giovedì 8 ottobre 2015

La paura spiegata a me stessa

Negli ultimi mesi, ho imparato cosa è la paura.
La paura che ti gela il sangue, che ti fa tremare, che ti fa pensare al peggio.
Io, quando ho paura, perdo la dimensione della realtà. Nella mia mente si aprono scenari apocalittici, comincio a pensare al peggio e mi si chiude il cervello (ammesso che io ne abbia, ma questa è un'altra triste storia).
Io qui ci sono venuta da sola. Anche a Roma ero arrivata da sola. E anche a Bologna.
L'unica volta che ho avuto paura a Bologna è stato quando mi hanno ricoverato d'urgenza a causa dell'appendicite, ma c'erano i miei amici con me e la mattina dopo, in fretta e furia, è arrivata mia madre.
A Roma non credo di avere mai avuto paura. Ho sempre avuto accanto una persona che si è fatta carico di qualsiasi cosa potesse farmi stare male, che mi ha aiutata, sorretta, spronata. Sempre.
E' difficile non avere paura quando quella persona non è fisicamente con te. 
E' difficile non avere paura quando le persone che ami più al mondo e che per te darebbero la vita puoi sentirle vicine solo tramite il telefono. Loro si stanno facendo in quattro per sostenermi, a turno, a volte insieme. Non potrei chiedere dei genitori e un fidanzato migliori.


Da quando sono qui ho imparato a convivere con la paura che qualcuno entrasse in casa. A volte ricordo quando ho sentito girare la chiave nella serratura mentre dormivo. Ricordo che ero paralizzata a letto, pensando al peggio. Non ho avuto il coraggio di alzarmi e prendere, che ne so, un coltello. Ma se anche avessi trovato il coraggio, poi non avrei mai trovato il coraggio di usarlo, anche se mi fossi trovata davanti il più spietato dei serial killer. Non basta cambiare una serratura per smettere di rivivere certi momenti.
Ho imparato anche a convivere con la paura di andare in un posto che mi genera ansia, dove ci sono persone che mi mettono paura, che minacciano. Non ho la lucidità di comprendere se le minacce sono reali o se è solo un modo un po' bullo di porsi.  E non riesco a capirlo perché ho paura.
Davanti a certe situazioni mi tremano le gambe, temo il peggio, non sono in grado di valutare se effettivamente c'è un pericolo o meno.
Mi rendo conto che la paura è una cosa incontrollabile. Non possiamo controllare le nostre sensazioni e probabilmente chi ci genera paura di questo se ne accorge. Chi genera paura, sa di generarla, ha uno scopo che è quello di annientare la persona che ha di fronte.
Ho imparato a sorridere di fronte alla paura, ma le gambe che tremano non si fermano comunque.
E ho imparato a contare. A contare i giorni che mi separano dalla fine di tutto. Contarli uno ad uno. La luce in fondo al tunnel. Sapere che io, a differenza di altri, vedrò la fine di tutto quello che temo, mi da la forza di non cedere, di non crollare.
A volte immagino che chi mi fa paura tiri fuori un coltello e mi ammazzi. Razionalmente so che non succederà, ma in quei momenti non riesco a pensare ad altro.  
È difficile, è un problema, ma passerà perché, come mi piace dire, c'è sempre la luce in fondo al tunnel.

4 commenti:

  1. Giiii come ti capisco! Io ho paura praticamente di tutto! Non sarei mai riuscita a vivere sola e soprattutto a resistere in un posto in cui non mi senta al sicuro! Forza e coraggio! Come hai detto anche tu manca poco e in fondo sei più tosta di quello che pensi!

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    1. Grazie Giò :)
      Vivere sola devo ammettere che è impegnativo,soprattutto se in una situazione non felicissima, però adesso che sta finendo devo riconoscere che anche questa esperienza mi ha insegnato qualcosa :)

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  2. Io sono una super paurosa.....da quando vivo qui certe paure per forza di cose le ho superate ma nn tutte!!!

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