É successo che il mio portafoglio sparisse, volatilizzato nel nulla.
La cosa mi ha disturbata non poco e non per i soldi -visto che dentro c'erano circa 15€ e qualche spiccio- ma per il portafoglio in sé (chi mi conosce lo sa che ho una mania per Alviero Martini e ho tutto di quella marca compreso
il portasigarette) e soprattutto per documenti, bancomat, carte di credito e quant'altro.
Bloccare e riavere bancomat e carte é di una semplicità impressionante visto che nel momento stesso in cui chiami per bloccarle ti danno un codice blocco (che i carabinieri, all'atto della denuncia, mi hanno chiesto) e ti chiedono se le vuoi rispedite. E anche lì, certo che le voglio rispedite, che faccio, mi do al baratto?
La carta d'identità invece é stata il mio cruccio perché mi serviva nell'immediato e no, non potevo farne a meno. Quando il carabiniere mi ha informata (che poi, io già lo sapevo, ma sai mai che nel frattempo qualcosa è cambiato) che non c'era modo di rifarla a Milano, ma dovevo farla a Roma mi è venuta l'ansia. Carta d'identità da rifare a Roma la settimana di Ferragosto con urgenza mi sembrava praticamente un incubo.
Non mi sono persa d'animo e ho preso un FrecciaRossa all'alba in prima classe area silenzio (e non perché me la tiro, ma perché c'era solo quello) confidando nel fatto che scendendo dal treno prestissimo, sarei potuta correre in Comune a fare sta benedetta carta d'identità e poi usarla per quello che mi serviva. CON URGENZA, tengo a sottolineare.
E invece no. A Roma non puoi più andare in Comune e fare con urgenza la carta d'identità (o quanto meno, non puoi farlo nel mio municipio), ma devi prima registrarti al sito del comune e prenotare il tuo appuntamento scegliendo il servizio del quale vuoi usufruire. Il che é davvero un'ottima idea, ma non se hai fretta e nemmeno se hai 75 anni e non sai come funziona un pc (io penso a mio padre o a mia suocera che è vero che hanno i figli tecnologici, ma perché renderli completamente non autosufficienti pure per queste cose?). A quel punto, mentre fai il log-in devi pregare tutti i santi che ci sia posto in fretta perché probabilmente non sei l'unica persona al mondo che ha necessità del servizio anagrafe di Roma, ma tant'é.
Quando sono arrivata al punto di scegliere l'orario, dopo aver compreso che della mia urgenza non fregava nulla a nessuno, è stato molto divertente constatare che gli orari sono solo dispari: 9.56; 10.23; 14.12 e via dicendo. Ma perché?
Arrivato il giorno e l'ora del mio appuntamento (e meno male che è la settimana di Ferragosto perché di solito, pare, ci vuole parecchio per averlo, mentre io l'ho avuto quasi subito), Fidanzato mi ha portata al Comune, che è in un posto orrendo e abbiamo fatto le foto alla macchinetta appena fuori l'ingresso. Foto ovviamente orribili, ma va bene così. D'altronde io avevo fretta.
Pago i 10,58€ perché se la perdi o te la rubano paghi di più -per la serie cornuto e mazziato- e aspetto.
Nel display, per farti sapere che è il tuo turno, visualizzano il codice fiscale che, ora, io non vorrei davvero fare polemica, ma se sei maniaca come me che calcolo codici fiscali a chiunque (e ho pure imparato a memoria il meccanismo dell'ultima lettera), la privacy che tanto decantano (e della quale, per la cronaca, a me non frega un tubo) se ne va un attimo a farsi benedire.
E finalmente andiamo allo sportello con foto, copia della denuncia, modulo compilato, ricevuta del pagamento e a questo punto uno dovrebbe avere la carta d'identità.
E invece no.
"C'è un errore nella variazione di residenza, sono venuti i vigili e hanno dato esito negativo"
"Prego?"
"Si, perché lei ha da poco cambiato residenza da altra regione"
"Ehm, veramente no: ho cambiato residenza, ma Roma su Roma e comunque qualche mese fa"
"Allora, non è un cambio di residenza. E' un cambio di abitazione"
"Ah ok, bene. Ma comunque era Roma su Roma"
"E' un cambio di abitazione, non di residenza"
Quello che vuoi, amica. Io voglio la carta d'identità. Con urgenza.
Chiama la collega, poi l'altra collega, poi il Papa. Borbottano e snocciolano sigle mai sentite (e giustamente direi, è il vostro lavoro, non il mio).
"Ah siiiiii: c'era un errore nel sistema, ha ragione".
E vorrei ben dire, lo saprò dove abito e dove non abito.
"Questo taglio di capelli nella foto tessera non va bene"
"Prego?"
"Il taglio di capelli non va bene, dovrebbe rifare le foto"
La guardo, penso che non è molto comodo andare dal parrucchiere, cambiare look, rifare le foto e tornare lì (e soprattutto: io questo taglio di capelli ce l'ho da quando avevo diciotto anni, visto che non ho grande scelta a causa dei 12 kg di lana merinos che mi ritrovo in testa e di foto tessere ne ho fatte decine).
"Eh, guardi a me va bene questo taglio di capelli"
"Sicura?"
"Sicura"
Passiamo avanti: indirizzo, altezza, capelli, occhi, segni particolari. Tutto bene, pure se mi sono regalata un centimetro perché pareva brutto mettere 1,69 cm.
Stato civile: ho barrato la casella in cui dichiaro che non voglio che venga messo nella carta d'identità. E non per chissà quale motivo, ma perché poi nel frattempo mi sposo e io sono pignola su queste cose, quindi tenermi dieci anni una carta d'identità con scritto nubile e invece sono sposata, mi darebbe fastidio.
"Lei è nubile?"
"Si"
"Sicura di non volerlo mettere?"
Sorrisino ammiccante.
"Si"
Lavoro: per facilitarle la vita, avevo scritto
tecnico di regia tv che alla fine va bene uguale.
"Questo lavoro nel sistema non ce l'abbiamo"
"E allora metta tecnico di emissione video"
"Non ce l'abbiamo"
(Lo immaginavo, te l'ho detto apposta)
"E allora cosa avete?"
"Posso mettere impiegata"
"No, non mi piace"
"Non sei impiegata in un'azienda?"
Nel frattempo, Fidanzato sperava si aprisse una voragine sotto i suoi piedi e io invece insistevo che no, impiegata non lo voglio e lui mi diceva di fare mettere impiegata e basta.
La tizia intanto cercava man forte:"Ce l'ha con noi impiegati"
"Lui fa il mio stesso lavoro"
E io me la tiro, faccio la figa, quando la gente dice "oooooooo che figata!" in fondo mi piace.
A me impiegata fa pensare agli impiegati comunali che hanno da ridire sui tagli di capelli altrui e mi viene la tristezza, che ci posso fare?
"Ok, non metta niente"
"Suo padre come si chiama?"
Glielo dico.
"Sicura?"
Se mia madre non mi ha detto una bugia, si. Che ti devo dire?
Finalmente stampa la carta d'identità, mi fa firmare e me la consegna.
Fidanzato, scappiamo prima che ci ripensi.
Qualche giorno prima, il mio capo mi aveva detto:"Ci vuole un attimo a fare la carta d'identità" mentre io mi lamentavo come se non esistesse un domani.
"Non a Roma, capo, non a Roma"
Forse me la sono tirata.