi dal dubbio che sia successo qualcosa, pure.
Mi ammalo poco, in quasi dieci anni di lavoro ho prodotto solo tre certificati di malattia, anche perché sono particolarmente sfigata brava a stare male quando sono libera. Non so se è un caso.
Continuo o il quadro della perfetta cacacazzi è completo?
Alla fine, comunque, quel lavoro pubblico l'ho accettato, se sarà per sempre non lo so, ma per il momento va così (qui per saperne di più).
Ho firmato il contratto, ho fatto due giorni di formazione, ho iniziato a lavorare e dopo tre giorni.. SBAM! Ospedale, ricovero, certificato di malattia inviato dal medico di pronto soccorso senza darmi manco il tempo di dire qualcosa.
Stamattina ho fatto un'ulteriore visita, il mio certificato di malattia è stato prolungato e mi hanno già detto che probabilmente verrà prolungato ancora perché ci vuole tempo. 
Si, proprio così, ci vuole tempo.
Ho mandato un messaggio al capo, l'ho informato e mi sono sentita piena di sensi di colpa.
Loro non lo sanno che io sono precisa, almeno sul lavoro.
Non mi conoscono da abbastanza tempo.
A casa non passo l'aspirapolvere e non lavo i piatti, ma a lavoro ci vado. 


Non porto nemmeno fuori il cane se non costretta dagli eventi, ma sono tutto fuorché assenteista.
Mi sembra di creare problemi agli altri. 
Mi sembra di rubare lo stipendio.
Mi sembra di non fare quello che dovrei fare, che di sicuro non è stare sul divano o a letto.
Mi sembra di essere nullafacente come quelli che mi sono sempre stati sulle palle.
Mi sembra di essere poco seria.
E io lo so che mi direte "che te frega" perchè me lo hanno già detto in tanti, ma oggi va così.


13 commenti:

  1. Tesoro mio, come ti capisco. Ero stata assunta da poco, mi sono fatta male e sono stata a casa quattro mesi. Al pronto soccorso, mentre tutti erano preoccupati per me e la mia schiena, io diventavo matta perché non riuscivo a contattare il mio direttore. Hanno pensato che è stata una sfiga assumermi? Immagino di sì, non mi conoscevano bene. Ma dal giorno in cui sono rientrata ho dimostrato il mio valore e so che non mi cambierebbero con nessuno.
    Vedrai che avrai tutto il tempo per farti la fama da cacacazzi precisa e puntuale, per ora pensa solo a stare bene.

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    1. Grazie Simo, non sai quanto mi rincuora questo commento, davvero 😘

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  2. Immagino come tu ti possa sentire perché anch'io sono come te puntuale e precisa nel lavoro. Non mi piace lasciare indietro del lavoro per farlo fare agli altri, piuttosto mi sbatto all'inverosimile.
    Sicuramente adesso non staranno pensando bene ma avranno modo di rifarsi un'opinione non appena rientri.

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  3. Ma per fortuna non siamo tutti uguali ed esistono persone rispettose degli altri come te!!
    Spero ti possa riprendere presto... Buona guarigione!

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  4. Anche io sono cacacazzi, allora! Il Traspamarito dice che sono Svizzera, ma penso che sia perchè è innamorato e perde obiettività :D

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    1. Il mio invece dice:"Meno male che non lavoriamo più insieme" (un tempo eravamo colleghi) :D

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    2. anche noi siamo colleghi. Non lo eravamo quando ci siamo conosciuti, ma una serie di fusioni e acquisizioni ci ha portati ad avere lo stesso capo. Ora il capo è diverso, ma siamo sullo stesso progetto.
      I colleghi scommettono sul divorzio, ma devo dire che invece va molto bene (a parte che ci portiamo troppo il lavoro a casa)

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    3. Noi abbiamo lavorato insieme per un anno e mezzo circa, poi io da quel posto me ne andai e dopo pochi mesi anche lui ha fatto lo stesso.
      Il paradosso è che avevamo riposi sfalsati e non ci vedevamo nè a lavoro, nè a casa.
      Ad oggi, non lo so se lavoreremmo ancora insieme con piacere, anche se devo dire che molto di quello che so lo devo a lui che me lo ha insegnato.
      Escludo però il divorzio, secondo me condividere anche il percorso professionale è un valore aggiunto :)

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  5. Sei troppo precisa!!! Capisco bene tutto ma pensa a stare bene...non lo stai mica facendo apposta!

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