venerdì 19 febbraio 2016

Essere una fidanzata mostro: istruzioni per l'uso

Noi -io e Fidanzato intendo- non abbiamo un anniversario.
Ad un certo punto, stavamo insieme. Siamo sempre stati insieme e quindi abbiamo stabilito la data del primo bacio come data di anniversario.
Io quella data la so, la conosco. Eppure ogni anno me ne dimentico. 
Non festeggiamo anniversari, mesiversari, giorniversari, oreversari. Perché io, fidanzata mostro, mi dimentico.
C'è stata quella volta che, il giorno dell'anniversario, ho pianificato il trasloco. Alla fine la sera, non avevamo nemmeno l'acqua calda a casa nuova, eravamo distrutti, non c'era niente da mangiare e non avevamo nemmeno il letto.
Non faccio regali a San Valentino, al compleanno e a Natale perché me ne ricordo il giorno prima se va bene, il giorno stesso di norma e il giorno dopo nei casi peggiori. E' più forte di me.
Non faccio mai sorprese perché non ne sono capace. A volte le architetto queste benedette sorprese.
Me le studio nel dettaglio. mi procuro l'occorrente, poi gli telefono e glielo racconto.
"Sai amore, ti ho organizzato una sorpresa".


Una volta, per l'anniversario, volevo andare da una parte, avevo organizzato tutto, poi il giorno prima mi ero ricordata di chiamare il posto per sapere gli orari. Ed era chiuso. Chiusura stagionale. 
La più bella sorpresa che gli ho fatto era un viaggio per Parigi. Avevo studiato tutto anche in questo caso, ero andata dal capo -ai tempi lavoravamo insieme- e gli avevo chiesto le ferie per entrambi.
Quel giorno io ero a lavoro e lui no, era di riposo.
Avevo detto al capo:"Mi raccomando, non gli dire niente".
Il capo era mio complice.
Avevo comprato i biglietti aerei e prenotato l'hotel.
Due ore dopo, mi aveva chiamato per dirmi che era morto suo padre. E io volevo morire.
La sera gli avevo detto che, ehm, capivo che non era il momento adatto, ma io volevo solo fargli una sorpresa. 
Un'altra volta volevo tornare a casa senza dirgli nulla -era il periodo che lavoravo a Milano. Era un'idea carina la mia: mi sarei fatta trovare a casa quando sarebbe tornato dal lavoro. Solo che poi mi ero accorta che le mie chiavi di casa erano a Roma e non potevo aspettarlo fuori dal cancello fino alle due di notte.
Un'altra volta ancora gli avevo comprato un regalo per Natale, credo il primo della storia e avevo cercato di arrivare a casa prima di lui per nasconderlo. Solo che poi mi ero fermata a comprare il regalo di Natale anche ai cani, quindi avevo fatto tardi e quando ero arrivata a casa lui era lì e il regalo gliel'avevo dato direttamente. "Aprilo che nel caso non ti sta lo andiamo a cambiare prima della ressa post natalizia".
Un mostro.
Sono talmente mostro che anche quando le sorprese me le fai lui, io le rovino.
Volevo una determinata borsa e lui era andata a comprarmela. Solo che io avevo controllato l'estratto conto e avevo visto che aveva speso quei soldi in quel negozio. E ovviamente non sono riuscita a fare finta di niente, ero troppo eccitata all'idea della borsa per non dirle nulla. E l'ho chiamato.
Allora lui, dopo un pò, di borsa me ne aveva presa un'altra -stessa marca, ma modello diverso- e l'aveva nascosta nell'armadio, a Milano. Io ero tornata a casa dal lavoro, avevo aperto l'armadio e avevo trovato il pacco. E nella foga, invece di abbracciarlo, gli avevo dato una manata sull'occhio: prima era diventato rosso, poi nero, poi il sangue, poi il pronto soccorso.
E quindi niente, alla fine, ho smesso.
Che poi, è anche fortunato: avere una fidanzata mostro non è da tutti.
E alla fine, quello che conta è l'amore.

Sono talmente mostro che qualche sera dovevo andarlo a prendere al lavoro. All'una.
Me l'ha ripetuto dieci volte.
E poi niente, c'è stata l'invasione delle cavallette, poi anche la pioggia di meteoriti e alle 00.55 ero ancora dall'altra parte della città.

Mi sono giustificata dicendo -ed è vero- che quando avevo guardato l'orologio era mezzanotte. E poi non so che è successo.



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