mercoledì 9 novembre 2016

Donald Trump e la riunione di condominio

Stamattina il Fidanzato mi ha portato la colazione a letto e invece di dirmi buongiorno e darmi un amorevole bacio mi ha detto: "Trump ha vinto". Non ha aggiunto "avevi ragione", eppure erano settimane che io dicevo che avrebbe vinto Trump, non me ne voglia la Clinton.
No, non ho detto che speravo vincesse lui, ma semplicemente che me lo sentivo. Tutto qui.
Ho acceso il mio cellulare -ebbene si, quando dormo lo spengo- e mi sono deliziata tutto il giorno con i commenti degli ex medici, ex sismologi, ex maestri che oggi sono, a quanto pare, esperti di politica internazionale e ovviamente devono dire la loro. 
Io che non sono esperta di nulla, mi limito a guardare la tv -tanto sono costretta a stare a casa causa febbre molesta- e godere dei momenti di alto giornalismo che le emittenti televisive nazionali mi stanno regalando grazie al risultato tanto atteso di queste elezioni.
La frase top di questa elezione, nel bel paese, è rappresentata da "esattamente ventisette anni fa cadeva il muro di Berlino e oggi viene eletto un presidente che vuole costruire un muro".
Intanto, l'amministratore di condominio del mio palazzo cerca di distogliere l'attenzione da Trump, dalla Clinton e dal muro di Berlino rendendo noto l'ordine del giorno della prossima assemblea.
Io sono cresciuta in un residence di venti ville, quindi venti famiglie. C'era un capo condominio -e non un amministratore- e le riunioni -non assemblee- si svolgevano nel salotto di casa sua, a suon di caffè, amari e dolci. Mica dolci qualunque, parliamo di dolci palermitani che -fidatevi- sono tra i più buoni al mondo. Magari non esattamente leggeri.
Qua invece l'assemblea si fa nell'androne, al freddo e al gelo che non sia mai che qualcuno ospiti a casa propria gli altri condomini che sicuramente puzzano, non si lavano le mani dopo aver fatto la pipì e hanno le scarpe sporche di fango. Il caffè e i dolci sono un lontano ricordo.
Comunque, l'ordine del giorno si basa su:
-problematica ascensori: abbiamo ben due ascensori in questo palazzo ed esiste gente molta brutta che li chiama entrambi e prende quello che arriva prima e questo non va bene. Se ne deve chiamare solo uno se no si spreca corrente. 
-ronde per controllo immondizia: abbiamo la differenziata condominiale, tanti piccoli bidoncini che vanno portati fuori a seconda dei giorni. Paghiamo persino una persona fiori di soldi per portarli fu
ori perchè fare i turni tra condomini pareva brutto. Comunque, prendiamo un sacco di multe perchè qualcuno non la fa come si deve e nel bidoncino dell'indifferenziato trovano spesso materiali che potevano essere differenziati e quindi si è deciso di istituire le ronde per rovistare nei rifiuti altrui. Ronde che erano già state fatte, ma che non avevano avuto successo perchè un rondista -si chiamano così?- aveva trovato degli assorbenti sporchi nel sacchetto di un pover'uomo e si era lamentato di cotanta maleducazione. Come ha osato questo tizio -o forse più probabilmente la moglie- buttare un assorbente sapendo che qualcuno avrebbe potuto rovistare nei suoi rifiuti?
-acqua che rovina i muri del palazzo appena ristrutturato: per acqua intendiamo la pioggia ed è assolutamente inaccettabile che la pioggia cada dal cielo. Bisogna prendere provvedimenti.
Il resto non l'ho letto, però, ecco, prima sono stata costretta ad uscire per portare fuori il cane -ben imbottita di Tachipirina- e ho incontrato colui che ha redatto questo geniale ordine del giorno, il referente del condominio (figura che non ho ancora capito bene a che serva) che pontificava sull'elezione di Trump.
"È tutto un complotto". Si, dei Simpson.
"E' opera di Berlusconi". In che senso?
"Dobbiamo fare qualcosa noi italiani". Noi effettivamente, da qualche anno a questa parte, siamo messi talmente bene da poterci permettere di dare lezioni di politica agli altri paesi.
"Dovrei modificare l'ordine del giorno dell'assemblea e inserire la questione Trump". No dai, non l'ha detto davvero.
E poi, non solo al cane scappava la cacca, ma insomma: noi in Italia abbiamo altri problemi. Gigi D' Alessio, per dirne uno.
O anche il campionato di calcio e i favori arbitrali.
E le scie chimiche.
E il cetriolo nel panino del Mc Donald' s mi suggeriscono dalla regia.
E i marò, che non ce li metti i marò?
Oltre a chiaramente le ronde per l' immondizia e all'acqua che cade dal cielo.
Insomma, mica possiamo preoccuparci anche di Trump.

4 commenti:

  1. Cara Gilda, lo so che tutto il mondo sta guardando, e pensa che questo personaggio da della preoccupazioni, credo che dobbiamo aspettare un po di giorni per capire bene cos intende fare, forse ci potrebbe anche piacere ciò che intende fare, dunque restiamo calmi!!!
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. No dai, perchè?
    Trump è l'ideale.
    Non possiamo farci niente, non è che potevamo influire in qualche modo sul voto prima, nè possiamo pensare di modificare qualcosa ora.
    Possiamo solo recriminare, lamentarci, sbuffare, al più ironizzare (ironizzare mi piace, te lo confesso, io vivo tra filoamericani convintissimi e sono un bastiancontrario costituzionale).
    Quindi Trump si attaglia perfettamente al carattere nazionale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ironizzare piace anche a me, ma ho mal tollerato ieri quelli che credevano di poter cambiare le sorti Usa con unì arroganza davvero fastidiosa :)

      Elimina