martedì 6 dicembre 2016

La verità, quasi tutta la verità, sulla Sicilia

Quanti luoghi comuni avete sentito sulla Sicilia? 
Ve lo dico io: tanti.
E io sto qui apposta per sfatarli.

Non abbiamo l'uomo con lupara e coppola davanti la porta di casa.
Comincio così a causa di un vecchio trauma. Avevo diciassette anni, ero in un paese dell'entroterra marchigiano quando una donna di quarant'anni mi chiese se avevamo sto benedetto guardiano davanti casa con lupara e coppola.
Abbiamo l'acqua in casa, ci laviamo e cuciniamo. Annaffiamo pure le piante se per questo.
Poi forse qualcuno non ce l'ha (nessuno che conosco, però), ma nemmeno in Brasile vivono tutti nelle favelas, giusto? Quindi perchè noi dovremmo vivere tutti senz'acqua? Ah si, l'ha detto la tv.
Non ho amici mafiosi e non frequento nessun affiliato di Totò Riina. Non che io sappia comunque.
Che poi non è che la gente viene lì e ti dice: "Piacere, sono Tanuzzo, professione mafioso".
La leggenda narra di corpi di gente che avrà fatto qualche sgarro (e non a qualche industria di caffè) tra i pilastri portanti dei palazzi. Non ho però mai smurato l'appartamento di nessuno, quindi io sti cadaveri -che ormai immagino siano scheletri- non li ho mai visti.
Ci sono gli spacciatori, ma non saprei dirvi dove si trovano. Forse esiste qualche app che lo segnala.
C'è poco lavoro e conosco persone che lavorano o hanno lavorato a nero.
L'università, almeno quella di Palermo, non era tra le migliori, almeno quando la frequentavo io. Tanta, tantissima teoria e zero poca pratica
È per questo che molti di noi se ne vanno. Solo che poi, per le vacanze, vogliamo tornare.
Tornare a casa costa. Tantissimo.
Le compagnie aeree fanno cartello (no, la Colombia non c'entra niente) , a ridosso delle feste e delle elezioni i biglietti aerei sono inavvicinabili. Un biglietto aereo può costare anche 400€ a tratta.
Se lo prenotate per tempo, ve la cavate anche con 200€ a tratta.
Molte compagnie aeree sono state multate nel corso degli anni, ma non è mai cambiato niente.
Non abbiamo continuità territoriale. Abbiamo lo sconto sulle navi, per residenza o per nascita.
Lo sconto si può estendere anche a chi vive con te, ma questa è una novità, prima non si poteva.
La nave costa comunque un boato, l'ultima volta tra andata e ritorno abbiamo speso quasi 1000€. Con lo sconto, eh.
Non abbiamo treni che dal continente arrivano in Sicilia, un tempo c'erano, poi per rispetto della dignità umana li hanno tolti.
Quando diciamo Villa non intendiamo una villa a tre piani, ma Villa San Giovanni, dove si prende il traghetto che dalla Calabria porta in Sicilia, a Messina. Con l'auto, quei 3 km scarsi di traversata costano  38€, ma per i residenti c'è un forte sconto che vi cambierà la vita facendovi pagare soltanto 37€. A tratta ovviamente. A piedi, costa quanto il biglietto dell'autobus.
La compagnia di navigazione si chiama Caronte e questo fa ben intendere che voi mettete piede su quel coso galleggiante, dovete lasciare ogni speranza. Dove non si sa.
La Caronte non si ferma mai, è attiva h24, ma spesso toccherà fare la fila. 
Essere la prima macchina che non riesce ad entrare nel traghetto e deve aspettare quello successivo fa rodere il culo.
A Villa San Giovanni, fino a qualche tempo fa, c'era un bel cartello con scritto Italia che indicava, appunto che lì iniziava l'Italia, un pò come quelli che trovate a Chiasso, giusto per farvi capire di che cartello stiamo parlando.
Un pò più avanti, c'era anche un bel cartello con scritto "Benvenuti in Italia".
Se ve lo state chiedendo, là dove c'era quel cartello, ci passavano solo quelli che sbarcavano dal traghetto proveniente da Messina, passaggio obbligato.


Dopo tante proteste e tanta indignazione (sul web trovate parecchie info), è stato rimosso. A me, comunque, non dava nessun fastidio.
Abbiamo ancora il binario unico, ma stanno costruendo il secondo binario. Da qualche parte c'è già, ma diamogli tempo.
Le autostrade ci sono, ma non ovunque, e sono belle e grandi. Sono gratuite.
Le uniche autostrade che si pagano soni quelle che vanno da Cefalù a Messina e da Messina a Catania. E viceversa, eh. 
La Palermo-Messina è stata inaugurata non troppo tempo fa, prima toccava farsi la statale, passare da tanti bellissimi paesi e ci si mettevano anche sette ore. Per fare 200 km.
Quando vi riferite ad un siciliano chiamandolo siciliano, probabilmente lo irriterete moltissimo. Noi non siamo tutti uguali.
Prima di tutto, tra città e paesi passa un mondo. 
E poi, beh poi, cercate di capire. Io, per esempio, sono palermitana e non sono come catanesi e messinesi. Loro parlano brutto, per dirne una.
E dicono arancino invece di arancina. E non hanno arancine tonde o ovali, hanno arancini a punta. A PUNTA, non so se mi spiego.
E noi non abbiamo la granita, quella che trovate a Palermo la trovate anche a Milano. La granita, quella vera, la trovate a Messina e va mangiata con la brioche col tuppo. Le loro brioche sono gialle dentro, le nostre sono più chiare.


Le loro brioche sono anche più buone secondo me, ma sappiate che quest'ultima frase si autodistruggerà dopo che lo avrete letto e mai, mai, mai io ammetterò di avere scritto una cosa del genere.
I catanesi non sono nemmeno come i messinesi, provate ad andare da uno di Catania e dirgli che è come uno di Messina. Probabilmente vi sparerà, ma quel punto, sappiate che ve la siete cercata.
Io non sono nemmeno come un agrigentino, loro sono del sud, io del nord e, si sa, da che mondo a mondo, quelli del nord e quelli del sud non sono mica uguali.
Ennesi e nisseni boh, non ne ho mai visto uno, forse non esistono.
I trapanesi sono forse quelli più vicini a noi palermitani. Forse. Comunque nel dubbio noi siamo più belli.
Ci sarebbero anche Ragusa e Siracusa -che in Sicilia mancano tante cose, ma non si può dire che ci mancano le province- ma sono lontane. Molto lontane. 
Abbiamo dialetti diversi, basta spostarsi di poche decine di chilometri e parlano un'altra lingua.
Il dialetto di mia madre -che è originaria di un paese a 50 km da Palermo- è diverso da quello dei palermitani. Io sono palermitana, ma dialetto ne parlo molto poco, anche se lo capisco.
Abbiamo piatti e prodotti tipici diversi, molto diversi, diversissimi. Per dire, il pistacchio con cui tutti state in fissa è di Bronte, quello buono buono buono. 
Abbiamo paesaggi diversi, molto diversi, diversissimi. Il mare non è ovunque, ci sono anche le montagne. In ogni caso, il mare e le spiagge sono diverse ovunque, ce n'è per tutti i gusti. Al Fidanzato piacciono quelle del litorale africano, per dire.


Da qualche parte c'è anche la neve più spesso di quanto io stessa potessi immaginare.
Abbiamo pochissimi fiumi e laghi, ma tanti vulcani, attivi per giunta. La Sicilia è zona sismica, molto sismica.
Qualcosa, negli anni, è anche andato distrutto causa terremoto, a volte si è ricostruito, altre volte una bella colata di cemento (probabilmente quello risparmiato nei pilastri portanti dei palazzi di Palermo) e si ricostruisce un pò più in là.


La Sicilia è un'isola, io quindi sono isolana e ci tengo pure a mantenere questo status.
Però poi ci sono le isole dell'isola, in pratica stando a quelli che ne sanno, la Sicilia è l'isola maggiore e poi ci sono le isole minori, che sono tante. Per raggiungerne qualcuna, ci vogliono più ore di navigazione che per andare a Napoli da Palermo in nave, però il biglietto costa meno, eh.


In Sicilia, nei secoli, sono passati greci, romani (va beh, quelli sono passati ovunque), arabi, normanni, angioini, spagnoli, borboni, l'asinello, il bue e i re magi. 
C'è tanta arte, tantissima, tutta diversa. A me piacciono le cupolette rosse, per dirne una.


E io lo so che voi i siciliani ve li immaginate piccoli e neri, ma noi siamo stati dominati da chiunque -no, non mi riferisco a bondage e sadomaso- e ho idea, per dire, che arabi e normanni non abbiano proprio le stesse caratteristiche fisiche.
Quindi ecco: noi non abbiamo standard di razza, niente pedigree (però abbaiamo). Siamo mischiati, ci sono i biondi con gli occhi azzurri, i rossi con gli occhi verdi e, si, ci sono anche quelli piccoli e neri.
Ci sono anche quelli piccoli e neri con gli occhi azzurri. O verdi. Insomma, un casino.
Io sono un mix venuto male e sono chiara chiara come la neve (ma voi non lo sapete perchè spendo tanti soldi in fondotinta e fard) e ho occhi e capelli scurissimi. E le lentiggini, quelle non dimentichiamole.


Io di cose da raccontarvi ne avrei ancora tantissime, ma le dita non ce la fanno più a battere sulla tastiera.
Se avete ancora voglia di leggere, vi segnalo qui e qua e quo (manca Paperino, in effetti) trovate qualcosa su Palermo, mentre qua e qui qualcosa sulla mafia, tutto secondo il mio punto di vista ovviamente.
Appena le dita si riprenderanno, tiro fuori qualcos'altro. Lo giuro sulle arancine a punta.



21 commenti:

  1. Esilarante.Sei molto meglio di Pif

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  2. Se sono a punta... allora sono arancini 😂😂

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    1. Se sono a punta non esistono. E' diverso :D

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    2. 😂😂😂😂 quelli di Mizzica però come se li magnamo!! 😂😂😂 anche i dolci

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    3. Arriverà il giorno che anche tu rinuncerai a Mizzica comprendendo che una cosa a punta piena di piselli non può essere mangiata :P

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  3. Il mio moroso ha i genitori che hanno vissuto fino a 30 anni fa a Palermo. Loro mi hanno raccontato che fino a qualche anno fa quando andavano in vacanza in Sicilia, in un paese in provincia di Palermo, in estate l'acqua c'era 2h al giorno. Hanno lavorato quasi sempre in nero, fino a quando non sono venuti al nord. Non tornerebbero a vivere al sud. Volevo portarti un'esperienza diversa.

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    1. Esistono tantissime esperienze e mi fa piacere sentirne di nuove :)
      Città e paesi sono molto diversi, ci sono alcuni paesi dell'entroterra -per dire- dove credo proprio si muovano ancora a dorso di mulo.
      Noi l'acqua l'abbiamo sempre avuta, h24, così come c'era sempre anche al paese di origine di mia madre che però è un posto di mare, abbastanza pieno di turisti.
      Il lavoro nero esiste ancora, ho amiche che hanno lavorato a nero per periodi più o meno lunghi (e anche sottopagate), ma non ho mai vissuto queste problematiche in famiglia: mia madre era dipendente pubblico e mio padre capo di se stesso con dipendenti a carico, tutti in regola.
      Ad ogni modo, ora come ora, neppure io tornerei a Palermo, non per viverci almeno, in vacanza è un'altra storia :)

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  4. Qua il problema è un altro... Che mi è venuta voglia di mangiare quelle brioche!!!

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    1. Io ho sempre voglia di quelle brioche :D
      Comunque, sono abbastanza semplici da fare se hai voglia di mettertici.

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  5. Te lo scrivo anche qui...uno dei post in assoluto più belli che hai scritto!!!
    Lo leggevo l'altra sera da cellulare cercando di non svegliare Miracolino con le risate!!!
    E comunque confermo tutto (o quasi....)...mai visto uno con la lupara, mai avuto compagni di classe mafiosi, io sono l'esempio della dominazione normanna etc etc etc...
    Solo un appunto...quelli che parlano brutto sono i palermitani eh...mica i catanesi!!!!! :)

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    1. Grazie :) Ti confesso che questo post piace tanto anche a me e di solito sono molto critica con me stessa.
      Però, ecco, su una cosa non andiamo d'accordo, ovvero su chi parla brutto ehehehehe!

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  6. E' stravera questa rivalità tra province siciliane. E si tramanda anche ai nipoti nati al nord. Per dire io ho mamma di origine palermitana, mio marito ha padre originario della provincia di Messina e in tanti anni di vacanze siciliane io non avevo mai assaggiato granita con la brioche e lui mangiava solo i pasticcini con mandorle e non la fantastica pasticceria palermitana. Abbiamo rimediato dall'inizio della nostra storia. Ancora ci ammazziamo per il nome degli arancini/e...e i miei figli iniziano a prendere le parti di ognuno di noi. La cosa che dispiace tanto è il costo assurdo, in effetti, del viaggio. Sono almeno 4 anni che non riusciamo più a scendere lì in vacanza, almeno in qualche modo i nonni viventi ci tiravano, ora invece l'idea di Monza-Palermo con qualunque mezzo ci uccide abbastanza (con tappa a Roma...casa mia).

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    1. Insegna ai figli che arancine è bene e arancini è male che un giorno ti ringrazieranno :D
      A parte lo scherzo, il vosto purtroppo è allucinante, a me dispiace non solo per me stessa, ma anche perchè questa cosa limita molto il turismo :(

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  7. ah anche mia mamma è di un paese nei dintorni di Palermo, meglio ha ancora casa a Palermo città, ha studiato al liceo artistico nel centro di Palermo (non so il nome)ma la sua famiglia è di Villafrati (su strada verso Agrigento). Mamma mia quanto adoro la Sicilia tutta. Ho gli zii ancora giù, e li amo alla follia. Seriamente sono un misto tra Ciociaria Roma e Sicilia e vivo da 15 anni in Brianza ma la Sicilia ti entra dentro

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    1. Conosco Villafrati, un mio amico aveva casa lì e ci passavamo spesso il week end :)
      La Sicilia ti entra dentro, ma nemmeno Roma (almeno nel mio caso) scherza.

      Ps. Il liceo dovrebbe essere l'Eustachio Catalano (se si chiama ancora così).

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  8. Selinunte è dove ho passato le estati fino ai miei 18 anni. se vai indietro di qualche mese nel mio blog leggerai alcuni ricordi del rapporto con la terra dei miei genitori

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