sabato 29 agosto 2015

Di Milano, angoscia, genitori, Fidanzato, Etere e colleghi

Ero sul tram pieno ed è salita una coppia di vecchietti, non li ho visti salire, ma ho sentito la signora dire a quello che presumibilmente era il marito:"Vedi se più avanti c' è posto".
Mi sono girata e ho detto al signore:"Prego, si segga".
Il signore non la smetteva di ringraziarmi.

Io e la mia gastroenterite -anche se adesso sto meglio complice la cura che sto facendo- non eravamo molto contente di alzarci, ma, nel mio piccolo, ho pensato che era meglio far sedere il signore visibilmente affaticato che non stare io seduta. Tutto qui.
A volte è facile essere gentili, dire grazie, prego, per favore, sorridere sempre e fare qualche piccolo gesto che vi assicuro, fa stare meglio chi lo fa che lo riceve.
Non mi sto auto celebrando, so che chi mi conosce penserà che è così visto che io me la tiro sempre un po', ma la verità è che ultimamente ho ricevuto un paio di batoste che mi hanno buttato giù. Forse più di un paio. E no, non voglio nemmeno l' autocommiserazione delle persone. Se la volevo, avrei raccontato tutto lo schifo che ultimamente mi circonda.


Accanto allo schifo, però, ci sono state persone che ci sono state (eh lo so, è un orrendo gioco di parole, ma fatevelo andare bene), che mi hanno regalato un sorriso sapendo che avevo l' umore sotto terra. Alcuni miei colleghi, ad esempio. E loro  sanno l' angoscia che ho provato ultimamente.
Non parlo mai dei miei colleghi, né di quelli di adesso né di quelli del passato. Ho sempre voglia di raccontare cosa significhi lavorare circondata da uomini, ma poi non lo faccio mai, anche se so che l' argomento suscita curiosità perché, chiunque sente che non ho colleghe, mi riempie di domande. E un pò come il uau quando dico dove lavoro da qualche anno a questa parte: viene spontaneo.
Del fatto che sono meno beceri di quello che credete e non ne ho ancora incontrato uno che non parli della propria moglie/fidanzata come se fosse l' ottava meraviglia del mondo (secondo me senza nemmeno rendersene conto), magari un giorno ne parlerò.
Adesso sono concentrata sul fatto che non va bene una cippa, che è un brutto periodo e che se da una parte vorrei che questi due mesi passassero in fretta perché via il dente via il dolore, dall'altra ho il terrore di quello che riserva il futuro che mai come adesso è totalmente incerto.
È vero: dovrei tenere questi sentimenti angoscianti per me, ma il blog è il mio e ci scrivo quello che voglio. Gne gne gne.
Tempo fa qualcuno mi ha detto che non si rendono pubbliche le cose brutte perché poi gli altri godono. Se qualcuno gode, mi fa piacere, magari quest' angoscia serve a regalare un sorriso a qualcuno.
Milano mi ha regalato molte cose belle, alcune hanno nome e cognome, e mi ha dato molte delusioni.
Tra le cose belle, anzi forse la più bella in assoluto, c' è Etere e questo dovrebbe fare riflettere. Ma io sono fatta così, mi piace davvero quello che faccio, mi piace imparare cose nuove e riscoprire quelle vecchie. E tra me e Etere è stato amore a prima vista (almeno da parte mia, da parte sua non so).
Mi manca Fidanzato, Cane Gnappo e casa nostra.
Mi mancano i miei genitori con i quali vorrei aver passato molto più tempo in questi mesi, ma non ho potuto.
Ogni giorno chiamo mia madre e le ricordo che non manca molto e avranno tre ospiti ingombranti per un bel po'. E lei mi risponde che Cane Gnappo potrà provare finalmente a fare amicizia con i due gatti. Io invece temo che senza Cane Nero a difenderlo (sarà la prima volta che Gnappo viene a Palermo senza la sorellina) i due gatti se lo mangiano a spezzatino con le patate, ma tant'è.
Poi aggiunge che non siamo ospiti, che è casa nostra e io, da brava figlia unica, tendo sempre a ricordarle che semmai é casa mia, camera mia, tutto mio, che Fidanzato lo ospito volentieri nel letto in più in camera mia, ma andiamoci piano a dire certe cose che la figlia sono io.

Insomma, manca poco e questo blog diventerà un cronache di quello che ho passato a Milano. Devo solo aspettare un altro po'. E sorridere, sempre. Anche quando non c' è nessun motivo per farlo.

10 commenti:

  1. Speriamo che Settembre ti dia qualche gioia...

    RispondiElimina
  2. piccola Gilda... mi spiace proprio!!! speriamo passi in fretta tutto! comunque di solito sono le gioie che fanno rosicare e attirano critiche, i malesseri piacciono. Comunque vada goditi la tua meravigliosa famiglia e la tua terra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mimma 😍
      Non vedo l' ora di andare da loro finalmente@

      Elimina
  3. Pare che in questo momento tu ed io siamo sulla stessa barca, solo che tu da tua madre e io da mia suocera. Buffo, vero? E mi colpisce anche che né tu né io abbiamo scritto una riga di più per lamentarci. Io odio chi si lamenta a vuoto ma ancora di più odio la commiserazione, quella gente che poi inizia a chiederti mille volte al secondo come vada ma non fa niente per consolarti, è solo un finto appoggio. E siccome mi pare di capire che anche tu come me hai le spalle larghe e te la cavi benissimo da sola, bella Gilda, tra poco andrà ancora meglio di prima. Bacio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tizy non potevo ricevere commento più bello..
      Agosto è stato brutto per entrambe,ma vedrai che Settembre ci riserverà tante cose belle! Me lo sento!

      Elimina
  4. Mi dispiace così tanto per il periodaccio....spero passi davvero presto perché ti meriti un po' di serenità!!!!
    Che bello che scendi a Palermo quindi!!! Ma povero Cane Gnappo!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A Palermo in realtà andremo a Novembre (o forse prima in base ad alcune cose),ma sto già facendo il conto alla rovescia!
      Il povero Gnappo a cinque mesi è stato aggredito dalla gatta iena,anche se mia madre nega l' aggressione :p

      Elimina
  5. Cara Gilda, spero che le brutture di questo agosto se ne vadano in fretta lasciando spazio solo alle cose belle. Il sorriso non mollarlo mai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo :)
      Il sorriso me lo tengo stretto,almeno quello :P

      Elimina