lunedì 24 agosto 2015

Studiare fuori sede: istruzioni per l'uso

Doverosa premessa: io ho finito la specialistica a Marzo 2010, quindi più di cinque anni fa, quindi è possibile che qualcosa sia cambiato.

Di recente, qualcuno  arrivato qui cercando figlio fuori sede Bologna Dams costi. Io di costi non ho mai parlato, ma colgo l'occasione per farlo, così giusto per rendere l'idea.
Io, ai tempi, era il lontano 2007, scelsi l'università di Bologna perché era l'unica università pubblica che aveva il corso di laurea specialistica come lo volevo io. L'altra opzione ero lo Iulm di Milano, che però è stata bocciata sin da subito. Inoltre, mi permetteva di iscrivermi sotto condizione, ovvero di iscrivermi a Settembre e laurearmi a Dicembre in triennale, perdendo di fatto tre mesi di lezione (che se le due università fossero state vicine non avrei perso, ma tant'è), che però ho recuperato praticamente subito.
Il costo della retta era di circa 2000€, suddiviso in due rate (che poi, l'anno seguente, sono diventate tre). Da quale che so, il costo è aumentato un po' e comunque varia da facoltà a facoltà, in base ai laboratori e altre cose simili.
Per dire, mio cugino, che fa veterinaria nella stessa università, pagava un pò più di me.
Ci sono comunque le borse di studio, che vengono erogate in base al reddito e che vanno mantenute, dando esami pari a un determinato numeri di crediti entro una determinata data. L'importo delle borse di studio è variabile, io per esempio avevo una compagna di università che prendeva circa 8000€ annue e aveva diritto allo studentato, che si paga (per chi usufruisce di borsa di studio costa davvero poco), ma che di fatto si può pagare con i soldi ricevuti dalla borsa di studio. Lo studentato fa risparmiare un bel pò, non solo perché costa meno di una stanza, ma perché è tutto compreso e non bisogna pensare alle bollette, alla manutenzione e via dicendo.
Il costo di una stanza singola va dai 300€ ai 380€ circa, mentre quello di una stanza doppia va dai 200€ ai 280€ circa (ci sono le eccezioni chiaramente): il costo ovviamente dipende dalla zona, dalla stanza e da una serie di altri fattori.

Essenzialmente, a Bologna c'è la parte dentro le mura e quella fuori le mura: io ho provato entrambe le soluzioni, abitando per un periodo dentro e per un periodo fuori, appena a ridosso della porta e, tornando indietro, sceglierei sicuramente di abitare fuori le mura perché le case sono più nuove, tenute meglio e più grandi. Se si va però troppo fuori, al costo della stanza bisogna aggiungere quello dell'abbonamento ai mezzi pubblici. Io mi muovevo a piedi e molto raramente ho preso i mezzi, quindi non ho mai avuto l'abbonamento.
Al costo della stanza, bisogna aggiungere le spese di condominio e riscaldamento (a meno che non siano comprese) e di solito é una mazzata perché quasi tutte le case che ho visto hanno il riscaldamento centralizzato in modalità caldo africano dal 15 Ottobre al 15 Aprile. Noi non avevamo modo di regolare il riscaldamento da dentro casa in alcun modo, per cui in casa c'erano fissi 32° e, con lo sbalzo di temperatura esterna, ero difatti sempre malata. Poi ci sono le spese di luce, gas, acqua e telefono fisso/internet e anche quelle non sono esattamente basse, visto che, soprattutto le bollette della luce sono quasi sempre altissime, vuoi perché in casa si è in tanti (noi eravamo in tre, ma trattandosi di tre stanze singole le luci erano di fatto sempre accese), vuoi perché magari si è meno attenti ai consumi di quando si diventa grandi.
E poi, bisogna pur mangiare: il mito per il quale gli studenti mangiano solo pasta scondita e scatolette di tonno io vorrei un attimo sfatarlo, visto che io ho mangiato tanto e bene durante i miei anni a Bologna, anche grazie ai pranzi e alle cene organizzati con i miei compagni di università che facevano invidia persino a MasterChef. Vero é che tutti avevamo i pacchi che ci mandavano i genitori (il mio coinquilino riceveva delle salsicce dalle Marche che me le sogno ancora la notte) e comunque tornavamo belli carichi di cibo da casa (per la cronaca, il pacco arriva ancora adesso che non sono più una studentessa).
Ci sono anche le spese relative ai libri. Bologna é piena di copisterie, ma c'è un tetto massimo di pagine che si possono fotocopiare, stabilito per legge, quindi molti testi sarà necessario comprarli e non costano poco.
E infine, ci sono le spese da sostenere per non stare sempre rintanati in casa: vuoi una birra, vuoi una qualsiasi altra cosa. Io ho passato serate bellissime in case altrui (a volte anche imbucandomi insieme ai miei amici) al costo di una bottiglia di vino (chiaramente non esattamente il miglior vino in circolazione) o serate seduta in piazza con la chitarra, tempo permettendo ovviamente.
Una cosa da non sottovalutare sono i costi da sostenere per tornare a casa: io, ai tempi, spesso prendevo la Freccia del Sud, un sudicio carro bestiame che da Bologna mi portava a Palermo in sole venti ore (se andava bene) alla modica cifra di 40€ e due panini portati rigorosamente da casa (l'alternativa era morire di fame). Talvolta, ho preso anche l'aereo, ma visto il poco preavviso con cui decidevo di tornare a casa. il treno rimaneva la soluzione più economica per una studentessa squattrinata.
Ad onor del vero, quasi tutte le persone che ho conosciuto, a Bologna avevano comunque un lavoro, per lo più in ristoranti, bar e pub di modo da non gravare troppo sulla famiglia. È abbastanza facile trovare lavoretti del genere visto il grande ricambio di studenti che c'é e visto il gran numero di locali.


Da un punto di vista umano, studiare a Bologna non ha prezzo: ad oggi credo sia stata una delle esperienze più belle della mia vita e tornando indietro rifarei la stessa scelta altre mille volte.


2 commenti:

  1. quello che hai dimenticato di scrivere sono le furbate dei padroni di casa. Farebbero pagare agli studenti anche l'aria , a fronte di case.... chese ci andassero i migranti, credetemi, saremmo accusati di crudeltà

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