sabato 27 giugno 2015

Un'italiana d'argento: intervista a Michela Castoldi


Michela Castoldi deve ancora compiere vent'anni ed è già una campionessa di ginnastica aerobica.
Quando le ho scritto per chiederle se aveva voglia di dirmi due parole, è stata gentilissima e disponibilissima, qualità che sono difficili da trovare.
È appena rientrata da Baku, dove si è svolta la prima edizione dei Giochi Olimpici Europei con una medaglia d'argento, conquistata insieme a quello che da anni è il suo compagno d'avventure, Davide Donati.


La ringrazio per la disponibilità e le faccio qualche domanda, dicendole che se ha bisogno di un pò di tempo per rispondere non c'è -ovviamente- alcun problema. E invece lei, nel giro di pochissimo, ha soddisfatto ogni mia curiosità, ricordandomi che per qualsiasi cosa è a mia disposizione.

-Ciao Michela e ancora grazie per la disponibilità. Quali sono le sensazioni a freddo, dopo il rientro, per questa medaglia d' argento? Felicità o anche un po di amarezza x l' oro mancato che era assolutamente alla vostra portata?
(Michela e Davide erano arrivati primi in qualifica e, solo a causa di una piccolissima sbavatura, non hanno confermato il primo posto, arrivando alle spalle della coppia spagnola)
Sto ancora realizzando il fatto di aver vinto una medaglia, per noi è un sogno che si è avverato. 
Siamo molto contenti di aver portato a termine due gare di altissimo livello e soprattutto di aver conquistato la medaglia d'argento. Il nostro obiettivo era naturalmente la medaglia d'oro ma gli spagnoli hanno fatto meglio di noi, anche se solo di un decimo. In ogni caso siamo consapevoli di essere una delle coppie più forti a livello europeo e mondiale e quindi lavoreremo ancora più duramente per arrivare alla medaglia d'oro.


-Quando e come hai iniziato a far ginnastica? Immaginavi di arrivare a simili risultati?
Ho iniziato a praticare ginnastica all'età di sette anni. Facevo i corsi nella mia attuale società, Amicosport, e dopo pochi mesi la mia allenatrice, Alessandra Gariboldi, mi ha selezionata per passare all'agonistica. 
Quando ho iniziato non avrei mai immaginato di arrivare a questi livelli, ma con il passare del tempo il mio impegno e i miei sacrifici mi hanno portato ad essere quella che sono ora.

-Com'è la tua giornata tipo da ginnasta? Quanto spazio hanno lo studio, gli amici, ecc?
La mia giornata tipo si divide tra lo studio e la ginnastica: frequento il primo anno di università, facoltà di Scienze della Comunicazione a Milano. Gli orari sono più flessibili rispetto agli anni del liceo in quanto posso anche allenarmi la mattina oppure sia la mattina che il pomeriggio, in base agli orari delle lezioni.
Il tempo per gli amici è molto poco e si riduce ai weekend.

-Parliamo di Olimpiadi: come vivi il fatto che la ginnastica acrobatica, al momento, non è disciplina olimpica considerato che le olimpiadi sono il sogno di ogni sportivo?
Purtroppo la nostra disciplina non fa ancora parte delle olimpiadi ma non per questo è una disciplina minore. Noi tutti, atleti, allenatori e dirigenti, stiamo facendo tutto il possibile per rendere la nostra disciplina pronta per entrare a farne parte. Con questi giochi europei di Baku abbiamo fatto qualche passo avanti quindi ci sentiamo prossimi a vivere anche noi il sogno olimpico.




-Com'è il tuo rapporto con Davide? (Donati, ndr)
Il mio rapporto con Davide è bellissimo. Siamo molto simili caratterialmente e questo ci aiuta molto, sia in pedana che fuori. Nella ginnastica siamo due ragazzi che vanno sempre alla ricerca della perfezione in ogni movimento, risultando a volte quasi maniacali, ma è una delle caratteristiche che ci rappresenta. Siamo molto simili anche nel modo in cui eseguiamo gli esercizi e per questo risultiamo una cosa sola in pedana. Ci basta una sguardo e ci diciamo tutto, è questa la nostra forza. 
Fuori dalla pedana invece siamo due ragazzi normalissimi, che amano scherzare e divertirsi, e in compagnia di Davide non ci si annoia mai!


-Sogni nel cassetto? Obiettivi futuri?
Una parte del mio sogno nel cassetto si è avverato partecipando e vincendo l'argento ai Giochi Europei di Baku, ma il sogno più grande è sicuramente partecipare ad un'Olimpiade.
Come prossimi obiettivi abbiamo il Campionato Europeo di Novembre dove cercheremo di strappare l'oro agli spagnoli e poi il Mondiale di Giugno dove cercheremo di imporci anche a livello mondiale.



Sanno tutti che, sebbene io sia un gran chiacchierona, ho sempre un po' paura a fare queste interviste perché ho di fronte dei ragazzi e delle ragazze giovanissimi che ammiro tantissimo per la forza d'animo e per lo spirito di sacrificio che mettono in tutto quello che fanno.
Quello che mi sorprende sempre è come questi ragazzi, e Michela è una di queste, nonostante siano consapevoli di quello che sanno fare e di dove possono arrivare, mantengono sempre un'umiltà incredibile. Io non so se ne sarei capace.

Mi commuovo sempre un po' quando rileggo le interviste per farle diventare un post perché associo le parole alla persona che c'è dietro e cerco di immedesimarmi nelle emozioni che quella persona può aver provato. Ho guardato le foto della premiazione dei Giochi Olimpici Europei, dopo aver preparato questo post-intervista, e mi sono venuti i lacrimoni, quelli in stile cartone animato giapponese.


A Michela va non solo il mio grazie, ma anche i complimenti per quello che ha fatto fino adesso insieme a Davide e un in bocca al lupo per tutto quello che ancora farà, Olimpiadi comprese.

0 commenti:

Posta un commento