mercoledì 9 agosto 2017

Mi fido dei medici e non degli sciamani

Io mi fido dei medici. Non mi fido ciecamente, ma mi fido. 
E sapete perché? Perché loro sono medici e io no.
Loro hanno studiato medicina e io no.
Loro hanno fatto le notti in pronto soccorso e io no.

Facciamo un passo indietro: molti -in seguito ad un mio post (qui per leggerlo)- mi hanno consigliato di fregarmene di quello che i medici mi hanno diagnosticato in anni e anni di esami e corse all'ospedale -alcune che manco i pazienti di Doctor House sono mai arrivati a tanto- e di non dare loro retta perché guarire si può, ma non ascoltando loro - i medici brutti e cattivi- che sono in combutta con Big Pharma.
Che poi eh, dite la verità: Big Pharma non l'avevate mai sentita nominare prima che si svegliassero le mamme pancine informate e cominciassero a lottare, a suon di post su Facebook, contro i vaccini.
Io mi fido dei medici e non degli sciamani. E manco delle pancine d'amore informate, se per questo.
Non voglio manco pagare centinaia di migliaia di Euro a sedicenti stregoni che, con la forza del pensiero, manderanno al mio organismo segnali positivi convincendolo che mangiare la Nutella si può. Piuttosto, scusate, continuo a guardare adorante le confezioni di Nutella al supermercato sperando che prima o poi un degno erede del Signor Ferrero inventi una Nutella senza nocciole e me ne mandi un tir a casa.
Io non voglio curarmi con acqua e zucchero, mangiando bacche nel bosco o facendomi massaggiare un piede da uno sciamano mentre recito otto Ave Maria e sei Padre Nostro.
Il Marito non poteva farsi mettere due stuzzicadenti di oro zecchino al posto delle protesi alle anche, urlando "Adrianaaaa" alla luna.
Mio padre non può smettere di essere cardiopatico cantando a ripetizione per due giorni e due notti la sigla di Piccoli problemi di cuore (nati da un'amicizia che profuma d'amore, nananananananana).
Io voglio , se ho un problema di salute, che mi venga fatta una diagnosi da una persona che quelle cose le ha studiate e che mi venga data, sempre da qualcuno che quelle cose le sa, una cura o eventualmente una soluzione per non peggiorare.

Tanti anni fa, avevo vent'anni appena, consigliarono a mia madre un medico allergologo che poteva aiutarci a capirne di più delle mie allergie.
Era un periodo in cui si sapeva molto poco di allergie, molto meno di adesso quanto meno, e mia madre decise di portarmi da questo allergologo che, in realtà, medico non era.
Non è che se sei dottore sei automaticamente un medico, eh.
A sto punto sarei medico anche io, eh.
Mi attaccò ad un macchinario miracoloso e poi sentenziò che io ero non allergica a nulla, ma che portando per 48 ore un paio di guanti in lattice ed evitando di toccare plastica dura per altrettanto 48 ore, io sarei guarita. Disse anche che, da quel momento in poi, non avrei dovuto lavarmi con l'acqua di casa -quella che esce dai rubinetti per intenderci- ma con acqua di fiume o di lago che, non vorrei risultare polemica, ma l'unico fiume che mi viene in mente a Palermo è il Fiume Oreto (non so se avete presente) e probabilmente, se solo avessi toccato quell'acqua, sarei morta di malaria nel giro di mezzora. Per dire, eh.
Chiaramente, da questo sciamano -come l'ho ribattezzato io e come lo chiamo ancora oggi- non siamo più tornate e io ho continuato a lavarmi con l'acqua di casa e a toccare la plastica dura.
Effettivamente le allergie non mi sono passate, ma tra loro e la malaria preferisco loro.
Dopo qualche anno, lo sciamano me lo consigliarono ancora e quando dissi che non mi interessava mi informarono che adesso aveva un metodo testato e sicuro: attaccarti agli elettrodi per guarirti.
G-L-I-E-L-E-T-T-R-O-D-I.

Io ho preferito continuare ad andare da medici bravi e competenti, cosa che per altro faccio ogni volta che è necessario. E a correre in ospedale ogni volta che la sfiga lo richieda.
Prendo le medicine quando me le prescrivono -e no, non sono una che si sfonda di antibiotico e aspirina solo per il gusto di farlo, preferisco mangiare il cioccolato- e a fare tutti gli esami che mi vengono richiesti.


Sono anche vaccinata, eh. L'ultimo vaccino l'ho fatto un anno fa e continuerò a farli perché, quando mi ammalo, avendo un sistema immunitario scemo, è un casino.
E no, non mi vaccino a cuor leggero, ma faccio tutti i controlli pre vaccinali del caso.
Parlo con i medici, e quando lo faccio non sono mai sola perché quattro orecchie sentono meglio di due, valuto con loro, ascolto quello che mi dicono. Se ho dei dubbi, ringrazio e ci penso su, magari parlando con un altro medico. E, se non dovesse bastare, con un altro ancora.
Conosco le conseguenze dell'assunzione di ogni medicinale e so che potrei essere quel caso sfigato su un miliardo che muore di colpo dopo aver preso il paracetamolo.
Mi fido dei medici, ma so che possono sbagliare perché sono umani e, a volte, incompetenti.
Si lo so, non dovrebbero esserci medici incompetenti, ma esistono  e che ci vogliamo fare?
Non mi fido degli sciamami perché spesso e volentieri si attaccano alla disperazione della gente. Perché si, quando si è malati, spesso si è disperati e non si ragiona con lucidità.
Ma i medici hanno studiato per diagnosticare e curare le malattia, così come studiano quelli che si inventano le medicine (io al massimo mi posso inventare nomi buffi da dare alle mie piante) e quelli che cercano di scoprire le cure per malattie che una cura non ce l'hanno.
E se una cura non c'è, non sarà l'acqua e zucchero a guarire un malato.

Ho incontrato medici che avrei cacciato dall'ordine a calci ben nel sedere -ma purtroppo non dipende da me- eppure mi fido ancora dei medici. E delle mie sensazioni quando cerco di capire se il medico che ho davanti è competente o meno.
E prima che lo diciate, è capitato che mi facessero una qualche diagnosi sbagliata: qualche mese fa mi dissero che probabilmente avevo una massa tumorale al fegato e invece avevo due milze (qui per saperne di più). E non è l'unico errore, eh.
E mi sono arrabbiata, ho protestato, ho fatto casino quando hanno sbagliato.
Ho chiesto ad altri medici, ho cercato sempre un secondo parere, ci ho provato, anche se a volte le conseguenze di un errore sono state devastanti, per il corpo e per la mente.

E se non siete medici non consigliate acqua, zucchero e bacche a chi ha un problema.
Che un medico ha studiato per anni e, nella maggior parte dei casi, sa quello che fa.

Che poi dico: ad un panettiere andate a spiegare come si fa il pane e cercate di sostituirvi a lui? E si che il pane lo sappiamo fare (quasi) tutti.

13 commenti:

  1. Cara Gilda, la mia lunga vita mi a permesso di vedere tante cose, purtroppo una parte di noi spera sempre dei guaritori speciali che son solo deo cialtroni! io vado dal medico.
    Ciao e buona serata cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. I guaritori -o come si chiamano- purtroppo si basano sul fatto che c'è chi, per paura, si affida a loro. Speriamo che ci caschi sempre meno gente.

      Un abbraccio!

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  2. ...dopo, e dico DOPO, che ho avuto mio figlio grazie ai medici e alla pma c'è gente che mo sa benissimo e ancora mi dice che dovevo solo mangiare avocado (sic!) e non bere latte, per rimanere incinta.
    Che dire...

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    1. L'avocado... non ho parole! (O meglio, le avrei, ma sarei volgare!)

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    2. Diarista, non ti dicono che dovevi solo rilassarti?! ;)

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    3. Quella del "ti devi rilassare" è un grande classico :D

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  3. Da medico, ti dico grazie di cuore per questo post e ti do anche due baci sulle guance!
    :))

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  4. Bravissima, sottoscrivo tutto! Perche' certo, pure a me hanno consigliato l'esorcismo per curare l'emicrania, ed e' vero che una cura farmacologica effettiva purtroppo ancora non l'ho trovata, ma continuo a preferire delle patiglie fatte da una "Big Pharma" piuttosto che un prete che mi insegue con un crocifisso per togliermi il demonio. E io lo dico, perche' pure io sono dottoressa senza essere medico :)

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    1. L'esorcismo per l'emicrania però mi mancava 😱😱😱😱

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  5. Anch'io la penso come te.
    Conosco una persona che è convinta di avere un dono. Rispetto la sua convinzione ma non ci credo.

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  6. Bel post, brava!
    condivido assolutamente.

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