sabato 24 ottobre 2015

E adesso si va a Rio de Janeiro (a fare le Olimpiadi)

Se ripenso alla giornata di ieri, mi vengono in mente solo due parole: ansia e lacrime.
Ho sofferto una giornata intera. A volte mi rendo conto che vi può sembrare impossibile che uno soffra così per una cosa del genere, eppure vi assicuro che è possibile.
È difficile descrivere delle sensazioni, so solo che alla fine della giornata mi sono sentita come mi sentivo dopo un esame all'università, ovvero stanca perché l'adrenalina mi stava piano piano abbandonando.
Una lunga giornata iniziata alle dieci del mattino, con due compagne inseparabili, Rossana e Arianna, a cui va tutto la mia riconoscenza per la sopportazione, anche se tocca ammettere che è un do ut des perchè in realtà non lo so mica chi stava peggio.
A loro due si aggiungono altre due persone, Marianna e Silvia, per l'altrettanta sopportazione dei miei messaggi isterici e privi di senso.
La verità è che quando si guarda un Mondiale si hanno delle certezze. Certezze che, a conti fatti, quando si riflette, ci si rende conto che non si possono avere perché se esiste uno sport incerto, questo è proprio la ginnastica artistica. L'errore è dietro l'angolo, ci vuole un secondo a cadere giù e buttare via una gara. 
 Solo che questi ragionamenti, così profondi, si riescono a fare solo quando ci sono le altre, mai quando ci sono le nostre ragazze. Lì subentrano un sacco di cose.
Mettete in conto che magari con le ragazze uno ci ha anche parlato, fatto due chiacchiere, magari anche quattro e quindi diventa tutto più difficile. Essere obiettivi non sempre è facile, nel bene o nel male. E poi, subentra la questione dell'ansia, quell'ansia terrificante che in questi casi non abbandona mai. Mannaggia a lei!!!
La giornata di ieri, dicevo, è cominciata con uno schieramento di tutto rispetto: due pc uno a fianco all'altro e il cellulare che serve sempre. Diretta solo per alcune nazioni e, per una volta, la botta di fortuna: l'Italia nella stessa suddivisione della Russia, il che significa che la Russia è una nazione per la quale c'è la diretta, quindi, dai qualcosa dell'Italia faranno anche vedere e questo va già bene, considerato che la qualifica dello scorso mondiale l'ho seguita solo tramite un sito di punteggi aggiornato alla stessa velocità dell'andatura di una tartaruga zoppa, ma tant'è che quando non c'è di meglio, ci si accontenta.
Quindi, ricapitoliamo: diretta, sito dei punteggi e Twitter che anche lì ci trovi i punteggi e magari arrivano prima di quelli del sito. Follia pura.
Quattro suddivisioni davanti, noi in quinta, quindi otto squadre prima di noi.
Tra le certezze di cui parlavo prima, un tot. di squadra che sarebbero potute andare davanti a noi e farci piangere lacrime amare perchè solo le prime otto squadre al mondo ottengono la qualificazione diretta alle Olimpiadi. Otto squadre su ventiquattro. VENTIQUATTRO. Un' enormità di squadre brutte e cattive pronte a soffiarci il pass olimpico con le unghie e con i denti.  No perchè poi davvero, ad un certo punto, io le immaginavo come degli enormi zombie cattivi le avversarie tanto ero in ansia.
A metà giornata avevamo una Romania disastrosa e un Giappone e un Canada che mi avevano quasi fatto spavento, una Gran Bretagna che ciao, è andata in testa e poi noi. Le altre non erano poi così preoccupanti, ma sai mai quello che può succedere.
E poi siamo arrivate noi. Una pazza malata (io, non loro). Roba che quando riuscivo a vederle urlavo:"Le ho visteeeeeeeeeeee!!!!!", roba che quando è passato Enrico (che è il nostro direttore tecnico nazionale, il Conte del calcio per intenderci, solo che Enrico è molto più simpatico) sembravo pazza:"Ho visto Enricoooooooooo!", roba che durante la nostra rotazione a corpo libero sentivo le musiche delle ragazze e non le inquadravano, quindi soffrivo pensando "e mo' che succede?" e cercavo di interpretare gli applausi del pubblico. 
Poi è successo che mancava un punteggio ed eravamo quarte dopo il Giappone. E, in fondo, poteva andare bene anche così, ma no. A noi non è bastato. E' successo che queste ragazze sono incredibili, e credetemi che è vero, e siamo andate in terza posizione. TERZA POSIZIONE. Con dopo solo due nazioni che sicuramente ci sarebbero passate davanti (una è già passata stamattina, l'altra vedremo, anche se, trattandosi degli USA, i dubbi sono pochi) quindi un quinto posto.
Rapido calcolo di chi altro ci sarebbe potuto passare davanti, ma la calcolatrice proiettata sulle rotazioni future diceva che la qualificazione è nostra. NOSTRA. Con una bellissima gara, con solo due errori che onestamente vanno anche bene, con un punteggio al volteggio che, ragazzi miei, quando l'ho letto, mi veniva da piangere.


Volete sapere se ho pianto? Si, un pianto liberatorio, un pianto di felicità, un pianto di non ci credo.
Io ve lo dico sempre che la ginnastica artistica vi può regalare tante emozioni, qualcuno l'ho convinto, qualcuno forse lo convincerò, chi lo sa. Non potete immaginare quante. Non potete immaginare quanto questa cosa mi abbia resa felice, manco ci fossi salita io sugli attrezzi, manco ci andassi io a Rio de Janeiro.
Però signori e signore, posso dirlo: io (e un sacco di altra gente, della maggior parte dei quali potrei dire nome e cognome) era come se fossimo lì ed è come se andremo a Rio. Perchè voi non potete immaginare quanto sia grande la famiglia ginnastica e quanto sia bella.


Erika, Vanessa, Carlotta, Elisa, Tea, Lara grazie. Davvero.


Le foto del post sono di Filippo Tomasi e di Ginnastica Artistica Italiana.

E c'è una cosa che vorrei aggiungere: Silvia, i tuoi tweet mi hanno provocato una tachicardia che vorrei dirti che non puoi immaginare, ma non sarebbe vero. Ad un certo punto, ho pensato fossi impazzita. Mi hanno chiesto come facessi a sapere che fossi tu e ho risposto che il tuo stile lo riconoscerei tra mille al mondo. Beh, grazie anche a te, di tutto.

2 commenti:

  1. Sai qual'è la cosa che mi da tristezza?
    Che queste eroine si fanno un mazzo così dalla mattina alla sera per aggiudicarsi un mondiale, una qualificazione, un'olimpiade.
    Ma i TG nazionali non ne parlano.
    Ok, non c'è il giro di soldi del calcio, ma mi sembra che questo sport richieda sacrificio, dedizione, costanza...
    Un po di visibilità e riconoscimento se lo meriterebbero queste ragazze!
    Complimenti!!!

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    1. "Lotto" contro questa cosa da anni e devo dire che praticamente mi sono rassegnata.
      Di ginnastica se ne parla pochissimo (ma adesso la situazione è molto migliorata rispetto a qualche anno fa), niente copertura tv sulle gare, niente articoli sui giornali, niente di niente... eppure è uno sport bellissimo :(

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