martedì 13 ottobre 2015

Cara Amica, ti scrivo

Si lo so, era Caro Amico ti scrivo, ma non me ne vorrà il buon vecchio Lucio se scrivo ad un' amica e non ad un amico.
Dicevo: ciao Amica, so che la mattina, quando arrivi a lavoro, sei tra le prime a leggermi (anche se  prima di leggermi, di solito, mi scrivi il buongiorno).
Quando faccio quel tanto odiato turno di mattina cerco sempre di anticiparti e mandartelo io per prima.
Poco importa chi arriva prima, Amica. L' importante è sapere che ci sei. Sempre.
Tranne la sera. Si lo so che non è colpa tua se al calar del sole devi andare a dormire, mentre io vivo di notte.
Sai, mi sono ricordata com' è cominciata. È stato quando avevo chiesto in giro se qualcuno voleva raccontarmi un' emozione legata alla ginnastica. Mi avevi raccontato delle tue bambine.
Poi avevamo iniziato a scriverci. Ero a lavoro quella mattina, mi avevi raccontato del tuo di lavoro e io ero un pò indecisa se dirti o meno dove lavoro. Poi, parola dopo parola, avevo pensato che eri diversa e che potevo dirtelo. Tu lo sai perché non dico mai dove lavoro, quanto meno non alle persone che conosco tramite il mondo della ginnastica. È che ho sempre un po' paura, per la storia di Ginnaste Vite Parallele. È che lo so che è curioso, ma è un caso. Il lavoro, Ginnaste e la ginnastica sono cose separate. E tu avevi capito.
Non mi ricordo quando sei diventata importante, ma so che non potrei fare a meno di te.
Poi mi hai detto che avevi un coniglio di nome Radja. E no, cavolo. Non è possibile.
Io sono innamorata da sempre di un tizio di nome Radja. Non potevo aver chiamato il coniglio così per lo stesso Radja.
E alla fine era venuto fuori che entrambe tifavamo Roma, che entrambe avevamo questo amore per Nainggolan, solo che tu sei più squilibrata di me.
E no, nemmeno Fidanzato mi aveva mai fatto una cronaca minuto minuto di una partita, mentre io disperata non potevo vederla.
E poi hai iniziato a raccontarmi della casa che stai costruendo, io mi sono innamorata del cancello, mi hai mandato tutte le foto del safari che hai fatto, mentre io aspettavo che avessi una connessione wi fi per leggere quello che ti scrivevo, sei venuta a Milano per me, hai assecondato le mie voglie di caffè seduta alla Terrazza della Rinascente vista Duomo, mi hai sempre resa partecipe di tutte le cose strane che ti capitano a lavoro e, lo ammetto, quando ti sei trovata di fronte persone normali, ci sono rimasta male.

Mi mancherai Amica. Anche se so che non ci vediamo abbastanza perché è vero che siamo vicine, ma non troppo, ma presto saremo ancora più lontane. Ma non importa perché non bastano i km per farmi smettere di dirti buongiorno ogni mattina. Ci sono cose inspiegabili e,ogni volta, quando sarà possibile, faro il conto alla rovescia per vederti.
Ti voglio bene amica, anche se i tuoi capelli dovessero puzzare tutti i giorni come quando hai fatto quel trattamento strano che tanto ha fatto disperare te e tanto ha fatto ridere me.
Dicono che non è la quantità che conta ma la qualità. Ecco, tu sei la qualità.
Da adesso a per sempre.

4 commenti:

  1. Mi sono commossa!!! Quanta dolcezza in questo tuo post.
    Da quando vivo all'estero ho capito che la distanza non conta, nemmeno la quantità, ma come hai scritto tu conta solo la qualità. Se l'amicizia è vera, sincera e profonda non serve vedersi sempre.

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    1. Sono d' accordissimo.
      Anche se ammetto (e immagino tu possa capirmi) che sono rimasta un pò scottata da tutti quei rapporti profondi che si sono persi con la distanza. Poi eh, riconosco che se non ci si sente più c' è un motivo, ma quando è successo mi ha comunque fatta stare male.

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  2. Che bella lettera, mentre leggevo pensavo a una mia amica. L'amicizia alle volte è forte anche se la distanza e/o i troppi impegni ci dividono

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