sabato 31 gennaio 2015

Just married: cronache di un matrimonio gay

Oggi si sposano due miei carissimi amici, due persone eccezionali che purtroppo la distanza mi impedisce di frequentare come vorrei.
In realtà, uno dei due era mio compagno di università, l'altra metà della mela l'ho conosciuta solo successivamente. E, da bigotta quale sono, quando li ho visti insieme non ho potuto non pensare che ci fosse qualcosa che non condividevo fino in fondo: tra i due c'è infatti una differenza di età di ventiquattro anni e io non sono mai stata molto convinta dalle storie con queste grandi differenze.
Conoscendoli, però, mi sono resa conto che sono davvero fatti l'uno per l'altro, mi trasmettono amore solo a guardare una loro foto e, quando mi hanno detto che si sposavano non ho potuto che essere molto contenta e sinceramente emozionata per loro. Stanno insieme da tantissimi anni ed è bellissimo che coronino il loro sogno.
Si  sposano a Lisbona, Portogallo perché in Italia non potevano farlo e questo per me ha rappresentato un problema perché avrei assistito con piacere al loro matrimonio, ma hanno promesso che faranno una festa in Italia alla quale mi sono auto invitata prima che mi invitassero loro.


Si lo so, per molti il problema non sarebbe la differenza d'età , ma il fatto che sono due uomini, come se il loro matrimonio potesse in qualche modo creare qualche fastidio a me o a chiunque altro come individuo.
Si amano, sono felici e ben venga se hanno deciso di sposarsi. Ce ne fossero di coppie che si amano così.
Questo in realtà non vuole essere né un post che sponsorizza i matrimoni gay, né un post in cui trovare verità assolute sulla questione. Semplicemente, vorrei che tutti riflettessero su quanto sia bello vivere e lasciare vivere, non prendendosi pensieri per cose che fondamentalmente non gli riguardano.
Le scelte personali delle altre persone non mi riguardano e non riguardano nessuno se non i diretti interessati.
Ho avuto modo di approfondire la questione con un altro amico e lui, per esempio, ha come obiettivo di passare un Natale con le famiglie riunite (sua e del compagno, con il quale sta anche lui da tantissimi anni) e il matrimonio non è la sua priorità, almeno al momento.  Se si sposerà, sogna di farlo su una spiaggia, esattamente come me.
Questo giusto per dire che ciascuno ha priorità differenti e, secondo me, le priorità di ognuno, vanno rispettate sempre e comunque.

Quindi, per concludere, tanti auguri ragazzi sperando che possiate passare tutta la vita felici come io vi ho conosciuto. Vi voglio bene.
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venerdì 30 gennaio 2015

Di mamme, pannolini e altre cose strane

Da quando compro i pannolini,al supermercato faccio amicizia con un sacco di mamme desiderose di farmi sapere il motivo per cui scelgono una marca piuttosto che un' altra, le problematiche dello spannolinamento e altre cose di cui non capisco niente.
La mia prima volta con i pannolini è stata davvero imbarazzante: mi sono ritrovata davanti venti tipi diversi di pannolini e per ogni tipo c'erano almeno quattro misure diverse. Fortunatamente, una ragazza tanto carina mi ha consigliato quelli che a detta sua erano i pannolini migliori (e che, per la cronaca, io ho trovato orrendi) e sono tornata a casa fiera dei miei acquisti.
Nel frattempo, sono diventata un po' più esperta, anche se a volte al supermercato mi fermo in contemplazione..sai mai nel frattempo si sono inventati qualcosa di nuovo oppure c'è una super offerta che non posso lasciarmi sfuggire. E puntualmente né trovo qualcosa di nuovo né trovo la super offerta, però immancabilmente trovo LEI: la mamma che deve assolutamente farmi sapere cosa pensa.


Ad oggi, ho trovato le seguenti  categorie:

-la mamma che sa tutto: ma proprio tutto tutto eh e, non si sa perché, deve farti sapere quali sono i pannolini migliori (per lei) perché li ha provati tutti e ne conosce ogni singola cosa e deve insegnarti a fare l'equazione numero di pannolini:x=x:prezzo del singolo pannolino. In base al tipo di pannolino che sceglierai, ti consiglierà anche le salviette abbinate.

-la mamma eco-bio: quella che mentre tu sei intenta a prendere la confezione che vuoi, ti spiega di come stai facendo del male al mondo non utilizzando i pannolini lavabili tanto comodi, che ti fanno risparmiare e che salveranno il mondo, dando a tuo figlio, tra vent'anni, una vita migliore.
"E' femmina. Si chiama Cane Nero" (e se ne va pensando che la prendi in giro)

-la mamma che non parla d'altro che della cacca del figlio: "Eh sa, mio figlio ha la cacca dura dura (o nella variante molle molle) e con i pannolini culettoasciutto mi trovo male perché la cacca va giù fino alle caviglie. Lei quali pannolini usa per ovviare a questo problema?"
"Uso i pannolini  culettobagnato e Cane Nero sta una favola, ha il pelo asciutto e pulito come non mai nella sua vita. e della densità della cacca di tuo figlio, francamente, non me ne frega granché"

-la mamma spannolinatrice: "Eh sa, io sto cercando di togliere il pannolino a mio figlio, ha già sette anni, ma ancora non ci siamo riusciti. Il suo quanto ha?"
"Cane Nero ha quasi sei anni, dice che è troppo grande per il pannolino?"

-la nonna: "Eh, ai miei tempi tutte queste diavolerie non esistevano, per i miei figli usavo i pannolini di stoffa" 
"Non si preoccupi signora, con i lavabili siamo tornati a 50 anni fa"

Per il momento ho trovato solo queste, ma giuro che ogni santa volta che mi fermo al reparto pannolini trovo una mamma che ha necessità di conferire con me (e non solo con me ovviamente) e giuro non lo capisco.
Io lo so che un figlio è la cosa più bella del mondo eh,ma sta necessità di fare sapere a degli estranei la densità della sua cacca proprio non la capisco. 



Nota: Cane Nero è un genio: si toglie il pannolino da sola e ti prende a musate quando ne vuole uno pulito... se lo dicessi alle mamme del reparto pannolini morirebbero d'invidia.
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giovedì 29 gennaio 2015

Donne che odiano lo shopping

"Amore, sabato andiamo al centro commerciale??"  chiede il Fidanzato.
Sabato? Centro Commerciale? Mi vuoi morta?

Esistono vari tipi di uomini:
-quelli che si fanno comprare i vestiti dalla mamma prima e dalla fidanzata/moglie poi.
-quelli che vanno a fare shopping con la fidanzata/moglie, ma stanno lì a tenere milioni di sacchetti pensando "ma quando ce ne andiamo?"
-quelli a cui in fondo piace lo shopping , ma al massimo due volte l' anno,non di sabato, non il primo giorno di saldi,non il mese di Dicembre.

ed esistono vari tipi di donne:
-quelle che farebbero shopping da mattina a sera ogni giorno dell' anno
-quelle che ci provano, ma farebbero meglio a conservare i soldi per altro.

Poi ci siamo noi.
A me lo shopping piace pure, ma non mi piace stare ore in giro per i negozi.
So quello che mi serve -una maglia nera, un paio di scarpe rosse, una borsa gialla, un paio di jeans- esco, vado nel negozio dove so che troverò quello che cerco, prendo, pago, esco, torno a casa.
Se proprio non trovo quello che cerco, dopo il secondo tentativo chiamo mia madre e le dico qualcosa tipo:"mamma, mi serve una gonna verde" e mamma va e trova la gonna verde che io non ho trovato da nessuna parte. Se qualcosa non esiste, state tranquilli: mia madre la troverà, ovviamente scontata del 95%.
Una volta ho cercato ovunque dei sandali gioiello senza tacco e non li ho trovati, poi ho chiamato mia madre e dopo tre giorni mi è arrivato un pacco contenente i sandali gioiello senza tacco.
Un' altra volta ho detto che volevo una maglia gialla da mettere con i leggins. In pieno inverno una maglia gialla non l' avrebbe trovata mai nessuno, ma io la sera avevo la mia bella maglia gialla, trovata ovviamente da mia madre.

Fidanzato invece ama fare shopping. SEMPRE. Lui entra in un negozio, guarda tutto, sceglie cento cose, le prova tutte e cento, poi ne scarta cinquanta, riprova le cinquanta rimanenti e poi decide. E fa questa cosa  in tutti i negozi che incontra. TUTTI. Roba che in un centro commerciale ci sono almeno duecento negozi e lui entra in tutti e duecento, possibilmente anche più volte.
E io aspetto, sbuffo e porto i sacchetti e quando proprio non ne posso più gli dico "ti prego, andiamo a casa. TI PREGOOOO".
Ogni tanto provo a dirgli di andare con qualcun altro: un amico, sua madre, una sorella, il cane, chiunque che non sia io, ma niente: lui vuole me. E io soffro.

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martedì 27 gennaio 2015

Fidanzato, posso avere un cane?

In principio era un gatto, un adorabile gatto grigio trovato tra le ruote di una macchina. Poi quel gatto l'abbiamo portato in vacanza con noi a casa dei miei e mio padre ha stabilito che quel gatto ormai era suo. Adesso quell'adorabile micio ogni volta che ci vede prova a graffiarci.
Probabilmente non gli eravamo simpatici,non so che pensare.


Il gatto però non ha fatto un affare, visto che a casa dei miei genitori c'era già una gatta estremamente aggressiva e antipatica che morde e graffia tutti quelli che le si avvicinano. TUTTI. Tranne mia madre.
Poi un bel giorno di un Luglio di qualche anno fa, il vicino di casa è arrivato con in braccio un piccolo cane di 15 giorni che stava su una mano: "L'ho trovato su un prato, probabilmente è stato abbandonato da qualche cacciatore,vuoi prenderlo in braccio?" e mentre io portavo il piccolo cane gnappo dentro casa e gli preparavo la cuccia, il Santo Fidanzato mi intimava di restituire il cane al vicino. Perché noi un cane non ce lo avremo mai. MAI. Ha detto così il Fidanzato.
Dopo circa un anno, arrivava anche cane nero, che in realtà sarebbe  cagna nera. A quel punto aveva ragione il fidanzato (che non ha ragione praticamente mai): "noi un cane non l'avremo mai",infatti ne abbiamo presi due. Uno per ciascuno che non fa male a nessuno.
Cane Gnappo e Cane Nero sono un'associazione a delinquere.
Roba che Cane Nero, dopo due giorni che era a casa, ha scippato dalle mani un panino con l'hamburger a Fidanzato. e Fidanzato voleva toglierglielo dalla bocca "perchéilpaninoèmio".


Si dice che i cani assomiglino ai loro padroni: per la cronaca, Cane Gnappo è il cane di Fidanzato e Cane Nero è il mio cane.
Cane Gnappo è un cane estremamente strano, va matto per i broccoli e non mangia né salame né prosciutto. L'unico cane al mondo che, se gli dai un pezzo di prosciutto, lo sputa e ti guarda come se volesse dirti "perché mi dai queste schifezze? io voglio le verdure". Dopo il Tizio che non mangia salame, abbiamo anche il Cane che non mangia salame. Giuro che è vero: sputa persino il guanciale, a meno che non gli da la pasta alla carbonara. Esattamente come il suo padrone.
Cane Gnappo dorme solo vicino al suo padrone, a me mi snobba proprio. E mi fa una quantità di dispetti incredibili. Solo a me ovviamente, con Fidanzato è un cane adorabile.
Cane Nero invece è un cane che dorme sempre -la mattina appena sveglia non vuole essere disturbata e chiaramente Fidanzato ama importunarla- ed è estremamente intelligente, esattamente come me. Quando sente la sveglia, viene a svegliarmi a suon di musate e fa colazione a letto (perchè il Fidanzato, oltre a portare latte e biscotti a me, porta i biscotti a forma di osso anche a lei) e tra noi due è stato subito grande amore.


Cane Gnappo e Cane Nero sono stati educati nello stesso identico modo, ma ovviamente con cane gnappo non abbiamo avuto molto successo: è discolo e indisciplinato, l'unica cosa che fa è sedersi se gli fai vedere l'indice (ve l'ho detto che non è furbissimo), se vede la ciotola e se vede il guinzaglio.
Cane nero è invece un cane estremamente educato che recepisce qualsiasi cosa gli dici.
Puoi provare a educarli quanto ti pare,ma anche i cani hanno un loro carattere.
Due cani sono però molto impegnativi e quando qualcuno mi dice che vuole prendere un cane dico sempre di pensarci bene. La nostra vita è inevitabilmente legata a loro: bisogna portarli fuori almeno tre volte al giorno, se si ha un cane pieno di energie come cane gnappo bisogna portarlo a correre in un'area cani dove è possibile lasciarlo libero (e dove Cane Nero, di solito si siede all'ombra e si alza,esultando, solo quando prendiamo il guinzaglio per tornare a casa), bisogna stare attenti alle loro esigenze che spesso sono tante, cambiare le proprie abitudini. Non si può più dire "partiamo" senza pensare anche alle loro esigenze: per la cronaca, cane gnappo e cane nero hanno all'attivo un paio di viaggi da 12 ore in macchina e un paio di viaggi in nave, di cui uno con mare forza nove in cui ho seriamente pensato che avremmo fatto la fine dei passeggeri del Titanic.
Quello che so, però, è che cane gnappo e cane nero mi danno ogni giorno tantissimo amore, un amore estremamente puro e sincero e che senza di loro la mia vita sarebbe vuota.


Nota: Cane Nero adesso non fa più le cose che ha sempre fatto, ha una brutta malattia che se la sta portando via. E quando si prende un cane bisogna pensare anche a questo. Io non ci avevo pensato. Lei adesso ha tanto bisogno di noi,non è più autosufficiente e vederla spegnersi è un dolore enorme.
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lunedì 26 gennaio 2015

Persone diverse (che decidono di vivere sotto lo stesso tetto)

Il problema, quando ti butti in una convivenza, è che siete due persone diverse, ognuna con le proprie abitudini.
È bellissimo mangiare insieme, dormire insieme, fare colazione insieme, cucinare insieme, pulire casa insieme e sicuramente un sacco di altre cose bellissime che però adesso non mi vengono in mente.
Io sono abituata, quando mi sveglio la mattina, a fare colazione al buio e a non parlare per almeno un'ora. E non solo non parlo ma non voglio nemmeno sentire parlare gli altri.
Il tizio che non mangia salame invece la mattina ha un sacco di cose da dire e se gli fai notare che non hai voglia di starlo a sentire ti risponde con frasi tipo:"ma sei sveglia da ben sette minuti e dodici secondi".
Quando invece decide che può lasciarmi in pace e non rivolgermi la parola, accende l'aspirapolvere. Di prima mattina. LUI ACCENDE L'ASPIRAPOLVERE APPENA SVEGLIO perché lo rilassa e perché, rullo di tamburi, gli piace pulire. E la gente vi dirà che siete una donna fortunata: sono pochi gli uomini a cui piace pulire casa e vi sollevano da questa incombenza. Al che io rispondo che se non gli piaceva pulire, poteva anche assumere qualcuno per farlo perché io non l'avrei fatto.
Io però ho una malattia mentale che mi spinge a tenere cassetti e armadio con i vestiti piegati perfettamente, suddivisi per colore, materiale e forma. Lui ha una predisposizione particolare per l'appallottolare tutti i vestiti tanto "non li vede nessuno". Come non li vede nessuno? Li vedo io!!!
Io mangio un sacco di roba verde e, quando ho fretta, preferisco mangiare panini. Lui non mangia né roba verde né tanto meno panini. Cosa ci metti dentro ai panini se non mangi salame,prosciutto e men che mai formaggio? Non ditemi tonno e pomodoro perché il panino col tonno e pomodoro perde olio,almeno così dice il tizio che non mangia salame.
Io dormo immobile, non mi muovo di un millimetro. Il tizio che non mangia salame ingaggia, nel sonno, una lotta con coperte, cuscini, lenzuola e coprimaterasso. Toglie tutto.
Nella peggiore delle ipotesi ti butta anche giù dal letto, roba che un paio di volte mi sono ritrovata addosso al comodino.
E poi c'è anche la questione della caffettiera: io faccio il caffè e lascio lì la caffettiera, lui rischia di collassare se la caffettiera non viene lavata quando il caffè sta ancora uscendo. E mi rimprovera regolarmente.


Poi c'è da dire che il tizio che non mangia salame ogni mattina si sveglia prima di me e  mi porta la colazione al letto -abbiamo persino una ricca collezione di vassoi- così che posso svegliarmi con calma e posso sopportare meglio le chiacchiere mattutine e l'aspirapolvere.
E c'è anche da dire che siamo entrambi due mangioni di dolci e che il SantoFidanzato ha eliminato dalla sua dieta tutte le cose che io non posso mangiare causa allergia e che il letto distrutto dalla lotta lo rifacciamo sempre insieme. E soprattutto che siamo felici insieme, proprio felici
. Quindi, in fondo vale la pena...anche se abbiamo abitudini diverse.
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venerdì 23 gennaio 2015

E tu quando lo fai un figlio? Quando i bambini faranno bau.

Superati i vent'anni e con un compagno più o meno stabile arriverà la fatidica domanda, che ormai, visto che la convivenza va tanto di moda, ha surclassato persino la fatidica domanda "quando vi sposate?". Sto parlando della domanda: ma quando lo fate un figlio?" con le varianti "quando mi fate un nipotino?" se fatta dalla mamma  (non dalla mia che piuttosto che badare a un nipotino, fuggirebbe su un'isola deserta) o da eventuali sorelle.
Le risposte che fino adesso mi sono venute in mente sono:
-sono sterile
-ho scoperto di essere la pro nipote di Erode
-vogliamo goderci ancora un pò la vita di coppia
-non sono in grado di badare a me stessa figuriamoci se sono in grado di badare ad un bambino.
Tuttavia, la risposta che uso più spesso è "ho già i cani". I benpensanti di solito mi guardano storto e mi dicono cose tipo:" ma un figlio e un cane non sono mica la stessa cosa". Ah no? E io che pensavo fossero due versioni differenti della stessa cosa... un po' come l'Iphone 6 e l'Iphone 6 plus insomma. Dite che non è così? Non l'avrei proprio mai detto...i bambini non sono, quindi, una versione più evoluta di un cane che, dopo un certo periodo, da quadrupede diventa bipede?
La verità è che io figli non ne voglio e che non posso prevedere se cambierò idea o no. Adesso è così e non mi vergogno ad ammetterlo.

Ho visto diventare mamma gran parte delle mie compagne di scuola, delle amiche e delle conoscenti e sono tutte, giustamente, orgogliosissime dei loro bambini.
C'è chi ha deciso di dedicarsi alla famiglia a tempo pieno e chi, invece, riesce a portare avanti egregiamente sia la carriera che il ruolo di mamma, cosa non troppo scontata di questi tempi, soprattutto in Italia.
E io sono sinceramente contenta per loro. Ma non mi interessa fare la stessa cosa e non me ne vergogno.
Purtroppo pare che sia una vergogna, che non avere eredi conduca a una vecchiaia triste e in totale solitudine. Io adesso alla vecchiaia non ci penso, non ho fatto nemmeno la metà delle cose che volevo fare, sia come persona sia come parte di una coppia.
I miei due cani, che amo, non sono i sostituti di un figlio. Fanno parte della mia vita e della mia famiglia
E di fare un figlio solo perché per qualcuno è ora che io lo faccia non ho proprio voglia.


Le foto di questo post sono di Beata Lenkiewicz Photography
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Perché le donne, di calcio, non capiscono nulla

A casa mia sono tutti tifosi di calcio. Tutti.
Mia madre è interista e si sa,essere interisti di questi tempi non è una cosa facile.
Mio padre le partite le guarda tutte,non so esattamente per che squadra tifi,ma compatisce la madre interista.
Il Fidanzato è  romano de Roma e romanista..e di questi tempi non è facile nemmeno essere romanisti.
Mio padre,per la cronaca,compatisce anche il Fidanzato. In occasione dell'ultimo derby gli ha mandato un sms con scritto:"spegni tutte le luci,abbassa le serrande,metti le museruole ai cani,accendete le candele sante e state in religioso silenzio..e cominciate a pregare". Ok,è vero,forse non lo compatisce: lo prende semplicemente in giro.
E poi ci sono io che non sono romana de Roma, ma sono romanista. o meglio,romanista lo sono diventata. E non me l'ha chiesto il Fidanzato.
La verità è che il giallo e il rosso sono da sempre i miei colori preferiti e che Totti ci ha regalato i quarti di finale al Mondiale di Germania,quindi non puoi non volergli bene.


Come sia avvenuta la trasformazione da "il giallo e il rosso sono i miei colori preferiti" a "Daje Roma Daje" francamente non ne ho idea.  Sarà che a casa mia seguiamo la serie A,la serie B,la Lega Pro (e abbiamo anche la squadra del cuore in Lega Pro), la Liga, la Ligue 1, la Bundesliga e ,se rimane tempo anche la serie D olandese che,sai mai,magari esce fuori il talento dell'anno e poi Sabatini,con la scusa di andare a prendere le sigarette,lo compra. Perché a casa mia siamo allenatori,osservatori e,a volte,anche giocatori.
"Se nascevo con le gambe sane,io a quest'ora giocavo in Serie A" dice il Santo Fidanzato ogni tanto. E la cosa divertente è che lui è assolutamente convinto di quello che dice.

E a me comunque il calcio piace.
E il Fidanzato dice che è un uomo fortunato, lo ripete sempre e ogni tanto dice anche "pensa a quelli che non possono vedere le partite se no la Fidanzata si arrabbia".
Fidanzato,credimi,quelli che non possono vedere la partita,stanno meglio di te che hai una donna camionista che urla davanti alla tv,che ti costringe ad andare allo stadio e che ha imparato a memoria tutti gli inni della Roma dal 1927 a oggi e li canta persino quando il campionato è fermo.
Non hanno fidanzate che capiscono quando è fuorigioco e sperano che se è fuorigioco nostro l'arbitro non lo veda,in barba a chi diceva che l'importante è partecipare e non vincere (ma sei scemo,de Coubertin?);non hanno fidanzate che dicono ai colleghi (tutti maschi):"gioca Tizio arretrato perché Caio era diffidato ed è stato ammonito alla scorsa partita quindi questa la salta" e vengono guardate come se avessero appena detto che l'Italia è un paese dove tutti trovano lavoro; non hanno fidanzate che dicono frasi tipo:"non leggo il nome sulla maglia,ma io so come sono messi in campo,quindi so chi è quel giocatore" con fare anche abbastanza arrogante. e soprattutto non hanno fidanzate,che quando vedono la partita con il segnale in anticipo rispetto a quello della partita che stai vedendo tu ti chiamano esultando quando tu non hai nemmeno visto partire l'azione.

E comunque,non romperò le scatole per le partite visto che le guardo anche io,ma sicuramente romperò le scatole per qualche altra cosa. Perchè non esiste una donna che non si lamenta per qualcosa.

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giovedì 22 gennaio 2015

Vita da fuori sede

La verità é che uno dei motivi che più hanno influito ad andare a convivere dopo così poco tempo con il tizio a cui non piace il salame, è poco nobile: i coinquilini che avevo all'epoca hanno deciso di scappare con i mobili un sabato pomeriggio.
La vita del turnista rende impossibile (o quasi) l'essere a casa quando ci stanno gli altri,quindi,un sabato mattina sono uscita per andare a lavoro e dopo nove ore sono rientrata a casa, in compagnia di quello che sarebbe diventato il Santo Fidanzato, ma che per il momento era ancora il Tizio che non mangia salame.

"Tizio che non mangia salame, ma in quella stanza, fino a stamattina non c'era un tavolo?"
"Ehm, si mi pare di si"
"E non c'era anche una credenza di circa 120 kg impossibile da spostare?"
"Ehm, si mi pare di si, ma se non lo sai tu che qui ci vivi".

"Tizio che non mangia salame, non possiamo cucinare, non ci sono più le pentole"
"Quindi ordiniamo una pizza?"
"Volentieri, ma dovremo mangiarla con le mani perché non ci sono più nemmeno le posate"

A quel punto, penso sia naturale che venga qualche dubbio e ho iniziato a controllare in giro: non c'era più niente! Letti, divano, scrivanie, armadi, tavolo, sedie, posate...tutto sparito! Ad eccezione, fortunatamente, di quello che c'era nella mia stanza, vestiti e trucchi compresi.
A quel punto, è iniziata la spasmodica ricerca di una casa, possibilmente senza coinquilini che di coinquilinaggio ne avevo abbastanza... e il Tizio che non mangia salame si è unito!!
Si, lo so: sarebbe stato molto più figa una proposta di andare a vivere insieme sotto la Tour Eiffel (o forse sotto la Tour Eiffel si fanno le proposte di matrimonio?). Non che non ci sia il rischio che un fidanzato (o compagno o chiamatelo comevipareavoi) non fugga con i mobili o, nelle peggiori delle ipotesi, con il contenuto del conto corrente, ma sai mai...

L'esperienza di furtoconmobilia però mi aveva dato una certezza: basta coinquilini!
Il fuori sede, come me, é obbligato dagli eventi ad avere dei coinquilini....come se non fosse stato sufficiente dividere casa con genitori e con eventuali fratelli o sorelle (io sono figlia unica eh, a casa dei miei avevo una stanza singola con bagno ad uso personale e, in tenerissima età, anche una stanza di giochi), come minimo, vi toccherà vivere in una casa pericolante non esattamente all'ultimo grido e con gente completamente sconosciuta.

Di solito i fuori sede si dividono in due grandi categorie: i lavoratori e gli studenti.
I lavoratori sono dei gran scassamaroni perché, nella maggior parte dei casi, pretendono il silenzio più assoluto anche alle 16 di un lunedì pomeriggio (ovviamente un lunedì pomeriggio in cui non sono andati a lavoro causa febbre a 37,1°),dicono frasi tipo"tu non puoi capire quanto è dura la vita di un lavoratore" (scusa, ma non lavori part time dalle 15 alle 18 da tre giorni?) e, se vi va male, non faranno altro che parlare del loro lavoro di cui non ve ne frega una mazza.
Gli studenti, invece,si dividono in due sottogruppi: le matricole e i "navigati".
Le matricole, stando a quello che dicono le leggende, sono da istruire quindi in casa non vanno bene. Le matricole devono stare tra di loro. Non possono stare in casa con studenti del secondo anno, figuriamoci del terzo o, peggio, del quarto o quinto anno.
I "navigati",invece, sono quelli già grandi che sanno come si vive fuori, se la sanno cavare... e poco importa se hanno appena 19 anni perché il primo anno di università, causa primina, lo hanno fatto a 18 anni.

E poi, beh, ci sono le sottocategorie delle sottocategorie, comuni a lavoratori e studenti: quello che non pulisce, quello che frigge melanzane alle 16, quello che organizza un festino a sera, quello che lascia la luce sempre accesa e fa lievitare la bolletta.
E poi ci sono quelli come me: sono arrivata a Bologna con un fardello enorme. Trovare casa pur facendo il Dams,  A Bologna ci sono gli annunci con scritto qualcosa tipo: "no matricole, no animali, no meridionali (o, nella versione più educata, solo settimana corta) e NO DAMS. Se fai il Dams non puoi avere una casa. Perché si sa, quelli del Dams, sono notoriamente spacciatori, con il cane al seguito, che durante la notte uccidono i coinquilini per ricreare il set di un film horror.

Alla fine, comunque, una casa l'ho trovata, con altri Dams come me e della vita da studentessa fuori sede ricordo praticamente solo le feste. Feste di ogni tipo. Una volta dissi, durante una lezione di Forme della serialità nel cinema e nella televisione: "Stasera c'è la festa delle mele, ho fretta di andare a casa". A quell'esame poi presi 30.


E la Festa delle Mele fu un successo.
E a quella feste ne sono seguite altre, tutte a tema. Ho praticamente imparato a realizzare costumi e scenografie facendo le feste.
Poi, mi sono evoluta: sono passata a essere lavoratore fuori sede. E mi hanno rubato i mobili.


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Farfalle nello stomaco

Il tizio che non mangia salame, alla fine, mi piaceva proprio. Talmente tanto che,insomma,alla fine sul salame ci sono passata sopra e dopo un mese esatto che ci frequentavamo (si dice così,no?) abbiamo deciso di andare a vivere insieme.
Pare che decidere di condividere casa quando si è nel pieno della fase farfalle nello stomaco sia una grande idea perché siamo talmente presi dall'altra persona che non ne vediamo i difetti e tutte quelle piccole cose che normalmente ci farebbero arrabbiare: io il tubetto di dentifricio spremuto a metà invece che alla fine e i calzini abbandonati sul mobile in camera da letto invece che nella cesta di panni sporchi dove dovrebbero stare,però,li vedo eccome. Ma confermo che,se il tizio che non mangia salame fosse stato il mio fidanzato da dieci anni, probabilmente l'avrei affogato nella vasca da bagno insieme ai calzini sporchi.

La verità, però, è che non sono solo gli uomini ad essere pieni di difetti,qualche difettuccio l'abbiamo anche noi donne (pochi,sia ben inteso). Io all'epoca avevo 24 anni,ero una bimba,quindi ero giustificata. Ad oggi,che di anni ne ho quasi 29, non ho smesso di essere disordinata,di abbandonare le mie cose ovunque e di non lavare la caffettiera perché tanto che la lavi a fare se ci devi fare solo il caffè. e abbiamo trovato il nostro equilibrio,abbiamo una casa a nostra immagine e somiglianza e a chi me lo chiede dico che siamo stati due pazzi squilibrati a cui è andata bene.

Il tizio che non mangia salame poteva essere un potenziale serial killer, un sociopatico o semplicemente una persona non adatta a me. Eppure io ero lì,tutta felice,che cercavo casa con lui senza manco sapere a memoria il suo numero di telefono (e,per la cronaca,lo avevo memorizzato per cognome perché il nome è troppo comune e l'avrei confuso con qualcun altro).
Sappiate che è una follia. Che può andare bene (e a me è andata bene,nonostante il salame,che alla fine ho smesso di comprare), ma che può anche andare male.
Vivere con qualcuno è estremamente complesso e, a volte le farfalle nello stomaco possono non bastare.

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mercoledì 21 gennaio 2015

Io vivo qui

Sono nata a Palermo, città che notoriamente, nelle persone della mia generazione, provoca sentimenti contrastanti di amore e odio.
Amore perché Palermo non puoi non amarla: il clima é fantastico, il cibo ti fa sentire appagata solo a guardarlo, la gente è allegra e cordiale, c'è sempre qualcosa da fare o un posto dove andare e poi c'è il mare, di cui andiamo tanto fieri.


Odio perché purtroppo, a chi ha la mia età,non ha lasciato scelta: sopravvivere arrancando o andarsene. Il lavoro non c'è, non c'era nemmeno quando la crisi non sapevamo nemmeno cosa fosse,figuriamoci adesso, l'università non è esattamente tra le migliori al mondo e c'è poco spazio per chi ha qualche idea innovativa.
Da quando non vivo più a Palermo, spesso mi capita che qualcuno mi chieda cosa fare,dove andare,cosa vedere aggiungendo "certo che costa meno andare in una capitale europea che non in Sicilia". Lo so, belli miei, ne sono consapevole: non penserete mica che a me il biglietto della nave o dell'aereo lo regalino!
A Palermo, però non ci sono rimasta per sempre: ho fatto lì i primi tre anni di università e poi ho dovuto fare una scelta, per cui mi sono iscritta all'Università di Bologna per proseguire i miei studi...


Tutto quello che avete sentito dire su Bologna è vero!
E' una città universitaria, dove il giorno non conosce fine, c'è sempre qualcosa da fare, qualcuno con cui parlare,un posto nuovo da scoprire, amicizie da fare.
Una città dove tutto è permesso. Le cose più folli della mia vita le ho fatte a Bologna e lo ricordo come il periodo più emozionante della mia vita, che mi ha arricchito tantissimo come persona.

All'alba dei miei 24 anni,ho salutato Bologna con il groppo in gola e sono approdata nella città eterna, per lavoro.
L'impatto è stato terrificante. Conoscevo Roma, ma viverci è tutta un'altra cosa.
Vi racconteranno che è una città dove c'è tutto, ma tutto tutto eh;dove c'è la metro che ti fa spostare da un capo all'altro della città in men che non si dica; dove si passa il tempo a mangiare pasta alla carbonara o all'amatriciana e tutti sono felici.


Quello che non vi diranno è che è vero, c'è tutto, ma la città è enorme  e gli spostamenti richiedono tempo; non si può organizzare una serata in dieci minuti perché, se vi va bene, la vostra amica, quella che adorate, abiterà sulla Cassia e voi all'Eur (tempo di percorrenza: 30 minuti senza traffico; tempo di percorrenza reale: 2 ore e 15 minuti, con in mezzo un'infinità di bestemmie).
Ma non c'era la metro? La che? Ah si,l a metro: che copre nemmeno 1/8 della città (o forse la proporzione è diversa, non ne ho idea) e che nel 90% non arriverà dove voi dovete andare e quindi sarete costretti a prendere, oltre alla metro, anche 3 o 4 linee d'autobus che chiaramente non saranno mai puntuali.
E, per la cronaca, i romani non mangiano solo pasta e guanciale in più varianti. Sarebbe come dire che io, palermitana, mangio solo arancine e panelle e poi rotolò giù per Monte Pellegrino per andare di corsa all'ospedale con il fegato e l'intestino che si ribellano. "Fammi uscire da questo corpo" direbbe il caro amico fegato, se solo potesse parlare. "No, fate uscire prima me" risponderebbe l'intestino.

Roma, però, è la città che ho nel cuore, quella che, ora come ora non cambierei con nessun'altra al mondo. Quella in cui, alla fine, ci si crea una propria dimensione, modellata su di se. La città dove non ho scelto di vivere, ma che adesso sceglierei mille volte.
La città dove, appena arrivata in questo nuovo posto di lavoro, ho conosciuto un tipo estremamente carino e, volendo, anche simpatico, che mi ha portato fuori a cena. "Non bevo vino e non mangio salumi" mi ha detto. E chi sei? Un alieno? Passi il vino, ma il salame proprio non ti piace? Il prosciutto crudo? Ah...non ti piace nemmeno la pancetta? Ma non dicevano che i romani mangiavano solo pasta e pancetta? No, è guanciale quello. Quindi, almeno il guanciale ti piace? No, ma sulla pasta posso fare un'eccezione.

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