mercoledì 9 dicembre 2015

Apnea

Abbiamo incontrato un amico di Fidanzato. Io non lo conoscevo, è uno di quegli amici con cui ci si perde di vista perchè la vita a volta va così. Mi ha conquistata con due battute, simpatico, a modo.
Si sono messi a parlare di tanti amici comuni: chi si è sposato, chi ha avuto figli, chi si è trasferito, chi ha comprato casa, chi ha aperto un'attività. Cose normali quando si cresce.
"E Gino che fine ha fatto?" ha chiesto Fidanzato ad un certo punto.
"E' in ripresa, adesso sta meglio"
"Perchè? Che ha avuto?"
"Un tumore".
Non conosco nemmeno questo ragazzo, ma mentre loro parlavano, ho fatto due conti ho pensato che avesse più o meno l'età di Fidanzato, poco più di trent'anni.
Gino ha una bambina, si è sposato da poco, subito dopo essersi operato, mentre faceva la chemioterapia.
Ho immaginato la paura di questo ragazzo, quella di sua moglie, che oltre ad essere una compagna di vita e anche la mamma di sua figlia. Ho immaginato anche il sollievo quando gli hanno detto che era guarito e ancora la paura che si ha prima di ogni controllo. La paura di sentirsi dire:"Lei è di nuovo malato" che penso non abbandoni mai chi è passato.
La parola tumore fa paura a tutti. Quando la sento mi si gela il sangue nelle vene.
Un tempo ero convinta che i tumori colpissero solo le persone anziane -non che ovviamente sia una cosa bella, che colpissero chi conduceva uno stile di vita sbagliato. Mi sbagliavo: i tumori non guardano in faccia nessuno, giovani, vecchi, belli, brutti, ricchi e poveri.
Camminavo con il cane e pensavo a quanto  tempo perdiamo, alle corse di ogni giorno, alle incazzature che prendiamo, ai musi che mettiamo.
Pensavo alle persone con cui litighiamo per delle sciocchezze che poi, con il tempo, diventano grandi. Pensavo a quelle volte in cui vorremmo chiamare una persona con cui magari abbiamo discusso o che semplicemente abbiamo perso di vista e non lo facciamo perchè ormai è passato troppo tempo. E quel tempo, continua a scorrere, creando una frattura spesso insanabile.
Pensavo ai genitori che non parlano con i figli, alle sorelle che non parlano con i fratelli.
Pensavo alle occasioni a cui abbiamo rinunciato, magari contro voglia, ma perchè in quel momento pensavamo che ne avremmo avute ancora: ai treni che sono passati e su cui non siamo saliti.


Pensavo anche che si guarisce. Si prende paura, la vita si ferma per un attimo, si va in apnea, ma si guarisce. E la vita riprende.

2 commenti:

  1. Ho un amico guarito da un linfoma..che ha rischiato di morire..ha un figlio piccolo..
    Sono cose che ti fanno riflettere e apprezzare ciò che hai..

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