venerdì 15 luglio 2016

Il registro elettronico e la violazione dei diritti umani dello studente

Ho scoperto ieri sera dell'esistenza del registro elettronico nelle scuole.
Inutile sottolineare che, ai miei tempi, a scuola a momenti non c'erano nemmeno i gessetti, figuriamoci i tablet.
Mi è stato spiegato che questo registro elettronico contiene tutto: le assenze, le note, i voti.
Una violazione dei diritti umani dello studente di scuola superiore, insomma.


Ho finito la scuola nel 2004 -dodici anni fa, quindi- e credo che la prima cosa da imparare fosse come riprodurre fedelmente la firma del/dei genitore/i.
Mia madre ha una firma complessa, mio padre invece -santo uomo- una firma che si compone di due linee posizionate vicine dalle quali è possibile comprendere soltanto le iniziali: la sua firma è estremamente semplice da riprodurre. Credo per questo motivo, la firma apposta sui libretti delle giustificazioni era quella di mia madre.
Anni e anni di esercizio, mi hanno permesso di saper fare la sua firma meglio di lei, tanto che sono quasi certa che -nel caso in cui le due firme venissero messe a confronto- sarebbe lei ad essere considerata la falsificatrice.
Ad ogni modo, io faccio parte di quella fetta di studenti ai quali bastava dire:"Mamma, non voglio andare a scuola" fornendo adeguata giustificazione del motivo per cui il mio letto mi sembrava più invitante del banco per non andarci. Però, ecco, almeno una volta nella vita tutti non siamo entrati a scuola e i genitori non lo hanno mai saputo.
Tutti quelli della mia generazione conoscono perfettamente i metodi di trasformazione di un 3 in un 8, di un 2 in 7 e dell'aggiunta di mezzi voti random che, si sa, il mezzo voto è indicativo di un professore brutto e cattivo che non ha voluto premiarci come meritavamo.
Tutti sappiamo che apporre una R sopra il nome di un assente è cosa buona e giusta per fingere un ritardo dimenticato per sbaglio dal professore tonto, conosciamo i metodi di cancellazione delle note sul registro.
I livelli più alti conoscono anche le forme di falsificazione del pagellino -che mi chiedo a questo punto se esista ancora. A me lo spiegarono al terzo anno di liceo: cancellare voti con bianchetto su fotocopia del pagellino, apporre nuovi voti, fare firmare pagellino  con voti nuovi, cancellare con bianchetto voti nuovi, rimettere voti vecchi, rifotocopiare. Insomma, una cosa del genere, io non l'ho mai dovuta fare, ma di esperti di questa arte ne ho conosciuti parecchi.
L'arte dell'omettere era roba comune: dopo il compito in classe, fingere che il professore non li avesse ancora riportati per nascondere un voto non esattamente brillante. Quelli che padroneggiavano meglio l'arte drammaturgica potevano addirittura fingere indignazione e sdegno verso il professore che dopo quattro mesi non aveva ancora riportato il compito in classe corretto.

Qua invece pare che il professore non abbia il registro di classe, l'appello lo faccia leggendo una lista di nomi sul tablet, inserisca le assenze e -in tempo reale- il genitore possa collegarsi da casa (o dal lavoro o dallo smartphone anche se è in quel momento è in India) e scoprire alle 8.15 del mattino che l'amato pargolo non è dove dovrebbe essere. Quindi, in buona sostanza, nessuna fuga al mare mattutina perché tanto vieni colto in flagranza di reato quando al mare non ci sei ancora arrivato, senza poter usare come scusa nemmeno il ritardo dell'autobus perché c'è l'app pure per controllare quello.
Niente voti falsificati o omessi, solo un triste destino fatto di genitori che sanno il tuo voto prima di te perché -udite, udite- spesso i voti vengono inseriti prima sul registro elettronico e solo dopo viene riportato in classe il compito corretto.
I quadri non si vanno più a vedere a scuola, se sei promosso o bocciato lo scopri (o meglio, lo scoprono i genitori prima di te) tramite il registro elettronico. A me piaceva andare a scuola a vedere i quadri perchè non solo vedevo i miei voti e i bocciati della mia classe, ma mi facevo anche i fatti delle altre classi.
E poi, conosco un sacco di gente che ha informato i genitori della bocciatura solo dopo le vacanze estive onde evitare di non farsi le vacanze con gli amici o di essere rinchiuso in casa senza poter andare al mare. Si, ai miei tempi esistevano anche questo tipo di punizioni.
Mia madre, dopo un pagellino non troppo entusiasmante in terzo liceo, voleva mandarmi in collegio. Un collegio femminile, con le suore.

Innformazioni dettagliate sulla questione me le ha fornite la  sorellina di una mia amica, è nata nel '99 e non si ricorda la lira, ma è comunque tanto carina.
Mi ha anche detto che hanno un cellulare finto da consegnare quando entrano in classe all'insegnante: lo scopo è quello di non fargli usare i social network durante le ore di lezione.
Ovviamente li usano comunque -tanto il cellulare che consegnano è appunto finto- e si parlano da un banco all'altro usando Facebook e Whatsapp.
Pare che i bigliettini -che spesso venivano intercettati- non si usino più.
Io, lo ammetto, fino a qualche tempo fa pensavo che i nati dopo il '90 non esistessero. Un'invenzione dei media.
Poi non so come, è successo che mi sono trovata un amichetto nato nel 92, ho dovuto rivalutare la loro esistenza e da lì si è aperto un mondo nel quale, dicono, esistono anche nati nel '99 e registri elettronici che violano i diritti umani dei poveri studenti.
L'amichetto del 92, che ci tiene che io precisi che è bello e simpatico, ma che -aggiungo io- non cerca fidanzata perchè io non sono ancora pronta a scoprire che anche a questa età fanno queste cose, ha detto che quando andava a scuola lui non si portava la mela alla maestra, ma non c'erano nemmeno i tablet, quindi non ho ancora avuto modo di capire quando è successo tutto questo.
Mentre scoprivo questo universo parallelo, un altro amico -che ha fatto la maturità in sessantesimi, ci lanciava gli scarafaggi addosso. C'est la vie.


16 commenti:

  1. No, ma addirittura esistono i telefonini finti da dare all'insegnante???

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    1. A quanto pare si, io l'ho scoperto meno di 24 ore fa.
      Che poi, io avevo il cellulare al liceo, ma al massimo ci telefonavi e mandavi sms che costavano uno sproposito, quindi si usavano con estrema parsimonia.

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  2. Io ho due figlie ancora piccole e per la grande che fa la seconda elementare è comodissimo per me avere il registro elettronico su app. Faccio gli screen da mandare al marito con scritto guarda com'è brava tua figlia, tutta la mamma. :-D
    E quando rientro a recuperare le figlie non mi faccio prendere di sorpresa dalla suocera che mi elenca voti e compiti vari e non bofonchio più cose incomprensibili.

    Per le elementari è comodo e davvero utile.

    Per le medie non saprei, vedremo quando ci andrà.

    Per le superiori la trovo una cosa assurda, io spero di avere ragazzine abbastanza responsabili e il registro elettronico lo farò caricare sul loro di telefono in modo che si riescano a gestire voti e compiti con anche questa comodità.
    Io lo userò solo in caso estremo di vera emergenza.

    E comunque ai tempi è stata mia mamma stessa a chiedermi di imparare la sua firma in modo da non far figure se per rientri tardi dal lavoro si dimenticava di firmarmi qualcosa. Ci sentivamo magari al telefono, le dicevo il voto e lei mi chiedeva "per favore la firmi tu che poi magari mi dimentico?". Spero davvero di poter dare alle mie figlie la stessa fiducia. ;-)

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    1. Quando andavo a scuola io i genitori non firmavano i voti, ma le giustificazioni per le assenze e -alle medie- le note sul diario.

      Condivido che alle elementari può essere utile per i compiti, non ci avevo pensato. Per altro credevo fosse solo una cosa delle scuole superiori!

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  3. Certo che ogni generazione trova il modo per fregare gli adulti! Devo dirti che lo trovo sano! Al doppio cellulare ci avrei pensato pure io.
    Da insegnante delle elementari ti dico che lo uso solo per le assenze e le uscite anticipate. I compiti, che assegno solo il venerdì visto che ho il tempo pieno, li faccio scrivere sul diario. Non li scrivo sul registro, vado contro le regole della scuola. Stiamo avviando i bambini alla responsabilità e a saper gestire il loro materiale. È dura perché i genitori vogliono controllare tutto. Però non demordo, né io né le mie colleghe!

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    1. Già, i genitori vogliono controllare tutto (magari non tutti, ma in buona parte si) e onestamente trovo assurdo che la scuola, che dovrebbe anche servire come maestra di vita, dia una mano ai ragazzini a diventare dei "bamboccioni" messi sotto una campana di vetro. Poi eh, questa è la mia sensazione...

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  4. Nella scuola dei miei figli c'è e a me piace molto.
    E' uno strumento come un altro, utile o deleterio a seconda di come lo usi.
    Se non ti offendi ti dico che certe critiche, ormai di moda, a certi strumenti o scelte, mi fanno sorridere, sembra che con il registro elettornico i ragazzi siano ipercontrollati o, in alternativa, non responsabilizzati, così come smebra sia sufficiente negare un telefono per fare sparire il bullismo o imporre il grembiule/divisa per annullare le differenze.
    In realtà si può solo lavorare sui contenuti e usare gli strumenti nel modo migliore. tutti abbiamo conosciuto compagni con genitori appena dimessi dal Mossad, saputo di (o avuto a che fare con) ragazzi con l'indole del marchese De Sade e siamo consapevoli che basta una gomma da cancellare, un fiocco in testa o anche un paio di mutande da mostrare in bagno, per fare da spartiacque.
    Detto questo, scusa ma sei antica e te lo dice una che ha fatto la maturità in sessantesimi.
    Non credo ci sia un ragazzino in grado di falsificare una firma cartacea ormai; mentre entrare sull'account del registro elettronico di mamma o papà, e giustificare un'assenza mi pare un'attività molto più nelle loro corde.
    Son nativi digitali, loro.
    PS a scuola dei miei figli i ragazzi delle medie hanno un loro accesso personale al loro registro elettronico, vedono tutto ma non possono giustifare assenze. E non consegnano il cellulare perchè lo usano per fare alcuni compiti, di lingua o di matematica.

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    1. Ma mica mi offendo, probabilmente si, sono antica perché non comprendo perché i ragazzi debbano essere iper controllati da genitori asfissianti. Non è una critica fatta per moda, ma un pensiero espresso, sarebbe davvero fuori dalle mie corde dire che è una cosa è bella solo perché esiste.
      Io davvero non riesco a pensare che tenere i figli in questo modo sia una cosa positiva, ma magari mi sbaglio, ci mancherebbe :)

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    2. Sono d'accordo che non devono essere braccati, quello su cui non sono d'accordo è che il registro ti obblighi a farlo.
      I voti, per dire, io li guardo solo quando lui mi dice di essere stato interrogato o di avere fatto un compito.
      Essere ossessivi non va bene mai.
      Però avere un figlio che ti dice di essere stato bocciato a settembre non solo non rientra nel mio concetto di figlio "accettabile" ma neanche in quello di genitore "attento".
      E infatti, anche sneza strumenti tecnologici, i miei mi hanno smepre beccato quando ho fatto forca; non è che non le facessi, le facevo per il piacere di trasgredire, non fosse loro importato, non ci sarebbe stato gusto.
      Comuqnue. Sarà che i miei sono alle elementari ed alle medie ed ancora molte cose, soprattutto per il più piccolo, coinvolgono da vicino la nostra organizzazione domestica, se il venerdì scorda il diario a scuola, prefrisco controllare i compiti sul registro elettronico che affidarmi al gruppo whatsapp, per il grande è già diverso, se scorda qualcosa controlla da solo, non è un problema mio

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    3. Io ad esempio fino a ieri (nonostante questo post sia di due anni fa) non sapevo neanche che ci fosse anche alle elementari, nel caso specifico mi riferivo a studenti di scuola superiore.
      Tutti abbiamo nascosto un 2 ai genitori, tutti abbiamo fatto sega una volta nella vita e siamo sopravvissuti senza che i genitori potessero controllare, quando avevamo sedici anni, in tempo reale ogni nostro movimento.
      Poi certo, non esiste che un figlio comunichi ai genitori di essere stato bocciato a Settembre, ma ai miei tempi, quando questo registro elettronico non c'era, dopo un paio di giorni di assenza avvisavano le famiglie, così come avvisavano le famiglie se qualcosa non andava sia in termini di rendimento sia in termini di comportamento, quindi le famiglie sapevano comunque pur senza controllare H24.
      Idem se venivi bocciato (dopo che i genitori venivano comunque informati durante l'anno) veniva recapitata la lettera da parte della scuola, quindi non lo ritengo così indispensabile. Poi eh, se uno vuole controllare H24 va benissimo, semplicemente io non lo condivido.

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  5. Io sono abbastanza d'accordo con Ciacco. È uno strumento come ce ne sono tanti, la mamma asfissiante e rompipalle esisteva anche 30 anni fa e magari era casalinga e sapeva le cose dai vicini di casa, dalla gente del quartiere, dalla maestra/prof con cui parlava tutti i giorni. Io sarei stata ai tempi la mamma sbadata che presa da un libro di narrativa si dimenticava di andare a riprendere i figli a scuola. :-P
    Mia figlia fa i compiti più o meno da sola (dai 6anni e mezzo circa) guardando quelli scritti da lei sul quadernino dei compiti. Non è che io le dico cosa deve fare. In genere a tempo perso glieli controllo (perché mi interessa vedere cosa sta studiando e come va non essendoci in settimana visto che arrivo x cena almeno partecipo ai compiti nel week end).
    Alcune maestre non inseriscono i compiti nel registro ma non è un problema, io la cosa che trovo molto utile sono i voti (perché le verifiche le firmo di sera tardi e poi me ne dimentico subito) così riesco a monitorare eventuali cali e provare a capire se c'è un problema. E controllo i voti una volta al mese tipo, insomma quando mi ricordo.
    Per i compiti cmq molte mamme usano il gruppo whatsapp ma ogni volta diventa un incubo di botta e risposta quindi io sono della politica se ti sei dimenticata di segnarlo lo recupererai in settimana e affari tuoi (facendo il tempo pieno in settimana in genere non ha i compiti ma solo da ripassare per eventuali verifiche).

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    1. Posso dire che il fatto che le mamne utilizzo il gruppo Whatsapp per i compiti di figli quindicenni è tremendo? 😅

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  6. È tremendo anche a 11 anni eh... direi che se prima della quinta elementare non sono autonomi con la scuola c'è un grosso problema. O del bambino o più probabilmente nei genitori. :-P

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    1. A 11 anni posso ancora capirlo (io ho compiuto 11 anni alla fine della prima media ed ero autonoma), ma a 16... 😁

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  7. A 15-16 è proprio imbarazzante dai... a quell'età fanno sesso, guidano il motorino, fan tardi la sera, hanno l'iphone da mille euro... ma i compiti glieli recupera la mammina sul gruppo whatsapp? Ahahahahah... follia pura!

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