lunedì 16 febbraio 2015

Sette cose che ho imparato

"Porta pazienza".
Questa frase me la ripeto spesso in questo periodo che è tutto fuorchè allegro.
C'è stato un periodo in cui la mia vita ruotava intorno al pessimismo cosmico, ma roba che Leopardi in confronto a me era un giovanotto allegro.
Poi ho deciso che comunque andava, bisognava affrontare le cose in un altro modo, provando a sorridere, provando a coglierne il lato positivo.
In quest'ultimo mese e mezzo ho capito delle cose che ancora mi sfuggivano e, strano ma vero, le ho capite affrontando qualcosa che per me è molto doloroso, ovvero la malattia di Cane Nero.
So che  molti penseranno che è ridicolo, in fondo è solo un cane.
Ma no, per me non è solo un cane, è parte integrante della mia famiglia. E un domani, quando non ci sarà più, la ringrazierò per avermi, in qualche modo, aperto gli occhi.

-ho imparato che tutti piangono e non sono (siete) l'unica (gli unici).
ho visto piangere mio padre e Fidanzato, quando l'oncologo ci ha detto che per Cane Nero non c'erano speranze.
Sono due persone che non piangono mai, due persone molto forti che hanno affrontato cose probabilmente più gravi, due persone che io ammiro molto per come affrontano la vita.
Le emozioni, anche quelle negative, colpiscono tutti, nessuno ne è immune.
E pensare che non siamo gli unici al mondo a soffrire per qualcosa, può aiutarci.
E non perché mal comune mezzo gaudio.
Sarà capitato a tutti di pensare che siamo gli unici a stare male per qualcosa e che gli altri...beh, gli altri sono sempre felici, non vedi? No, non vedo perchè non è così.

-ho imparato a osservare gli altri più attentamente.
perché se anche gli altri piangono magari hanno anche loro qualcosa che non va e forse, chi lo sa, potrei aiutarli a superare il loro problema o quanto meno a renderlo meno pesante.
E questo vale per tutti.

-ho imparato che i limiti che pensiamo di avere, in realtà non esistono.
pensavo che non sarei mai riuscita a occuparmi di qualcuno, che non avrei mai avuto la forza di reggere determinate situazioni.
Cane Nero dipende in tutto e per tutto da me. Non cammina, le va somministrata la terapia, va pulita più volte al giorno, le va cambiato il pannolino. Se piange durante la notte bisogna svegliarsi e risolvere il problema - qualunque esso sia.
Bisogna farle credere che lei può ancora camminare, anche se sarebbe più facile prenderla in braccio e basta, quindi bisogna reggerla e darle l'impressione di essere indipendente. E quando proprio non ce la fa, bisogna caricarla in braccio e poco importa se pesa più di venti kg.
Se lo sto facendo per lei, un domani potrò farlo anche per qualcun altro.
Se la necessità di dormire dieci ore a notte rappresentava un grosso limite per me, adesso so che non lo è più. Lo stesso vale per tante altre cose.

-ho imparato che gli amici possono sopportare cose che non avremmo mai pensato e dovremmo fare lo stesso per loro.
Ho un'amica che viene spesso a trovarmi perchè sa che non posso stare fuori troppo a lungo anche se abita dall'altra parte della città, che mi assiste quando devo sistemare Cane Nero, che non si impressiona davanti a un pannolino sporco. E lo fa per me. E gliene sono immensamente grata perchè non mi fa sentire mai sola.
Ho altri amici che mi scrivono tutti i giorni per sapere come sto, per sapere come sta Cane Nero e per dirmi di non perdere mai la speranza. E non li ringrazierò mai abbastanza.

-ho imparato che non si deve mai dire "i tuoi problemi sono meno gravi dei miei".
Qualcuno me l'ha detto. Perchè Cane Nero è solo un cane e ci sono persone che stanno passando le stesse cose con una mamma, un marito, un fratello. Ed è peggio.
Adesso il mio problema, quello che mi fa stare male è questo.
L'ho provato anche io sulla mia pelle cosa vuol dire veder spegnere una persona per cui avrei dato la mia vita. E i due dolori non possono essere messi a paragone, anche se li ha provati la stessa persona - ovvero io . Avevo dieci anni di meno e ho affrontato la cosa in un modo che adesso non sarebbe lo stesso.
Se una persona sta male per qualcosa bisogna rispettare il suo dolore e non paragonarlo ad altri, non dirle "ma io sto peggio" perché nessuno può mai davvero capire fino in fondo cosa prova quella persona, cosa c'è nel suo vissuto.

-ho imparato che anche in un periodo triste si può trovare qualcosa per cui essere felici.
Mia madre che sta portando avanti un progetto in cui crede molto e che la rende felice per esempio. E io sono felice per lei.
O il mio amico che si sposa a Luglio: ogni volta che ci penso mi si riempie il cuore perchè se sette anni fa me lo avessero detto, non ci avrei mai creduto. E sono felice anche se non mi fa fare la damigella che sparge i petali. E gli voglio bene anche se ho dovuto aspettare per ore che si facesse fare l'autografo da Little Tony alla fine di un suo concerto a cui sono stata portata con la forza(e, per la cronaca, Little Tony ha chiuso la sessione di autografi quando era il suo turno, quindi niente autografo).

-ho imparato che non bisogna arrendersi mai.
Cane Nero, nonostante tutto, non si è arresa.
"Ha il cuore forte" mi hanno detto. Lei ci prova, insiste, ci riprova, fino allo sfinimento.
E noi con lei. Nonostante le docce fredde, non ci siamo arresi. E combattiamo.
E la stessa voglia di non arrendersi l'ho messa anche in tutto il resto.
Perchè la speranza è l'ultima a morire.
E la vita va avanti, nonostante tutto.


Perché dopo la pioggia, viene sempre l'arcobaleno.

4 commenti:

  1. Non credo che siccome sia "solo" un cane tu non possa soffrire...anzi a volte i cani ci danno davvero tantissimo per cui la nostra sofferenza quando loro stanno male è del tutto normale!
    Bellissimi insegnamenti...che anche io ho appreso nel corso della mia vita anche se in seguito ad altre problematiche!

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    1. Già...il "è solo un cane" è una cosa che mi da parecchio fastidio a dirla tutta, come se il dolore dipendesse da questo!

      Cmq, penso che le brutte esperienze, di qualsiasi tipo siano, ci possano insegnare tanto... Sarebbe sicuramente meglio non viverle,ma almeno qualcosa ci lasciano :)

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    2. Il mio "è solo un cane" è riferito a tutti quelli che usano questa espressione....
      Personalmente ho pianto quando morì il mio primo cane.......e non mi vergogno a dirlo! :)

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    3. Si Mik avevo capito :)
      Mi da fastidio in generale, avevo assolutamente compreso che tu stai dalla "mia parte"... purtroppo non ti dico quanto spesso me lo sto sentendo dire... e ti confesso che trattengo a stento gli istinti omicidi....

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