mercoledì 21 dicembre 2016

Il sale della lavastoviglie (e della vita)

Mi hanno sempre affascinata le tavolette per la lavastoviglie.
In realtà, non so se si chiamano tavolette: sono quelle cose rettangolari di due colori con una sfera al centro.
Mi sono sempre incantata a guardarle queste tavolette, subisco il fascino della pubblicità e avrei voluto comprarmene due o tre pacchi per ammirarle nei momenti tristi.
Un po' come i bambini restano incantati a guardare, che ne so, le bolle di sapone, io resto incantata a guardare la sfera di queste tavolette.


In realtà, non le ho mai comprate e nessuno ha mai pensato di regalarmele. Giustamente chi volete che ci pensi che esistono persone affascinate da queste cose.
Ho scoperto qualche mese fa che esiste anche il sale per la lavastoviglie. Mi sono interrogata per capire se era il sale grosso o quello fino per poi scoprire che il sale da cucina -che io, per la cronaca, non metto da nessuna parte e tutti si lamentano che cucino sciapo- non c'entra nulla.
È proprio un sale fatto apposta.
Cercate di capirmi: io sono poraccia, la lavastoviglie non ce l'ho mai avuta e non mi sono nemmeno mai posta il problema, tanto ho la cucina piccola e i piatti non li lavo io comunque.
Fosse per me potrebbero rimanere lì fino a dotarsi di vita propria e andarsene da casa per protesta.
Comunque, ho scoperto dell'esistenza del sale per la lavastoviglie.
Succede che qualche tempo fa una mia amica -molto amica- chiude una storia importante, di mezzo c'è una casa che in realtà è sua, ma il lui della storia ci si installa finchè non si riesce a mandarlo via. 
Lui organizza il trasloco -fatto per lo più da valigie di vestiti- e lei riprende possesso della sua casa che sento un pò anche mia perchè io sono fatta così, quello che è mio è tuo, ma quello che è tuo è anche un pò mio, almeno affettivamente.
Insomma, lei riprende possesso della sua casa, si prepara la cena e poi mette i piatti sporchi nella lavastoviglie. Io ero eccitatissima per questa prima cena nella sua casa, manco fossi presente.
Va per prendere sto benedetto sale, che abbiamo capito essere importantissimo per far venire tutto pulito e brillante con la scintillina incorporata, e non trova la confezione.
Lei ammattisce perché era sicura di avercelo sto sale per la lavastoviglie e vuole, giustamente, lavare i piatti. Lei non è come me che aspetta che i piatti si stufino e cerchino una casa migliore in cui venire coccolati e lavati.
Viene poi fuori che la confezione aperta di sale per lavastoviglie, lui se l'è portata via, anche se nella sua nuova casa non sa che farsene perché era sua, l'aveva pagata lui e lo scontrino del supermercato lo dimostra.
Io non sono esperta, ma ho ipotizzato che sia una cosa che costi meno di 5€. Era aperta, quindi ha perso valore, un po' come le macchine che appena uscite dal concessionario, valgono già 2000€ di meno e tu non hai fatto nemmeno in tempo a fargli il primo pieno di benzina inaugurale.
A me sta storia del sale della lavastoviglie portato via perché "è mio e lo scontrino lo dimostra" mi ha fatto ammattire, tanto che è diventato un tormentone.
Roba che se qualcuno mi chiede come sto, io rispondo raccontando la storia del sale della lavastoviglie.
Che poi lei è buona, non come me che sono un mostro dentro e cercava di convincermi che in fondo il sale della lavastoviglie non era importante.
E certo che era importante. Glielo ripeto almeno una volta al giorno da mesi.
Ero quasi tentata di appendere uno striscione al mio terrazzo con scritto "Verità per il sale della lavastoviglie".
Alla fine, è diventata una barzelletta praticamente, nessuno ha preso sul serio il mio affetto per il sale scomparso. 
Il sale della lavastoviglie è diventato un pò il sale della vita, il metro di misura per capire quando una cosa è buona o è cattiva.
"Eh, ma questa è peggio del sale della lavastoviglie" oppure "No dai, questa è meglio, non si è arrivati a tanto".
Stamattina raccontavo delle cose a questa mia amica, noi passiamo le nostre giornate a raccontarci cosa ci succede -nel bene o nel male, soffriamo insieme e -per fortuna più spesso di quanto si creda- gioiamo insieme. Poi lei se ne esce con "Ma questa è peggio del sale della lavastoviglie" e io ho iniziato a ridere. Ma ridere di gusto. Lo scroscio (si dice così?) delle mie risate si poteva sentire fino al piano terra. E io abito al settimo, eh.

Ho pensato a questo ragazzo che si era appuntato di aver comprato una cosa così banale, così poi poteva ricordarsi di portarsela via.
Ho pensato a quante cose si fanno, solo per amore, per affetto, per piacere. E a quante invece se ne fanno solo per poterle rinfacciare al momento opportuno.
Insomma, aveva comprato il sale della lavastoviglie per farle un piacere o almeno così era sembrato, però poi c'era il prezzo da pagare. 
Lei è il sale della lavastoviglie se lo è ricomprato. Intanto continuiamo a chiederci cosa ha ottenuto lui portandosela via.
Il sale della lavastoviglie renderà anche brillanti piatti e bicchieri, ma rende arida la vita.

8 commenti:

  1. Quante cose passano tra le persone anche attraverso il sale per la lavastoviglie eh?
    Quanto le persone si rivelano nella loro più intima essenza, attraverso cose piccole ed insignificanti come il sale per la lavastoviglie.
    Una cosa così minima che non ti poti via per vendetta o per fare un dispetto, ma senza pensarci, solo perchè è tua.

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    1. Era esattamente il messaggio che volevo fare passare raccontando questa storia.
      Grazie Ciacco :)

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  2. Mi hai ricordato il più zotico braccino dei miei numerosi ex. Uno che se non c'aveva voglia di spendere veniva a casa mia e mi faceva fare la spesa sborsando solo io. Poi m'invitava a cena, e regolarmente si faceva a metà. Il più bel regalo che mi ha fatto consisteva in un pezzetto di ritagli di finta pelle recuperati dal padre tappezziere, a forma di bracciale. Indovina quanto l'ho indossato. Il sale non se lo sarebbe mai portato via per due semplici ragioni: 1- non l'avrebbe mai comperato a sue spese. 2- nemmeno io avevo la lavapiatti. Se tutti gli esseri umani fossero piccoli così, il mondo intero potrebbe stare in una tolla di tonno.

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    1. L' ultima frase credo che la riutilizzerò molto spesso, mi piace proprio!
      Comunque, di esseri piccoli piccoli ce ne sono proprio tanti al mondo...

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  3. In un rapporto sano c'è un... sano dare e avere abbastanza equilibrato, almeno su periodi non troppo lunghi.
    Molte persone si scandalizzano ma il Do ut des è un indice di salute e salubrità della relazione.
    O, come ricorda lo zio Osho, essere egoisti in modo intelligente.

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    1. Sono d' accordissimo.
      Cmq, successo proprio a me, c' è chi da, non si accorge di avere (o se ne dimentica) e poi te lo rinfaccia ;)

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