domenica 18 dicembre 2016

Guida allo scellerato mondo dei blog, del blogging e dei blogger

Mettiamo che una mattina vi svegliaste con la malsana idea di aprire un blog.
O mettiamo che siate lettori assidui di blog altrui, ma non abbiate alcuna intenzione di mettere in piazza i fatti vostri.
O mettiamo che vi dia urto e fastidio quando in tv o sui giornali si parla di blogger come di miti, le cui idee debbano insinuarsi alla base delle vostre vite.
Ecco, mettiamo che rientriate in una di queste tre categorie o anche che non apparteniate a nessuna di esse, ma abbiate comunque voglia di saperne di più, vi racconto qualcosa sull'arte del blogging (che arte non é, ma fa più scena se scrivo così, no?).

Perché un blog?
Io l'ho aperto in un momento difficile della mia vita, dovevo impegnare il tempo che non passava e volevo distrarmi. Poi ho scoperto che qualcuno si divertiva leggendo le cagate quello che scrivevo e ho continuato. Amo questo blog profondamente perché è una mia creatura: io l'ho fatto, io lo cresco e io -eventualmente- potrei distruggerlo. Basta cliccare su rimuovi blog.

Come scegliere il nome di un blog?
Non può essere vero è la prima cosa che mi è venuta in mente in quel periodo difficile della mia vita, non è legato a niente in particolare, non sono costretta a scrivere solo ed esclusivamente di determinate cose se no vado fuori tema e posso dare sfogo alla mia fantasia che credetemi è tanta, tantissima.
Se aprite un blog e lo chiamate "cani belli" e poi vi mettete a parlare di come arredare una casa senza spendere una follia probabilmente penseranno che siete bipolari. E di cani belli non è che si possa parlare all'infinito.

Tutti possono aprire un blog? 
Si, tutti possono farlo.
Però, ecco, una ripassatina alla grammatica italiana prima di scrivere non farebbe male.
Lo stile nello scrivere è una cosa innata, non si impara da nessuna parte. L'uso del congiuntivo -checché ne dica l'Accademia della Crusca- bisogna conoscerlo.
Io ho un paio di persone che leggono i miei post e mi segnalano eventuali orrori ortografici o grammaticali (si, ne faccio anche io, pure se nei temi a scuola prendevo sempre 8).
Rileggere subito dopo avere scritto è utile, ma non risolutivo perché gli errori non si notano. Non sto scherzando, giuro. La mente umana ha certi meccanismi folli e questo è uno di quelli.

Perché mettere in piazza i fatti propri? Io non racconto tutto, se la mia vita fosse solo quello che c'è scritto qui, povera me. Ci sono cose che non si possono raccontare, altre che è meglio non dire, altre ancora che sono solo fatti miei, come diceva Raz Degan che, per altro, io non ho mai trovato così figo come dicevano. 
Tenete a mente che non tutte le persone che vi sono vicine potrebbero essere felici di finire sul web. 
Ho cercato di mantenere quanto più possibile intatta la mia e la loro privacy, per mesi non ho scritto quale fosse il mio vero nome, non ho mai scritto come si chiama Fidanzato (tanto ha un nome che mi sta sulle palle), né tanto meno il nome dei miei cani. Finché un giorno non ho deciso di svelare il mio (bellissimo, lo so) nome e quello dei pelosi. Ho messo anche qualche foto con la mia faccia da schiaffi in bella vista.
I nomi dei miei amici -quelli più stretti- sono finiti sul blog solo dopo aver ricevuto il loro consenso, figuriamoci le loro foto.
Ultimamente, scrivo anche di cose molto più personali e c'è un motivo: confrontarsi con persone che non necessariamente ti vogliono bene o ti conoscono, è spesso molto utile. Non si finisce mai di conoscere cose nuove e io voglio imparare quanto più possibile dagli altri.
Il punto di vista altrui spesso mi ha aiutato a vedere le cose in un modo in cui non le avrei mai potute vedere. E mi ha fatto bene.

Avere un blog è un lavoro?
Nel mio caso no, non lo è, ma credetemi che scrivere è impegnativo. Editare un post è una roba tragica: metti le foto, togli le foto, però prima falle queste benedette foto e se, come me, fai foto sfocate persino ad una banana poggiata su un tavolo, potrebbe essere un problema.
Al blog sono collegate delle pagine social, vanno curate, coccolate, mai lasciate allo sbando per più di un giorno, altrimenti sono cazzi. E non sto scherzando.
Bisogna rispondere ai commenti e alla mail. A me però piace farlo, anzi, ci rimango pure male quando ho pochi commenti e poche mail a cui rispondere (no, non è un messaggio subliminale).
Ci vogliono molte ore, moltissime. Per dedicare tempo al blog, bisogna toglierlo a qualcos'altro.
Per qualcuno un blog è un vero e proprio lavoro, ma sono pochi eletti. Credetemi.
Gli altri hanno un lavoro e anche un blog.
Altri ancora vorrebbero che il blog fosse la loro unica fonte di sostentamento, ma non tutti siamo Salvatore Aranzulla, suvvia. 
Riconoscere i propri limiti è utile.
Riconoscere i limiti del web, che ormai è colmo di blog, pure.


Si guadagna con un blog?
Si può guadagnare, ma a determinati livelli, per quanto puoi scrivere meglio di Dante Alighieri, di sicuro non ci campi una famiglia.
Esistono i cosiddetti post sponsorizzati. Praticamente, un'azienda o un'agenzia ti contatta e ti dice: "Ti do tot. cifra se parli di me e del mio prodotto".  Molte aziende ti pagano -o vorrebbero pagarti- in visibilità che, scusate, ma levatevi proprio che con la visibilità non è che ci paghi le bollette.
Io i post sponsorizzati li odio, ci sono blog che ormai scrivono solo quelli e ho smesso di seguirli.
Esiste solo un blog i cui post sponsorizzati -che sono comunque un numero congruo- mi piacciono. E anche tanto. Ma parliamo di tre blogger che sono uno spettacolo e non tutti possono essere come loro.
Ho smesso di seguire diversi blog perché non facevano altro che pubblicare post sponsorizzati e, ad un certo punto, io capisco che dovrai pur mangiare, ma diventa noioso. Il troppo stroppia.
In ogni caso, i lettori -se pubblichi troppi post sponsorizzati- ti insulteranno. E poi ti molleranno. E un blog senza lettori è una roba brutta.
In altri casi, aziende ed agenzie di scrivere per loro. Tu scrivi, loro pagano, e il contenuto lo pubblicano dove gli pare. 
Mai svendersi, però. Quello MAI. Come disse una delle tre blogger di cui sopra, la mia preferita, ma non ditelo alle altre due: "Io per 4€ non scrivo neppure un dittongo". 

Quanto costa avere un blog?
Vi diranno che dovete spendere un sacco di soldi. Dipende.
Io spendo meno di 20€ l'anno per pagare il dominio che comunque é un regalo che mi è stato fatto e che mi viene annualmente fatto da mia madre. Non pago un servizio di hosting perché non ne ho bisogno.
Ho speso qualcosina per rifare il blog, parliamo di circa 10$, considerato che la persona che si è occupata di fare il lavoro sporco non ha voluto essere pagata. Ed è brava, eh. Molto brava. 
Prossimamente spenderò un centinaio di euro per la copertina, quando sarà pronta.
Esistono comunque blog per i quali non si spende una lira, sono scelte.
Io non volevo correre il rischio che qualcun altro usasse il nome NonPuòEssereVero, è per questo che ho comprato il dominio. E ho fatto bene, considerato che successivamente qualcuno ha scritto un libro e l'ha chiamato così. Mi hanno anche chiesto di cedergli il dominio. Col cazzo che ve lo cedo.

Avere un blog fa perdere la testa?
Si, fidatevi. Ho visto gente scannarsi perché "mi hai copiato questo o quell'altro", quando di copiato non c'era palesemente nulla.
Ho visto gente sostenere che quell'altra blogger si era ispirata a lei nello scegliere il nome del proprio blog o di un post o di un'immagine che, con tutto il rispetto, ma se proprio devo ispirarmi a qualcuno, mi ispiro a qualcuno di famoso, non a chi fa 100 visualizzazioni a post a dire tanto.
Solo che magari pare brutto dire: "Scusa, ma chi ti conosce?"

Si viene copiati?
Si, succede. So che questa frase fa a pugni con quella prima, ma a volte succede davvero. Bisogna solo imparare a distinguere i viaggi apocalittici della propria mente con i reali casi di plagio.
A me hanno copiato interamente un solo post. Seleziona tutto, ctrl-c, ctrl-v. 
C'è mancato poco che gli mandassi un sicario, ma siccome sono una persona pacifica e ragionevole, dopo averli semplicemente minacciati di morte, ho ottenuto la rimozione del contenuto, ma non le scuse. Piuttosto mi hanno insultata, ma tant'è.
Conosco una blogger a cui sistematicamente rubano le foto delle figlie spacciandole per proprie. 
Ne conosco altre a cui è successo come a me. Seleziona tutto, ctrl+c, ctrl+v. 
Succede, può succedere, è un rischio che va considerato. Esistono comunque delle leggi che tutelano questi casi.

Si possono avere problemi avendo un blog?
Si, c'è poco da fare.
Non tutti quelli che ci leggono saranno d'accordo con noi, capiterà di discutere, capiterà di essere infamati di brutto.
Qualcuno si offenderà perché non parlate di lui/lei nel blog, qualcun altro si sentirà chiamato in causa anche quando, in realtà, non vi ricordate neppure come si chiama. In quest'ultimo caso vale la regola di cui sopra: "Scusa, ma chi ti conosce?".
Qualcuno vi chiederà di rimuovere dei post che lo infastidiscono. A me una volta mi hanno chiamata alle 10 di domenica sera per chiedermi di cancellare un post che offendeva un tizio che voleva addirittura querelarmi. Io quel tizio non sapevo neppure chi fosse, forse era in pieno delirio di onnipotenza. Sai mai.
Qualcun altro vi chiederà di scrivere post su un determinato argomento perché gli piace così, ma magari si potesse scrivere a comando. No davvero, magari. Io ho bisogno di tempo e ispirazione e comunque il blog è mio e ci scrivo quello che dico io.

Un blog viene letto davvero?
Io delle visualizzazioni di questo blog non mi lamento, in alcuni casi mi hanno persino stupita. C'è un post che nel giro di due ore ha fatto 30.000 visualizzazioni. Non vi dico quante ne ha fatte in totale perché non me lo ricordo, ma erano tantissime. TANTISSIME. 
É una bella sensazione, molto bella, ma perdere la salute dietro ai numeri è da pazzi.
Vi svelerò un segreto: alcuni post che ho amato particolarmente non hanno ricevuto tante visualizzazioni quanto avrei voluto, altri che invece amavo q.b. (si, come il sale o lo zucchero in alcune ricette) hanno fatto il boom. È che non tutti hanno gusti uguali ai miei e quello che piace a me non per forza piace agli altri (anche se in un mondo migliore, non sarebbe così, ma non posso farci nulla).

Un blog può portare giovamento alla propria vita?
A questa domanda rispondo con due nomi: Arianna e Samira. Chi mi segue, sa chi sono.
Senza questo blog, loro non sarebbero entrate nella mia vita. O forse si, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.
Potrei nominare anche Giulia da Berlino. E un'altra decina di nomi.
Loro occupano uno spazio del mio cuore -anche bello grosso- grazie a questo blog che ci ha fatto incontrare e amare.
Ho anche dei lettori affezionati che se non commentano per più di due giorni, mi preoccupo. 
Quindi si, questo blog ha portato tanto, ma così tanto nella mia vita che mi chiedo spesso perché non ci ho pensato prima ad aprirne uno.
Una volta, ad una gara di ginnastica, mi hanno chiesto: "Scusa scusa, ma sei tu quella del blog NonPuòEssereVero?". Scusate eh, ma mi sono sentita Sofia Loren per trenta secondi abbondanti.
E poi, c'è un'altra cosa importantissima: per tutta la vita, mi hanno sfrantato le palle dicendomi che non sono né ironica né auto ironica, che non capisco le battute, che mi offendo facilmente. Ho costruito un blog sull'ironia e sull'autoironia. Come ho fatto, non lo so neppure io, ma se me lo dicono tutti, sarà vero. E mai come adesso, posso dire che quello che non può essere vero oggi, potrebbe esserlo domani. Ho imparato ad essere ironica, non è un grande traguardo?

E il Seo?
Il Seo è una brutta cosa. O forse si dice la Seo? Va beh, maschio o femmina che sia, è una brutta cosa. Facciamo che è androgino.
E' utile per farsi trovare, ma io non ci perdo la salute. Preferisco un contenuto spontaneo ad uno indicizzato perfettamente ma privo di  personalità. Sono gusti, eh.

Fine della guida. Che poi non è una guida, è la risposta a tante domande che mi sono state fatte ultimamente da amici, ma anche da sconosciuti. 

La foto del post è di Giulia Gabriele, una delle mie correttrici di bozze, che durante una sera piovosa, mentre io ultimavo un post del blog si è lasciata incantare dal riflesso di un mela morsicata sul tavolo del mio salotto.

11 commenti:

  1. L'altro giorno ho incontrato questa tizia che a pelle mi sembrava un po' sulle sue e un po' antipatichina, e le ho chiesto cosa facesse.
    "La blogger" ha detto lei
    "oh bellissimo, pure io ho..."
    "la FASHION blogger"
    Dal modo in cui mi ha guardata ho rinunciato a definirmi una blogger a mia volta (anche perche', non e' che il blog e' quello che mi fa vivere, eh... pero' e' divertente XD)

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    1. Ho imparato che la maggior parte di quelle che si presentano come BLOGGER hanno un blog, così come ce l' ho e come ce l' hai tu, ma fa tanto figo dire: "sono una blogger" 😁
      Concordo sul fatto che è divertente, io rido da sola davanti al cell/pc quando scrivo (ma anche quando leggo commenti e post altrui).

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  2. Ottima guida!!!!
    Io ho un blog ma non mi sento per nulla una blogger...

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  3. Bellissimo, panoramico post omnicomprensivo, direi. Ma come fai ad avere tante visualizzazioni e pure una correttrice di bozze??? Adesso però non uccidermi se i tuoi "perché" hanno l'accento sbagliato (nel senso letterale del termine)... mi salta all'occhio perché sono precisa. E che diamine, chiamala invidia, se vuoi ;-)

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    1. Cara Maddalena, hai perfettamente ragione. Gli accenti dei perché in questo blog prendono sempre dei gran colpi d'aria, infatti non stanno mai al loro posto.
      In verità, la proprietaria di questo blog non ha una correttrice di bozze, o almeno non sono io: le costerei troppo, cifre vertiginose. Quello che ha è un'amica che si diverte a leggere quello che scrive e di quando in quando le fa notare errori macroscopici, dovuti a fretta e distrazione.
      Una volta ho provato a editarle seriamente un post, ma mentre correggevo i suoi refusi abituali, ho capito che in realtà il post andava bene così. Senza spifferi NonPuòEssereVero non sarebbe... vero.

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    2. Ciao Maddalena,
      ha risposto Giulia (la correttrice di bozze), ma rispondo anche io che sono più simpatica di lei: i miei post li correggono mia mamma e, appunto, Giulia che oltre ad essere un'amica con la A maiuscola, è una giornalista e lavora con parecchie case editrici quindi ha un occhio particolare.
      "Perchè" è un refuso abituale, abbiamo notato (o meglio, ha notato Giulia) che lo stesso refuso è presente di continuo anche nella mia tesi di laurea triennale, scritta nel lontano 2007 e abbiamo deciso di lasciarlo perchè, sebbene sia errato, è un mio tratto distintivo.
      E poi scrivere perché mi costa fatica, visto che dovrei premere due tasti del pc contemporaneamente :D

      Per il resto, questo blog è online da due anni e rispecchia me, ci sono io esattamente come sono nella realtà, hanno iniziato a leggermi gli amici e poi gli amici degli amici. Ho parlato (e continuo a parlare) di due settori molto di nicchia, quello della messa in onda televisiva e quello della ginnastica artistica, che sono parte integrante della mia vita e molti hanno iniziato a leggermi per quello.
      Se vengo letta, devo davvero ringraziare gli amici. Che poi non ti pensare, ci sono post che arrivano a malapena a 1000 visualizzazioni, non sono Chiara Ferragni ;)

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  4. Mi hai fatto entrare in crisi. Adesso devo capire dove trovare il SEO sul mio blog....blog che fra un po' si autodistruggera` per mancanza di nuovi post e mi mia ispirazione...

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    1. Il (o la, ancora non l'ho capito) SEO a me è stata fatta da Monica, poi ho cercato diverse guide online per capirci di più. Non so cosa è successo esattamente, ma adesso il blog è indicizzato bene.
      Io adoro il tuo blog, adoro soprattutto i post sulla scuola/università riguardanti Francesca che rileggerei ogni giorno se avessi il tempo.
      Per quanto riguarda la mancanza di ispirazione ti linko questo http://www.nonpuoesserevero.it/2016/05/chiudere-il-blog.html All'epoca scrivevo tre post al mese e manco sempre, eppure gli amici mi hanno convinta a non mollare :)

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