giovedì 12 marzo 2015

Quando (e quanto) si deve pagare per lavorare

Ieri mattina squilla il telefono.
Driin driiin driiiin driiiiin.
"Pronto?"
"Salve, sono Tizio, chiamo dalla Asl di Paperopoli, parlo con la signorina Tizia?"
Cerco di fare mente locale per ricordarmi se ho prenotato qualche visita per me o per Fidanzato, ma non mi viene in mente nulla.
"Lei ci ha inviato un cv".


Resetto la ricerca precedente nei meandri del mio cervello e cerco di ricordare se ho inviato un cv alla Asl di Paperopoli. Potrebbe essere, ma non ne sono certa. E poi, alla Asl che ci fanno con un mio cv? Non sono nè un medico nè un infermiere.
"Sono il responsabile dell'Ufficio Stampa"
Ecco, se è un ufficio stampa potrebbe essere plausibile che io abbia inviato il mio curriculum, ma chissà quanto tempo fa l'ho fatto.
Non sono mai stata una fanatica dell'impiego pubblico, ma non sono ancora completamente cretina e so che, per molti versi, è migliore di un lavoro in un'azienda privata.
E so anche che le aziende private più sono grosse più sono insensibili nei confronti dei dipendenti.
Lo so perchè l'ho provato sulla mia pelle.
"Si, sono io. Mi dica"
"Guardi, abbiamo ricevuto il suo curriculum e.. UAU!! Ci piace tanto!!"
"Grazie"
"Sarebbe disposta a fare un colloquio?"
Faccio mente locale di nuovo. Paperopoli è a circa 100 km da casa mia, ma è un impiego pubblico. Come fai a dire di no a un colloquio per un impiego pubblico?
"Certo, sono disponibile"
"Guardi, la avviso è un lavoro molto impegnativo, molto stressante, si lavora molto. Non è un lavoro part time, ma full time con molti straordinari"
"Non c'è problema"
Tizio comincia a spiegarmi dove si trova il posto, come raggiungerlo e mi fa alcune domande sul mio curriculum seguite da frasi tipo "Uau: ma lei ha lavorato qui, ha questa esperienza strabiliante qua, ha fatto quest'altra cosa lì"
Ci manca solo che dica Che figo! e siamo a posto.

Non ho idea di quale sia la retribuzione per un lavoro del genere alla Asl, nè quale sia il ccnl di riferimento, ma decido nella mia mente di fare queste domande in sede di colloquio.
Alla fine, oltre ad essere una cosa interessante, posso approfittarne per fare una gita a Paperopoli, dove non sono mai stata. Magari Fidanzato è libero e mi accompagna e alla gita possiamo unire anche un pic nic (comodamente seduti al ristorante, si intende)

"Ah, ovviamente è lavoro volontario". VOLONTARIO.
A quel punto, il mio cervello -che ha già lavorato parecchio- è completamente pieno di fumo nero.
"E l'assicurazione sanitaria obbligatoria per lavorare qui è a carico suo. Sono 120€"
CENTOVENTI EURO. AL MESE.
"E poi ci sarebbero queste altre spese. Ovviamente a carico suo"
OVVIAMENTE.

Faccio due rapidi calcoli e arrivo alla conclusione che per andare a Paperopoli ci sono due opzioni:

-metro fino alla stazione Termini, treno fino a Paperopoli, autobus fino alla Asl: circa 250€ di abbonamenti a mezzi di trasporto vari. Per un totale di tre ore e mezza circa di viaggio all'andata e altrettante al ritorno.

-macchina fino a Paperopoli, passando per l'A1, quindi benzina e casello autostradale: circa 600€. Per un totale di circa due ore di viaggio all'andata e altrettante al ritorno, senza considerare il traffico sul Raccordo.

Quindi per lavorare alla Asl di Paperopoli, nella migliore delle ipotesi devo pagare circa 500€, nella peggiore delle ipotesi circa 900€.
Esclusi i pasti e altre eventuali spese accessorie, ma visto che mangio sia se lavoro alla Asl, sia se lavoro da un'altra parte, sia se sto a casa sul divano decido di non aggiungere anche questa spesa al calcolo finale.

"Ah, ovviamente non c'è nessuna possibilità che a lungo andare la situazione retributiva cambi"
QUALE SITUAZIONE RETRIBUTIVA? Nel senso che mi stai assicurando che non dovrò mai pagare più di così per lavorare lì?
Beh, meno male dai, è già qualcosa.

Adesso non va più di moda andare a lavorare per avere uno stipendio.
Adesso va di moda pagare per lavorare.
E la colpa è si delle aziende, pubbliche o private che siano, ma anche di chi accetta di pagare per lavorare o di lavorare gratis, regalando a qualcuno -che non gli dirà nemmeno grazie- le proprie capacità e le proprie competenze.


Nota:ho controllato che fosse realmente la Asl di Paperopoli a chiamare. Si, erano loro.
Probabilmente, avrei dovuto stupirmi del fatto che non fosse necessario fare un concorso per accedere a una posizione simile. Ma direi che se non si accede tramite concorso è perchè sarebbe davvero il colmo bandirlo per un lavoro per cui si deve pagare.


10 commenti:

  1. Ma alla fine nell gita a Paperopoli hai incontrato almeno Zio Paperone???? Va beh battutaccia per nascondere lo schifo di fronte a una situazione del genere....

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    1. Alla fine ovviamente ho deciso di non andare a fare questo colloquio, che sarebbe comunque previsto per la prossima settimana....

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  2. Sono schifata. 'NON PUO` ESSERE VERO' ci sta tutto!
    Voglio ben sperare che tu non ci sia andata, per lo meno sono stati corretti da dirlo al telefono che si trattava di lavoro AGGRATIS. Che vergogna!

    Emy di https://da4leeallaustralia.wordpress.com

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    1. No, non andrò assolutamente!
      Anche se la tentazione di andarli a insultare di persona è forte ;)

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    1. Già...
      Sembra impossibile che accadano certe cose,ma invece ormai siamo al festival dell'assurdo.
      E dire che quando qualcuno mi aveva raccontato situazioni analoghe non ci avevo quasi creduto!

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  4. stiamo parlando di un ente pubblico.I soldi se li devono mangiare loro, quindi fanno gli stage a pagamento!!!!!!!

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    1. Ho pensato la stessa cosa.
      E' trovo assurdo che venga avallata una cosa del genere. Come se non pagassimo già abbastanza tasse!

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  5. L'"ovviamente" prima di volontario dice più di mille parole!

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    1. Per loro è normale,eh. Anzi, si saranno stupiti del mio rifiuto, magari si aspettavano riconoscimento eterno.

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