lunedì 26 ottobre 2015

La televisione inganna (se volete lasciarvi ingannare)

Quando ero bambina, ero convinta che ci fosse una telecamera che riprendesse delle cose e che quelle cose accadessero spontaneamente esattamente come spontaneamente io la mattina mi alzo dal letto, bestemmio in aramaico antico perchè ho freddo, sonno, voglia di tornare a letto, vado a lavoro, mangio, vado in bagno, compro vestiti, porto fuori il cane, mangio un sacco di cose che poi si piazzano sui miei fianchi già abbastanza generosi, chiamo mia madre quaranta volte al giorno.
Ero convinta che persino i film funzionassero allo stesso modo: telecamere, un tizio che riprende e questi che si amano, si lasciano, fanno pazzie, muoiono, resuscitano nel giro di due ore.
Poi sono cresciuta e la tv ho smesso di guardarla. mi viene il mal di testa anche solo a pensare di accenderla sta benedetta televisione, potrei anche non averla a casa per quanto mi riguarda O forse potrei non averla se non avessi un Fidanzato che senza le partite non vivrebbe, ma tant'è.
Il tg non lo guardo, i reality meno che mai, i programmi di chiacchiere -come li chiamo io- non ne parliamo. Poi però sono anni che questi programmi sono costretta a guardarli comunque, se non altro perchè qualcuno dovrà pur metterli in onda e tra quei qualcuno ci sono anche io. 
Il cervello di un messinondaro è geniale: mettere in onda senza ascoltare pur avendo l'audio a palla.
Ho cambiato emittenti, ho conosciuto gente che ha lavorato pressochè ovunque, ho una panoramica di tutto l'emesso degli ultimi vent'anni che ci potrei scrivere un libro. Io, ma qualcun altro più di me. Di fatto, però, se lavori in un'emittente televisiva non puoi dire nulla e, in un certo senso, è giusto così. Esistono delle clausole di riservatezza che ti impediscono di dire qualsiasi cosa.
Tante volte ho visto programmi prima della prima tv e ho giustamente taciuto. Io come un altro mezzo milione di persone.


Tante altre volte mi sono resa conto di cosa c'è dietro la televisione e me lo sono tenuta per me. NO, non sto parlando di chissà quali magagne, ci mancherebbe altro.
Credo però che sia evidente e palese a tutti che dietro la televisione ci siano dei meccanismi particolari che di fatto non presentano la realtà, ma una distorsione di essa o comunque solo una parte di essa. Quello che vogliono fare vedere.
È come se io -o qualsiasi altra persona normale- uscissi di casa solo con borse e scarpe firmate, le unghie sempre perfette e poi andassi alla Caritas a prendere i pacchi con i viveri e dormissi su un giaciglio di paglia perché non c'ho una lira. A voi, fuori dalla porta di casa mia, faccio vedere quanto sto bene, quanto sono piena di soldi e vi nascondo l'altra faccia della medaglia, ovvero la povertà.
Non so se l'esempio è azzeccato, ma almeno ci ho provato a farvi capire cosa intendo.
Qualsiasi essere vivente dotato di almeno tre neuroni si renderebbe conto che la tv è così. O almeno io, avendo molta fiducia nel genere umano, ho sempre pensato che lì fuori ci siano un sacco di geni pronti a capire cosa stanno guardando.
Quello che vedete è quello che vogliono farvi vedere. Sta a voi guardare, analizzare e portare a casa, senza prendere per oro colato ogni santa cosa viene proposta in tv.
Sicuramente ci sono messaggi più veri di altri. Ci sono professionisti seri e professionisti meno seri. Ci sono giornalisti, autori, conduttori che probabilmente tengono a raccontare tutta la verità, nient'altro che la verità (ma non dicono lo giuro in tribunale).
Esiste una cosa chiamata Auditel che raccoglie dati sull'indice di ascolto televisivo. Da questi dati, di fatto, si stabilisce quanto piace o non piace un determinato programma. Se piace, attira pubblicità. La pubblicità costa soldi, molti soldi. Il costo della pubblicità varia a seconda del programma e dell'orario.
In una fascia oraria, non ci può essere più di un tot. di pubblicità, pena una multa salatissima. Questa cosa complicata, che io ci ho messo anni a capire, si chiama affollamento.
Ora, quale sarà mai lo scopo di un'emittente televisiva privata? Attirare pubblicità e fare soldi. E' la legge del mercato.
E come fare per attirare pubblicità, aumentare gli ascolti, fare share?
E come aumentare gli ascolti? Mandare in onda qualcosa che incuriosisce, fare lo scoop, dare una notizia che gli altri non hanno dato, trasmettere un programma che tiene col fiato sospeso.
E come fare a incuriosire? Ecco, appunto.
Ma questo il pubblico dovrebbe saperlo. Dovrebbe sapere prendere le informazioni della tv per quello che sono, immaginare che dietro ci siano tante cose che non conoscono e che nessuno gli dirà mai e andare avanti.
Solo che non tutti lo fanno.
Meditate gente, meditate.

4 commenti:

  1. grazie! e mamma mia non avevo letto il post della Lucarelli....senza parole...

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    1. A me hanno "incuriosita" i commenti di alcune persone, ma tant'è...

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  2. Ora leggo il post della Lucarelli...ma comunque volevo dire che io di gente che crede a tutto ma proprio tutto ciò che vede in tv ne conosco...purtroppo...

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