mercoledì 4 marzo 2015

A volte si ritirano ovvero non potete farmi questo

Questo è un post triste. Non fa ridere.
È la tragedia delle tragedie.

È doverosa una premessa: la carriera di una ginnasta è abbastanza breve rispetto a quella di un'atleta di un qualsiasi altro sport.
Iniziano prestissimo, alcune praticamente gattonano e poi fanno i tripli avvitamenti, dallo step intermedio -camminare ad esempio- non ci passano.
A 12 anni sono junior, a 15 sono senior. Cioè, stando alle regole, diventano senior l'anno in cui compiono 16 anni, quindi a meno che non sono nate il primo Gennaio di fatto hanno 15 anni, ma non glielo dite a quelli che fanno le regole che poi ci rimangono male.
 A 18 anni sono veterane, a 19 sono vecchie, a 20 decrepite.
Fortunatamente, da un po' di tempo a questa parte, l'età in cui diventano decrepite si è un pò alzata e ormai non è inusuale trovare ginnaste che a 20 anni non hanno ancora le rughe e i capelli bianchi.
Ma ad un certo punto arriva per tutte il momento in cui decidono di ritirarsi.

In pratica, le vedi crescere, diventare grandi, vincere le medaglie, soffri con loro, ti fai male con loro, gioisci con loro e poi loro che fanno? Si ritirano. Dall'oggi al domani decidono di fare altro e ciao, tanti saluti, è stato bello.
Se si è fortunati, ti avvisano prima "questa sarà la mia ultima gara", in altri casi si ritirano e basta, arriva l'annuncio ufficiale e a quel punto rimane solo una cosa da fare: sperare che ci ripensino.

Perché, dai, io ti seguo da quando avevi 8 anni e tu adesso ti ritiri? Non puoi.
Devi darmi delle spiegazioni, quanto meno. E non basta che dici che ti vuoi dedicare ad altro.
E così bello fare sei ore di allenamento al giorno, andare a scuola il pomeriggio, fare gli esami da privatista.
Almeno, dal mio divano sembra bellissimo.

Il fan squilibrato, ovviamente, di fronte al ritiro di una ginnasta da di matto.
N-O-N-E'-P-O-S-S-I-B-I-L-E. Non può farmi questo.
Il fan squilibrato chiaramente la prende sul personale. Ci rimane male. E poi mette pure il muso alla foto della ginnasta appesa in camera.

Sono molto labile su questo argomento perché, ebbene si, è successo anche a me. E da poco anche.

Si insomma, si è ritirata la mia ginnasta del cuore.
L'avevo vista crescere, fare una finale di specialità mondiale, vincere un bronzo europeo, diventare campionessa italiana assoluta, andare alle olimpiadi, infortunarsi, riprendersi, infortunarsi di nuovo, ritirarsi.

È stato annunciato il ritiro e io, serafica, ho detto che non ci credevo.
Il ritiro è stato smentito. Ho tirato un sospiro di sollievo.
Il problema è che aveva un brutto infortunio, ma io ero convintissima che si sarebbe ripresa.
Ma proprio convinta, eh. Non ci si poteva parlare con me:"Vi dico che torna, non sottovalutatela. E poi ormai la medicina ha fatto passi da gigante"
Poi io ero al Grand Prix e lei anche. E ha dichiarato che non saliva sugli attrezzi da mesi. Solo che l'ha detto ai telecronisti in diretta tv, io che ero lì non l'ho sentito.
Ma l'ho letto: sul forum, su Facebook, su Twitter.
Allora mi sono attaccata al fatto che la telecronista è un pò rimbambita e di ginnastica ne sa quanto io di rubamazzo. Avrà capito male dai.
Niente. A quel punto ha scritto una lettera. RITIRATA UFFICIALMENTE.
E che fa il fan squilibrato? Guarda i video e si commuove, tipo il video del bronzo di Berlino.
"Dai, non cadere, dai che ce la puoi fare".
"Scusa, ma non è un video di tre anni fa e sai già che ha vinto il bronzo?" chiese il saggio Fidanzato alle duecentesima volta che riproponevo lo stesso video.
"Ma che c'entra? E' sempre emozionante"
"Tu stai male, molto male".

"Amore, ma stai ancora guardando la puntata di Ginnaste-Vite Parallele delle convocazioni olimpiche?"
"Zitto che adesso dicono i nomi"
"Ma le Olimpiadi sono state due anni fa, lo sai già chi è andato. E sai anche com'è finita"
"Zitto che non sento cosa dicono e poi mi rimane il dubbio"
"Pronto? Psichiatria? Io la tengo, ma voi fate presto!"


Sto parlando di Elisabetta Preziosa. Non era la più forte, ma era una combattente. Ed era anche sfortunata: si è rotta di tutto. Ed era elegante. E ad ogni collegiale, io facevo il tifo per lei.
Adesso sono ancora squilibrata, ma almeno sono diventata un po' più obiettiva. A parte quando, nel pieno del delirio, ai vari totomondiali, totoeuropei, totoqualsiasicosa caccio sospiro davanti la tastiera del pc e poi scrivo:"ah, io vorrei Betta".
Fortunatamente, la seconda ginnasta del cuore è ancora in attività. Se mai decidesse di ritirarsi, non so, forse digiunerò tre giorni.

E, a proposito di ritiri, c'è una ginnasta, Giulia Leni, che si è ritirata e poi è tornata.
E quando è tornata ha fatto incetta di medaglie, si è presa un sacco di soddisfazioni.
Quindi ho ragione io: ripensarci fa bene.
Poi comunque si è ritirata definitivamente, adesso studia medicina, ma meglio di niente, no?


Ah, e tornando a Vanessa Ferrari: non ci pensare nemmeno eh. Che magari nel 2024 le Olimpiadi le fanno a Roma ed è un attimo che vengo lì a vederti.



Le foto del post sono di Nico Zico e di Ginnastica Artistica Italiana

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