martedì 25 ottobre 2016

Quello che abbiamo: com'è cambiato il mio modo di guardare Roma

Quando mi sono trasferita a Roma, sei anni fa, piangevo.
Non ero così convinta di trasferirmi in una città così grande e incasinata.
Gli ultimi anni di vita li avevo trascorsi a Bologna dove giravo a piedi pure sotto la neve ed ero felice. Mi piaceva l'avere tutto a portata di mano, il poter arrivare da una parte all'altra della città camminando (certo, ci voleva un po', ma era fattibile) e amavo perdutamente i portici.
L'impatto con Roma fu orribile e si che io Roma la conoscevo bene perchè ci avevo passato mesi e mesi causa lavoro di mio padre.
A voler essere precisi, mio padre prendeva casa ad Ostia che a me piaceva tanto. Ai tempi non ero snob e non avevo la pretesa di voler abitare rigorosamente dentro il Gra che, si sa, fuori dal Gra non è certo che esistano forme di vita e io, nel dubbio, rimango dentro.
Ostia comunque mi piace ancora con sommo disappunto di Fidanzato che è nato nobile e va al mare solo in Sicilia.
Comunque, nei primi mesi romani portai a termine un'esplorazione della città maniacale
La sera dopo il lavoro, io giravo.
La mattina prima di andare a lavoro, io giravo.
Nei giorni liberi, io giravo.
Giravo sempre, poco importa se fosse lontano km e km. 
Quando ho conosciuto Fidanzato, ho iniziato a girare con lui.
Poi, non so come, quando e perché, ho smesso. 
Ho imparato a fare vita di quartiere nel tempo libero, a conoscere mercati, supermercati, negozietti, tutto, ma rigorosamente in zona. Se una cosa non c'è nel mio quartiere, posso pensare di spostarmi, ma è una cosa che va valutata bene.
Che poi, ecco, detta così sembra che stiamo solo in zona e non andiamo mai da nessuna parte, ma sappiate che la vita sociale è esclusa da questo discorso.
Sono diventata un pò romana anche io e ho iniziato a dare molte cose per scontate. 
Il Colosseo, ad esempio. È lì da qualche secolo, se pure non vado a vederlo troppo spesso, rimane lì.
Oppure Fontana di Trevi: non so da quant'è che non ci vado, eppure un tempo ero fissata e costringevo Fidanzato ad andare a lanciare monetine a cadenza bisettimanale.
"Amore, la monetina si lancia per tornare a Roma, noi ci viviamo"
"E va beh, almeno siamo sicuri di rimanerci"
Ma anche lo stadio. Siamo romanisti in questa casa e allo stadio ci andiamo pochissimo. Fidanzato un pò più di me, ma comunque poco, eppure l'Olimpico è lì. Oh certo, è a Roma nord e non è mai una buona idea passare il confine, ma ecco, sarebbe fattibile.
Sono anni che dico che vorrei visitare le prigioni di Castel Sant'Angelo eppure non lo faccio mai.
Vorrei anche andare a vedere un Angelus, nonostante non sia particolarmente credente.
Mi piacerebbe fare un sacco di cose a dire il vero, ma rimando sempre, vuoi per il lavoro, vuoi perchè c'è sempre qualcosa da fare, vuoi perchè tanto stanno lì.
Lo scorso week end abbiamo avuto un'ospite importante, molto importante.
Quando io e Arianna ci siamo conosciute, ho capito subito che era la mia anima gemella: non solo amava perdutamente la ginnastica artistica, ma era anche tifosa della Roma. Il nostro è stato amore a prima vista e, nonostante la distanza provi ad ostacolare questo amore, noi ce la mettiamo tutta, collezionando città in cui incontrarci. 
Quando ci vediamo, non sappiamo mai quando sarà la prossima volta, ma noi ci siamo scelte e facciamo il possibile. A volte anche l'impossibile.
E insomma, era da un bel pò che dicevo ad Arianna di venire a trovarci, non solo per vedere me, ma anche per andare allo stadio. Lei all'Olimpico non ci era mai stata e noi volevamo portarcela.
Alla fine, è venuta.
Mi sono chiesta come appare Roma agli occhi di chi non ci abita e non da tutto per scontato come -purtroppo- facciamo noi.


Ho ammirato con lei Roma dal Gianicolo, in una calda mattinata di fine Ottobre e mi sono resa conto che sono fortunata ad averla lì, davanti i miei occhi, tutti i giorni, anche se la non la guardo mai attentamente. Non ho mai tempo, non ho voglia, sono pigra. E sbaglio.
Sta lì con la pioggia, con il sole, con la neve (rara, ma succede), con il vento. 
Sta lì d'inverno e d'estate, con i -2° e con i +35°. Sta lì quando sono arrabbiata e quando sono felice.
E io non me la godo mai davvero questa città meravigliosa da dove arrivano turisti da ogni parte del mondo.
Allo stadio c'erano un sacco di stranieri, non mi era mai capitato di vedere tutti questi ragazzi non italiani ad una partita della Roma e ho pensato che il clima dell'Olimpico è proprio bello, mi piace l'inno, mi piace la tifoseria e mi è dispiaciuto che non ci fossero striscioni, bandiere e coreografia che di solito sono proprio belle, solo che la curva è in protesta da ormai un bel pò di tempo e va così.
Ho visto gli occhi della mia amica brillare di emozione, lei così tifosa della Roma che non aveva mai visto una partita nello stadio di casa. E noi ce ce l'abbiamo qui, non ci andiamo mai, preferiamo pagare un abbonamento alla pay tv per vedere quello che potremmo vedere facendo nemmeno venti minuti di macchina. Certo, bisogna cercare parcheggio e non è una cosa da sottovalutare, ma in effetti, il gioco vale la candela.
Quando abbiamo accompagnato Arianna in stazione, rischiando di farle perdere il treno, abbiamo notato che stavano sostituendo le luci dei lampioni -si sta cercando di abbandonare il rame in favore delle luci a led- e che stavano pulendo i tombini dalle foglie che è poca roba, ma è già qualcosa.
E ho capito che dovremmo dare meno per scontato quello che abbiamo, a partire dal luogo in cui viviamo passando per tante, tantissime altre cose.

2 commenti:

  1. Cara Gilda, non so se devo dirti fortunata, oppure non fortunata, abitare un una città grande come Roma ha dei vantaggi, vidi le cose nuove le grandi manifestazioni, ma ahimè anche case che danno moto fastidio, certi quartieri dove è tutto trascurato, dove regna l'insicurezza e tante altre spiacevoli cose. Poi spero che te la risposta la hai già data.
    sei fwelicissima di godere ciò che questa antica città ti offre da vedere!!!
    Ciao e buon pomeriggio con un abbraccio e un sorriso:) sorridere fa bene!
    Tomaso

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    Risposte
    1. Certo, abitare a Roma ha pro e contro, sicuramente non è una città semplice, come tutte le grandi città.
      La realtà di alcuni quartieri periferici non la conosco benissimo, ho sempre abitato più o meno nella zona dove abito adesso :)

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